AVcinema - Hereafter
Eastwood ci aveva fin’ora abituati a pensare alla morte come fine: fosse anche solo come fine di un processo di maturazione. In Hereafter, invece, la morte rappresenta quasi un antefatto, un pretesto per riflettere sulla forza dei legami tra i vivi
La morte è da sempre elemento centrale della cinematografia di Eastwood. Normalmente, però, essa rappresenta l’apice della tensione narrativa costruita durante l’intera pellicola. In film come Million dollar baby e Gran Torino la morte giunge come suggello delle scelte di una vita. Clint, cioè, ci aveva fin’ora abituati a pensare alla morte come fine: fosse anche solo come fine di un processo di maturazione. Mai preoccupato della morte in sé ma, sempre e soltanto, del come presentarsi al suo cospetto. Qui, invece, la morte rappresenta quasi un antefatto, un pretesto per riflettere sulla forza dei legami tra i vivi.
George è un sensitivo che fugge da quei poteri che, se da un lato gli permettono di parlare con i morti (e gli garantirebbero facili guadagni), dall’altro gli impediscono di stabilire relazioni con i vivi. Marie è una giornalista parigina sopravvissuta ad uno tsunami e ossessionata dall’esperienza di pre-morte provata nell’occasione. Marcus, infine, è un bambino che ha perso il suo gemello e non riesce a concepire la vita senza di lui. Le loro storie finiranno per intrecciarsi alla fiera del libro di Londra.
Queste “tre persone di età diverse che in qualche modo sono state segnate dalla morte” (come dice lo stesso Eastwood) hanno in comune il fatto di non sapersi più relazionare con i vivi, per diversi motivi (ossessione, delusione, dolore) sono essi stessi morti in mezzo ai vivi. La riscoperta della vita non potrà, allora, che passare (in un raro, per Eastwood, lieto fine) per la creazione di nuovi legami che li tengano uniti e li strappino, ancora per un po’, alla morte.
Dovendo abbandonare il consueto schema della contrapposizione bene/male, caratteristico del regista, la sceneggiatura, di Peter Morgan, tende a volte a perdersi e riesce solo a tratti a garantire l’alto livello emotivo (mai retorico) a cui Eastwood ci ha abituati: in particolare durante l’episodio di Marcus e quello di Matt Damon con Bryce Dallas Howard.
La regia è, come sempre, leggera, attenta alla sostanza e lontana da inutili virtuosismi (poco riuscite, forse, le sequenze catastrofiche iniziali anche a causa di effetti speciali non troppo curati) ma capace spesso di emozionare, come nella sequenza dell’attentato in metropolitana.
Voto finale | ![]() |
7 |
“Se hai paura di essere rimasto solo, sta' tranquillo: non sei solo!”
Commenti (14)
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Matt Demon?
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Elenco sale 2K Hereafter
http://www.facebook.com/note.php?no...166891973349740
CIVITANOVA MARCHE - CAPITOL
FERMO - SALA ARTISTI
JESI - MULT.GIOMETTI *dal 14/1
MATELICA - MULT.GIOMETTI
TOLENTINO - MULT.GIOMETTI
BISCEGLIE - ITALIA
BRINDISI - ANDROMEDA
BOLOGNA - CAPITOL
CARPI - SPACE CITY
PARMA - CINECITY
RICCIONE - CINEPALACE
RIMINI - LE BEFANE
LIVORNO - IV MORI
MONTECATINI - IMPERIALE *dal 7/1
PISA - ISOLA VERDE
POGGIBONSI - POLITEAMA *dal 7/1
PRATO - OMNIA CENTER
IMPERIA - DIANESE *dal 7/1
SANREMO - ARISTON ROOF
MILANO - PLINIUS
BELLINZAGO L. - ARCADIA
ERBUSCO - PORTE FRANCHE
MELZO - ARCADIA
ISCHIA - DELLE VITTORIE
LIONI - NUOVO
BOLZANO - CINEPLEXX
LIMENA - CINECITY
MESTRE - CORSO
PRADAMANO - CINECITY
SILEA - CINECITY
TRIESTE - CINECITY
RIETI - MULT.MODERNO
SESTU - CINECITY
TORINO - IDEAL
S.DAMIANO ASTI - LUX *dal 7/1
SALICE ULZIO - SAYONARA *dal 6 al 9-01
SESTRIERE - FRAITEVE -
Visto venerdì sera all'UCI di Bologna: ci è piaciuto molto anche se non siamo certo ai livelli di Gran Torino.
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Onestamente, sono rimasto deluso: non si capisce cosa il film voglia dimostrare, che interpretazione voglia dare di questo tema... nessuna? Ok, ci può stare, ma allora è semplicemente noioso, in quanto la storia non è avvincente nè particolarmente interessante.
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Che sia arrivato il momento di andare in pensione per il vecchio Clint??
Sarà,ma questo non me lo perdo di certo,nonostante la piccola fissa con Matt Demon. -
Pensione per Clint? MAI!
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l'ultimo di clint invictus non mi è piaciuto per niente, lento e slegato, sto aspettando con impazienza di vedere Here after che ho letto essere dedicato più ai non credenti come me.
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Io l'ho visto in un UCI: qualità DA DENUNCIA:
Anche a me ha un po' deluso. Forse mi aspettavo troppo ma i tempi di Gran Torino, Million Dollar B. sono lontani. Cmq non che puoi fare sempre 13: una bella pellicola comunque.
@pali: Invece a me è piaciuto: forse perchè non conosciamo il rugby come il calcio, ma per me è stato un gran film! -
Mamma mia ragazzi....
se ne è parlato tantissimo ed avevo delle aspettative enormi, invece si è dimostrato lento, lentissimo, con pochi argomenti significativi, niente di nuovo sul paranormale e la vita dopo la morte. Attenzione della vita dopo la morte non se ne parla quasi nulla !!!! Solo poche frasi in tutto il film. Sinceramente non capisco la critica come abbia fatto a reputarlo un capolavoro. Soldi buttati !!!!!!!!!!!!!!!
La pellicola però era da riferimento , i colori splendidi, i neri finalmente neri e il contrasto da urlo
PS: un premio secondo me dovrebbe essere dato agli operatori che hanno montato il trailer per farlo sembrare quello che non è !!!!!! Ci sono cascato in pieno questa volta....
Pensione per Clint? MAI!
Pensione no, sbagliare è umano e non sempre escono capolavori. Questo copione clint l'ha preso a due mani ed ha tentato [B][U]senza riuscirci[/U][/B] un miracolo. Ci sono delle parti di personaggi a dir poco assurdeEntrano nella storia ed escono senza motivo alcuno....
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Visto al Rouge et Noir di Palermo: tecnicamente non il massimo ma almeno i sottotitoli si vedevano. Il film invece mi ha deluso un pò; intendiamoci, non mi è sembrato particolarmente pesante e tutto sommato ben recitato, bella la parte dello tsunami ma forse un po irrealistica. Non mi è piaciuto il finale, forse troppo affrettato. Che il vecchio Clint, nonostante la sua proverbiale delicatezza nell'affrontare temi particolari (vedi Million Dollar Baby o Gran Torino) sia un po stanco?