Zack Snyder's Justice League su Sky e Now
La versione da 240 minuti del cinecomic DC arriva in esclusiva per l'Italia su Sky, disponibile anche on demand e in streaming sulla piattaforma Now
Zack Snyder's Justice League è arrivato oggi su Sky in esclusiva per l'Italia, che lo ha trasmesso alle ore 8:00 su Sky Cinema. Verrà replicato sabato 20 marzo alle 21:15 su Sky Cinema Uno ed è visibile in streaming su Now e on demand fino a domenica 21 marzo. Il film non sarà per qualche tempo disponibile in Italia su altre piattaforme o store digitali. Pensato inizialmente come una mini serie in quattro puntate, Zack Snyder's Justice League è diventato alla fine un film di 240 minuti che ripristina molte parti della sceneggiatura originale tagliate nella versione arrivata nei cinema. I cambiamenti furono opera di Joss Whedon, chiamato a sostituire Snyder, colpito all'epoca da un grave lutto famigliare.
Nonostante la trama di base sia la stessa, sono presenti dozzine di scene aggiuntive, retroscena, nuovi personaggi e anticipazioni sui film DC di prossima uscita. Lo stellare cast vede la presenza di Ben Affleck (Bruce Wayne / Batman), Henry Cavill (Kal-El / Clark Kent / Superman), Gal Gadot (Diana Prince / Wonder Woman), Ezra Miller (Barry Allen / The Flash), Jason Momoa (Arthur Curry / Aquaman), Amy Adams (Lois Lane), Jeremy Irons (Alfred Pennyworth), Diane Lane (Martha Kent), Connie Nielsen (Hippolyta), J. K. Simmons (James Gordon), Ciarán Hinds (Steppenwolf), Jesse Eisenberg (Lex Luthor), Willem Dafoe (Nuidis Vulko) e Jared Leto (Joker).
Per ulteriori informazioni: www.sky.it
Fonte: Digital-News
Commenti (118)
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@Dario65
Sarà una risposta lunga.
Immaginati un set in cui si gira in pellicola e un set in cui si gira in digitale, i vantaggi del digitale risiedono prima di tutto nel controllo immediato del girato senza spostare un chiodo dal set.
Questo è un vantaggio enorme ma , come ogni ogni occasione che semplifica la vita, richiede un prezzo che consiste nel fatto che cast/operatori/tutte le maestranze operano con minore concentrazione e la produzione con minore pianificazione... tanto fare un altro ciak costa 0, quello che succede è che ogni cosa ha il suo prezzo e alla fine pur di andare avanti si abbassa la qualità.
Dato che hai fotografato anche tu in pellicola ti ricorderai benissimo che con le invertibili la latitudine di posa era estremamente ridotta e non esistevano possibilità di salvare foto dagli errori, i rullini erano da 36 foto.
Pur in queste condizioni e limiti si riuscivano a realizzare foto perfette.
Oggi cosa succede, inforchi una macchina digitale e sai già di partenza che hai la rete di sicurezza, quindi scatti centinaia di foto senza preoccuparti, una andrà bene di sicuro, ma inevitabilmente l' attimo fuggente o la luce giusta rischiano di venire dispersi in mezzo a decine di foto destinate al cestino.
La soluzione ideale sarebbe pianificare ed esigere la cura dei tempi analogici comportandosi come se saltando si sapesse se non c'è la rete.
Questo non toglie che oggi come oggi se prendo un file raw e carico il profilo di una Kodachrome 64 o una Velvia 50 (cosa che faccio abitualmente) tu non saprai mai se quello che ti presento stampato sia una scansione di una vecchia diapositiva oppure se sia la rielaborazione di raw; gamut, dinamica, curve specifiche di trasferimento e la grana possono oggi come oggi essere facilmente profilate e ti assicuro che il carattere delle pellicole viene conservato senza problemi.
Gli stessi profili esistono ovviamente anche per le pellicole cinematografiche.
Vediamo ora fra due pezzi più grossi fra chi veramente gira in pellicola oggi come oggi.
1) Tarantino; prendi i Bastardi, vedi il primo minuto e capisci tutto dato che illo ama, usa ed evidenzia anche i difetti della pellicola per dare sapore alle sue storie.. per paradosso potrebbe persino montarle come facevano negli anni '70 (ma sarebbe troppo sbattimento)
2) Nolan... e qui, metodo di lavoro sul set a parte, avrei pesanti rilievi anche sull' utilizzo del 70mm spesso forzato con vistosi errori di messa a fuoco (Interstellar) arrivando a proiezioni in pellicola vera molto pubblicizzate tanto da diventare eventi ove la qualità ehm... è in realtà elemento di contorno in nome del revival.
La mia riserva è anche che oggi come oggi le professionalità che sanno lavorare con la pellicola non ci sono più (o sono prossime alla pensione), alcune riprese dove si palesano errori che se le stesse fossero state realizzate in digitale sarebbero state semplicemente migliori, senza errori.
L'uso del 70mm era per avere meno grana, più nitidezza ma per ottenerla veramente servono pellicole a grana fine (= bassa sensibilità. Utilizzare il 70mm con bassa luce ambiente in interni angusti, con pellicole sensibili non ha senso si perdono tutti i vantaggi e vengono fuori le rogne (tipo errori di messa a fuoco ... che ti tieni come su Interstellar) necessità di spazi larghi (la cinepresa è grande), profondità di campo non adeguata al senso della ripresa.
L' uso in interni conservando alta qualità (tipo The Hateful Eight) è snaturante, richiede aggiunta di illuminazione, con il risultato che nella migliore delle ipotesi le immagini sembrano girate in digitale
Devo aggiungere che a livello qualitativo che usino pellicola o meno i risultati che si possono raggiungere in entrambe le vie sono più che adeguati quindi il problema personalmente non me lo pongo sempre che poi non emergano criticabili errori. -
In questa lunga disamina, che condivido parzialmente, hai spiegato i motivi per i quali è preferibile girare in digitale. Tuttavia, la domanda indiretta, ed un po' retorica, era perché si continua a girare in analogico, nonostante i limiti di cui parlavi. E non dirmi che le riprese con negativo sono appannaggio soltanto di Tarantino e Nolan perché i girati in pellicola forse sono più di quel che creda.
Originariamente inviato da: revenge72I motivi per cui girano in pellicola sono diversi e riguardano altri fattori
Comunque, non è questo il punto in quanto, come ho già detto, credo che presto il processo cinematografico sarà interamente digitale. È solo questione di tempo.
Per questo motivo, ti ricordo ancora una volta che il tema degli interventi non era se oggi ha ancora senso girare in pellicola.
Non sto mettendo in dubbio alcuni aspetti pratici e qualitativi del digitale. Sostengo che l'immagine del fotogramma ha ancora un suo valore, un suo perché, e la preferisco a quella del sensore. Naturalmente, non desidero convincere nessuno e credo di avere una certa esperienza in materia (chiamala presunzione, se preferisci) per non essere a mia volta convinto del contrario -
E se il formato 4:3 fosse stato scelto perché...
...il fumetto, su carta, non ha un formato per le vignette ma queste non sono quasi mai 16:9, sono (o almeno erano, nell' epoca in cui leggevo fumetti) più vicine al formato quadrato, comprese le tavole a tutta pagina che, oltretutto, sono a sviluppo verticale.
...questa immersione fumettistica, vorrei dire regressione all' età in cui leggevo fumetti, credo di aver cominciata a provare dopo una mezz' oretta di film...
...le scene che avevo davanti non erano più quelle di uno schermo 16:9 tagliato (mi verrebbe da dire castrato) ma le vignette dei fumetti dei miei anni giovanili ingrandite a dismisura...
...vorrei infine riconoscere a NowTv che l' audio stereo è qualità più che dignitosa e che in modalità dolby surround fa il suo: non conoscendo, d'altronde, la traccia multicanale originale, non posso nemmeno realmente rimpiangerla... -
Originariamente inviato da: Dario65;5134711In questa lunga disamina, che condivido parzialmente, hai spiegato i motivi per i quali è preferibile girare in digitale. ..........[CUT]
Avrei anche messo il punto in cui girando in digitale (o fotografando) qualcosa si è perso ovvero.
...[COLOR=#000000]nel fatto che cast/operatori/tutte le maestranze operano con minore concentrazione e la produzione con minore pianificazione... tanto fare un altro ciak costa 0, quello che succede è che ogni cosa ha il suo prezzo e alla fine pur di andare avanti si abbassa la qualità.
Quindi questo è il motivo organizzativo/mentalità per cui si preferisce girare in pellicola.
Con la pellicola devono essere organizzati e funzionare come un orologio, con la pellicola non c' é la rete, un ciak costa e se le cose non sono precise non puoi recuperare agli errori. Con la pellicola il set deve essere perfetto come luci e movimenti, non puoi contare nel fatto che se c' è poca luce il risultato lo porti a casa comunque.
Tutto è più difficile e per paradosso dato che l' impegno è maggiore il risultato finale può essere migliore.
[/COLOR]Ho citato i due big semplicemente perché sono i due alfieri principali di questo modo di fare cinema.
Come ho scritto sopra il modo in cui girano è per quanto mi riguarda del tutto ininfluente, personalmente giudico solo il risultato finale quindi se la fotografia è funzionale e qualitativamente corretta per il film che proietto (a casa mia), il giudizio quindi non è più tecnico ma solo artistico anche se gli errori li vedo non li tollero.
Il discorso sarebbe estensibile ad altri campi oltre a fotografia/cinema, ad esempio la musica registrata in analogico e poi proposta in digitale, ci sono molti artisti che rinuncerebbero volentieri al modo di lavorare di oggi per tornare al nastro 8 tracce ma andiamo veramente off topic. -
Si, ti chiedo scusa, sono stato io che non ho saputo leggere la tua risposta.
Il tuo ragionamento è condivisibile, forse hai estremizzato un pochino, ma penso l'abbia fatto per essere più incisivo.
La descrizione del tuo set, si sposa particolarmente con quelli del passato, quando le mdp erano caricate con bobine da 25 o 50 Asa (con caratteristiche tali che anche uno stop poteva davvero fare la differenza). Oggi, le pellicole negative (nel cinema non sono utilizzate le invertibili, lo dico solo per evitare fraintendimenti ai meno avvezzi) vantano un'ampia latitudine di posa e grana sufficientemente contenuta anche a media sensibilità, tanto da concedere un margine di tolleranza al direttore della fotografia (le negative permettono pure un certo recupero in fase di stampa). Da non dimenticare, inoltre, che la post produzione avviene ormai interamente nel dominio digitale, grazie alla scansione dell'ocn, che cede il posto al DI. E, qui, si spalanca un mondo di opportunità sconosciuto al processo fotochimico del passato. Ciò non toglie, ovviamente, che il direttore della fotografia debba comunque prefigugarsi il risultato finale e avere il set sotto rigido controllo. Calzante la tua metafora della rete. Rete, oggi, per certi versi, un po' meno indispensabile anche per l'analogico.
Mi ritrovo con le tue conclusioni (audio compreso), ci divide soltanto la questione degli eventuali errori. Personalmente, non ricerco la perfezione tecnica in un film, dunque in genere non mi danno fastidio alcuno; proprio per i motivi che anche tu hai illustrato, li considero parte del film stesso, se mi passi l'accezione. Comunque, qui siamo davvero nel campo delle sensibilità personali.
P. S. Piccola curiosità: l'unico caso di impiego di pellicola invertibile che conosca, è Le colline hanno gli occhi. Girato, però, in 16mm e poi gonfiato in 35mm quando fu distribuito nelle sale. -
Originariamente inviato da: pace830sky;5134756E se il formato 4:3 fosse stato scelto perché...
Interessante... -
...in effetti faccio riferimento ad una mia emozione, mi piacerebbe sapere se anche qualcun altro guardando il film si è sentito più vicino al ricordo delle letture a fumetti di quanto non sia mai capitato con altri film del genere.
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Originariamente inviato da: Dario65;5134829...[COLOR=#000000] Calzante la tua metafora della rete. Rete, oggi, per certi versi, un po' meno indispensabile anche per l'analogico.[/COLOR]
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Si in realtà qualche recupero miracoloso avvenne anche con film celebri e per paradosso portò fortuna, ne I Padrino durante le riprese della scena in cui Michael compie l' assassino di Sollozzo per errore sottoesposero di un paio di diaframmi.
Riuscirono a recuperare sovrasviluppando, ovviamente questo ha come conseguenza l' innalzamento del contrasto e della grana e la fotografia diventa più sporca... in questo caso l' errore portò ad un miglioramento.
Questo non toglie che oggi come oggi in epoca digitale se vogliamo giocare a fare alla maniera di ... possiano farlo senza problemi e con il massimo della semplicità, vale per la fotografia come per il cinema basta avere idee buone e chiare.
Ad esempio posso giocare a fare Sebastiao Salgado e dire che questa foto la scattai trenta anni fa con una HP5 tirata a 1600 ISO con interposizione di un filtro rosso
https://postimg.cc/9zt4fQcT][IMG]https://i.postimg.cc/9zt4fQcT/fake-sebastiao.jpg[/IMG][/URL]
In realtà il tutto è stato ricavato dal canale rosso di una immagine scattata con una CANON 600D con l' aggiunta di un paio di layer di rumore e un lavoro veloce sulla curva di trasferimento il tutto con programmi gratuiti (RAW THERAPEE e GIMP). -
Originariamente inviato da: pace830sky;5134885...in effetti faccio riferimento ad una mia emozione, mi piacerebbe sapere se anche qualcun altro guardando il film si è sentito più vicino al ricordo delle letture a fumetti di quanto non sia mai capitato con altri film del genere.
Se devo essere sincero, no, no ho avuto quell'impressione. -
Nemmeno io.