Pirati dei Caraibi - La maledizione del forziere fantasma

Alessio Tambone 12 Ottobre 2006 Cinema, Movie e Serie TV

Jack Sparrow naviga nuovamente nelle acque dei cinema italiani. In sala è ancora in programmazione il nuovo episodio della saga piratesca, che richiama le vecchie leggende dell'Olandese Volante e del Kraken. Ecco il giudizio di AV Magazine

La sceneggiatura


Tutto ha inizio con l'ordine di arresto per Will e Elizabeth

Partiamo con l'analisi della sceneggiatura che, purtroppo, è uno dei punti deboli del film. Ted Elliott e Terry Rossio - già autori dello script de La Maledizione della Prima Luna - hanno realizzato un lavoro interessante negli spunti che però si perde nel creare le premesse per il terzo episodio della trilogia. Liberi dalle catene del parco tematico indispensabili nel primo film, Elliott e Rossio hanno giustamente attinto nella mitologia classica del mondo piratesco.

Ecco quindi la presenza del famigerato Davy Jones e del suo famoso scrigno, senza dimenticare il leggendario Kraken, mostro marino di cui si narra a partire dal XII° secolo. Per dare un riferimento temporale più preciso, rispetto al primo film gli sceneggiatori hanno anche utilizzato la famosa Compagnia delle Indie Orientali, che ha permesso l'introduzione di Cutler Beckett, un nuovo personaggio che ritroveremo anche nel terzo episodio.

Buone idee queste, che però si sono perse nell'estrema caratterizzazione dei personaggi e in sequenze che si susseguono con un filo logico molto esile. Come per tanti altri secondi capitoli di trilogie (vedi Matrix Reloaded) tutto punta alla predisposizione delle giuste premesse per il terzo episodio, lasciando un po' di amaro in bocca agli spettatori che avevano molto apprezzato il primo film.


Ambientazioni decisamente da Monkey Island...

Segnaliamo anche una notevole similitudine tra lo script e la celebre saga della LucasArts Monkey Island, avventura grafica punta&clicca che gli amanti dei giochi old-style sicuramente ricorderanno. Non sono solo le ambientazioni ad essere simili, ma anche personaggi e situazioni riprendono abbastanza spudoratamente quelle vissute anni addietro grazie al grande Guybrush Threepwood.

Gli effetti speciali di questo film sono stati curati dalla IL&M, azienda riconducibile a George Lucas, creatore anche della già citata LucasArts. Sempre a Lucas possiamo inoltre ricondurre l'eroe Indiana Jones, le cui azioni spesso somigliano in modo spaventoso con quelle dei nostri pirati: un Will Turner che, nonostante l'impegno da spadaccino, viene messo a nanna con un sistema molto più rapido (vedi Indiana Jones e i predatori dell'arca perduta) o il capitano Jack Sparrow che alimenta accidentalmente il fuoco soffiandoci sopra (vedi Indiana Jones e l'ultima crociata). E visto che abbiamo parlato di fuoco... cominciamo a sentire puzza di bruciato...

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