Hugo Cabret
Martin Scorsese porta sul grande schermo la straordinaria storia del giovane Hugo, adattando il libro illustrato di Brian Selznick. Avventura, passione e un grande omaggio al cinema. Distribuzione in Italia curata da 01 distribution
Focus: l'artista Georges Méliès
Il primo film è stato realizzato dai fratelli Auguste e Louis Lumière. Con L’Arrivée d’un train á La Ciotat (L’arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat) e una serie di film che documentavano eventi di vita reale, i due imprenditori francesi sorpresero gli i primi spettatori in sala a partire dalla seconda metà del decennio cominciato nel 1890 con le cosiddette immagini in movimento. I Lumière, nonostante i centinaia di film realizzati, non credevano fino in fondo nella loro invenzione, che giudicavano una moda passeggera.
Georges Méliès la pensava diversamente. Indifferente all'attività di famiglia - fabbricanti di scarpe - vendette la fabbrica e utilizzò il ricavato per comprare un teatro da Jean-Eugène Robert-Houdin e dedicarsi alla magia con spettacoli interpretati da lui stesso. All'età di 34 anni rimase però folgorato dal cinema. La data è quella del 28 dicembre 1895: Méliès partecipa al primo spettacolo a pagamento a Parigi, al Grand Café sul Boulevard des Capucines, con la proiezione di una serie di pellicole proprio dei fratelli Lumière.
Non riuscendo ad ottenere una macchina da presa, decise di costruirne per conto proprio con l'aiuto di R. W. Paul, riciclando parti meccaniche degli automi utilizzati da Robert-Houdin. Dopo un periodo di studio, con film che ricreavano i suoi spettacoli teatrali, inventò uno stile unico, con una narrazione più elaborata e tecniche di montaggio innovative, sperimentando di fatto i primi effetti speciali con prove di stop motion, fotografia invecchiata, esposizioni multiple, dissolvenze e colori dipinti a mano. In seguito decise di vendere il teatro per costruire il suo studio, un'enorme struttura realizzata in vetro per sfruttare al massimo l'illuminazione naturale.
Méliès ha di fatto inventato tutto quello che ancora oggi - con tecniche diverse - viene fatto al cinema, dal greenscreen alle tecniche digitali, utilizzando soltanto la sua cinepresa, la pellicola e il suo semplice studio. Nel 1914 aveva realizzato oltre 500 film, con una durata che variava da 1 a 40 minuti e soggetti che spaziavano dal fantasy al fantascientifico, passando per l'idea di horror o il semplice racconto della realtà. Uno dei suoi capolavori è Le voyage dans la lune (Viaggio nella luna), il film di 14 minuti al centro del nostro Hugo Cabret.
Ultima curiosità. Ad un certo punto della sua carriera Méliès cominciò a girare due copie contemporaneamente del film, una destinata al mercato europeo, l'altra per l'America. Recentemente uno storico cinematografico ha unito entrambe le copie di Le cake-walk infernal (1903), dando vita ad un primo grezzo film in 3D.
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Commenti (14)
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Quoto in toto ABAP.
Anche secondo me chi è uscito deluso, è perchè si aspettava più azione e una trama con elementi fantastici e/o di fantascienza.
Ne ho avuto conferma ascoltando le parole di uno spettatore che alla fine della proiezione si lamentava avendolo trovato noioso e meno movimentato di quanto credeva.
Quindi a chi chiede se ne vale la pena, fatte queste premesse, direi proprio di sì!
Il discorso sul 3D è solo di secondaria importanza rispetto alla bellezza del film. -
Forse in effetti a livello di comunicazione e di trailer si e' portati a immaginare un tipo di film diverso, per cui chi va per vedere e basta, senza aspettative, e' piu' facile che rimanga colpito; chi va perche' voleva andare a vedere un determinato tipo di film, ci sta anche che ne esca deluso, perche' trova tutt'altro.
Rimane il fatto che per me e' un film assolutamente da vedere. Al cinema siamo abituati a dare per scontate moltissime cose: vedere cosa si inventavano tanti anni fa semplicemente, che ne so, per dare l'impressione di essere sott'acqua, fa un po' toccare con mano la magia. Le cineprese erano in legno, azionate a mano, non credo avrebbero gradito l'immersione in acqua -
Consiglio, a chi avesse apprezzato il film, questo link:
http://laughingsquid.com/the-films-...s-seen-in-hugo/
Buona visione (e lettura)...
Ciao!
Marco -
Grande omaggio al cinema da parte di Scorsese, un film molto poetico e sognante, con un grandioso Kingsley.
Certo, non leggero, e per la verità piuttosto lento e prolisso per una mezz'ora abbondante...
Non è uno di quei film che rivedrei subito, comunque grande prova registica.
Da notare la finezza dell'uso dello standard colore blu e rosso,al posto dell'attuale rgb, nel ricordare i momenti passati del giovane Melies, come si usava difatti negli anni '20: tecnica già usata in passato dallo stesso Scorsese su tutto il primo tempo di The Aviator, per dare realismo ai primi tentativi cinematografici di Hughes.(Per approfondire, vedetevi un film a colori dei primi anni '20...)
Non credo molti l'abbiano notato ma a me 'sta cosa ha fatto impazzire per finezza e classe.