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  1. #76
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    fabio3 ha scritto:
    ma perché un software di scansione è così decisivo?
    Cosa puoi controllare di uno scanner se non la risoluzione?
    Anche guidare una macchina è abbastanza semplice: gas, frizione, freno, cambio, volante. I cmandi ed il motore sono sempre quelli.
    Ma tu diresti che un pilota vale l'altro?

    I software fanno la differenza, eccome. Sopratutto quando utilizzanno al meglio le caratteristiche interne dello scanner.

    Ad esempio, se devi ottenere una scansione in RGB a 300 dpi a 24 bit, per stampa chimica ad esempio, puoi fare principalmente in 2 modi +1 (tralasciamo gli "easy mode").

    • Uno lungo: setti tutti i parametri di correzione a 0 (cioè senza alcun intervento del sw su colori, contrasto, gamma od altro), metti la risoluzione almeno al doppio di quello che ti serve (600 dpi), acquisisci a 48 bit.
    A questo punto lavori in Photoshop, correggendo, contrastando ecc… ed alla fini riduci alla risoluzione che ti serve e passi a 24 bit (io lavorei in Lab in questo caso, ma bisogna saperlo fare).
    Vantaggi: il software di acquisizione praticamente non interviene, quindi basta il sw a corredo anche se non fosse un gran ché. Il risultato potrei paragonartelo (un pò impropriamente) ad una sorta di file RAW, che contiene tutti dati che lo scanner può leggere, quelli che servono e quelli che non servono.
    Svantaggi: devi saper usare molto bene Photoshop e ti serve, a mio avviso, un ottimo monitor. Non dico un Barco da € 6/7000, ma non lo fai certamente con un LCD un lavoro del genere. Inoltre devi lavorare con files circa 4 volte più pesanti del necessario quindi maggiori richieste di sistema.

    •Uno corto: tutto il lavoro di cui sopra lo fai fare al software,.
    Qui vedi le differenze. Soprattutto nella possibilità di correzzione. In pratica imposti i parametri che vuoi all'immagine e questi vengono applicati direttamente in acquisizione.

    Morale: se sei bravo con Photoshop il risultato è lo stesso (forse anche meglio), se impari ad usare bene il software di acquisizione e tutte le possibilità che ti offre (molto maggiori con Silverfast) risparmi tempo e sei più sicuro del risultato.

    •Esiste un terzo modo che è semplicemente un mix dei due ed è quello che ti suggerei per le acquisizione multiple che devi fare, dove puoi applicare alcuni parametri dal sw di acquisizione, ma per forza di cose dovrai intervenire su altri in Photoshop.

    Quali dipenderà principalmente dalle diapo, che sarebbe bene raggruppare per gruppi in base alle caratterische (le notturne, i paesaggi, i controluce, gli interni, quelle sottoesposte, quelle sovraesposte, quelle con la dominte blu, la rossa, ecc…)

    Ciao.
    Mitsubishi HC-5000, Toshiba HD-XE1; Samnsung BD-P2500; MacMini; Onkyo TX-NR905; diffusori autocostruiti.
    Il contenuto di questo messaggio è frutto di opera intellettuale. Ne è concesso l'uso, l'indirizzamento, la copia parziale o totale e la diffusione solo a fini non commerciali e solo se effettuati da privati. Non è concesso l'uso da parte di operatori professionali, la modifica, anche se parziale (ad eccezione dell'admin e moderatori di questo forum) e qualunque altro utilizzo non espressamente autorizzato. I marchi citati sono di proprietà delle rispettive aziende.

  2. #77
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    Re: Pag. 11

    Girmi ha scritto:

    La cosa interessante è che viene indicata in 2400 dpi, per entrambi, la risoluzione con la migliore resa.
    Questo ti è utile per capire fino a dove puoi arrivare (ca. un 24x30cm in stampa chimica, quasi un A3 in digitale).

    Vorrei approfondire questo aspetto.

    Ho letto quest'articolo che mi ha aiutato a capire qualcosa circa la risoluzione necessaria per ottenere i vari formati di stampa.

    Ma nulla si dice della differenza tra stampa chimica e digitale.

    Illuminami !!!!!

    Ciao e un eterno grazie
    Ciascun confusamente un bene apprende, nel qual si quieti l'anima e disira, per che di giugner lui ciascun contende.

  3. #78
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    Reflecta DigitDia 4000



    Ciao a tutti, ho letto con estremo interesse questo tread, perchè ho la necessità di creare un archivio digitale delle mie vecchie dia. Sono circa 2500 dia.. Premetto che il risultato che vorrei ottenere non è di livello professionale, ma il mio obbiettivo è di archiviare le foto e magari di creare uno o più DVD con il montaggio, musica, effetti.. ecc...

    In alternativa al Nikon Super Coolscan LS 5000 ED , seppure con speficiche tecniche sicuramente inferiori, ma decisamente inferiore nel prezzo.. circa 850€ ho trovato questo scanner della reflecta, venduto solo in Germania.
    Volevo sapere cosa ne pensate e se può essere sufficiente per digitalizzare le dia e magari oltre a farne i DVD a stampare qualche foto con qualità accettabile..

    DigitDia 4000

    The first Slide-Magazine-Scanner with automatically and time-saving scanning from slide magazine with a capacity of 100 slides and Digital ICE Technology.
    No large-scale and manual inserting of single slide. The easy and fast way for high quality scanning of slides format 24x36mm for archival on CD, projection with digital-projectors, viewing on PC or TV, sending the images by e-mail, printing at home or exposure the images on professional lab on high quality photo-paper. The data-transfer by USB 2.0 and FireWire connection will be very fast. Compatible for CS/Universal/Braun and LKM Magazines.

    Digital ICE™ - Hardware based Dust-and Scratch removal with infrared sensors and automatically Software correction.
    -DigitalROC™ - Color Restoration; Image Quality will be restored.
    -DigitalGEM™ - Grain Management; minimize grain to restore the image’s sharpness.



    · Image Sensor: Linear Array Color CCD
    · Scanning mode: 48 Bit
    · Optical Resolution: 3600x3600 dpi
    · Lamp: Cold Cathode Fluorescent lamp
    · Scanning preview: 15 seconds
    · Scanning Speed (ICE off):
    ColorScan 1800 dpi 60 seconds
    ColorScan 3600 dpi 120 seconds
    · Max. Scanning Area: 37.5 x 37.5 mm
    · Dynamic Range: 3.8 Dmax.
    · Batch Scanning: directly from magazine
    · PC Interface: IEEE 1394 / USB 2.0
    · Output connector: FireWire (IEEE1394) & 1x USB 2.0
    · Viewer: Slide Viewer with backlight to examine slide


    Technical Details:


    PartNo. 65600
    • Slide Editorr: Single Editor with one-touch button and soft-break
    • One touch button: for one touch scanning
    • Anti Jamming System:
    • Movement key: forward and backward magazine Control
    • Sleeping Mode: 1 hour
    • Weight: 2,9 kg
    • Dimension: 300x290x125mm (LxWxH)


    Software:
    Scansoftware Cyberview X
    Adobe Photoshop Elements 2.0 and
    Adobe Photoshop Album 2.0


    Min. System Requirement:

    PC:
    Pentium III or higher with at least 256MB RAM and Microsoft Windows 2000 or higher.

    Mac:
    OS X 10.1.5 or higher

  4. #79
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    E' una delle possibili candidate soprattutto per la possibilità di scansire le Dia in Batch da caricatore, se non fosse per il prezzo.

    Comunque qua in Italia non ci sarà molta gente che lo conosce.

    Una recensione puoi trovarla qua. se sai il tedesco.

    Comunque il prodotto viene commercializzato anche dalla Braun. Nella versione precedente la 3600 non aveva le funzioni ICE ROC GEM. Questo nuovo modello è più interessante.

    Ciao
    Ciascun confusamente un bene apprende, nel qual si quieti l'anima e disira, per che di giugner lui ciascun contende.

  5. #80
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    Infatti nel sito della Braun trovi un prodotto identico al Reflecta.

    Forse, e sottolineo, il Braun viene commercializzato in Italia.


    Una recensione Italiana del prodotto.


    Bye
    Ciascun confusamente un bene apprende, nel qual si quieti l'anima e disira, per che di giugner lui ciascun contende.

  6. #81
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    Re: Re: Pag. 11

    fabio3 ha scritto:
    Ho letto quest'articolo che mi ha aiutato a capire qualcosa circa la risoluzione necessaria per ottenere i vari formati di stampa.

    Ma nulla si dice della differenza tra stampa chimica e digitale.

    Illuminami !!!!!
    Ci provo, ma non è una cosa semplice.

    Alcuni concetti base:
    1) un sistema per esprime le capacità visiva dell'occhio umano si basa sui cosidetti "cerchi di confusione".

    Per cerchio di confusione si intende un cerchio così piccolo da essere confuso con un punto, cioè non si vede più il nero/bianco/nero della circonferenza e interno, ma si vedrà un punto grigio scuro.

    In pratica un cerchio di diametro più piccolo o uguale a 0,25 mm visto da ca. 25-30cm, non verrà più visto come una linea nera che disegna la circonferza ed il centro vuoto, ma, appunto come un punto.

    Questo serve per capire quale livello di dettaglio può leggere l'occhio umano, andare oltre è inutile, come per le frequenze oltre i 20 KHz, inudibili dall'uomo.

    2) la stampa chimica è una stampa a "tono continuo", cioè ogni singolo pixel colorato dell'immagine viene riprodotto con un punto dello stesso colore sulla stampa.

    In una stampa tono continuo, una risoluzione dell'immagine di 300 dpi permettere di avere una distanza tra i punti talmente piccola (ca. 0,085 mm) da non renderli più distintiguibili singolarmente alla normale distanza di visione (con la foto in mano), il risultato è una "continuità" dei toni dell'immagine (3 punti contigui avranno una distanza di ca. 0,25 mm = cerchio di confusione).

    Quindi usare immagini oltre i 300 dpi diventa inutile (tranne i casi di ingrandimenti, ovvio).
    Ovviamente con gli opportuni calcoli si può ridurre la risoluzione a seconda delle esigenze di visione.

    Se devo stampare un 70x100 che sicuramente verrà visto da più di un metro di distanza, basteranno cerchi di confusione grandi ca. 1mm, quindi una risoluzione dell'immagine di 100 dpi sarà sufficente.

    Lo stesso principio vale per le stampanti a sublimazione che pur usando gli inchiostri colorati base (3 o 4, CMY o CMYK), questi vengono scaldati fino a "sublimare" (cioè trasformati da solidi a gassosi) per miscelarsi nei condotti e creare il colore richiesto sulla stampa.

    3 ) Nella stampa litografica (così come nelle inkjet o laser) si usano i 4 inchiostri nei colori base Ciano, Magenta, Giallo, Nero.
    Non potendo usare le tonalità intermedie, questi vengono riprodotti in punti talmente piccoli da ricadere al di sotto dei famosi cerchi di confusione.
    Variando la densità dei punti colorati e sovrapponendo i 4 colori, si ottiene un effetto che a una certa distanza (quella di normale lettura) grazie ai "cerchi di confusione) dà la sensazione di una stampa a tono continuo.

    La risoluzione dei dispositivi per la stampa litografica è di 2400 dpi o superiore. A questa risoluzione la cosidetta "rosetta di stampa" (cioè la matrice minima di punti dei 4 inchiostri) ha un diametro inferiore ai famigerati "cerchi".

    A questa risoluzione di stampa "reale" si usano immagini a 300 dpi perchè un singolo pixel dell'immagine corrisponde alla dimensione della "rosetta".

    Per capire meglio puoi guardare con un lentino fotografico una qualunque pagina di una rivista.

    Come esempio ho fatto una simulazione in Photoshop di una retinatura di stampa (in realtà in stampa i punti sono solitamente tondi e non quadrati come i pixel dell'immagine che ho simulato)

    A questa grandezza le due immagini sono viste come a tono continuo:



    Ingrandendole si vede la differenza fra il tono continuo ed il retinato (clicca l'immagine)



    Ancora più evidente:



    Quindi la conclusione sarebbe quella di usare sempre immagini da 300 dpi per avere la massima qualità.
    Giusto in parte, perchè in realtà le attuali stampanti inkjet (tranne rarissimi e costosissimi casi) non arrivano ad una risoluzione "reale " di 2400 dpi, ma molto più frequentemente si fermano, se va bene, a 1200 dpi e con qualche escamotage (tipo microstep) moltiplicano virtualmente la risoluzione verticale (quella del senso di trascinamento del foglio).

    In queste condizioni immagini a 300 dpi non verrebbero sfruttate in tutto il loro dettaglio, quindi è possibile ridurne la risoluzione ad un multiplo di 8 della risoluzione hardware massima della stampante (su una 1200x1200 basterebbero 150 dpi).
    Ma per dare un pò di materiale in più da elaborare alle soluzioni software dei driver o agli escamotage di stampa, si può aumentare un po' la risoluzione.

    Per questo motivo solitamente si indica una risoluzione di 200/225 dpi max, come adatta alla stampa inkjet.
    Andare oltre è quasi sempre inutile, ma come avrai capito dipende dalla stampante, quando queste arriverranno a risoluzioni "lito", la distinzione non avrà più senso.

    Spero di essere stato chiaro, in caso contrario dimmelo.

    Ciao.
    Ultima modifica di Girmi; 03-09-2007 alle 16:26
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  7. #82
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    Re: Re: Re: Pag. 11

    Girmi ha scritto:
    Ci provo, ma non è una cosa semplice.

    Alcuni concetti base:
    1) un sistema ......
    .
    .
    .
    .
    .
    .

    Spero di essere stato chiaro, in caso contrario dimmelo.


    Semplicemente, un mito
    Anch'io ti ringrazio per questa spiegazione.

    Ciao

    Roberto

    P.S. Cavolo, Girmi sembra Wikipedia!
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  8. #83
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    Re: Re: Re: Re: Pag. 11

    corobi ha scritto:
    Anch'io ti ringrazio per questa spiegazione.

    Grazie Roberto, speravo fosse utile.


    Ciao.

    p.s.: niente Wikypedia, solo lavoro.
    Mitsubishi HC-5000, Toshiba HD-XE1; Samnsung BD-P2500; MacMini; Onkyo TX-NR905; diffusori autocostruiti.
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  9. #84
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    Re: Re: Re: Re: Re: Pag. 11

    Girmi ha scritto:

    Grazie Roberto, speravo fosse utile.
    I tuoi interventi sono sempre utili (solenne lisciata) .

    Mi è chiaro tutto fino a quasi la fine, che invece non mi è tutto chiaro.

    Mi si confondono le idee quando parli di stampatrici litografiche a 2400dpi che sembrerebbero abbondantemente sovradimensionate rispetto ai necessari 300dpi .

    O quando dici:

    "in realtà le attuali stampanti inkjet (tranne rarissimi e costosissimi casi) non arrivano ad una risoluzione "reale " di 2400 dpi, ma molto più frequentemente si fermano, se va bene, a 1200 dpi"

    ma non bastano 300dpi per un'ottima stampa?

    In realta è chiaro che stai parlando di un'altra risoluzione che però non capisco.

    Ciao
    Ciascun confusamente un bene apprende, nel qual si quieti l'anima e disira, per che di giugner lui ciascun contende.

  10. #85
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    Re: Re: Re: Re: Re: Re: Pag. 11

    fabio3 ha scritto:

    Mi si confondono le idee quando parli di stampatrici litografiche a 2400dpi che sembrerebbero abbondantemente sovradimensionate rispetto ai necessari 300dpi.
    La stampa litografica è il normale procedimento di stampa di riviste, catalologhi, poster, depliant, ecc….
    Per semplicità diciamo che non è un sistema di "stampa domestico", quindi dimentica la litografia, fai conto che non ne abbia parlato.

    In realta è chiaro che stai parlando di un'altra risoluzione che però non capisco.
    Esatto.
    Una è la risoluzione dell'immagine (file, scansione o scatto digitale che sia), che può variare a seconda dell'uso: dai 72 dpi per un uso a video fino a 300 dpi per la stampa su carta di alta qualità.
    Essendo le immagini a tono continuo (con sfumature, vedi occhio) la risoluzione deve essere in 1:1 con le esigenze di visione finale.

    L'altra è la risoluzione e quella della stampante, che disponendo di soli 4 colori (CMYK, non sfumati, ogni punto è di colore pieno) deve riprodurre le sfumature dell'immagine tramite dei retini di stampa (vedi occhio).
    Per fare questo i punti del retino di stampa devono essere molto, molto più piccoli di quelli dell'immagine. Senza addentrarmi i altri calcoli il rapporto migliore è 1 a 8 o superiore (300>2400).

    Le stampanti a tono continuo, chimiche (da laboratorio fotografico) o a sublimazione (costosissime), non usano retini di stampa ma riproducono i punti di stampa con le stesse sfumature dell'immagine, quindi devono avere la stessa risoluzione dell'immagine (1 a 1).
    Non conosco stampanti a sublimazione con risoluzioni oltre i 400dpi.
    A dire il vero per la stampa chimica, il discorso sarebbe leggermente diverso essendo un processo analogico, ma mi fermo qui.

    "in realtà le attuali stampanti inkjet (tranne rarissimi e costosissimi casi) non arrivano ad una risoluzione "reale " di 2400 dpi, ma molto più frequentemente si fermano, se va bene, a 1200 dpi"

    ma non bastano 300dpi per un'ottima stampa?
    Sì, ma per quanto scritto sopra, per stamparla al meglio devi avere una stampante "a retino" da almeno 2400 dpi (ancora troppi per le stampanti home) o una a tono continuo, chimica o sublimazione (che trovi nei laboratori di stampa).

    Nelle stampanti fotografiche inkjet consumer (diciamo sotto i € 1.000), la risoluzione di stampa solitamente arriva sui 1200/1440 dpi reali.
    Questa caratterista la trovi tra le specifiche tecniche della stampante.
    A volte asteriscata perchè frutto, come scritto sopra, di qualche trucco software (tipo PhotoRET per HP o RPM per Epson) oppure hardware (tipo microstep).

    Un esempio: le Epson (fra le migliori stampanti fotografiche, imho) arrivano a 1440 dpi reali al massimo, ma se leggi le caratteristiche vedrai scritto 1440x2880 dpi o anche 1440x5760 dpi. Questi valori sono il risultato di tecniche o tecnologie varie, ma la risoluzione reale rimane 1440 (e sono fra le più risolute).

    Quindi bastano immagini da 200/220 dpi (1440/8=180) per sfruttare al massimo la stampante e lasciare qualcosa alle tecnologie di miglioramento immagine adottate.

    Ciao.
    Ultima modifica di Girmi; 21-09-2005 alle 11:55
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  11. #86
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    Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Pag. 11

    Girmi ha scritto:
    le Epson (fra le migliori stampanti fotografiche, imho)
    Scusate l'OT

    A proposito di stampanti uso fotografiche, mi sta morendo la HP 970 CXI.
    Vorrei sostituirla con una buona stampante fotografica, caro Girmi dammi un consiglio (HP o Epson).
    La Canon PIXMA iP5000 come ti sembra?

    Ciao e grazie

    Roberto

    P.S. Da oggi Senior Member (sono emozionato)
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  12. #87
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    Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Pag. 11

    corobi ha scritto:
    Scusate l'OT

    A proposito di stampanti uso fotografico, mi sta morendo la HP 970 CXI.
    Vorrei sostituirla con una buona stampante fotografica, caro Girmi dammi un consiglio (HP o Epson).
    La Canon PIXMA iP5000 come ti sembra?

    Ciao e grazie

    Roberto

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  13. #88
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    Forse l'emozione mi ha giocato un brutto scherzo.
    Scusate il doppio (ora triplo) post

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  14. #89
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    azz... mi ero perso il 3d...
    Girmi sei un pozzo di scienza, credo che quando avrò finito di svenarmi per l'HT dovrò scansionare tutte le dia ed a quel punto riesumerò questo 3d che ho letto solo in parte ed in fretta.

    P.S. comunque non ho il coraggio di pensionare le dia, proprio ora che la Velvia 100 (in prova su Tutti Fotografi) è la pellicola praticamente perfetta..... sob!

  15. #90
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    maurocip ha scritto:
    Non ho il coraggio di pensionare le dia, proprio ora che la Velvia 100 (in prova su Tutti Fotografi) è la pellicola praticamente perfetta.
    Provata quest'estate. 25 rulli in Perù.

    STRAORDINARIA.

    Meglio ancora della Provia F. La resa dei colori è, praticamente, perfetta (anche gli incarnati dei visi, che con la vecchia Velvia 50 erano un po' troppo rossi, sono migliorati notevolmente).

    Qualcuno (tipo il saggio Girmi) ha voglia di fare un breve riassunto dei modelli di scanner x dia e, magari, ci aggiungiamo qualche buona stampante?

    Ciao

    Roberto
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