
Foxconn controlla la fabbrica LCD di Sharp
Solo qualche settimana fa vi avevamo annunciato la sigla di un accordo tra Sharp e Foxconn in ambito display, con l'azienda taiwanese che acquisiva di fatto il 50% della capacità produttiva di pannelli LCD della fabbrica di Sakai. Ora Foxconn ne diventa il maggior azionista
Il quotidiano finanziario giapponese Nikkei annuncia che Sharp ha deciso di vendere oltre il 14% delle proprie partecipazioni nella joint-venture produttiva della fabbrica di Sakai a Toppan Printing Co. e Dai Nippon Printing Co. Con questa nuova operazione (che succede a quella di qualche settimana fa - vedi news), Foxconn si ritrova quindi ad essere il maggior azionista della più grande e avanzata (pannelli 10G) fabbrica di pannelli LCD al mondo, controllando il 46% delle quote.
La fabbrica è, inoltre, già predisposta per la produzione di pannelli OLED e saranno semplicemente necessari ulteriori investimenti per adeguare i materiali produttivi. Componenti che dovrebbero essere introdotti proprio con l'ingresso delle due nuove aziende nipponiche quali socie della joint-venture. Sony detiene ancora il 7% delle quote, ma in virtù dei disastrosi risultati finanziari (leggi news), potrebbe decidere a breve di vendere la propria partecipazione.
Fonte: Nikkei
Commenti (6)
Fossi la Sony me lo terrei stretto quel 7% delle quote...perchè il loro valore salirà di molto.
Si intravede oramai uno scontro tra titani:
Apple-Foxconn-Sharp Vs Lg-Google-Samsung
Sony e Panasonic resteranno a guardare? forse sarebbe meglio se puntassero tutto sui prodotti di nicchia.

Sharp a Sakai sforna una quantità impressionante di pannelli al giorno e la grande parte li vende a terzi con grossa concorrenza di lg e samsung ora invece si è tolta il problema in più però c'ha guadagnato gli assemblatori foxcon per i tv gratis.
Inoltre da qualche anno ha puntato tutto sul quattron che è tutto altro che un tv commerciale perciò gli basta solo una parte delle linee di produzione per fare i pannelli di qualità per loro.
Inoltre il giappone è fortemente sismico e con i soldi guadagnati costruiranno fabbriche e finanzieranno ricerca in un paese più agevole.
D'altronde poi oltre a Sakai c'è sempre la mega fabbrica di kameyama.
Le ultime disavventure ambientali del giappone hanno insegnato che è ingenuo se non suicida concentrare tutto il proprio potere produttivo in una sola nazione.