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Risultati da 16 a 30 di 41
Discussione: Posizionamento diffusori nell'ambiente di ascolto
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23-10-2004, 08:38 #16
Comunque anche io comincio a sentire la mancanza di una verifica strumentale con le regole lascerei stare.
Oramai il mio , piccolo e modesto impianto suona con regole "antigravità"
Posizione diffusori su angoli ( 70 cm circa ) pazzesco , direte voi, contro ogni regola, venite ad ascoltare i miei e scoprirete che non e' così.
Probabilmente le pareti miste cartongesso e malta , un piccolo controsoffoitto e parecchie riseghe ( oltre 2 tappeti persiani ) stravalgono ogni logica di riflessione.
Unica accortezza , punto di ascolto egoistico ( e chisseneimporta di chi viene da me una volta all'anno ) posizionato nell' apice di un triangolo equilatero casse seduta. ( foorse questa era una "aborigena " regola.
Ciao.
Andra
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23-10-2004, 09:00 #17
Una piccola digressione.
C'è una cosa che mi lascia perplesso: in qualche risposta, e non solo in questo thread, si parla di "gusto personale".
Ma..., non stiamo trattando di Alta Fedeltà, ovvero di come cercare di riprodurre un evento musicale nel modo più simile alla realtà ?
Ora, la realtà credo sia una sola (elucubrazioni filosofiche a parte).
Piccolo esempio, personalmente ho suonato per qualche anno, e suono ora per diletto, (taluno dice con discreto successo) uno strumento musicale, di cui ho bene in mente il suono, ora, quando ascolto un brano musicale paragono ciò che sento a ciò che so bene come deve essere e da questo traggo le mie conclusioni.
Ovviamente il tutto potrebbe essere influenzato dalle condizioni fisiologiche del mio orecchio, che però influiscono in egual maniera sia sul suono riprodotto che su quello "dal vivo".
Lo strumento è la batteria, non semplice da riprodurre, attacchi istantanei, armoniche elevate, bassi profondi, tutte cose impegnative per qualsiasi diffusore; la prima cosa che ascolto è il suono dei piatti o del charleston (o hi-hat), quante volte mi capita di sentire suoni ovattati che nulla hanno a che spartire con la realtà, anche in impianti di rango, o almeno così definiti; se nella realtà ascoltassi quel suono sicuramente penserei ad uno scherzo, qualcuno forse mi ha riempito il piatto di nastro adesivo (si fa a volte, in minima parte, per ottenere qualche suono particolare).
Eppure ho visto gente in deliquio davanti a questi impianti e mi sono chiesto, ma costoro hanno mai ascoltato un suono dal vero ?
E' vero, ognuno ha i propri gusti ed ha tutti i diritti di soddisfarli, però non parliamo più di alta fedeltà, nel vero senso del termine.
Ciao"Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).
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23-10-2004, 09:44 #18nordata ha scritto:
Una piccola digressione.
C'è una cosa che mi lascia perplesso: in qualche risposta, e non solo in questo thread, si parla di "gusto personale".
Ma..., non stiamo trattando di Alta Fedeltà, ovvero di come cercare di riprodurre un evento musicale nel modo più simile alla realtà ?
Ora, la realtà credo sia una sola (elucubrazioni filosofiche a parte).
Piccolo esempio, personalmente ho suonato per qualche anno, e suono ora per diletto, (taluno dice con discreto successo) uno strumento musicale, di cui ho bene in mente il suono, ora, quando ascolto un brano musicale paragono ciò che sento a ciò che so bene come deve essere e da questo traggo le mie conclusioni.
Ovviamente il tutto potrebbe essere influenzato dalle condizioni fisiologiche del mio orecchio, che però influiscono in egual maniera sia sul suono riprodotto che su quello "dal vivo".
Lo strumento è la batteria, non semplice da riprodurre, attacchi istantanei, armoniche elevate, bassi profondi, tutte cose impegnative per qualsiasi diffusore; la prima cosa che ascolto è il suono dei piatti o del charleston (o hi-hat), quante volte mi capita di sentire suoni ovattati che nulla hanno a che spartire con la realtà, anche in impianti di rango, o almeno così definiti; se nella realtà ascoltassi quel suono sicuramente penserei ad uno scherzo, qualcuno forse mi ha riempito il piatto di nastro adesivo (si fa a volte, in minima parte, per ottenere qualche suono particolare).
Eppure ho visto gente in deliquio davanti a questi impianti e mi sono chiesto, ma costoro hanno mai ascoltato un suono dal vero ?
E' vero, ognuno ha i propri gusti ed ha tutti i diritti di soddisfarli, però non parliamo più di alta fedeltà, nel vero senso del termine.
Ciao
Capito il ragionamento e concordo in pieno su questo
Forse ho semplificato troppo partendo dal presupposto che certe cose fossero scontate. Personalmente ho il "dono" di "campionare" mentalmente un suono, una immagine o una sensazione; ma principalmente un suono. Essendo stato un musicista per anni e lavorato in studi di registrazione ( principalmente ) , studi televisivi e stage vari, ho sempre avuto la fortuna di conoscere e "campionare" mentalmente gli strumenti musicali, dal singolo alla sinfonica. Quindi questo concetto per me e'innato e naturale.
Affidandosi poi a diffusori che notoriamente hanno risposte alquanto neutre con curve di risposta quasi piatte, il problema che rimane si concentra solo sul posizionamento e sull'ambiente.
Quando conosco il suono, ho la certezza di un diffusore "Monitor" Reference, se c'e' qualche colorazione di troppo, questa e' dovuta esculsivamente all'ambiente e relativo posizionamento.
Negli studi ad es.il posizionamento e' quasi obbligato, puo' variare solo l'altezza da terra del diffusore e l'inclinazione in gradi rispetto al punto di ascolto che generalmente e' il centro del banco di regia o Mixer. E qui' sto parlando di ambienti acusticamente trattati che, nonostante tutto, hanno sempre bisogno di piccole correzioni (Eq ambientali a 1/3 di ottava e nei casi piu' drastici parametrici usati in qualche caso con delle pendenze "Q" piuttosto spinte su di un range di frequenze).
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23-10-2004, 11:54 #19
Nel mio post non mi sono dilungato particolarmente, ma pure io, negli ultimi 30 anni, ho fatto un po' di pratica di registrazioni dal vivo e studio, spaziando dal singolo strumento alla grande orchestra sinf. + coro, dal rock alla musica religiosa con riprese in chiese varie e quindi concordo con quanto hai detto.
Quello che intendevo era che non capisco il fatto del "proprio gusto" ovvero, se uno, al limite, preferisce un suono con gamma alta attenuata e bassi tipo juke-box, OK, gusti personali, però questo, secondo me, esula dal concetto di Hi-Fi, in cui il suono dovrebbe essere riprodotto con la minima colorazione, o temperatura, possibili, compatibilmente con la classe dell'impianto, il meglio ottenibile con quanto è possibile spendere.
Per tornare più in tema.
E' indubbio che trovare la migliore collocazione dei diffusori e del punto di ascolto sia uno dei parametri da rispettare e da cui iniziare tutte le valutazioni successive, però... perchè questo sia possibile sarebbero necessarie due condizioni:
- che la stanza sia adibita esclusivamente all'ascolto
- che sia stata costruita tenendo presente ciò (dimensioni, posizionamento porte - finestre)
Condizioni che mi sembra siano appannaggio di pochi.
Qualcuno in più sicuramente ha la fortuna di poter disporre di un locale esclusivo ma, probabilmente, non potrà posizionae i diffusori nel modo corretto per qalcuno dei problemi di cui al secondo punto.
Quest'ultimo caso poi diventa ancora più frequente se l'impianto deve essere usato anche per l'HT.
La presenza di uno schermo di dimensioni non irrilevanti, condiziona ancora di più, i due anteriori devono stare ai lati dello schermo, ecc.
Tutte cose che i frequentatori del Forum ben sanno, le ho solo ripetute per introdurre (finisco subito) quello che è il mio modesto parere: più che "il posizionamento dei diffusori" che, molte volte è obbligato, sarebbe utile anche parlare di "come far suonare al meglio" i diffusori e non intendo con cambi di ampli dal suono più caldo o più freddo o di cavi più o meno cristallini, tutti questi sicuramente influenzano il suono ma, come evidenziato già da altri, perchè non focalizzare l'attenzione su alcune basilari, minime e non costose correzioni acistiche ?
I risultati saranno sicuramente immediatamente avvertibili.
Ciao"Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).
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25-10-2004, 16:35 #20
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QUOTE]Nordata ha scritto:
Nel mio post non mi sono dilungato particolarmente, ma pure io, negli ultimi 30 anni, ho fatto un po' di pratica di registrazioni dal vivo e studio, spaziando dal singolo strumento alla grande orchestra sinf. + coro, dal rock alla musica religiosa con riprese in chiese varie e quindi concordo con quanto hai detto.
Quello che intendevo era che non capisco il fatto del "proprio gusto" ovvero, se uno, al limite, preferisce un suono con gamma alta attenuata e bassi tipo juke-box, OK, gusti personali, però questo, secondo me, esula dal concetto di Hi-Fi, in cui il suono dovrebbe essere riprodotto con la minima colorazione, o temperatura , possibili, compatibilmente con la classe dell'impianto, il meglio ottenibile con quanto è possibile spendere.
Per tornare più in tema.
E' indubbio che trovare la migliore collocazione dei diffusori e del punto di ascolto sia uno dei parametri da rispettare e da cui iniziare tutte le valutazioni successive, però... perchè questo sia possibile sarebbero necessarie due condizioni:
- che la stanza sia adibita esclusivamente all'ascolto
- che sia stata costruita tenendo presente ciò (dimensioni, posizionamento porte - finestre)
Condizioni che mi sembra siano appannaggio di pochi.
Qualcuno in più sicuramente ha la fortuna di poter disporre di un locale esclusivo ma, probabilmente, non potrà posizionae i diffusori nel modo corretto per qalcuno dei problemi di cui al secondo punto.
Quest'ultimo caso poi diventa ancora più frequente se l'impianto deve essere usato anche per l'HT.
La presenza di uno schermo di dimensioni non irrilevanti, condiziona ancora di più, i due anteriori devono stare ai lati dello schermo, ecc.
Tutte cose che i frequentatori del Forum ben sanno, le ho solo ripetute per introdurre (finisco subito) quello che è il mio modesto parere: più che "il posizionamento dei diffusori" che, molte volte è obbligato, sarebbe utile anche parlare di "come far suonare al meglio" i diffusori e non intendo con cambi di ampli dal suono più caldo o più freddo o di cavi più o meno cristallini, tutti questi sicuramente influenzano il suono ma, come evidenziato già da altri, perchè non focalizzare l'attenzione su alcune basilari, minime e non costose correzioni acistiche ?
I risultati saranno sicuramente immediatamente avvertibili.
Ciao
[/QUOTE]
Uppo pienamente nordata....le "regole" di disposizione dei diffusori sono, piu' o meno, note a tutti.....e poi, ok, ci si puo' sbizzarrire a muovere e rimuovere la cassa un po' piu' in qua o un po' qui in la in base al gusto ed alle leggi della fisica...ma......
Ma chi non puo' farlo???
Chi non ha una stanza dedicata al Hi-Fi o al HT???
Chi, invece, e' costretto a posizionare i propio diffusori "proprio" li per motivi di spazio o di mogli???(per fortuna io ricado nel primo gruppo)
Sarebbe interessante e credo utilissimo parlare di soluzioni diciamo alternative, che a detta del "tecnico" sono sbagliate o improponibili, ma per molti sono l'UNICA soluzione possibile!!! (o che a lui, 'gnorante come me, viene in mente)
Giusto per non spendere 1000 euro per un paio di casse e sentirle suonare malissimo a casa propria dato che non si ha spazio e/o la POSSIBILITA' di posizionarle in maniera "corretta"....Magari ci sono prodotti specifici o magari, con qualche accorgimento acustico, e' possibile correggere le storpiature.....
Microfast ha scritto:
Sicuramente aiuta: per prima cosa a capire che quello che si e' ottenuto ad orecchio potrebbe essere ben distante da una situazione, non dico ottimale ma almeno accettabile.
Ma come si fa a lavorare alla cieca, con un progetto fatto via email ?
Non voglio dire che sia impossibile simulare un ambiente dalle sue dimensioni ed altre considerazioni, ma ci sono troppe variabili che entrano in gioco .........
E poi se una volta c'era la scusa che avere un sistema di misurazione in casa era improponibile, oggi fortunatamente non e' piu' cosi'.
Dico solo di non aver paura ad investire qualche centinaio di Euro per qualcosa che potrebbe far suonare dieci volte meglio il proprio impianto
Il pc l'avete tutti, quello che serve e' un software, un microfono e relativo pre, niente di piu' e niente di meno.
Saluti
Marco
cito Microfast perche' parla di software per la taratura/misurazione dei livelli sonori dell'impianto....qualcuno mi potrebbe dare qualche nome???(magari con un PM)...e se sono free e' anche meglio
Dato che sono un neofita ed ho pochissima esperienza una "linea guida" data da rilevamenti "assoluti" mi potrebbe aiutare moltissimo...
Grazie
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25-10-2004, 17:04 #21
Per una volta (ogni tanto capita
) non sono completamente d'accordo con Nordata.
O meglio ritengo le sue idee corrette e condivisibili, ma "pericolose" se assunte con piglio troppo letterale.
L'alta fedeltà nel suo stesso nome contiene la volontà di cercare di riprodurre il più fedelmente possibile l'evento originale; fin qui tutto OK.
I problemi nascono proprio sul concetto di evento originale. Infatti se da una parte la batteria (beato te che suoni, io ho un fratello che suona il basso e lo invidio da morire, visto che non so suonare nemmeno un fischietto) è uno degli strumenti più "riconoscibili" e la sua conoscenza diretta aiuta, mi soffermerei un attimo sulla costruzione dell'evento stesso:
1) Prodotto in studio: la cosa è complessa, visto che in molti ambiti il procedimento della sovraincisione e dei lavori di post produzione è tale da far diventare l'evento totalmente virtuale.
2) Prodotto dal vivo: in questo caso, da appassionato prima di rock (spesso metal) e poi di jazz, ho presenziato a moltissimi concerti.
Nel primo caso l'intervento di ambiente regolazioni del missaggio, enfasi nel porre in evidenza questo o quello strumento, rendono l'evento molto lontano dal suono prodotto dai singoli strumenti.
Nel jazz (e qui la memoria è più fresca) le cose vanno solo apparentemente meglio, poichè la batteria spesso coprirebbe gli altri strumenti acustici, che vengono quindi amplificati secondo le idee del tecnico di turno con risultati variabili sulla fedeltà rispetto allo strumento "liscio".
3) supporti: per entambe le categorie 1 e 2 le registrazioni pubblicate tendono a sposare filosofie di ripresa molto variabili (2 microfoni per tutta la ripresa, molti microfoni per singolo strumento).
Non sono così competente né così bravo da esporre tutto quello che vorrei dire, ma alla fine, pur nel riconoscere i sani criteri che animano in nostro hobby, non posso fare a meno di pensare che chiunque ha un suo approccio alla musica non può fare a meno di mediarla con il proprio gusto.
Quindi eliminare un approccio di tipo personale e legato al gusto, rischia di creare "mostri": io ho la verità, la mia è alta fedeltà, tu non capisci nulla, non hai mai sentito un concerto.... e vi di verità su verità (tutte ovviamente VERE tutte ovviamente INCONFUTABILI).
Un esempio forse rende meglio quanto intendo dire: In concerti con pianoforte e orchestra, il suono del pianoforte viene spesso innalzato oltre livelli che gli sono propri per farsi sentire. Le registrazioni tendono poi ad aumentare ulteriormente questo fenomeno, alla ricerca di un suono più gradevole ed equilibrato ma non sempre coerente con la realtà.
Quindi (e concludo, scusatemi per la prolissità) la ricerca di un impianto "fedele" è comunque un fine di chi ha la nostra passione, ma il suono fedele è una chimera, non considerarlo può portare a conclusioni errate.
ciaoMauro Cippitelli
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25-10-2004, 20:25 #22nordata ha scritto:
Una piccola digressione.
C'è una cosa che mi lascia perplesso: in qualche risposta, e non solo in questo thread, si parla di "gusto personale".
Ma..., non stiamo trattando di Alta Fedeltà, ovvero di come cercare di riprodurre un evento musicale nel modo più simile alla realtà ?
Ora, la realtà credo sia una sola (elucubrazioni filosofiche a parte).
Quale assumo come riferimento?
Probabilmente il più piacevole alle mie orecchie, ma non è detto che sia quello giusto.
Ciao
Antonio
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25-10-2004, 21:06 #23
esatto
é per questo che la mia stanza é quadrata e ho una parete tutta vetri, l'ho voluta appositamente così per ricreare tutti gli effetti ambientali avversi possibili, il risultato é talmente lontano dalla realtà da risultare vero
a parte gli scherzi, se per realtà cerchiamo il suono da studio di registrazione, preferisco l'ignoranza, io voglio sentirmi in un club anni 60 quando ascolto jazz, se il cd é stato registrato su un palco sempre meglio che uno studio di registrazione, sono le armoniche e le riflessioni sull'ambiente che andiamo a valorizzare ad ogni upgrade, quando voglio l'effetto opposto ho un sacco di brani di elettronica e mi tolgo la voglia
certo mi piacerebbe riconoscere se un dato strumento é fedelmente riprodotto, per questo mi devo affidare ad un amico musicista che fra l'altro si é espresso negativamente riguardo il mio impianto audio dandomi fortunatamente parametri di valutazione molto importanti, non avrei saputo scovarne i difetti in maniera così rapida
io però aspetto ancora le regolette stupide che poi dovrò abbandonare perché insufficienti, ma da qualcosa devo pur partire no?
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25-10-2004, 22:26 #24m.tonetti ha scritto:
A quanto sembra tutti sono soddisfatti di come sono posizionati i diffusori !
Nessuno ha i classici problemi dell'inserimento in ambiente dell'impianto.
Ciao
MASSIMO
grazie del tuo post, mi ha spronato a fare una cosa che per WAF non avevo nemmeno osato pensare:
ho prolungato il cavo di potenza ampli/cassa e ho provato a posizionare le casse (T+A Talis Tls 1) frontali a circa 1 mt dalle pareti
Ho praticamente estratto dalla bara, un vano all'interno della libreria a parete, le due casse.
Il suono è così migliorato, che la "titolare" rapita da cotanta magnificenza ha acconsetito a che durante la visione di film o durante l'ascolto di musica, si possa estrarre dal loculo i due diffusori, con obbligo di riposizionarli immediatamente dopo l'ascolto.
Ciao
Aldo
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25-10-2004, 22:36 #25ADUWIND ha scritto:
Il suono è così migliorato, che la "titolare" rapita da cotanta magnificenza ha acconsetito a che durante la visione di film o durante l'ascolto di musica, si possa estrarre dal loculo i due diffusori, con obbligo di riposizionarli immediatamente dopo l'ascolto.
Ciao
Aldo
Saluti
Marco
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25-10-2004, 22:46 #26Microfast ha scritto:
Potresti "motorizzare" il tutto, pensa che effetto, con un sol tocco di telecomando i 6 diffusori che prendono posizione
Saluti
Marco
ma come!!! i puristi parlano di attrezzature, piedini, gomme da disegno da mettere sotto le casse e tu...blasfemo, parli di motori che creano disturbi, spezzano sinusoidi, emettono onde elettromagnetiche.
Grazie dell'idea, la titolare l'aveva subito approvata.
Ciao
Aldo
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25-10-2004, 22:47 #27
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26-10-2004, 01:57 #28maurocip ha scritto:
Per una volta (ogni tanto capita) non sono completamente d'accordo con Nordata.
O meglio ritengo le sue idee corrette e condivisibili, ma "pericolose" se assunte con piglio troppo letterale.
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Sono d'accordo quando si dice che il suono di uno strumento può essere variato dal tecnico del suono, dall'acustica ambientale e, per alcuni strumenti, anche dal modo in cui viene suonato dall'esecutore.
Però, parlando di strumenti non elettronici o amplificati (rock, metal o giù di lì) il suono direi "di base" è quello, certo esistono differenze anche tra costruttori dello stesso tipo di strumento, però non macroscopiche, ma le caratteristiche, ad esempio, di un pianoforte a coda, sono quelle, che sia suonato alla Scala o al Regio, le differenze sono poche, parlo del suono dello strumento, non dell'ambienza che accompagna l'esecuzione.
Per tornare all'esempio che avevo fatto io, il suono di un piatto, il classico "ping", non cambia molto con le tecniche di ripresa, con l'ambiente o il tipo di musica; ha delle caratteristiche chiamiamole "di base" che sono riconoscibili e che, come ho già detto, molte volte non riconosco assolutamente in molti impianti.
Era questo che intendevo con la mia critica al "gusto personale", che a volte porta a risultati piacevoli, gradevolissimi, che però, forse, non sono quelli che si avvicinano di più all'evento originale.
Ciao"Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).
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26-10-2004, 07:05 #29
OT
nordata ha scritto:
In tanti anni mi hanno definito in vario modo, anche peggio, ma "pericoloso" è nuovo.
.......
Ciao
Non ti preoccupareAnche io mesi addietro mi sono "beccato" questa definizione dal buon AlbertoPN
anche se il senso che gli ha attribuito maurochip ha un peso e un'entita' diversa da quella che mi presi io (questa si riferiva ad un modo di interpretare le cose, la mia, invece era diretta alla mia persona
)...
Su AV Forum ... capita
FINE OT
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26-10-2004, 09:08 #30nordata ha scritto:
In tanti anni mi hanno definito in vario modo, anche peggio, ma "pericoloso" è nuovo.
Non ti conosco, ma stimo molto la tua competenza in molti settori del nostro hobby ed è prorio l'ultimo aggettivo che userei nei tuoi confronti.
Mi riferivo ad una serie di thread in cui alcuni si nascondevano dietro la VERA alta fedeltà, dando per scontato che i suoni emessi dal loro impianto fossero gli unici veri e gli unici fedeli.
Il senso del discorso mio in realtà voleva solo contestare il fatto che tu tendessi ad escludere il gusto personale.
L'ascolto fedele non esiste in assoluto, è una ricerca mediata dalla propria cultura e dalle proprie esperienze (che sintetizzo con il termine gusto), questa è la mia opinione.
Amici?Mauro Cippitelli