Musica in Blu Ray - Luglio 2013

Marco Cicogna 18 Luglio 2013 Diffusori

Dai maestosi “Pini di Roma” di Respighi, con la Filarmonica di Berlino diretta da Chailly, all'accattivante “Schiaccianoci” diretto da Gergiev, conditi dal pianoforte virtuoso di Liszt eseguito da Barenboim,... L'estate di musica in audio e video si avvia alla grande.

Gergiev e lo Schiaccianoci

La forza commerciale del Blu-ray Disc è stata sin da subito nella diffusione che hanno imposto a questo supporto le grandi case cinematografiche. A differenza del SACD, destinato all’oscurità mediatica di chi è dedicato solo all’audio (ma le cose potrebbero cambiare con la sempre maggiore diffusione di lettori multistandard di alta qualità), il BD reca con se il marchio della vera “Alta Definizione”, consentendo ai possessori di schermi e proiettori “HD” di godere sino in fondo delle possibilità della tecnologia. La musica per il balletto “Lo Schiaccianoci” vede Tchaikovsky all’apice dell’attività creativa. Il soggetto fiabesco esalta la creatività del musicista che si appassiona al racconto di Hoffmann “Schiaccianoci e Re dei Topi”, rivisto nella edulcorata versione francese di Alexandre Dumas padre.

Il linguaggio musicale è maturo, ma al tempo stesso leggero e raffinato, l’orchestrazione vivace dai colori sempre cangianti. Nella celebre “Danza della Fata Confetto” viene per la prima volta usata la celesta (da poco inventata), ma nelle parti più energiche la voce nobile degli ottoni è chiamata decisamente in gioco. Gergiev aveva già consegnato al disco una energica lettura dello Schiaccianoci, versione integrale in un solo CD Philips. La tensione non viene meno in questa esecuzione tarata per il balletto. Tempi appena più distesi rispetto alla versione solo audio (che non ha l'esigenza della coreografia), ma la incisiva concertazione di Gergiev non conosce momenti di debolezza.

Questo interprete negli ultimi venti anni anni ha fatto conoscere al mondo il “sound” del Kirov (ora Mariinsky) di San Pietroburgo e contribuito più di ogni altro a diffondere il grande repertorio sinfonico e operistico del mondo russo-sovietico. Dall’orchestra può ottenere quello che vuole. Il pianissimo più impalpabile, l’accordo più lancinante sugli ottoni, il controllo totale della gamma dinamica, la capacità di “stringere” un ritmo sempre più intenso. Il quadro sonoro è arricchito in modo sublime dalle immagini, fondamentali proprio con il balletto. Di grande livello il dettaglio, la luminosità e la saturazione dei colori. La produzione del regista Mikhail Shemiakin offre una versione più matura e per certi aspetti “adulta” dello Schiaccianoci tradizionale, con atmosfere talvolta cupe cui contrasta la ricca paletta di colore dei costumi, appassionanti e surreali al tempo stesso.

Buone le prime parti di Leonid Sarafanov e Irina Golub, notevole l’insieme del balletto di San Pietroburgo, che offre uno standard non certo comparabile alle tante (e spesso fiacche) versioni natalizie di questo grande classico. Resa sonora densa e naturale, che offre tutto il possibile dettaglio alle diverse sezioni strumentali. Il multicanale rende in modo naturale l’ambienza della sala, i (lievi) rumori di scena e quelli del pubblico, si esalta la potenza dinamica dell’orchestra che Gergiev sa spingere al calor bianco.

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