Sky Stream: la prova del box in 4K senza parabola

Nicola Zucchini Buriani 29 Dicembre 2025 Display e Televisori

Negli ultimi mesi abbiamo provato a fondo Sky Stream, il nuovo set-top box che offre la visione di tutti i canali della pay TV, il 4K e integra i principali servizi streaming con un ottimo sistema di ricerca unificato.


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Lo streaming si è ormai imposto come uno dei principali mezzi per la distribuzione dei contenuti, siano essi on demand o in diretta. Anche le pay TV hanno dovuto adeguarsi a questi cambiamenti e Sky non fa eccezione. Oltre a NOW, il servizio streaming vero e proprio, esistono da anni i box Sky Q senza parabola, piccoli set-top box che funzionano collegandosi a reti in fibra (FTTH) o fibra misto rame (FTTC).

Sky propone già da tempo un'offerta equivalente al satellite ma veicolata tramite la rete: parliamo di Sky Q via fibra che però non offre contenuti a risoluzione 4K. Fino a giugno 2024 si poteva colmare questa mancanza solo acquistando un TV Sky Glass, gli unici dispositivi abilitati a ricevere le trasmissioni in 4K senza l’antenna satellitare. Al di là delle valutazioni sulla qualità dei prodotti, gli Sky Glass presentano alcune limitazioni legate all'hardware.


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Pensiamo ad esempio a chi dispone già di ottimi TV che non vuole cambiare, a chi desidera maggiore libertà di scelta (anche nei tagli proposti) o a chi utilizza un proiettore. In tutti questi casi non c’era alcuna alternativa al satellite per chi voleva un’esperienza completa. La situazione è cambiata con il lancio di Sky Stream, un nuovo set-top box che introduce cambiamenti radicali che ridefiniscono completamente l’esperienza d’uso.

 

SOMMARIO

 

CARATTERISTICHE E DESIGN


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Sky Stream si presenta con dimensioni veramente compatte: sono 9 centimetri per lato e 1,8 centimetri in altezza. Il dispositivo si tiene tranquillamente nel palmo di una mano e si può quindi posizionare molto facilmente in qualsiasi ambiente, occultandolo eventualmente alla vista.

Il set-top box non presenta elementi particolari: la finitura è antracite con il logo Sky impresso sul lato superiore. Nella parte inferiore troviamo invece un cerchio concavo che funge da base da appoggio antiscivolo. Qui è anche collocato un pulsante per spegnere completamente il box.


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Tutti i connettori sono invece posizionati sul retro: abbiamo l’alimentatore (che è esterno), una porta HDMI che gestisce segnali fino all’Ultra HD a 60 Hz, una porta Ethernet e il connettore per l’antenna terrestre. Sky Stream è dotato di un sintonizzatore TV DVB-T2 compatibile con HEVC. C’è ovviamente anche la connettività Wi-Fi che supporta il dual-band. Il telecomando fornito in dotazione è lo stesso che accompagna anche i TV Sky Glass (e come vedremo c'è un’ottima motivazione), l’unica differenza è che qui viene proposto solo in nero senza altre varianti di colore.

Il telecomando sfrutta la connettività Bluetooth per l’interazione vocale tramite il microfono integrato. Usando la voce si possono controllare varie funzioni come il cambio del canale. La più utile è sicuramente la ricerca, che come vedremo ha un respiro più ampio rispetto alle omologhe funzioni che troviamo su Smart TV e prodotti come Fire TV e simili.


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Sky Stream supporta HDR nei formati HDR10, HLG e Dolby Vision. Per l’audio troviamo Dolby Atmos e Dolby Digital Plus. Nel menu, oltre a tutte le impostazioni di base, troviamo anche la voce “Fluidità video per app”. Questa impostazione serve, come dice il nome stesso, per i servizi streaming integrati ed evita che i contenuti vengano forzati a 50 Hz, la frequenza con cui solitamente esce il box per sposarsi al meglio con le trasmissioni televisive.

Non si tratta di un adattamento a 24 Hz ma di una modalità che imposta i 60 Hz. La conferma arriva quando si fa partire un video: il TV non interrompe il segnale per cambiare frequenza, passando momentaneamente ad una schermata nera, come avviene invece su Fire TV quando si abilita la funzione "Adatta frequenza fotogrammi all'originale". Per utilizzare Sky Stream è richiesta una connessione da almeno 10 Mbps per i canali in HD, mentre per quelli 4K come Sky Sport 4K si consiglia una velocità di almeno 25 Mbps.


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Sky Stream offre anche la possibilità di attivare il Multiscreen, cioè l'aggiunta di più box da usare nella stessa abitazione con il proprio abbonamento. In pratica ognuno degli Sky Stream offre l'accesso a tutti i contenuti, più o meno quello che accade già con gli Sky Q Mini aggiunti ad uno Sky Q Platinum. La differenza è che qui non c'è un set-top box principale ai quali gli altri si collegano. Per motivazioni di sicurezza, Sky ha però predisposto un sistema di controllo, in modo da evitare che più utenti si dividano l'abboanmento.

In pratica il primo Sky Stream funge da "master", cioè da unità principale e deve sempre restare connesso alla rete della propria abitazione per poter usufruire del servizio. Per il resto Multiscreen funziona come in modo del tutto analogo agli altri sistemi che Sky mette a disposizione: oltre ai già citati Sky Q ci sono anche i TV Sky Glass. Il costo è di 19,90 per l'attivazione di un secondo box ai quali si aggiungono poi il 15 euro al mese (col recente aumento di 5,10 euro). Dal terzo box si passa poi a 49,90 euro per l'attivazione di ogni Sky Stream aggiuntivo.


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In pratica c’è un controllo sul master per verificare che tutti i box secondari siano connessi alla stessa rete e non vengano utilizzati per dividere l’abbonamento con altri, al di fuori delle proprie mura domestiche. Teoricamente non è vietato lo spostamento in altre abitazioni, però vanno messi in conto i già citati controlli e questo significa che se il box “master” molto probabilmente funzionerà senza problemi, quelli secondari non lo faranno sicuramente.

 

SKY OS: L’AGGREGATORE IDEALE


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Il sistema operativo integrato nei box Sky Stream è Sky OS, la piattaforma originariamente sviluppata per i TV Sky Glass e che precedentemente si chiamava Entertainment OS. La base software è quindi esattamente identica, a differenza dei SoC usati per gestirla. Sky Glass è equipaggiata con gli Amlogic T962 mentre Sky Stream monta i Realtek RTK1319.

Il SoC Amlogic è basato su architettura Cortex-A53 mentre il Realtek integra quattro core Cortex-A55. La differenza è che questi ultimi sono un po' più efficienti e prestanti. Semplificando si può dire che gli Sky Stream adottano chip più recenti, gli stessi che Sky ha utilizzato per i box Sky Q senza parabola, che infatti verranno tutti progressivamente aggiornati al nuovo sistema operativo.


La schermata che mostra il SoC utilizzato su Sky Stream
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L’interfaccia del sistema operativo Sky è studiata per rendere la ricerca dei contenuti la più rapida possibile. Chiunque abbia utilizzato un set-top box o una Smart TV sa benissimo che l’abbondanza di film, serie TV, sport e documentari offre da un lato tantissima varietà ma presenta anche un conto. Trovare qualcosa da guardare può richiedere a volte molto tempo, specialmente quando bisogna districarsi tra più piattaforme e servizi.

Per raggiungere l’obiettivo sono state compiute molteplici scelte nello sviluppo dell’interfaccia grafica e nel funzionamento della ricerca. La pagina principale, cioè la home, propone in alto una selezione con i contenuti consigliati in base alle preferenze dell’utente e altri selezionati dalla redazione di Sky. Da notare che non ci sono profili separati per più persone: Sky Stream distingue gli utenti in base alle playlist.


Anche il TV Sky Glass usa il sistema Sky OS
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Nelle playlist si possono caricare contenuti di tutti i tipi, da una trasmissione televisiva a una serie TV, passando per film, documentari eccetera. Questo principio vale per tutti i contenuti: sono inclusi quelli prodotti internamente, quelli trasmessi sui canali della pay TV, quelli proposti tramiti servizi di terzi integrati nella piattaforma Sky e anche i canali televisivi come Rai e Mediaset.

Popolare una playlist è molto semplice: basta premere il pulsante “+” sul telecomando. In tutto si possono creare fino a 5 playlist per altrettanti membri della famiglia, ovviamente tutte completamente indipendenti. Le playlist servono anche a gestire i sostituti delle registrazioni, che qui funzionano diversamente dai box Sky Q via satellite perché non c’è un hard disk integrato. Quando si aggiunge un programma in playlist questo viene registrato in cloud e reso poi disponibile per l’utente.


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Si possono registrare praticamente tutti i canali sia di Sky sia di terzi ma trasmessi in streaming, come Rai, Mediaset e La7. In alcuni casi si può incorrere in limitazioni perché le emittenti potrebbero non disporre dei diritti per la visione in differita, come succede anche per RaiPlay. Sono però eccezioni piuttosto rare. Non si possono invece registrare i canali ricevuti esclusivamente tramite il digitale terrestre.

Le registrazioni restano disponibili per 28 giorni, dopodiché si aprono due possibilità. Se il contenuto registrato viene inserito all’interno della libreria on demand di Sky o di un servizio partner, la registrazione si trasforma in un accesso al relativo catalogo ed è disponibile fino a quando il gestore della piattaforma ne detiene i diritti. In caso contrario dopo 28 giorni la registrazione non è più accessibile. Alle playlist si accede direttamente dalla home: sono una delle sezioni poste subito sotto i contenuti consigliati in evidenza, lungo una striscia orizzontale che propone anche altri contenuti suddivisi per aree tematiche.


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Abbiamo Serie TV e show, Cinema, Sport e calcio, Bambini, News e Musica. Scorrendo ancora verso il basso troviamo invece la Guida TV molto ben fatta e completa. La guida si può consultare per intero o selezionando una delle categorie già citate. Nell’angolo in basso a destra viene sempre visualizzata una finestra con la “mini TV”, che mostra le immagini dell’ultimo canale selezionato mentre si scorre l’elenco con tutti i programmi. Da notare che i canali proposti sono quelli trasmessi in streaming, sia per Sky sia per le altre emittenti.

Il digitale terrestre è completamente separato dal resto: vi si accede selezionandolo come se fosse un’applicazione. L’utente può anche ignorarlo se non è interessato ai canali trasmessi che, come si può ben immaginare, non sono tutti presenti in streaming perché una versione veicolata in rete in vari casi non esiste (pensiamo ad alcune realtà locali, per esempio). Volendo si può scegliere di non collegare l'antenna terrestre: l'utilizzo è del tutto facoltativo. C’è anche una guida TV dedicata che è diversa e non è curata da Sky, a differenza di quella principale.


I TV Sky Glass usano un SoC Amlogic T962
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Che cosa si può quindi vedere in concreto con Sky Stream? Il piatto forte è ovviamente costituito dalla pay TV di Sky che viene offerta in versione completa: ci sono tutti i canali disponibili anche via satellite, tutti i servizi tra cui l’interattività, Sky Primafila e anche il 4K. A questa base si aggiungono poi i già citati canali televisivi di editori terzi come Rai, Mediaset e La7. Ci sono poi i programmi presenti solo sul digitale terrestre, ad esempio quelli del gruppo Warner Bros. Discovery e alcune emittenti locali come Telelombardia HD eccetera.

Le possibilità offerte dallo streaming aumentano la versatilità di tutti i canali: l’utente può far ripartire dall'inizio qualsiasi programma trasmesso in streaming e intendo proprio qualsiasi. La funzione non è disponibile solo su quelli Sky: si applica anche ai vari Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rete 4, Canale 5, Italia 1, La7, Nove eccetera. Non è perciò un problema se si comincia a seguire una trasmissione in ritardo rispetto alla messa in onda: basta cliccare sulla voce “Guarda dall’inizio” che compare in basso a sinistra.


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Sempre in tema di versatilità citiamo la sezione “Ieri sera in TV”, che fa esattamente quello che il nome suggerisce: propone una selezione con i programmi andati in onda durante la serata del giorno precedente, un modo per recuperare qualcosa di interessante con la massima semplicità.

Ai canali TV si aggiungono infine i servizi streaming presenti sulla piattaforma Sky che sono ormai numerosi. Li cito in ordine alfabetico:

  • Amazon Music
  • Apple TV+
  • DAZN
  • Discovery+
  • Disney+
  • Mediaset Infinity
  • Netflix
  • Paramount+
  • Play.Works (Giochi)
  • Prime Video
  • RTL 102.5 PLAY
  • Spotify
  • YouTube

Sky ha stretto accordi con questi partner per curare l’integrazione di tutti i servizi. Il risultato è superiore a quello offerto da qualsiasi altra piattaforma, inclusi i prodotti Fire TV, Google TV e tutti gli Smart TV. Come ha fatto la pay TV a surclassare colossi come Amazon, Google e tutti i produttori di televisori? La risposta è da ricercare nei già menzionati accordi, di gruppo e nazionali, che hanno permesso a Sky di utilizzare i metadati di tutti i servizi.


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I metadati sono informazioni preziose che vengono utilizzate soprattutto durante le ricerche. Raggiungere un’intesa per usarli è fondamentale e lo vediamo proprio su Smart TV, set-top box e chiavette HDMI come le Fire TV. Spesso le ricerche prendono in considerazione solo pochi servizi e magari con limitazioni, ad esempio non si va oltre i titoli dei contenuti presenti nei vari cataloghi.

In poche parole le ricerche effettuate su tanti prodotti “smart” forniscono quasi sempre risultati parziali, poco precisi e con lacune che in tanti casi sono a dir poco macroscopiche. Queste limitazioni portano l’utente a dover aprire i singoli servizi per effettuare ricerche più accurate e mirate. In alcuni casi, poi, può non esserci proprio scelta: ad eccezione di Sky OS non esistono altre piattaforme che prendono in considerazione i metadati di tutti i servizi. Qualcuno manca sempre e chi non viene preso in considerazione non compare nelle ricerche globali.


La guida TV del digitale terrestre
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Su Sky Stream queste problematiche semplicemente non esistono: quando si cerca un film, una serie TV o altro, vengono riportati i risultati che includono tutti i servizi accessibili, anche quelli a cui l’utente non è abbonato. È una scelta precisa: Sky sostiene che così si può venire a conoscenza di contenuti interessanti su servizi che non si usano e si può quindi valutare se è opportuno abbonarsi. Se un determinato titolo è disponibile su più servizi, Sky OS li riporta tutti in modo da lasciare la libera scelta di quale usare.

La ricerca si può inoltre effettuare non solo sulla base dei titoli ma anche nominando un attore: ho provato con alcuni dei più famosi e ho notato che nei risultati compaiono anche video su YouTube, a testimonianza del grande lavoro svolto a livello di integrazione. Con i futuri aggiornamenti si potranno anche aggiungere gli attori alle playlist, in modo da avere una scorciatoia rapida per vedere tutti i contenuti disponibili dove sono presenti.


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Alle informazioni fornite dai metadati si aggiunge poi la mano di Sky, che come abbiamo visto interviene a vari livelli, dai consigli fino alle pagine che includono i risultati delle ricerche. Queste schermate possono essere ulteriormente arricchite e personalizzate: è il caso di Spider-Man, la cui scheda include un’immagine personalizzata e più informazioni rispetto alla media.

Chiudiamo questa ampia panoramica su Sky OS con “Esplora Sky Stream”, una sorta di guida passo-passo consultabile direttamente dal box. Ci sono varie sezioni che spiegano il funzionamento di tutte le principali funzioni: telecomando, comandi vocali, home, playlist, Primafila, digitale terrestre e applicazioni. Oltre a queste troviamo anche una parte con le indicazioni per risolvere i problemi più comuni.

In alto è infine presente l’icona di una campanella (accanto a quella per tornare alla home): qui vengono segnalati gli aggiornamenti disponibili e i cambiamenti apportati. L’utente ha quindi uno strumento sempre a portata di mano che lo tiene informato sulle novità introdotte: un esempio è l’accesso ai contenuti pay-per-view di Primafila, non supportato inizialmente ma aggiunto in seguito.

 

QUANTO COSTA SKY STREAM


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Sky Stream viene fornito in comodato d’uso e richiede la sottoscrizione di un abbonamento a Sky. La composizione e i prezzi sono esattamente gli stessi attualmente in vigore per Sky Q via satellite. Si parte perciò dai 14,90 euro al mese per Sky TV, che include l'Intrattenimento con show e serie TV. Questo prezzo è relativo al listino Smart, che richiede una permanenza minima di 18 mesi a fronte di uno sconto.

Chi non vuole legarsi così a lungo può optare per il listino Open, che lascia la libertà di recedere in ogni momento (con un preavviso di 30 giorni) e fissa il prezzo a 25 euro al mese. Questa base si può ampliare aggiungendo gli altri pacchetti. A seguire riportiamo il listino completo per le soluzioni Smart e Open:

Listino Smart

  • Sky TV: 14,90 euro al mese
  • Intrattenimento Plus: comprende Sky TV e Netflix al prezzo di 19,89 euro al mese per il Piano Standard con pubblicità, 26,89 euro per il Piano Standard e 32,89 euro per il Piano Premium
  • Sky Calcio: 8 euro al mese
  • Sky Sport: 22,90 euro al mese
  • Sky Cinema (include Paramount+): 10 euro al mese
  • Sky Kids: 5 euro al mese
  • Sky Ultra HD: 5 euro al mese

Listino Open

  • Sky TV: 25 euro al mese
  • Intrattenimento Plus: comprende Sky TV e Netflix al prezzo di 29,99 euro al mese per il Piano Standard con pubblicità, 36,99 euro per il Piano Standard e 42,99 euro per il Piano Premium
  • Sky Calcio: 8 euro al mese
  • Sky Sport: 26,90 euro al mese
  • Sky Cinema (include Paramount+): 14 euro al mese
  • Sky Kids: 5 euro al mese
  • Sky Ultra HD: incluso

C’è poi un costo di attivazione fissato a 19 euro, in promozione rispetto ai 99 euro solitamente richiesti. Sky propone solitamente anche delle offerte. Nel momento in cui scrivo questo articolo sono attive le seguenti, tutte con permanenza obbligatoria di 18 mesi e un contributo di 19 euro per l'attivazione:

  • Serie e show di Sky & Netflix + Cinema con Paramount+ e Ultra HD: 15,99 al mese per 6 mesi, poi 24,99 euro anziché 43,99 euro;
  • Serie e show di Sky & Netflix: 15,99 al mese anziché 29,99 euro;

  • Serie e show di Sky + Sky Sport + Ultra HD: 15,99 al mese anziché 51,90 euro;

  • Serie e show di Sky + Sky Calcio + Sky Cinema con Paramount+: 19,99 al mese anziché 47 euro;

  • Serie e show di Sky + Sky Sport + Sky Calcio + Ultra HD: 19,99 al mese anziché 59,90 euro (solo online).

 

LA PROVA DI VISIONE


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L'installazione di Sky Stream è davvero semplice. Il dispositivo arriva già associato al proprio account: l'utente deve solo confermare premendo su "Sono io". Restano da configurare l'accesso alla rete, la connessione Bluetooth del telecomando ed eventualmente la sintonia del digitale terrestre, che è facolvativa. Se ci sono aggiornamenti disponibili, vengono scaricati e installati prima di completare il processo.

Sky richiede inoltre di inserire il PIN per il parental control: il codice viene inviato separatamente, tramite email o SMS. Già alla prima accensione si nota che il piccolo dispositivo è molto reattivo: durante le prove non ho mai riscontrato scatti o incertezze, merito sicuramente delle ottimizzazioni apportate da Sky alla propria piattaforma. L'unica riserva sono alcuni rallentamenti all'apertura dei video on demand di Sky, che ho notato in rare occasioni e che si sono sempre risolti riavviando i contenuti.


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Non è del resto un segreto che questo progetto nasce da lontano: alla base ci sono anni di esperienza maturati sui set-top box di Comcast, la compagnia che controlla tutte le divisioni europee di Sky e che opera da anni in questo mercato con i dispositivi Xfinity. La reattività si nota non solo navigando all’interno dell’interfaccia ma anche nel cambio dei canali, che è decisamente rapido se consideriamo che si parla di contenuti veicolati in streaming.

Una parte del merito va sicuramente attribuita allo streaming adattivo: all’inizio la qualità video è più bassa e si alza poi progressivamente fino a raggiungere il massimo possibile, ovviamente se la velocità della connessione internet lo consente. Non è però una questione ascrivibile solo a questa tecnologia: chi usa servizi streaming sa che anche avendo connessioni molto prestanti (Gigabit), può servire tempo per agganciare lo streaming in qualità più elevata. Da questo punto di vista Sky Stream mi è sembrato superiore alla media, anche sui programmi in 4K.


Le playlist
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Per quanto riguarda la qualità dell’immagine, ho confrontato i canali Rai e Mediaset in streaming con quelli trasmessi sul digitale terrestre. Per i canali Rai è evidente la maggiore qualità dei primi, meno compressi rispetto alle controparti in DVB-T. Lo si nota ad esempio dai loghi sovrapposti agli sfondi, visibilmente più nitidi e precisi e con una minore presenza di artefatti causati dalla compressione del segnale.

Per i canali Mediaset non c’è invece la stessa differenza e la ragione è molto semplice: la qualità delle trasmissioni sul digitale terrestre è mediamente migliore, c'è meno compressione e di conseguenza anche i difetti sono meno visibili. La visione in streaming non offre quindi vantaggi tangibili da questo punto di vista, o almeno non li ho notati durante le prove che ho effettuato, sia presso la sede di Sky, sia poi con più calma in altre occasioni.


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La qualità dei canali Sky è buona e sostanzialmente in linea con quella delle controparti satellitari. Non ho infatti rilevato alcuna criticità legata all'eccessiva compressione del segnale: non ho visto artefatti o difetti di alcun genere. Da questo punto di vista la differenza rispetto a tanti canali trasmessi sul digitale terrestre è palese: per quelli, come ho scritto sopra, la compressione è spesso visibile e in alcuni casi fastidiosa.

La qualità media assicurata dalla piattaforma Sky è dunque visibilmente superiore. Anche il canale Sky Sport 4K, che ho testato soprattutto con la Formula 1, ha una qualità soddisfacente, simile a quella che ho visto più volte su Sky Q via satellite. Ovviamente non ci sono differenze di alcun tipo nel materiale on demand, come ad esempio i film: il catalogo è esattamente lo stesso, sia che si acceda tramite Sky Stream sia che lo si faccia con Sky Q.


L'interfaccia che appare navigando tra i canali sul digitale terrestre
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Le impressioni che ho ricavato mi portano a ritenere che qualitativamente l’esperienza offerta da Sky Stream e Sky Q via satellite sia piuttosto vicina, tanto da non ritenerla una discriminante nell’eventuale scelta tra le due piattaforme. Ci sono aspetti molto più importanti che fanno riferimento al sistema operativo e alle funzioni offerte. Sky Stream non è ad esempio la scelta migliore per chi registra tanti programmi con l’obiettivo di mantenerli sulla memoria del decoder per lungo tempo.

Come abbiamo visto, il box Sky non ha un hard disk o un SSD e non può quindi archiviare le registrazioni, che vanno considerato pertanto come una visione differita, piuttosto che come un archivio personale a tempo indeterminato. Per contro non ci sono però limitazioni stringenti relative allo spazio: si possono programmare tante registrazioni inserendo i contenuti nella playlist, senza preoccuparsi di quanta memoria è rimasta a disposizione. Sono due approcci diversi, quale preferire è una mera questione di abitudini ed esigenze personali.


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A fare davvero la differenza, a mio avviso, è Sky OS, una piattaforma più soddisfacente, reattiva e moderna rispetto al sistema operativo proposto sugli Sky Q via satellite. L’integrazione con tutti i servizi e i canali TV in streaming è la migliore tra tutti i prodottismartpresenti sul mercato italiano. Qui si vede la forza di Sky che, grazie al suo cospicuo bacino di abbonati, può fare investimenti mirati e stringere accordi ad un livello che anche colossi dell’elettronica faticano a replicare.

Del resto per un produttore di TV o chiavette HDMI c’è un livello di complessità aggiuntivo: per raggiungere lo stesso risultato si dovrebbero stringere accordi con servizi ed emittenti locali (RaiPlay, Mediaset Infinity, La7 eccetera) in ogni Paese, altrimenti l’integrazione sarebbe comunque parziale, limitandosi ai soli servizi internazionali. Da questo punto di vista gli Sky Q rischiano di invecchiare rapidamente: l’hardware, inteso come l’insieme di chip, sintonizzatori TV e hard disk interno, è completamente diverso e al momento un aggiornamento a Sky OS non sembra possibile.


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Sky Stream offre un’esperienza più piacevole e soddisfacente e questo sicuramente è un punto sufficiente a spostare l’ago della bilancia per molti. Vengono sostanzialmente ripresi tutti i punti di forza degli Sky Glass ma senza le limitazioni dei TV Sky. Volendo trovare il pelo nell’uovo potrei citare la gestione dei canali sul digitale terrestre: sono semplicemente un “di più”, assolutamente facoltativi e infatti gestiti come una app esterna.

Manca l’integrazione che troviamo invece con le versioni streaming, perfettamente armonizzate nel sistema di Sky. È chiaramente una soluzione che serve a garantire l’accesso a molti canali locali, niente di più, un compromesso che amplia la disponibilità di contenuti sacrificando la vera esperienza offerta da Sky Stream. Chiudo con due segnalazioni: nella home è presente la sezione "Iniziati", che offre un modo semplice e veloce per riprendere la visione dal punto in cui era stata interrotta.


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Ci sono però due aspetti da tenere in considerazione e che a mio avviso non vengono segnalati con sufficiente chiarezza. Il primo è che il funzionamento di questa sezione è legato alle impostazioni della privacy nell'account Sky. Se non si concendono i permessi per le raccomandazioni, le offerte e i contenuti personalizzati, "Iniziati" funziona solo parzialmente. Si può riprendere la visione fino a quando non si spegne il box, ma alla riaccensione lo Sky Stream non visualizza lo storico dell'utente.

Il meccanismo non è esattamente intuitivo, perché le impostazioni da cambiare sono quelle dell'account Sky e non si trovano nei menu del dispositivo (bisogna andare sul sito o usare l'app). Capire che è proprio questa l'operazione da effettuare non è affatto immediato. Il secondo aspetto da ricordare è che non tutti i contenuti iniziati si ritrovano poi nella sezione dedicata. La funzione è attiva per l'intera offerta Sky e per alcuni partner come Netflix, Prime Video o Apple TV, ma non per Paramount+ o Disney+. In questi casi si può comunque aggirare il limite utilizzando le playlist e selezionando manualmente il contenuto che si desidera riprendere.

 

CONCLUSIONI


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Sky Stream è sicuramente un prodotto ben riuscito che va anche a colmare la mancanza di dispositivitutto in unoper la visione di TV e servizi streaming. Non è infatti facile trovare un dispositivo che faccia entrambe le cose, in modo soddisfacente, con un’interfaccia gradevole e reattiva, aggiornamenti sempre garantiti e la stessa semplicità.

Pensiamo ad esempio ai possessori di proiettori home cinema: se si escludono alcuni modelli a tiro ultra-corto, una piattaforma Smart TV integrata non c’è e nemmeno il sintonizzatore per il digitale terrestre. Le soluzioni disponibili prevedono spesso l’uso di due dispositivi distinti, non esattamente comodo anche solo per la proliferazione di cavi e telecomandi.


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Il box di Sky risolve tutte queste problematiche: il prodotto fa tutto quello che serve, lo può usare chiunque e si sposta con grandissima facilità, una caratteristica che ne aumenta la versatilità rispetto agli Sky Q via satellite, utilizzabili solo dove arriva il cavo dell’antenna. In poche parole Sky ha preso tutti i punti di forza dei TV Sky Glass e li ha proposti in una nuova veste che quei limiti non li ha più. Si può abbinare qualsiasi schermo, da un TV a un monitor passando per un proiettore.

È l’utente che sceglie a cosa collegare il box e non si deve più scendere a compromessi con televisori che, per forza di cose, non potevano accontentare le esigenze di tutti. La versatilità e l’integrazione vanno a completare un quadro che mi ha convinto, specialmente se si tiene in considerazione che Sky OS è un sistema ancora "giovane" (non a caso ha cambiato nome da poco, con l'annuncio di Sky Glass Gen 2 nel Regno Unito) e ha ancora margini di miglioramento.

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Commenti (3)

Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - Info
  • rooob

    rooob

    29 Dicembre 2025, 16:16

    Sky Stream: la prova del box in 4K senza parabola

    “Semplificando si può dire che gli Sky Stream adottano chip più aggiornati, gli stessi che Sky ha utilizzato per i box Sky Q senza parabola, che infatti verranno tutti progressivamente aggiornati al nuovo sistema operativo”…. Ho un box Sky q Internet esattamente identico come architettura allo stream … ma dopo un anno di aggiornamento del sistema operativo non se parla e chi ha chiesto a Sky si è sentito rispondere di sostituire abbonamento e box…
  • Onslaught

    Onslaught

    29 Dicembre 2025, 17:19

    Sky Stream: la prova del box in 4K senza parabola

    A me avevano detto che sarebbero stati aggiornati, mi informo, grazie per aver sollevato la questione.
  • Samu1

    Samu1

    30 Dicembre 2025, 07:11

    Sky Stream: la prova del box in 4K senza parabola

    E la prova del Dolby Atmos? Che sappia io è la prima volta che Sky lo introduce e la sua mancanza è uno dei motivi principali per cui ho disdetto mesi fa (insieme alla tecnologia HLG invece che HDR10).
  • gfr

    gfr

    30 Dicembre 2025, 11:41

    Sky Stream: la prova del box in 4K senza parabola

    Ma con l'opzione 4k i contenuti , che so ,di Netflix sono Dolby Atmos e/o Dolby Vision ? Ove presenti negli originali.

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