
LG inaugura la nuova fabbrica OLED cinese
Con una capacità iniziale di 60.000 substrati al mese, il nuovo impianto 8,5G di Guangzhou consentirà a LG di vendere nell'anno in corso 3,8 milioni di televisori OLED, riducendo inoltre il costo di produzione e aggirando probabilmente le recenti restrizioni all'export introdotte dal Giappone
LG Display comunica l'avvio della produzione nel nuovo impianto per televisori OLED di Guangzhou, la cui capacità iniziale di 60.000 substrati al mese aumenterà fino a 90.000 nel 2021. La prima fabbrica cinese di LG è il risultato di un investimento di circa 4,2B US $. La proprietà è suddivisa tra GDD (Guangzhou Development District) e LG Display, che detengono rispettivamente quote del 30% e del 70%. La costruzione fu annunciata nel 2017, ma l'approvazione da parte dei governi cinese e sudcoreano è arrivata solo nel luglio del 2018. Si tratta di un impianto di generazione 8,5 (substrati da 2200mm x 2500mm) come le linee coreane M1/M2 di Paju, ma dove verrà applicata per la prima volta la tecnica MMG, che consentirà di ridurre i costi di produzione anche dei tagli più grandi.
LG stima di produrre nel 2022 più di 10 milioni di TV OLED all'anno, grazie alle fabbriche 8,5G di Guangzhou e Paju in Corea (70.000 substrati/mese) e quella 10,5G di Paju ancora in costruzione. IHS prevede che LG venderà 5,5 milioni di TV OLED nel 2020, dopo i 3,8 milioni del 2019, salendo fino a 7,1 milioni nel 2021. LGD spera che la nuova fabbrica cinese consentirà di abbassare i costi di produzione, per effetto dei sussidi statali e dei salari più bassi. Display Supply Consultants Chain (DSCC) stima che i costi di ammortamento di LGD si ridurranno del 65%, mentre un ulteriore e inaspettato vantaggio potrebbe essere quello di aggirare le restrizioni sulle esportazioni di materie prime imposte dal Giappone alla Corea del Sud.
Fonte: OLED-Info