La prova in cieco serve a confondere il sistema nervoso e fa sbagliare sempre, non mi ci sottoporrò mai.....[CUT]
... la prova in cieco determina i limiti dei tester non la non differenza fra due cose, oggetti o quant'altro...
... Una piccola differenza puo anche non essere riconosciuta in un test cieco e per questo la differenza rimane perchè c'è differenza...
... parlo della validità della prova cieca per determinare delle differenze...
... A volte" impianti che suonano bene sono anche frutto di combinazioni fra accessori e a differenze molto piccole, tante piccole differenze fanno differenze più grandi... [CUT]
... il doppio cieco NON ha una esatta risposta alla domanda: "Ci sono differenze o non ci sono differenze"...[CUT]
La prova in doppio cieco (attenzione al
doppio: anche la persona che seleziona non deve sapere cosa sta selezionando poiché potrebbe introdurre dei condizionamenti), se organizzata scientificamente, è l'unico modo per verificare se ci siano delle differenze.
E' chiaro che serve un sistema al di sopra di ogni sospetto. Ma non solo. In
aggiunta, servirebbe un sistema anche di fascia media. Per capire che differenze ci sono con un sistema meno performante rispetto a quelle che - magari - è stato possibile ascoltare con un sistema ultra-analitico. E comunque, non servono solo componenti al di sopra di ogni sospetto (sorgente, ampli, diffusori, ambiente) ma anche il software e un panel di ascoltatori con l'adeguata cultura.
Senza doppio cieco fino a qualche anno fa si vendeva anche olio di pescecane! Oppure anche pesi "risonanti" da fissare al pannello posteriore dei diffusori!!! A me i test in cui si testano prodotti o accessori con differenze così minime senza il doppio cieco mi fanno pensare a quei film western in cui arrivava il venditore col carrozzone e proponeva il prodotto miracoloso, con il "compare" tra i pubblico che ne decantava le lodi...
Ok, sto esagerando. Ma la sostanza non cambia: il prodotto ben presentato e "infiocchettato" può creare sudditanza psicologica. Può crearla in ogni senso. In altre parole può anche succedere che le differenze - che ci sono - non vengano ascoltate da una persona perché quest'ultima è ostile (perché - ad esempio, è un cavoscettico).
Della serie: "... ed ora, tolto il cavo da 100 Euro ascoltiamo il cavo da 10.000 Euro..." E bastano un paio che facciano: "... OOOOOOHHHHHH.... AAAAAHHHHHHH...." che tutti - o quasi - sentiranno le "stesse cose".
Secondo me chi non vuole il test alla cieca vuol dire solo che ne ha paura. Paura per tanti motivi. Primo fra tutti perché non ha mai partecipato ad un test serio. Oppure perché potrebbe mettere in crisi alcune cose fondamentali. E alla fine è sempre la stessa storia che si ripete: gli integralisti delle differenze tra i cavi sono quelli che evitano questo genere di test. Il test alla cieca non è il "male". Si tratta soltanto di una opportunità. Non si tratta di superarlo o meno. Non sono gli ascoltatori ad essere messi alla prova. Poiché se non senti differenze non è detto che non ci siano. Vuol dire solo
che quella persona non è stato in grado di percepirle. E perché non è stata in grado? Per tanti motivi:
- non ci sono differenze;
- l'impianto, l'ambiente o il software non sono all'altezza;
- l'escoltatore non era a suo agio oppure era un po' raffreddato;
- ...
... Non so se sei stato fra i partecipanti del test dei diffusori organizzato da AV qualche mese fa? ...
... se si fosse fatto un test cieco fra quei quattro diffusori in pochi avrebbero passato il test e sarebbero stati in grado di identificare in cieco i quattro diffusori senza esitazione...[CUT]
Non sono d'accordo.
A parte che è un po' difficile fare un test alla cieca su 4 coppie di diffusori per motivi di posizionamento. Su 2 coppie è molto più semplice. Ed è quello che ho fatto un pomeriggio, tra le boston e le dynaudio e poi tra le boston e le sonus faber. Ho sempre - SEMPRE - riconosciuto le differenze. E anche mia moglie, che non è certo un'audiofila "professionista". E attenzione: differenze eclatanti e udibili non solo con lo Yamaha A-S2000 ma anche con il "ridicolo" Trends Audio da 9 watt per canale!
Visto che ci siamo, accenno anche all'esempio - secondo me poco pertinente - delle differenze dell'1% sul bilanciamento del bianco. Eggrazzie che non si notano: il "delta E" sarebbe al di sotto dei limiti percepibili. Allo stesso modo differenze di risposta in frequenza di 0,1 dB a 20 kHz non sono udibili.
D'altra parte sappiamo che le differenze tra un proiettore e l'altro non sono solo nel bilanciamento del bianco ma anche - e soprattutto - nei colori, nel contrasto nativo, nella curva del gamma, nella precisione e uniformità della messa a fuoco... Quindi le differenze tra un proiettore e l'altro (oppure tra un TV e l'altro) si vedono abbastanza facilmente, anche quando sono tarati alla perfezione. Certo: se c'è un esperto che "indica" e spiega all'audience dove bisogna guardare è sicuramente un vantaggio... Ed è quello che faccio da anni negli shoot-out di TV e proiettori.
Allo stesso modo, le differenze tra i cavi probabilmente non possiamo limitarle alla risposta in frequenza...
Non abbiate timore dei test in doppio cieco. Non abbiate timore.
Emidio