Bang & Olufsen taglia 300 posti di lavoro
Lo storico e rinomato produttore danese annuncia un cambio di strategia e una ristrutturazione radicale della propria produzione che comporterà il taglio di circa 300 posti di lavoro
Spesso siamo soliti sentire che in genere le crisi economiche non interessano quasi mai i settori merceologici di fascia alta, bensì si focalizzano sempre più su prodotti di "massa". Questo non sembra essere il caso dello storico produttore Danese Bang & Olufsen, da sempre impegnato nella realizzazione di soluzioni di altissima tecnologia e design all'avanguardia che sta pensando ad una radicale ristrutturazione interna e al taglio di circa 300 posti di lavoro complessivi.
Nello specifico la compagnia danese ha deciso di focalizzare i propri investimenti su poche categorie di prodotti audio e video e nella realizzazione di una comune piattaforma tecnologia digitale per i futuri prodotti. Parlando in termini operativi, questa ristrutturazione farà risparmiare a Bang & Olufsen circa 27 milioni di dollari e si ritiene possa far raggiungere alla stessa azienda un elevato tasso di redditività nel breve periodo. B&O inoltre aumenterà la sua presenza nei mercati emergenti (Cina, Russia ed Europa dell'Est).
"Nessuno è felice nel licenziare. D'altro canto, devo fare quello che è necessario e migliore per Bang & Olufsen", ha dichiarato Karl Nielsen, CEO di Bang & Olufsen, che poi ha concluso: "E' con profondo rammarico che dobbiamo lasciare andare via tanti dipendenti, ma non ci sono alternative". Il piano di ristrutturazione prevede anche la dismissione della produzione di telefoni cellulari, lettori MP3 e sistemi Stand-alone.
Per ulteriori informazioni: www.bang-olufsen.com/page.asp?id=613&bhcp=1
Commenti (17)
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Ahia...la crisi investe anche la fascia altissima?
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Giusto! Siamo tutti uguali.
Anzi, io i soldi non li ho quindi non perdo niente -
Beh, B&O non è proprio un marchio di fascia alta, diciamo che è un marchio di lusso. Quindi la crisi ci può stare
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beh chissà se già producono in cina altrimenti già che ci si trova, tutti in cina!
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Francamente vedo la fascia di mercato del marchio danese troppo ristretta. Belli son belli ma il vero appassionato hi end (ricco) con gli stessi soldi si compra ben altro mentre la massa si butta su prodotti più economici e spesso comuunque con un design pregevole. Rimangono prodotti status symbol per una fascia ristrettissima di utenti
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Siamo messi proprio male se si licenzia anche in questo tipo di aziende!
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non ho mai capito i prodotti b&o.Prezzi altissimi e rapporto qualità prezzo piuttosto basso(non per la qualità, per il prezzo).
Più che altro prodotti dal design originale -
Originariamente inviato da: JohnvignaFrancamente vedo la fascia di mercato del marchio danese troppo ristretta. Belli son belli ma il vero appassionato hi end (ricco) con gli stessi soldi si compra ben altro
Infatti, credo che la crisi sia dovuta alla progressiva contrazione dei loro target di riferimento: qualcuno con una buona disponibilità economica, che guarda molto all'aspetto estetico e, in fondo, non è che sia granchè appassionato e/o competente, ma che compra l'impianto hi-fi/HT come oggetto di rappresentanza, anche per affermare il suo stato sociale.
Mi viene in mente un certo tipo di manager d'assalto, figura molto anni '80-'90, ma un po' fuori moda in questo momento e che, se pagato con stock options, tra crollo della new-economy qualche anno fa e crisi attuale, è pure molto più povero di prima... -
Resta il fatto che questa notizia è in controtendenza rispetto al boom di altri settori (aerei leggeri, nautica, auto di lusso, et similia)....
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Infatti è strano, curiosamente il lusso tira sempre, anche nei momenti di crisi.