Alice in Wonderland
Nelle sale cinematografiche di tutto il mondo il regista Tim Burton e i suoi attori preferiti Johnny Depp e Helena Bonham Carter portano in scena l'ultima versione di Alice nel paese delle meraviglie. Ecco il giudizio di AV Magazine, con commento alla qualità 3D visionata in sala
Qualità A/V e proiezione 3D
Abbiamo visionato il film con tecnologia stereoscopica RealD. Dobbiamo confessare che Alice in Wonderland è il 3D più deludente tra quelli visti fino a questo momento. E per diversi motivi. Ricordiamo che Tim Burton ha scelto di girare il film in 2D e di convertirlo successivamente in 3D, impressionato dal risultato ottenuto mediante lo stesso procedimento con il suo magnifico Nightmare before Christmas.
Forse per facilitare il processo di conversione, o semplicemente come scelta stilistica, Burton ha deciso di utilizzare poca profondità di campo, girando la quasi totalità delle scene con uno sfondo spesso non a fuoco. Questa scelta a nostro parere ha troncato la spettacolare profondità regalata in genere dalle proiezioni stereoscopiche, annullando di fatto uno dei principali pregi del 3D. L'atmosfera cupa del film inoltre ha messo in risalto la poca luminosità della proiezione, con dettagli nelle basse luci spesso troppo affogati e indistinguibili.
L'unico momento di vero godimento stereoscopico si ha con la presenza dello Stregatto, che in più di un'occasione fluttua direttamente verso il pubblico. L'effetto pop-up è sottolineato inoltre da una dinamica audio che amplifica le fuoriuscita virtuale del personaggio, con la voce che si muove verso i canali centrali e successivamente posteriori. Nel resto del film l'audio è comunque buono, presentato con una timbrica accettabile ed un giusto rapporto di volume tra dialoghi, rumori e colonna sonora.