OLED Evo con luminanza oltre i 1000 NIT?

Riccardo Riondino 18 Febbraio 2021, alle 10:33 Display e Televisori

Nella loro prima dimostrazione pubblica, i nuovi TV Sony Master Series A90J hanno confermato una luminanza da record per la tecnologia OLED, risultato del sistema di dissipazione e del DSP proprietari applicati ai nuovi pannelli OLED Evo


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Dopo l'eliminazione del supporto 3D, per alcuni anni l'architettura dei televisori OLED è rimasta sostanzialmente invariata. Il passo in avanti successivo è arrivato con la generazione presentata al CES 2021, anche se solo nel caso di alcuni modelli. LG Display ha presentato i pannelli OLED Evo con efficienza migliore del 20%, sui quali si basa la nuova serie G1. Sony ha risposto con gli OLED Master Series A90J, che promettono una luminosità di picco superiore. Per dimostrarne le potenzialità Sony ha organizzato un evento in Cina, dove misurando la luminosità di picco del modello XR-65A90J si sono raggiunti oltre 1300 NIT su finestra al 10%. Il dato va comunque preso con cautela, in primo luogo perché non si conoscono le condizioni di misura. Delle immagini inoltre mostrano un bianco con una dominante azzurra piuttosto evidente, quindi si suppone che il test sia stato eseguito in modalità "dinamica".


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D'altra parte, anche calibrando lo schermo, il picco di luminosità non dovrebbe scendere sotto i 1000 NIT. In questo modo non sarà più necessario il tone mapping per contenuti HDR masterizzati a pari livello di luminanza, disponendo anche di un margine dinamico maggiore per quelli da 2000 e 4000 NIT. Sony spiega le prestazioni con l'abbinamento dei pannelli XR OLED Contrast Pro, dotati di dissipatore in alluminio sul retro, con il nuovo DSP XR, capace di controllare la temperatura delle singole zone e dare più potenza a ogni subpixel WRGB. La Sony Master Series A90J tuttavia utilizza quasi sicuramente anche i nuovi pannelli OLED Evo. Questo si può dedurre confrontando i consumi degli A90J con quelli della precedente serie A9G. I modelli da 55" e 65" (XR-55A90J/XR-65A90J) dichiarano entrambi un consumo annuo di circa il 20% inferiore, coincidente con l'incremento di efficienza degli OLED Evo.

Successivamente i segreti della nuova architettura sono stati rivelati da Bob O' Brien di DSCC (Display Supply Chain Consultants), intervistato da Brian Berkeley di Nanosys. In primo luogo è stato aggiunto uno strato emettitore verde, responsabile dell'aumento di luminosità e potenzialmente di un gamut più ampio. LG Display inoltre ha cambiato i materiali dei due strati di emettitori blu, forniti da Idemitsu Kosan, con altri di produzione DuPont. Nella loro composizione l'idrogeno viene sostituito dal suo isotopo deuterio, che ha una longevità molto maggiore grazie al peso atomico doppio. Da notare inoltre come la migliore efficienza permetta di aumentare la luminosità a pari corrente di pilotaggio, quindi senza maggiori rischi di burn-in.

Fonte: HDVT Test, DSCC

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