enzo66
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E' sufficiente fare qualche calcolo banale, anche considerando per semplicità la sola componente resistiva dell'impedenza del cavo di potenza e l'andamento dell'impedenza dei diffusori collegati (trascurando anche l'impedenza d'uscita del finale), che si ricavano le cadute di tensione, quindi, le attenuazioni introdotte dal cavo. Niente di particolarmente mistico.
Si ottengono risultati coerenti con le misure riportate su uno degli ultimi numeri di AR. Le variazioni, salvo che i costruttori non si siano impegnati per caratterizzare il cavo, restano limitate entro qualche decimo di db.
Per minimizzare l'effetto dei cavi di potenza è sufficiente ridurre al minimo possibile la lunghezza, massimizzarne la sezione e scegliere cavi intrecciati.
Se io avessi cavi da 0.75 mm2 di sezione e lunghi 5 m sulle 801 otterrei le attenuazioni indicate di seguito (considerando la sola componente resistiva del cavo):
30 Hz: -0.083 db;
70 Hz: -0.668 db;
3 kHz: -0.109 db;
20 kHz: -0.628 db.
Invece ho 8 mm2 di sezione e 1.25 m di lunghezza e si ottiene:
30 Hz: -0.002 db;
70 Hz: -0.016 db;
3 kHz: -0.003 db;
20 kHz: -0.015 db (-0.029 db se si considera anche l'effetto pelle che, come si vede, è assolutamente trascurabile). Le attenuazioni sono dell'ordine dei centesimi di db.
Talvolta, come ha scritto Campa 2, piacciono i cavi di potenza sottili in quanto, spesso, può piacere il suono un minimo caratterizzato. E' uno dei motivi per i quali le amplificazioni a valvole, più sensibili di solito all'andamento dell'impedenza dei diffusori rispetto alle amplificazioni a stato solido, riscontrano il consenso del pubblico in questi casi il suono è ancora più caratterizzato rispetto ai cavi di potenza.
Ciao, Enzo
P.S. La risposta in frequenza globale (cavo più diffusore) dipende molto dall'andamento dell'impedenza del diffusore, per cui, con un cavo lungo e sottile può piacere la nuance che si ottiene con un diffusore ma non con un altro. Il cavo di potenza, in questo senso, può introdurre ulteriori variabili poco controllabili. Risulta così la necessità ridurne al minimo l'influenza appunto massimizzandone la sezione e minimizzandone la lunghezza e scegliendo cavi a conduttori intrecciati per minimizzarne anche la componente induttiva.
Si ottengono risultati coerenti con le misure riportate su uno degli ultimi numeri di AR. Le variazioni, salvo che i costruttori non si siano impegnati per caratterizzare il cavo, restano limitate entro qualche decimo di db.
Per minimizzare l'effetto dei cavi di potenza è sufficiente ridurre al minimo possibile la lunghezza, massimizzarne la sezione e scegliere cavi intrecciati.
Se io avessi cavi da 0.75 mm2 di sezione e lunghi 5 m sulle 801 otterrei le attenuazioni indicate di seguito (considerando la sola componente resistiva del cavo):
30 Hz: -0.083 db;
70 Hz: -0.668 db;
3 kHz: -0.109 db;
20 kHz: -0.628 db.
Invece ho 8 mm2 di sezione e 1.25 m di lunghezza e si ottiene:
30 Hz: -0.002 db;
70 Hz: -0.016 db;
3 kHz: -0.003 db;
20 kHz: -0.015 db (-0.029 db se si considera anche l'effetto pelle che, come si vede, è assolutamente trascurabile). Le attenuazioni sono dell'ordine dei centesimi di db.
Talvolta, come ha scritto Campa 2, piacciono i cavi di potenza sottili in quanto, spesso, può piacere il suono un minimo caratterizzato. E' uno dei motivi per i quali le amplificazioni a valvole, più sensibili di solito all'andamento dell'impedenza dei diffusori rispetto alle amplificazioni a stato solido, riscontrano il consenso del pubblico in questi casi il suono è ancora più caratterizzato rispetto ai cavi di potenza.
Ciao, Enzo
P.S. La risposta in frequenza globale (cavo più diffusore) dipende molto dall'andamento dell'impedenza del diffusore, per cui, con un cavo lungo e sottile può piacere la nuance che si ottiene con un diffusore ma non con un altro. Il cavo di potenza, in questo senso, può introdurre ulteriori variabili poco controllabili. Risulta così la necessità ridurne al minimo l'influenza appunto massimizzandone la sezione e minimizzandone la lunghezza e scegliendo cavi a conduttori intrecciati per minimizzarne anche la componente induttiva.
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