Test LG OLED 8K 88Z9

Emidio Frattaroli 20 Aprile 2020 4K e 8K

Il test approfondito - con misure - del nuovo OLED a risoluzione UHD 8K con diagonale di 88", svelano un prodotto con qualità video molto elevata e in linea con i migliori prodotti con diagonale più contenuta di LG Electronics. Un prodotto per pochi ma con un alto rapporto Q/P

Misure in Rec BT.709


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Le prestazioni del nuovo OLED 8K di LG sono perfettamente allineate ai migliori modelli di fascia alta con diagonale da 65". Non ho mai testato un 77" quindi non so dirvi se anche i pannelli con 166 cm di base hanno prestazioni comparabili. In HDR, che vedremo nel dettaglio nella pagina seguente, questo nuovo 88" riesce ad esprimere una luminanza di picco, senza calibrazione, di ben 862 NIT su un'area fino al 5%. Approfitto per ricordare che la massima luminanza di un pannello W-AMOLED non è costante ma varia nel tempo. Nello specifico, con il 5% dell'area ho misurato un picco di luminanza variabile tra 778 NIT e 862 NIT.

Con la calibrazione, si scende rispettivamente tra tra 698 NIT e 780 NIT. Le misure che vedrete più avanti sono ovviamente pesate, con area utile per il segnale al centro dello schermo con area al 10% e APL costante che vale il 25% in SDR e il 18% in HDR, in modo da avere sempre un valore di luminanza ripetibile, in qualsiasi condizione di misura. Con il 10% dell'area e con APL al 18% si scende a circa 600 NIT mentre, con il 100% dell'area, si arriva in media a 156 NIT. L'uniformità ad alti livelli di luminanza è eccellente. Con un "grigio" al 5% c'è qualche incertezza, comunque non rilevabile riproducendo contenuti "video" o "cinema". La luminanza è verificata con colorimetro EODIS3 OEM profilato su Minolta LS150, mentre le coordinate cromatiche con i1pro2, Calman e HCFR.

 
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In modalità SDR, ovvero con segnali in "Alta Definizione" 1080p 50Hz, le prestazioni nella modalità predefinita "ISF - Stanza Buia" sono ottime. Il "Delta E uv", ovvero lo scostamento delle coordinate cromatiche rispetto al riferimento, è già molto contenuto, anche se una calibrazione è comunque consigliabile, soprattutto per i valori di luminanza della scala dei grigi. 

 
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In modalità predefinita ISF "Stanza Buia", il valori del gamma (a sinistra) sono leggermente più elevati del riferimento, con la tendenza a "chiudere" un pochino le basse luci, senza però esagerare. Con la calibrazione, visto l'elevato rapporto di contrasto e il buio a disposizione, ho preferito allinearmi su un gamma 2.3 con risultati eccellenti. 

 
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Per quanto riguarda la riproduzione dei colori, i risultati sono molto buoni anche in modalità predefinita, ovvero sempre quella "ISF - Stanza Buia". In questo caso segnaliamo solo una leggera sovra-saturazione di qualche componente cromatica, in particolare del rosso. Con la calibrazione, si riesce a domare con buona approssimazione quasi tutto. La perfezione è possibile raggiungerla probabilmente soltanto con l'auto-calibrazione con Calman e spettrometro (quindi NON soltanto con il colorimetro) e con LUT a 33 punti. Inutile dire che non c'è stato tempo di fare questa ulteriore verifica poiché le rilevazioni con lo spettrometro necessitano di molto più tempo. Il giudizio complessivo delle prestazioni in SDR è molto buono in modalità predefinita e ottimo con una veloce calibrazione manuale.

 

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