Tacco
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Angelo, come già ho scritto a te e allo stesso Emidio, non vorrei che alla fine ci si limitasse a trovare una soluzione solo a vantaggio di coloro che hanno partecipato al cobuy. Ora, non voglio essere frainteso... sarò strafelice se grazie al tuo interessamento (oltre a quello di Emidio) chi ha partecipato al tuo cobuy troverà una soluzione positiva, tantopiù che avrei voluto io stesso parteciparvi proprio per le condizioni favorevoli.angelone ha detto:Ragazzi,
prima di procedere una cortesia: chiedo a tutti coloro che hanno acquistato il VP50 tramite il co-buy che mi mandino un mp, comprensivo del nome del rivenditore, in modo da aggiornare l'elenco che avevo preparato a suo tempo per sapere esattamente quante macchine sono state acquistate.
Grazie in anticipo!
Ciao
Angelo
Il punto però è un altro: al di là del fatto che non tutti coloro che si lamentano in questo 3d hanno partecipato al cobuy, c'è anche chi, come me, ha acquistato il VP50 da altre fonti rispetto ad Audiogamma. E il punto è che ci troviamo chiaramente di fronte a un caso di (per essere buoni) mancanza di correttezza da parte della casa madre stressa. Audiogamma, in quanto importatore ufficiale per l'Italia dei prodotti DVDO, deve necessariamente fare da tramite tra gli acquirenti italiani e la casa madre stessa, fosse anche solo per riportare in USA le nostre lamentele sul prodotto in questione, allo scopo di raggiungere una soluzione definitiva, vantaggiosa e generale. E' quindi fondamentale, per me, che la soluzione venga trovata (ammissione di colpa o meno...) dalla casa madre, e che Audiogamma faccia solo da tramite per il territorio italiano tra clienti e casa madre stessa sulla base di quanto verrà stabilito (il fatto che nei 3d relativi in Italia, USA e UK le lamentele siano diffuse chiarisce una volta di più, se ce ne fosse bisogno, che il problema è sentito in tutto il mondo, e che dipende intrinsecamente dal DVDO VP50 stesso, e non dai singoli rivenditori che quindi, a mio modo di vedere, dovrebbero avere tutto l'interesse che la soluzione venga trovata e stabilita in modo uniforme e generalizzato dalla casa madre, quindi a sue spese, altrimenti si vedranno costretti a dover fronteggiare le richieste di risarcimento dei loro singoli acquirenti. E questa volta sì, a loro spese...). Tantopiù che non credo che, stando così le cose, il costo di un eventuale aggiornamento debba ricadere su Audiogamma stessa, ma ovviamente su DVDO.
Io sto lottando dall'inizio (e, nel mio piccolo, rivendico il merito di aver creato il caso, almeno qui sul Forum, con i miei ripetuti interventi, tanto che alla fine lo stesso Missoli forse si è deciso a rispondere, per quanto evasivamente, proprio in seguito alla mia decisa presa di posizione...) non per avere una permuta vantaggiosa, ma per far valere i nostri diritti di consumatori, che prevedono in un caso come questo l'adeguamento del prodotto alle specifiche/funzionalità promesse o, in alternativa, il rimborso della spesa sostenuta. Niente di più, niente di meno. Non è una guerra per avere uno sconto sul prodotto più aggiornato, e credo che gli interessi di tutti coloro che hanno acquistato in Italia un VP50, da qualunque fonte, siano tutelati al 100% solo se si lavora in questa direzione, senza mirare a un risultato intermedio di comodo. Perché, acquistato da JVB Digital, o da Audiogamma, direttamente da DVDO oppure da un altro rivenditore europeo, il prodotto è esattamente lo stesso. La pubblicità ufficiale pure. E le responsabilità della casa produttrice idem.
Non stiamo parlando di pretendere un intervento in garanzia in Italia su un prodotto acquistato all'estero (anche se ricordo che per legge, ogni casa dovrebbe garantire un anno di garanzia su qualunque prodotto acquistato nei confini della comunità europea, altrimenti che senso avrebbe una garanzia - appunto - europea? Il fatto che poi le case non si comportino di conseguenza è una questione diversa, che andrebbe anch'essa affrontata legalmente...), ma di fare pressione sull'importatore italiano (per ovvie ragioni di opportunità linguistiche, logistiche e territoriali...) perché si adoperi con la casa madre che rappresenta per risolvere un problema evidente che dipende, ripeto, dalla casa madre stessa. E che da Lei, e solo da Lei, dovrà essere risolto, senza accordi singoli locali più o meno vantaggiosi.
Un esempio d'attualità per concludere: i giocattoli marchiati Mattel che sono stati ritirati dal mercato per ragioni sanitarie, dovute a una mancanza della casa produttrice stessa, sono stati ritirati in tutto il mondo. A spese della Mattel stessa. Ciò non è avvenuto solo nel Paese in cui, ipoteticamente, sono emerse le prime risultanze negative, oppure solo sul mercato interno perché l'ente per la sanità locale lo aveva deciso. Il fatto che poi ciò sia stato fatto su iniziativa della Mattel stessa è solo il segno del fatto che la casa produttrice ha anticipato una probabile decisione futura di un organo istituzionale, che avrebbe peggiorato ancor più lo smacco a livello di immagine.
Nel nostro caso, invece, con tutte le proporzioni del caso (un conto sono le ragioni legate alla salute, un altro, molto meno importante, quelle legate al portafolio) non solo DVDO non ci pensa nemmeno ad adeguare il VP50 base di sua iniziativa (ritirandolo e sostituendolo, oppure semplicemente adeguandone il fw e/o l'hw), ma è come se ogni singolo acquirente di un giocattolo Mattel avesse dovuto lottare di sua iniziativa con il singolo importatore nazionale per vedere soddisfatte le proprie ragioni.
Infine, c'è da considerare il fatto che l'unica via per sperare di ottenere qualcosa è sottolineare il fatto che stiamo pretendendo il semplice rispetto dei diritti del consumatore di fronte a qualcosa di molto simile alla pubblicità ingannevole, e questi diritti sono generali. Sono miei, tuoi, di tutti coloro che hanno partecipato al cobuy ma anche di tutti coloro che hanno acquistato un VP50 in qualunque negozio, e magari non hanno nemmeno mai letto una volta il presente 3d o gli omologhi negli altri paesi in cui se ne parla. Quindi non sono a conoscenza della problematica. Ma hanno lo stesso il diritto, nel momento in cui ne verranno a conoscenza in qualunque modo, di pretendere il loro soddisfacimento. Non sfruttare il momento attuale e il clamore suscitato per provare a raggiungere questo obiettivo, mirando a qualcosa di più limitato e circoscritto, sarebbe un delitto, oltre che il modo migliore per, probabilmente, arrivare a un nulla di fatto (o quasi). Anche se questa è solo la mia idea.
Ettore