
LG: fabbrica OLED cinese ancora inattiva
LG Display non ha ancora avviato la produzione nel nuovo impianto di Guangzhou, che avrebbe dovuto raddoppiare il numero di spedizioni annuali e ridurre i costi
Nuovi ritardi nella fabbrica OLED LG Display di Guangzhou, tuttora inattiva nonostante le dichiarazioni del mese scorso. Inaugurata alla fine di agosto 2019, ha una capacità di 60.000 substrati al mese di generazione 8,5 (lastre da 2200mm x 2500mm), che nel 2020, almeno secondo i piani, sarebbe aumentata fino a 90.000/mese. Tuttavia l'impianto è stato fermato dopo poche settimane per gli scarti costruttivi troppo alti. La causa, paradossalmente, sono i nuovi metodi produttivi, che avrebbero dovuto invece aumentare la resa. La compagnia coreana ha impiegato per la prima volta la tecnologia MMG, che consente di ottenere contemporaneamente due e tre schermi della stessa misura da un'unica lastra madre.
È stata modificata anche la disposizione degli strati emettitori OLED, sempre per incrementare la produttività e l'efficienza, utilizzando inoltre del nuovo equipaggiamento prodotto in Cina. Il piano di LG Display per il 2020 era di spedire 6 milioni di pannelli, un obiettivo che sembra ormai impossibile. IHS Markit stimava invece una produzione annuale di 5 milioni, che ora è stata ulteriormente abbassata fino a 4,5 milioni. Per LGD la nuova fabbrica cinese avrebbe anche il vantaggio di diminuire i costi di produzione, per effetto dei salari più bassi e dei sussidi statali. L'impianto è infatti il risultato di una joint venture con GDD (Guangzhou Development District), di cui LG Display detiene una quota del 70%. Display Supply Consultants Chain (DSCC) stima che i costi di ammortamento dovrebbero ridursi del 65%,
Fonte: OLED-Info