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Discussione: MARQUEE 8500 LC: le misure colorimetriche
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28-03-2003, 12:42 #1
MARQUEE 8500 LC: le misure colorimetriche
Capita molto spesso di dispensare molti consigli su questo forum.
E' capitato soprattutto a me, nelle ultime settimane, di farlo.
Ma altrettanto spesso i destinatari dei suddetti consigli, che variano dalla semplice installazione fisica di un vpr al perfezionamento del fuoco...., possono chiedersi se si tratta di pura teoria o se c'è un effettivo riscontro sul campo.
Bene! Dopo aver parlato a lungo circa le giuste procedure d'installazione di un Marquee comprensiva di fuoco, geometria e tutto quel che ne consegue naturalmente, mi sembrava opportuno mostrare definitivamente quello che son riuscito a realizzare.
Questo che segue è il passo finale di una giusta installazione e cioè la fase più delicata ma fondamentale perchè a capo della qualità finale delle immagini: la colorimetria.
Le misure sono state effettuate sul mio Marquee 8500 LC, posizionato a pavimento contro uno schermo di 2,44 metri di SW in 4:3.
L'apparecchiatura utilizzata per arrivare alla determinazione della performance finale è uno spettroradiometro (il GretagMacbeth eye-one Monitor) che funziona su software Colorfacts. Il colorimetro suddetto è stato posizionato alla stessa distanza delle lenti del vpr dallo schermo ed ad un'altezza pari al centro esatto dello schermo stesso.
Partiamo dal presupposto che tutte le sequenze d'installazione sono state portate avanti nel segno delle misure al 50% e tutto perfettamente calibrato.
Le condizioni di impiego del vpr sono CONTRASTO 45% e LUMINOSITà 50%.
Con questa configurazione iniziale è stato possibile mettere innanzitutto in evidenza la scala dei grigi propria del vpr.
A questo punto ho seguito la procedura classica divulgata da Tim Martin cioè portando i tre colori ai seguenti valori:
ROSSO: DRIVE 35 G2 60
VERDE: DRIVE 90 G2 60
BLU: DRIVE 50 G2 60
A questo proposito bisogna dire che le scale dei drive non sono a passo fisso ma a passi di 1/2 per i drive ed 1/8 per la G2.
Quindi ho analizzato, colore per colore, la possibilità di apportare degli aggiustamenti operando sulla G2 così che il penultimo valore di grigio fosse più chiaro dell'ultimo che doveva rimanere NERO! Questa è una regolazione fondamentale per dare una reale intensità di luminosità al nero (0%) ed ai due grigi più scuri.
A questo punto, e di nuovo colore per colore, son passato alla calibraione dei tre drive che servono a dosare la quantità dei tre colori nei grigi più chiari e nel bianco nel rispetto dei 6500° K.
Ottenuta ad occhio una scala dei grigi senza alcuna dominante si passa poi alle regolazioni fini grazie all'impiego di strumenti come lo spettroradiometro. Queste stesse operazioni sono state già eseguite con successo con l'altra sonda con cui lavora il Colorfacts e cioè l'Optimagery Sensor. La differenza sta nel fatto che il primo lavora contro lo schermo ed il secondo contro il vpr: il tutto si traduce in una maggior precisione ma.......... è roba per fissati.
Tutte queste operazioni, legate ovviamente alla propria catena video, mi hanno portato alla definizione dei seguenti valori per i tre colori:
ROSSO: DRIVE 26,0 G2 62,5
VERDE: DRIVE 76,1 G2 59,4
BLU: DRIVE 28,0 G2 61,6
La dimostrazione della bontà del lavoro e data dalle misure che seguiranno nei successivi post con i grafici relativi.
Ciao
Vincenzo
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28-03-2003, 12:55 #2
In questa prima immagine è mostrato il grafico fondamentale del CIE CHART cioè della mappa di riferimento dei tre colori che porta al suo centro il punto in cui i tre colori formano il bianco a 6500° K indicato come punto D65 e su cui si notano una miriade di pallini (esattamente 64 sovrapposti): è chiaro che la misurazione sarà tanto più precisa quanti più pallini sono a livello del punto D65.
continua....
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28-03-2003, 12:58 #3
In questa seconda immagine si vede l'RGB HYSTOGRAM cioè l'equilibrio dei tre colori ai diversi livelli di IRE dal nero al bianco.
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28-03-2003, 12:59 #4
......l'andamento dei valori della temperatura colore!
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28-03-2003, 13:00 #5
Ancora il diagramma della luminanza attraverso cui si valorizza il Gamma...
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28-03-2003, 13:05 #6
Termino con il valore finale della temperatura.
E concludo dicendo che non è un'esibizione ma soltanto la dimostrazione che l'applicazione paga ed i risultati si ottengono.
La scala dei grigi che ho in questo momento davanti ai miei occhi è davvero eccezionale.
Certo gli aggiustamenti come al valore del drive del rosso nel diagramma RGB Levels sono sempre necessari ma avevo fretta di farvi vedere in immagini i pomeriggi passati al buio.
Spero vi tornino utili i dati elencati nel post di apertura e sono a disposizione di chiunque per consigli in merito.
Ciao Vincenzo
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28-03-2003, 16:25 #7
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ECCELLENTE!!
Bravo Vì, l'ultima volta non me lo hai fatto vedere così!
Adesso quindi mi puoi restituire lo spettrofotometro!
Davvero eccellente l'andamento della G2.
Salutoni
Luca
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28-03-2003, 17:08 #8
Io ti aspettavo oggi per il problema floppy e contestualmente avrei posto fine al prestito. Il problema, com'è evidente, l'ho risolto da solo.
Dal momento che non sei venuto e che lunedì è previsto l'arrivo del mio SPETTRORADIOMETRO (è così che si chiama in quanto ((dicono alla Milori)) legge e fotografa quello che gli viene posto davanti traducendo però tutte le sue letture su onde radio o roba del genere di cui non mi intendo), lunedì ti sarà restituito. La permanenza del tuo in casa mia ha tra l'altro consentito le misurazioni che ti erano state richieste e mi sembra che la prova sia stata certamente positiva.
Statt' buun, cmbà!
Vinginz
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28-03-2003, 17:47 #9
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Grande Vincenzo!
Spero di poter anche io, fra poco, fare qualche calibrazione con un bel colorimetro!
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28-03-2003, 18:38 #10
COmplimenti Vincenzo, bel lavoro!
Pronti per la stimolazione nervologica? E' l'ora dello sviluppo cognitivo!
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28-03-2003, 19:12 #11
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Originariamente inviato da vincenzo
... mio SPETTRORADIOMETRO (è così che si chiama in quanto ((dicono alla Milori)) legge e fotografa quello che gli viene posto davanti traducendo però tutte le sue letture su onde radio o roba del genere di cui non mi intendo)
Salùt
Luca
p.s.: Vincenzo fa uno dei migliori espressini di terra di Bari (caffè con schiuma di latte in percentuale superiore, alias marocchino nel torinese etc. etc.).
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28-03-2003, 21:15 #12
grazie Vincè....
....non ci ho capito molto,ma d'ora in poi sarai la mia vittima preferita!!!!
angelo
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28-03-2003, 21:32 #13Originariamente inviato da LucaV
A Vivì, loro possono chiamarlo come vogliono ma è la Gretagmachbeth che lo produce e lo chiama spettrofotometro.
Salùt
Luca
ho avuto anch'io le stesse perplessità, e ritenevo spettrofotometro il termine più corretto. Poi Mark Hunter mi ha mandato questa email, ed ho dovuto chiamarlo spettroradiometro...
Hi Andrea,
That's a great question on the differences between a 'spectroradiometer' and a 'spectrophotometer'. We discussed this with GretagMacbeth before using the term we went with, and they agreed that it was accurate.
We decided to use the 'spectroradiometer' subset term instead of the 'spectrophotometer' superset term for the hardware as we felt that the former term would be more recognizable and identifiable in this market, and it more accurately describes the intended use of the device. The CF-6000 hardware is both a spectroradiometer and a spectrophotometer.
Briefly, a spectrometer (generic term) returns the radiant power of electromagnetic beams as a function of their spectral wavelength. Of course, we are most interested specifically in the light in the visible range of the electromagnetic spectrum.
A spectrophotometer is a spectrometer used for determining the intensity of the light absorbed by a compound. Since the CF-6000 is only used for the calibration of emissive displays, the spectrophotometric properties of the hardware are unused (the same hardware can be used to analyze ink absorption on printed paper for Apple Macintosh ICC profiling of printers and scanners).
A spectroradiometer is a spectrometer that measures narrow wavelengths of the electromagnetic spectrum radiated by an emissive device or reflected by a surface.
A spectroradiometer requires a source of radiation/light (in the emissive displays that we are interested in, the device becomes it's own source of radiation), a means of distinguishing between different electromagnetic wavelengths, and includes narrow band filters, a prism, a diffraction grating, a system of slits to isolate a narrow band of radiation, a sample-containing system, and a photodetector, amplifier, and output stage (in the CF-6000 case, an A/D converter and USB connection to the computer/software where the number crunching happens).
You might have guessed why most spectroradiometers are very expensive <grin>.
The term "spectrophotometer" is a superset of "spectroradiometer", so any spectrophotometer is a spectroradiometer as well, but the reverse is not true. We chose to use the subset term as we do not use the 'absorption' measuring properties of the instrument, and because the term 'spectroradiometer' is instantly comparable to the PR-650 and LightSpex equipment common in this space.
Thanks!
Mark
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28-03-2003, 23:03 #14
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Originariamente inviato da Andrea Manuti
Luca, Vincenzo:
ho avuto anch'io le stesse perplessità, e ritenevo spettrofotometro il termine più corretto. Poi Mark Hunter mi ha mandato questa email, ed ho dovuto chiamarlo spettroradiometro...
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29-03-2003, 00:05 #15Originariamente inviato da Andrea Manuti
... A spectroradiometer requires a source of radiation/light (in the emissive displays that we are interested in, the device becomes it's own source of radiation), a means of distinguishing between different electromagnetic wavelengths, and includes narrow band filters, a prism, a diffraction grating, a system of slits to isolate a narrow band of radiation, a sample-containing system, and a photodetector, amplifier, and output stage (in the CF-6000 case, an A/D converter and USB connection to the computer/software where the number crunching happens)...
Sia ben chiaro, gli spettrofotometri Gretag sono ottimi strumenti (e sottolineo "ottimi"), specialmente per operazioni di calibrazione e taratura (conosco molto bene lo Spectrolino, un po' meno l'Eye One).
Diciamo più che altro che associerei alla definizione di spettroradiometro un Minolta CS-1000.
Al limite, con le opportune differenze per logica di funzionamento e metodologie di misura, sono d'accordo nel chiamare spettroradiometro anche lo stumento della OceanOptics, quando la misura viene preceduta da una esposizione ad un illuminante di riferimento
Emidio
P.S.
Vince': complimenti per i risultatiREGOLAMENTO - NETIQUETTE: Li avete sottoscritti, giusto? Almeno leggeteli!
... Avete i server sottodimensionati???
No, abbiamo gli utenti che non leggono il regolamento...