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  1. #31
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    Citazione Originariamente scritto da Girmi

    Insomma, se dici di usare uno strumento in un certo modo la gente ci crede anche se è sbagliato (come in questo caso) e la cosa crea un danno.

    Ma se poi ti rendi conto di aver detto una corbelleria, sarebbe meglio chiarirlo in modo inequivocabile e non con parafrasi o battute.



    Ciao.
    Ciao Girmi!

    Uso il Gretag rivolto verso lo schermo, uso il DeltaOhm rivolto verso il proiettore, e sono profondamente convinto che sia giusto usarli così (prova a girare il Gretag verso il proiettore e fammi sapere cosa succede...).

    Così come sono convinto che un colorimetro non sia fatto per essere usato diretto verso lo schermo.

    Onestamente, dubito fortemente che tu possa convincermi del contrario (così come mi hai giustamente convinto a cambiare metodo dello shoot out e ti ringrazio ancora per questo!), ma non si sa mai...

    Ma forse non ho capito a cosa tu tu riferisca: se parli dei profili ICC, sono il primo a dirti che non sono la mia materia (e la corbelleria ci può stare tranquillamente), e se vuoi spiegarli tu sono sicuro che lo saprai fare benissimo, non ho dubbi. Ma sulla posizione degli strumenti, magari...

    Sono poi assolutamente convinto che una dose di approssimazione (tipo quella di trasformare le cd/mq in Lumens senza considerare la variazione di uno schermo che non è lambertiano e l'approssimazione di una sfera ad un piano e che le unità di misura che dimensionalmente non tornano...) sia a volte tollerabile per il gusto che si prova a giocare con questi strumenti.
    Sarei un deficiente se sostenessi che uno o si compra 3.000 Euro di attrezzatura o non può provare: solo che ripeto, bisogna comprendere il limite di ciò che si fa.
    Quando comperai il primo Gretag, lo feci perché non potevo arrivare al PhotoResearch, ed il vantaggio che si otteneva era tutto sommato relativo: ma non ho mai osato sostenere che fossero la stessa cosa... Ora che ne è uscito un modello più veloce nella risposta e che l'ho trovato, sono ansioso di mettermi a studiare come funziona. Ma so già che fra 2 o 3 anni cercherò qualcosa d'altro...

  2. #32
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    Citazione Originariamente scritto da Andrea Manuti
    Uso il Gretag rivolto verso lo schermo, uso il DeltaOhm rivolto verso il proiettore, e sono profondamente convinto che sia giusto usarli così (prova a girare il Gretag verso il proiettore e fammi sapere cosa succede...).
    Ciao Andrea,
    ti rispondo prendendo stralci da diversi interventi.

    Non conosco il DeltaOhm, io mi riferivo a quanto scrivi sui colorimetri in generale nella recensione sul VW80.

    A parte che se parliamo di prodotti in generale, dal punto di vista colorimetrico non sono per nulla d'accordo sulla maggiore affidabilità in assoluto di uno spettrofotometro rispetto ad un colorimetro.
    Sono strumenti che nascono per scopi diversi e per la verità sarebbe proprio il colorimetro quello deputato alla lettura diretta di coordinate cromatiche e quindi più adatto ad una calibrazione colorimetrica, mentre uno spettrofotometro viene adattato a quest'uso grazie ai sw che convertono le letture spettrali in coordinate cromatiche mentre altri sw userebbero le stesse letture spettrali per mille altre applicazioni.

    La differenza la potresti verificare con i software di certificazione che si usano per monitor (o stampanti) da prestampa (cerca UGRA in rete ad esempio).
    Io possiedo sia lo spettrofotometro (ex Gretagh) i1 Pro che usi anche tu ed un colorimetro DTP94, ma se voglio certificare il monitor devo usare il DTP94 per ottenere la massima precisione (la ottengo anche con l'i1 ma con dE maggiori).

    La stessa X-Rite propone colorimetri professionali specifici per l'HT non proprio economici, l'Hubble ad esempio.

    Quanto al posizionamento delle sonde, sinceramente non capisco come sia possibile che rivolgendolo verso il vp tu ottenga letture affidabili.

    Prendiamo l'esempio dello Spyder2 che è fra i più usati. Il suo sensore ha un angolo di lettura di ca. 35°.
    Come già detto più volte, rivolgendolo verso lo schermo basta posizinarlo in modo che non legga la propria ombra e che il suo "cono" di lettura cada all'interno del test pattern.
    Questo è il modo in cui tutto lo usano e parlando di personaggioni, oltre al nostro Emidio anche un certo Curt Palme, che probabilmente tu conosci anche di persona, lo usa così.



    http://www.curtpalme.com/forum/viewtopic.php?t=10457

    Personaggioni a parte, il falso problema dell'ombra è facilmente risolvibile con una lettura continua di una schermata bianca e cercando la posizione e l'orientamento che dà la lettura più alta della luminosità. 20/30 secondi ed il gioco è fatto.
    Ovviamente se la posizione del vp è quella del PDF illustrativo della Datacolor la sonda dovrà essere laterale o appesa ad una giraffa.

    Io nel mio piccolissimo ho fatto una serie di test sullo Spyderino confrontandolo sia con l'i1 Pro che con il DTP94 ed i risultati rientrano nelle normali tolleranze di produzione e d'uso per questo tipo di sonde:
    http://www.avmagazine.it/forum/showt...63#post1349163

    In quella sede direi di aver anche sfatato il mito della presunta minor affidabilità delle "sondine" al di sotto del 30% di luminosità. Dubbio che nasce dalla perdita di linearità che le componenti cromatiche hanno al di sotto di una certa soglia e non dalle sonde.

    Tu però affermi che tali letture non sarebbero affidabili (ma allora dalla mia prova si dovrebbe concludere che non lo sono neanche quelle del Gretagh) e che i colorimetri vanno rivolti verso il proiettore.

    Supponiamo di avere un proiettore con un ottica che abbia una pupilla di 3 cm (a dire il vero è un'enormità rispetto alla media) e che lo Spyder sia montato sul cavaletto a ca. 2,5mt rivolto verso il vp.
    Da quella distanza, il fascio emesso dla vp colpisce la sonda con un angolo inferiore ad 1°.
    Mentre lo Spyder2 con i suoi 35° di lettura "vede" un cerchio di parete di ca. 1,5mt di diametro.
    Facendo due calcoli si tratta di una superfice di lettura 2500 volte più ampia della pupilla del vp.

    Mi spieghi come può essere affidabile una lettura del genere?
    Come puoi pensare che la parete sulla quale insite il vp e che è illuminata dalla luce riflessa dallo schermo non influisca sulla lettura molto più di quanto non faccia la stessa riflessione una volta che torna a colpire lo schermo ma che in virtù del doppio percorso lo fa con un quarto dell'intensità luminosa?

    Lo stesso accadrebbe anche con un colorimetro con un angolo di lettura molto più stretto. anche di soli 2° ed in questo caso dovresti avere anche un puntatore laser con uno scarto inferiore al mezzo grado per centrare esattamente la pupilla del vp.

    Oltre a questo, rimane il dubbio di che senso abbia leggere il vp e non lo schermo dato che è quello che va visto ed ha caratteristiche tali (guadagno, punto di bianco) da stravolgere completamente la colorimetria, diciamo così, originale.

    Sarebbe come se per calibrare una stampante io leggessi i colori degli inchiostri e non la stampa fatta con essi!

    Un colorimetro (mi pare si chiami SpyderTV, no?) è fatto dunque per misurare l'emissione di un TV
    La dicitura TV riguarda solo la dotazione sw e da questo derivano anche le differenti caratteristiche che rilevi nella compartiva prodotti.
    Ma l'hw è esattamente lo stesso delle sonde che la stessa Datacolor fornisce in bundle con blasonato Colorfacts con il quale si possono fare tutte le letture (tranne ovviamente la risposta spettrale).
    Questo accade oggi con lo Spyder 3 ma accadeva ieri con lo Spyder 2.

    Secondo te perché darebbero queste sonde se fossero così inutili o fallaci?

    Appena allontani lo Spyder dallo schermo per evitare le ombre oppure impieghi un proiettore per usi HT, le misure, per la sensibilità che ha alla luce riflessa dallo schermo, diventano erratiche.
    Questo no è vero.
    Mi autocito da altro post:

    L'intensità luminosa decade del quadrato della distanza, quindi se invece che a 30 cm la sonda fosse alla distanza doppia, 60 cm, la luminanza per cmq sarebbe di 1/4.
    Ma allo stesso tempo l'area campionata (rimanendo costante l'angolo di lettura) aumenta del quadrato della distanza, quindi se a 30 cm con un angolo di lettura di (poniamo) 10° la sonda legge un bollo di circa 5 cm di diametro (grosso modo sui 20 cmq), a 60 cm l'area di lettura sarà di 10 cm di diametro quindi circa 80 cmq. Esattamente 4 volte l'area letta da metà distanza.

    In pratica, finché l'area di lettura è tutta "utile" (cioè che non vada al di fuori del pattern o dello schermo) allora la distanza della sonda non influirà sui valori letti.

    Questo direi che è valido in quelle (poche) situazioni dove le interazioni sono nulle o trascurabili.
    Nella maggior parte delle situazione allontanare troppo la sonda significa esporla a riflessi indesiderati o fonti luminose diverse dal vp (un led di un player o un ampli).
    Sono molto di più queste possibili "interferenze" che rendono consigliabile la posizione più vicina possibili, ombre permettendo, che il presunto calo di luminosità dovuto all'allontamento.


    I profili ICC sono usati per calibrare i monitor rispetto a riferimenti cromatici, e tengono, dal poco che ne so perchè non li uso mai per i proiettori, in pochissimo conto del gamma, che mi pare invece una grandezza piuttosto importante per un proiettore da Home Theater.
    Il loro scopo è quello di rendere due monitor uguali tra loro, e questo è molto importante per chi deve fare presentazioni, installare sistemi audio/video, fare videoconferenze...
    La cosa è molto più complessa di così eper brevità di dico solo che un profilo ICC contiene tutte le caratteristiche cromatiche della periferica, dalle coordinate delle componeti cromatiche, ai loro gamma (separati per componente) alle loro curve di trasferimento, al bianco nativo, al bianco taget, ecc…*ecc…. Le informazioni possono essere molteplici e la precisone di calibrazione offerta da un sistema profilato a dovere non è neanche lontamente paragonabile a quello che si può ottenere manualmente, soprattutto quando si cerca, come purtroppo vedo ogni tanto, di inseguire spazi colore di riferimento utilizzando spazi colore nativi.
    Operazione che richiedere una completa rimappatura degli spazi per intero e non solo tramite i 5 punti, o poco più, offerti anche dal più sofisticato sistema di controllo colore.

    Dico solo che non li uso perché per tarare un proiettore servono altre cose.
    Il giorno che uscirà un vp dotato di un vero CMS (e non solo di una sofistica interfaccia di controllo che molte case chiamano erroneamente CMS) in grado di gestire un flusso colore con intenti di render diversi, tu lo recensirai come il killer di tutti i CRT killer fino ad allora usciti


    Sono poi assolutamente convinto che una dose di approssimazione (tipo quella di trasformare le cd/mq in Lumens senza considerare la variazione di uno schermo che non è lambertiano e l'approssimazione di una sfera ad un piano e che le unità di misura che dimensionalmente non tornano...) sia a volte tollerabile per il gusto che si prova a giocare con questi strumenti.
    Giustissimo ed aggiungo che ho apprezzato perecchio i tuoi articoli a riguardo, ma stiamo veramente parlando del pelo nell'uovo.

    Sarei un deficiente se sostenessi che uno o si compra 3.000 Euro di attrezzatura o non può provare: solo che ripeto, bisogna comprendere il limite di ciò che si fa.
    Sicuramente non sei deficiente, ma le tue esigenze di "recensore" sono ben altre rispetto a quelle della massa di noi poveri fruitori di immagini in movimento.
    Per la maggior parte di "noi" lo Spyderino ed HCFR sono sufficienti, a patto che non si vada in giro per la stanza a leggere dei muri!


    Ciao.
    Ultima modifica di Girmi; 28-03-2009 alle 15:53
    Mitsubishi HC-5000, Toshiba HD-XE1; Samnsung BD-P2500; MacMini; Onkyo TX-NR905; diffusori autocostruiti.
    Il contenuto di questo messaggio è frutto di opera intellettuale. Ne è concesso l'uso, l'indirizzamento, la copia parziale o totale e la diffusione solo a fini non commerciali e solo se effettuati da privati. Non è concesso l'uso da parte di operatori professionali, la modifica, anche se parziale (ad eccezione dell'admin e moderatori di questo forum) e qualunque altro utilizzo non espressamente autorizzato. I marchi citati sono di proprietà delle rispettive aziende.

  3. #33
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    Girmi,
    comincio dalla fine: è evidente che una recensione sia diversa da una messa a punto casalinga, e quindi che lo Spyder sia sufficiente per molti non ci sono dubbi. Su questo siamo totalmente d’accordo: il limite sta nella accuratezza di quello che viene misurato e dell’uso (e quindi dell’interpretazione) che se ne da’.

    Appunto per questo ritengo la risposta spettrale assolutamente indispensabile per comprendere cosa “stia facendo” il proiettore. Mi è capitato svariate volte di avere una risposta RGB piatta, praticamente perfetta, e di vedere che c’era qualcosa che non andava: dalla analisi della risposta spettrale era evidente una componente bluastra, che, al mio “occhio D65”, dava fastidio…

    Penso tu abbia sufficiente spirito critico ed esperienza per farti una domanda semplice: ma se oggi molti, moltissimi proiettori hanno una risposta RGB quasi perfetta, perché non si vedono tutti uguali?

    E questa domanda, strumenti sofisticati o meno, penso che se la facciano tutti quelli che vedono due proiettori di prestazioni simili (con grafici uguali) comportarsi in modo diverso.
    Perché? Se dovessi analizzare la risposta delle più di 200 macchine che ho calibrato negli ultimi anni e trarre delle conclusioni dalle coordinate cromatiche e dalla risposta RGB, direi che spendere più di 800 Euro è una follia, perché… sono tutte uguali!

    Non pretendo di avere la parola definitiva, ma di certo la risposta spettrale è uno dei parametri che fa la differenza.
    Ce ne sono altre, e servirà sviluppare altre misure per capire: a me, ad oggi, non è ancora del tutto chiaro.

    La certificazione delle coordinate cromatiche, che tu citi, è qualcosa che funziona benissimo, e forse è indispensabile, per altre applicazioni.

    Non per l’Home Theater.

    Così come il grafico del triangolo di Gamut sul piano CIE, che rappresenta per me una forte semplificazione del problema. Diciamo che la definisco la classica condizione (forse) necessaria ma (certamente) non sufficiente per dare un livello iniziale (molto iniziale) di valutazione di un proiettore.

    Quindi questo è il motivo per il quale uso senza dubbio un spettroradiometro per le misure (ma tu che ne pensi? “Radio” o “foto”metro? A me Mark Hunter sostenne la tesi – di provenienza Gretag – per cui avendo un’estensione oltre il visibile, anche se di poco, sia più corretto “radio”; di certo lo usiamo nel visibile, quindi forse “foto” è meglio… boh!), e non un colorimetro, che sostanzialmente si ferma al… banale!

    L’angolo di lettura (ti confesso che non ho capito la storia della pupilla del proiettore, ma onestamente non ho tempo per cercare di azionare i 4 neuroni rimanenti nel mio cervello, perché penso che il problema stia tutto da un’altra parte e preferisco andare lì):vediamo un po’.

    Una sonda come un colorimetro (4, 5, 6 o 7 sensori) viene usata tipicamente (a prescindere dal software) o usata attaccata al monitor, oppure ad una certa distanza (che io non ti ho specificato, quindi come fai a dire che non capisci come ottengo letture affidabili? ) dalla sorgente. Per quanto abbia cercato sul sito della Datacolor, al di là di affermazioni qualitative, nessuno ti da’ le specifiche di funzionamento, ovvero il range nel quale il prodotto è certificato.

    Nel post precedente ho riportato dei semplici numeri presi da un paio di monitor: è evidente che la emissione luminosa sia piuttosto elevata. In questo range, i suoi 7 sensori se la possono anche cavare: purché la luce rimanga tanta.

    Se io vado a fare una lettura per riflessione, mi pare evidente che l’emissione luminosa sia inferiore, e non credo che ci sia bisogno di tanto per capirlo (la tua trattazione penso si possa semplificare in due parole: le cd/mq misurano un flusso, ovvero un’energia attraverso una superficie: questo concetto è indipendente dalla distanza. Basta fare due misure per dimostrare praticamente che è vero oltre che facilmente intuibile!).

    Inoltre l’angolo di lettura così ampio può facilmente finire fuori dal pattern bianco: è vero che potresti evitare di usare un window pattern, ma i rischi che tu vada a cogliere delle zone non uniformi (con un angolo di lettura del genere) sono elevati.

    Prendiamo un LCD e vediamo quanto questo è “davvero” bianco, e non presenta delle chiazze che sono visibili a tutti. Se vado a leggere lì dentro, la mia risposta quale sarà, a 35° di cono di lettura? Rossa, un po’ blu o la media? Nella foto che hai messo nel post precedente a me sembra che i 35° caschino in pieno nell’ombra dello strumento stesso: o no? E cosa sta leggendo quel poveretto, in quella condizione? Forse dall’altro lato “becca” anche il limite della finestra, o forse no… Come facciamo ad esserne sicuri?

    Aggiungi anche che, non avendo nessuna informazione sull’accuratezza dello strumento, quando vado al 100% magari riesco anche, stando vicino, a rimanere nei limiti dello strumento, e questo legge bene. Se scendo, non ho NESSUNA garanzia che il colorimetro stia facendo il suo mestiere. Se è progettato per l’analisi delle coordinate cromatiche e per certificare i triangoli di Gamut, come tu stesso dici e che fino a prova contraria sono rilevati al 100% e non al 40 od al 20%, chi ci dice che la sua risposta sia accurata in basso,in QUELLE condizioni di funzionamento? Se non si azzarda nemmeno il produttore…
    Non ti ricordo poi, perché l’ho già fatto, quanto sia numericamente diversa la lettura di un proiettore business molto luminoso da uno da Home Theater: universi paralleli che non si toccano!

    Completamente diverso è il comportamento del Gretag, che di gradi di lettura ne ha o 2° o 6° (non me lo ricordo mai, ma di certo è un altro ordine di grandezza): con uno strumento del genere “beccare” il massimo dell’emissione è facile e certo, non un terno al lotto.

    Il fatto di avere una precisione maggiore (se non altro certificata) al di sotto di una certa soglia, mi comporta anche che la curva del gamma, che di certo è un parametro mooolto importante, sia di livello più affidabile e credibile.

    Questi sono i motivi, a mio avviso, per cui una sonda come un colorimetro è inadatta ad un uso Home Theater: perché sarà pure certificata per le coordinate cromatiche, ma queste NON sono quello che serve per analizzare e comprendere il comportamento di una macchina da Home Theater.

    Ora perdonami se non proseguo oltre la discussione, ma quello che penso possa avere senso (per me) l’ho detto, e se non rispondo non è per scortesia ma solo perché ho praticamente scritto un articolo, e di scadenze sull’argomento ne ho parecchie…

    Quando poi vuoi passare a Roma a “farti un giro” sul PhotoResearch, basta che suoni: la porta è sempre aperta!

  4. #34
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    A me viene da fare la seguente considerazione da semplice appassionato che vuole prescindere da quale sia il sistema più corretto di uso della sonda e di quale sia più idonea in quanto questo non è il mio campo.



    Mi viene da pensare che con una sonda girata verso il vpr (esempio1) si ha l’esatta lettura di ciò che esce dalla sua ottica in quanto si capta la totalità dell'informazione, viceversa (esempio2) se giriamo la sonda verso lo schermo ci limitiamo a pochi gradi dell’informazione complessiva che esce dal vpr più parte dell’informazione dovuta alle riflessioni.
    Cosa succederebbe proiettando un pattern formato da cerchi concentrici di diverso colore magari con al centro il bianco.
    La sonda rivolta verso il vpr avrebbe traccia di tutto quello che esce dall’ottica con una lettura riferita a tutti colori, la sonda rivolta verso lo schermo con i soli 35° di apertura se posta a 20cm dallo schermo vedrebbe solo pochi gradi di ciò che il vpr sta proiettando e magari leggerebbe solo il bianco(cerchio più interno) + le rilflessioni, senza nessuna informazioni sul colore dei cerchi esterni se non quella dovuta alle loro riflessioni sulle pareti.

    Per questo motivo credo che la lettura di una schermata bianca a prescindere dalle riflessioni non è la stessa se letta con il cono di lettura e il cono di emissione che si incrociano e invece con il cono di lettura e il cono di emissione rivolti entrambi verso una superficie di riflessione e questo perché il secondo metodo tiene poco in conto problemi dovuti alle lenti e problemi sulla uniformità delle matrici.
    Il metodo di rivolgere la sonda verso lo schermo tiene in considerazione una superficie troppo piccola di ciò che i nostri occhi vedono effettivamente e sebbene tenga conto delle riflessioni ne tiene in conto in una maniera poco significativa in quanto l’area dove si leggono e molto più piccola dell’area dove si manifestano. Viceversa rivolgendola verso il vpr si ha una lettura più completa di ciò che raggiungerà lo schermo con il limite di non sapere nulla sulle riflessioni.
    ...Sharpens pulls them away from CRT,
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  5. #35
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    Da ignorante, mi permetto di notare che a me interesssa misurare ciò che vedo non la luce emessa dal proiettore.
    Il discorso sulla minor superficie letta dal colorimetro puntato verso lo schermo avrebbe anche un senso, ma lo perde in considerazione della speranza che la nostra macchina abbia una buona uniformità e dell'impossibilità di controlli separati per le diverse zone dello schermo.
    Quindi, i risultati ottenuti al centro saranno approssimati anche da quelli sul resto della superficie ed anche se così non fosse la nostra possibilità d'intervento sarebbe assolutamente nulla .
    Ciao
    Luigi
    VPR: Benq W1070; blu-ray Samsung UBD-K8500; Hd-dvd Toshiba Hd-Ep35;ampli Denon AVR-X3500H; diffusori B&W serie 600S3; Tv Led Samsung 55NU8000; SkyQ; XBOX One X

  6. #36
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    ....quindi in parole povere io ho solo sprecato ore e ore di lampada per tarare il mio VPR.....per poi....? vedermi i miei film completamente sballati ok io ho sempre desiderato fare una taratura prof.propio per vedere cosa ne usciva fuori,solo per mia curiosità niente di più.....ma sarei pronto a scommetterci i C......I che non'è tutto oro quel che luccica,non ne rimmarrei deluso questo è certo.....ma.....

    Ciao.
    a/v: Vpr: jvc hd1-jvc hd550.Sorgente: HTPC.Denon a1xv.Schermo: Arrow-250x141cm.Blu ray: Sony ubp x800. hddvd: Thoshiba HD E1.L.M: Popcorn Hour C-200.TV: Samsung 4k hdr 55. Pre a/v: Marantz av 7005.Finale a/v: Marantz mm 7055.Yamaha P3200
    hi fi: Ampli 2ch:
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    Diffusori: Claravox.JBL 4425-JBL 8340.Sub: Velodyne spl 800.cd: Marantz cd 14.Cavi: Shinpy.black hole.

  7. #37
    Prima di tutto gli spyder e l'i1 display misurano la luminanza. Punto e basta. Ergo, ha poco senso girarli verso un proiettore, tranne che per alcune verifiche che vi risparmio.

    Il problema degli "spyder (colorimetri "da contatto") sono due: angolo di campo e incertezza di misura.

    Il primo parametro, l'angolo di campo, potete verificarlo voi stessi: basta visualizzare su un display una immagine nera con un'area bianca. L'area deve avere geometria e dimensioni tali da poter verificare "cosa" e "come" vede lo strumento. Per fare un esempio, prendete un TV CRT da 29", una immagine nera e un'area bianca come da file allegato.

    I display LCD non vanno bene, per ovvi motivi.

    Incollate lo spyder alla superficie del cinescopio e leggete il valore in cd/mq. Poi iniziate ad allontanarlo. Sperando che non ci siano problemi di uniformità, ad un certo punto il valore in cd/mq inzierà a scendere perché lo spyder inizierà a "vedere" anche l'area nera... Misurate la distanza e, con un po' di matematica, conoscerete l'angolo di campo...

    Se avete problemi di uniformità (visibili ad occhio), misurateli spostando il colorimetri nelle varie zone e preparate un'immagine in modo da correggere tali disuniformità (bianco più intenso nelle zone meno luminose e via via a scendere nelle zone più luminose).

    Potete affinare la misura utilizzando aree bianche con geometria differente e muovendo il colorimetro in maniera diversa... Spero di avervi messo sulla buona strada.

    Per l'incertezza di misura avete bisogno di un riferimento e qui non posso aiutarvi.

    Il "delta ohm" di Andrea è molto simile al mio: è una datalogger e abbiamo due sonde diverse. Quella chiamata "phot 471" è per la lettura dell'illuminanza, quindi viene rivolta VERSO il proiettore come da indicazioni pubblicate nell'articolo di cui sopra. L'altra sonda (che ha anche Manuti) si chiama "LUM", serve per la misura della luminanza, ha un obiettivo con angolo di campo di 2° e viene rivolta verso lo schermo.
    Immagini allegate Immagini allegate
    Ultima modifica di AV Magazine; 29-03-2009 alle 19:54
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  8. #38
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    Citazione Originariamente scritto da luipic
    a me interesssa misurare ciò che vedo non la luce emessa dal proiettore.
    questo è giusto. Mi domando quale sia il sistema che meglio approssima quello che vedono i tuoi occhi.

    1) una sonda messa nel centro dello schermo rivolta verso il vpr cattura ciò che realmente accade ovvero cattura tutto quello che viene emesso dal VPR e qualcosina (nei limiti dei 35°) di quello che riflesso dal telo e poi riflesso dalle pareti e dal soffitto torna nella sonda (ovvero sul telo).

    2) una sonda rivolta verso il telo a 20cm da esso legge ciò che viene emesso da una piccola parte della matrice più il contributo della stanza per quell'area di schermo che potrebbe essere molto diverso da un'altra parte di schermo in quanto le riflessioni ad esempio del soffitto potrebbero essere rilevanti nella metà alta del telo e meno nella metà bassa e la sonda neanche se ne accorge.

    magari però la sonda nel primo caso non lavora bene per motivi tecnologici nel secondo caso è più usabile e porta a valori che hanno più significato. Questo non lo so, il mio è semplice ragionamento con gli elementi in mio possesso...

    La cosa che avrebbe senso è misurare con sonda rivolta verso lo schermo ma a distanza tale da "leggere" buona parte della superficie. Ma qui credo entrino in gioco strumenti professionali. Quindi resta il dilemma di come è meglio usare le sonde che possiamo permetterci tutti...
    Ultima modifica di effecci; 29-03-2009 alle 20:00
    ...Sharpens pulls them away from CRT,
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  9. #39
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    Citazione Originariamente scritto da effecci
    Quindi resta il dilemma di come è meglio usare le sonde che possiamo permetterci tutti...
    Io l'ho gia' detto che la sonda ideale sarebbe la testa campione posta nella posizione di visione.
    Tra l'altro dovrebbe essere riprogrammabile visto che la sensibilita' di ognuno e' diversa ... quindi ci vuole anche una visita oculistica che definisca i parametri di taratura.
    Rimanendo nel possibile mi sembra che il post di AV Magazine' Staff abbia chiarito i tuoi dubbi ... basta misurare in punti diversi dello schermo se si vuole fare i fini.
    Le riflessioni maggiori che rovinano l'immagine solo da una parte (in ogni caso sarebbe sempre meglio evitarle nel campo del possibile e della convivenza familiare) le becchi anche ad occhio e le curi prima, puoi vedere questo post.
    http://www.avmagazine.it/forum/showthread.php?t=129491

    Ciao
    Cosa sara' che mi fa' comprare di tutto anche se e' di niente che ho bisogno ?
    http://img267.imageshack.us/img267/5056/alisq.jpg

  10. #40
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    Citazione Originariamente scritto da AV Magazine' Staff
    Prima di tutto gli spyder e l'i1 display misurano la luminanza. Punto e basta.
    Emidio,
    giusto per la precisione: i colorimetri che hai usato tu, insieme a me per anni, erano rivolti verso il proiettore. Hai fatto vagonate di queste misure. Insieme a me.
    Il fatto che ora abbiano aumentato il numero di sensori, e la loro sensibilità, non ne fa degli strumenti affidabili tutto d'un colpo. Sarà mia ignoranza, ma non riesco a trovare delle specifiche, come già ho detto, che ne certifichino l'efficacia. Ripeto, mi pare moooolto diverso misurare un monitor da 0 (=zero) cm. ed una riflessione di uno schermo da anche 10 o 15. Hai sufficiente dimestichezza con i numeri per capirlo da solo.

    Che poi uno possa "adattare" delle soluzioni in bundle per rendere la cosa fruibile a tutti e poterli vendere, è un altro discorso. Non è certo dannoso, ma non se ne conoscono (o vengono resi pubblici) i limiti di accuratezza, rimane un "aggiustamento". Giustificato ed utile, ma sempre qualcosa che produce risultati sottoposti ad un'alea di correttezza (peraltro già esistente anche con cose decisamente più costose: non a caso ho comperato il PhotoResearch) tutta da... verificare.
    Che i limiti di questi strumenti debbano esistere mi sembra fuori di dubbio: altrimenti a 99 euro avremmo risolto i problemi dei laboratori di mezzo mondo...
    Visto che di proiettori te ne occupi anche a te ( ), a parte le nostre note difformità metodologiche sull'importanza del Gamut e la massima emissione luminosa, quale strumento usi per calibrare al meglio un proiettore? Il colorimetro o lo spettroradiometro? E perché?

  11. #41
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    Citazione Originariamente scritto da effecci
    ...1) una sonda messa nel centro dello schermo rivolta verso il vpr cattura ciò che realmente accade ovvero cattura tutto quello che viene emesso dal VPR e qualcosina (nei limiti dei 35°) di quello che riflesso dal telo e poi riflesso dalle pareti e dal soffitto torna nella sonda (ovvero sul telo).

    2) una sonda rivolta verso il telo a 20cm da esso legge ciò che viene emesso da una piccola parte della matrice più il contributo della stanza per quell'area di schermo che potrebbe essere molto diverso da un'altra parte di schermo in quanto le riflessioni ad esempio del soffitto potrebbero essere rilevanti nella metà alta del telo e meno nella metà bassa e la sonda neanche se ne accorge....
    E' esattamente l'opposto.

    Una sonda rivolta verso il proiettore rileva solamente la parte di flusso luminoso che incide direttamente sui sensori (quindi una manciata di pixel) + una parte dell'ambiente (che però, data l'intensità del flusso luminoso diretto, sarà quasi trascurabile).

    Una sonda rivolta verso lo schermo rileva invece una superficie molto più ampia, che dipende dalla distanza a cui la sonda viene posta, per cui è maggiormente rappresentativa di quello che vedi con gli occhi (compreso le influenze dell'ambiente).

    Sulla base delle misure che ho fatto nel mio ambiente, le differenze non sono comunque eclatanti, a parte il valore assoluto della luminanza. Credo che dipenda molto però dall'uniformità della proiezione e dall'influenza del colore delle pareti.

    Per questo ritengo che leggere in riflessione sia meglio.
    Ultima modifica di antani; 02-04-2009 alle 11:17

  12. #42
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    Citazione Originariamente scritto da Andrea Manuti
    ...non riesco a trovare delle specifiche, come già ho detto, che ne certifichino l'efficacia....
    Che i limiti di questi strumenti debbano esistere mi sembra fuori di dubbio: altrimenti a 99 euro avremmo risolto i problemi dei laboratori di mezzo mondo...
    Quindi se ho capito bene non hai nessun elemento per sostenere che un colorimetro economico non sia preciso, tranne una deduzione basata sul suo prezzo troppo basso.

  13. #43
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    Citazione Originariamente scritto da antani
    E' esattamente l'opposto.

    Una sonda rivolta verso il proiettore rileva solamente la parte di flusso luminoso che incide direttamente sui sensori
    scusami Antani me lo spiegheresti meglio, proprio non ci arrivo

    dire che un sensore ha un "cono" di lettura significa che più mi allontano più la superficie di lettura alla base del cono è ampia?

    quindi se mi allontano dalla sorgente qualunque essa sia leggo da una superficie maggiore.

    se mi metto a due metri dallo schermo leggo tutto la schermo avendo una superficie di emissione piana e molto grande, ma se mi avvicino ad esso no.

    io penso che rivolgendo la sonda verso il vpr becco tutto ciò che esce anche stando vicino (parte iniziale del cono di luce) viceversa orientando verso lo schermo ho una grande sup di emissione piana della quale leggo solo parte della sua superficie.

    scusami se non mi sono espresso bene e se non ti è chiaro il mio dubbio.
    ...Sharpens pulls them away from CRT,
    Film like image always brings them back...

  14. #44
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    Il concetto mi sembra abbastanza intuitivo.

    Se guardi verso il proiettore, riesci forse a ricostruire l'immagine proiettata nella sua interezza? O vedi solamente i pixel che vengono proiettati direttamente sulla tua pupilla?

    Eppure i tuoi occhi hanno un "cono di lettura" molto più ampio di una sonda.

  15. #45
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    grazie

    edit:
    Ho fatto una prova con il mio tritubo, mi sono messo attaccato allo schermo e ho guardato verso i tubi riuscendo a vedere la "n" per intero della scritta PIONEER direttamente dalla lente.
    Immagino che con una sonda rivolta verso lo schermo a 20cm con un cono di 35° si legga poco più della sola lettera "n".
    Ultima modifica di effecci; 02-04-2009 alle 12:24
    ...Sharpens pulls them away from CRT,
    Film like image always brings them back...


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