Hugo Cabret

Alessio Tambone 07 Febbraio 2012 Cinema, Movie e Serie TV

Martin Scorsese porta sul grande schermo la straordinaria storia del giovane Hugo, adattando il libro illustrato di Brian Selznick. Avventura, passione e un grande omaggio al cinema. Distribuzione in Italia curata da 01 distribution

La stereografia di Hugo

Hugo Cabret è il primo film in 3D di Martin Scorsese che per l'occasione si è affidato a Demetri Portelli, giovane stereografo che, a giudicare dal suo profilo su linkedin, ha un'esperienza davvero limitata. Ed è forse questo il principale problema: la scarsa esperienza, poiché il lavoro di Portelli ci ha lasciato molto interdetti. Portelli ha utilizzato ben 12 camere Arriflex Alexa montate su Rig PACE 3D; una soluzione ampiamente sperimentata in recenti produzioni.

La stereografia di Hugo Cabret è ottima per quanto riguarda l'allineamento verticale tra le due prospettive ed eccellente per alcune riuscite riprese "dinamiche", in cui c'è una variazione dell'offset tra le due camere (quindi delle due prospettive) perfettamente allineata ai movimenti della macchina da presa. Nel filmato che segue potete osservare un rig montato su un segway utilizzato proprio per le riprese di Hugo Cabret.

Le note positive sull'allineamento verticale e sulle riprese dinamiche, non bastano però a mettere in secondo piano le esagerazioni e i molti errori, alcuni dei quali piuttosto evidenti. Nel film abbiamo trovato molte violazioni del frame, ovvero buona parte di oggetti al di fuori dell'inquadratura tagliati dalla cornice del fotogramma, troppo a fuoco per non essere notati e che rimangono in bella mostra per lunghissimi e interminabili secondi. Inoltre, almeno in un paio di occasioni, l'offset sullo sfondo (la distanza in pixel tra le due prospettive) è fin troppo elevato, situazione che per schermi di grandi dimensioni potrebbe portare gli occhi in lieve divergenza. Il risultato generale è quello di rendere la visione fastidiosa in buona parte delle inquadrature, anche su uno schermo da appena 10 metri di base.

Abbiamo effettuato l'analisi della stereografia alla "Sala 1" del Cinema Smeraldo di Teramo, con proiettore DLP Cinema Christie, occhiali XpanD, schermo da 9,8 metri di base, seduti a circa 9 metri di distanza. Non osiamo immaginare come avranno reagito gli spettatori davanti a schermi con dimensioni più generose, fino ai 30 metri di base dell'Arcadia di Melzo e con rapporto di visione ben più ridotto.

James Cameron ha definito quella di Hugo Cabret la "migliore fotografia 3D" che abbia mai visto. E in effetti, comparata con i "disastri" delle poche sequenze con attori in carne ed ossa di Avatar, c'è da credere che abbia detto la verità. E che abbia visto pochi film in stereo 3D.

Ecco il link all'intervista di James Cameron e Martin Scorsese: www.youtube.com/watch?v=I1hwHlE5Ii4

Ricordiamo che Hugo Cabret è in programmazione nella sale cinematografiche italiane dal 3 Febbraio (01 distribution). Il voto finale che abbiamo dato al film non tiene conto della visione 3D, assolutamente da bocciare.

Voto finale 9

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