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Risultati da 1 a 13 di 13
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29-08-2006, 11:08 #1
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Collegare due amplificatore alla stessa coppia di speakers
Salve ragazzi.
Perdonate la mia ignoranza, ma vorrei gentilmente chiedervi come posso (qualora fosse possibile) collegare la stessa coppia di casse (klipsch rf5) a due amplificatori differenti, senza che ogni volta devo scollegare e collegare i relativi cavi di potenza.
Per la precisione:
1) un marantz sr5400ose (che utilizzo per l'home theatre),
2) un amplificatore stereo valvolare autocostruito (che utilizzerei per la musica in ascolto stereofonico).
Vogliate RIperdonare la mia ignoranza: a tal fine, esistono delle "scatolette" / commutatori / deviatori? Sarebbe ipotizzabile il loro eventuale utilizzo senza che ciò comporti un degrado del segnale? Quale altra alternativa potreste oppure consigliarmi?
Vi ringrazio moltissimo per la vostra attenzione.
Rudolph
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29-08-2006, 12:20 #2
Dell'argomento si è discusso più di una volta, prova a fare qualche ricerca, provando varie parole chiave.
Comunque la soluzione, come dici tu, è quella di un banale commutatore due ingressi/una uscita o anche un ingresso/due uscite, in quanto sono perfettamente identici è solo questione da dove entra/il segnale.
L'importante è che il commutatore impiegato sia robusto, con degli ottimi contatti.
Se sei in grado di fare delle saldature e qualche piccolo lavoretto meccanico te lo puoi costruire, utilizzando un semplice deviatore 2 posizioni/4 vie e 3 coppie di connettori per diffusori, nonchè uno scatolotto di plastica.
Se l'ampli valvolare lo hai autocostruito tu dovresti benissimo essere in grado di fare quanto detto, magari anche più sofisticato, tipo commutazione a relè controllata dall'ampli in funzione.
Ciao."Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).
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29-08-2006, 12:32 #3
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ciao Rudolph, sono anche io nelle tue condizioni;
la mia grande perplessità è, come tu hai detto, un possibile degrado del segnale. per l'HT non mi preoccupo ma in ascolto stereo si spendono tanti soldi per una coppia di cavi di potenza performanti per poi collegarli ad uno scatolotto che "spezza" la catena cavo/ampli/diffusore
....la cosa mi lascia un po' perplesso.....
spero di trovare al TAV qualche risposta a tutto ciò
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29-08-2006, 14:14 #4
Non sarei così drastico o, come si suol dire, più realista del re.
In molti amplificatori stereo di gran classe e livello sono inseriti sull'uscità dei relè per l'inserimento ritardato e protezione dei diffusori.
Personalmente penso che nella catena riproduttiva vi siano ben altre cose di cui preoccuparsi ed a cui cercare di porre rimedio che non un buon contatto.
Ciao"Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).
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29-08-2006, 14:19 #5
@ nordata:
A proposito dell'oggetto del thread, ho visto tempo fa da un tizio un collegamento che mi sa di pericoloso: lui ha due serie di elettroniche separate (di cui una valvolare), ma collegate contemporaneamente agli attacchi del bi-wiring dei diffusori. Naturalmente gli impianti non vengono mai accesi contemporaneamente.
Ora non capisco: è una soluzione alla carlona, o l'uovo di Colombo?
Che problemi potrebbe accusare?
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30-08-2006, 11:57 #6
La cosa mi sembra un po' azzardata.
Poichè ognuno dei due ampli vede alla sua uscita un carico abbastanza strano: quello a semiconduttori vede un diffusore con in parallelo un secondario di un trasformatore di uscita (presupponendo che il valvolare non sia un OTL), che è già una cosa strana, il valvolare vede invece un diffusore con in parallelo un insieme di giunzioni di semiconduttori e componenti passivi, non credo che tutto ciò sia senza effetti sul suono finale.
Tralasciando questo aspetto puramente qualitativo, rimane quello relativo alla sicurezza per i due ampli, quello a valvole non dovrebbe correre rischi, il segnale applicato al contrario al trasformatore di uscita si ritrova, elevato. sul primario, ma qui trova le valvole, spente, per cui dovrebbe finire tutto lì.
Nell'altro caso , invece, il segnale del valvolare entra nell'ampli a transistor e qualche problema lo potrebbe procurare, prima o poi.
Certo, se i due ampli hanno all'uscita dei relè, come ho ipotizzato nel mio intervento precedente, quanto meno quello a semiconduttori, allora non ci dovrebbero essere rischi, però rimane sempre quello di una disattenzione, con la contemporanea accensione dei due ampli.
In ultima analsi, cosa da sconsigliare comunque.
Personalmente non lo farei mai.
Ciao"Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).
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30-08-2006, 14:29 #7
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Originariamente scritto da max916
vi ringrazio davvero tanto per le risposte veramente rapide e davvero competenti.
In effetti il problema è proprio quello di evitare un degrado del segnale.
Sono da sempre appassionato di musica e da qualche anno anche di cinema (che tra l'altro è il mio lavoro). Da un punto di vista cinematografico sono decisamente contento delle prestazioni del mio impianto (max916, vedo che i nostri impianti posseggono una timbrica simile...).
La musica (non me ne vogliano alcuni) l'ascolto per ora con un lettore dvd, l'onkyo 503, collegato con cavi di segnale monster cable (preferisco questo collegamento a quello digitale). Già così ritengo che la qualità non sia comunque male.
Ritorna qui la domanda iniziale: non è che con dei deviatori vado a vanificare quanto di buono apportato da un altro amplificatore (che in stereo si suppone sia migliore del marantz) e da un'altra sorgente (rega planet 2000)?
Se non ho capito male da quanto affermato da Nordata, un commutatore se ben fatto non dovrebbe influire poi tanto nel senso del degrado, l'importante che l'ampli sia valido (in tutti i suoi componenti); giusto?
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30-08-2006, 14:47 #8
Mi sono scervellato 2 giorni (l'età avanza inesorabile!!) per ricordarmi dove avevo visto qualcosa di interessante per questo problema.
Guarda qui , mi sembra una buona soluzione.
Ciao.
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30-08-2006, 14:54 #9
Carino, ma sempre manuale (sfila/infila).
Chissà se esiste qualcosa di valido ma con un deviatore meccanico o elettronico.
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30-08-2006, 15:24 #10
Originariamente scritto da obiwankenobi
In allegato posto il forum della concorrenza () dove propongono altre varianti altrettanto interessanti.
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30-08-2006, 17:16 #11
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Ti consiglio di realizzare un semplicissimo commutatore a relais.
Ora non ho il tempo di fare il disegno dello schema, ma sostanzialmente puoi operare in questo senso:
1 deviatore a 2 posizioni
2 Relais con contatti possibilmente dorati capace di sopportare correnti superiori ai 16 Amp ed alimentazione dell'elettromagnete a 12 v continui (li trovi nei negozi che vendono componenti car audio).
Praticamente userai il deviatore per far scattare il relais a 12V da una parte o dall'altra e collegherai i diffusori ai contatti del relais. Se trovi un relais a 8 vie puoi acquistarne anche uno solo.
Se non ti è chiaro qualcosa dimmelo che appena posso ti mando uno schema.
Ciao
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30-08-2006, 18:12 #12
Uno scherma? Sarebbe moooooooooooolto gradito, davvero.
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30-08-2006, 21:13 #13
Qualche tempo fa avevo postato un commutatore per segnali di linea due ingressi/una uscita, dirai: che c'entra ?
Lo schema è il medesimo, basta invertire uscita con ingresso ed è la stessa cosa, quello che fai passare nel commutatore, segnali di linea o di potenza non cambia lo schema, usi solo un deviatore robusto e non usi cavetto schermato.
Dovresti provare a fare qualche ricerac, con chiabve tipo xcimmutatore o cose simili, francamente non mi ricordo più che discussione fosse.
Per quanto riguarda il fatto che un commutatore di grosse dimensioni (ne esistono molti nei cataloghi di elettronica) con contatti robusti, magari anche d'oro, possa influire in modo udibile e verificabile (non per suggestione) ho i miei dubbi.
Comunque si può sostituire il deviatore con dei relè, ne esistono di ermetici e con i contatti dorati (magica parola), ma si dovrebbe costruire anche un piccolo alimentatorino per gli stessi, una complicazione in più.
Io ho utllizzato il sistema del deviatore sulle uscite HT/Stereo per un po' di tempo, ma sarà che non ho l'orecchio sufficientemente allenato e che il mio impianto non è a livello così sofisticato tale da rendere udibili simili effetti, ma differenza tra suono con o senza deviatore non l'ho sentita.
Ciao"Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).