
Oppenheimer: IMAX vs. Dolby Cinema
A distanza di tre anni dal non riuscitissimo Tenet, arriva finalmente anche nelle sale italiane Oppenheimer, il nuovo film di Christopher Nolan: scopriamo insieme com’è andata la visione a Londra in 70mm e in Dolby cinema e come goderlo al meglio anche in Italia!
Introduzione
L’uscita di un nuovo film del regista inglese per il sottoscritto rappresenta sempre un evento significativo, spesso in grado di cambiare la storia del Cinema e a volte addirittura la visione della vita stessa. La densità di significati e la grandiosità che è possibile scorgere nelle opere del regista inglese merita sempre, dal mio punto di vista non solo di appassionato di Cinema, ma anche di audiovideo, la migliore esperienza possibile.
Proprio per questo motivo, non essendo riusciti, né io né il direttore Emidio per precedenti impegni lavorativi a partecipare all’anteprima stampa presso Arcadia dello scorso luglio, con proiezione in formato 70mm 5 perf, a cui abbiamo avuto l’onore di essere invitati (grazie Laura e grazie Universal), ho deciso di fare all-in, e testare l’esperienza in pellicola IMAX 70mm, Dolby Cinema e pellicola 70mm standard a Londra, unico luogo in Europa a proiettarlo in tutti e tre i formati e ho lasciato l'onere di controllare le versioni DCI e IMAX digital al nostro direttore.
SOMMARIO
- Introduzione
- Valutazione artistica
- L'esperienza al BFI IMAX
- Dolby Cinema in the Power Station
- Il 70mm 5 perf all'ODEON Luxe
- Il Verdetto e i consigli di Alessandro
- L'analisi di Emidio Frattaroli
- Il Verdetto e i consigli di Emidio
Valutazione artistica
Semplicemente il film della maturità artistica di Nolan, 3 ore che scorrono senza difficoltà alcuna, senza che la soglia d’attenzione si trovi mai a calare, una trama semplice da seguire, in cui i cambi di prospettiva, non solo temporale ma anche personale, evidenziati dall’uso del bianco e nero, aggiungono profondità ad un'opera che ci porta a riflettere sull’importanza delle nostre azioni e sulle conseguenze a lungo termine delle stesse, sul senso di appartenenza e di amicizia.
Le prove degli attori sono semplicemente perfette, a partire ovviamente da Cillian Murphy, che è davvero entrato appieno nel personaggio del fisico statunitense, e Robert Downey Jr. finalmente 'uscito' dal ruolo di Iron Man, non da meno le protagoniste femminili, invero non così approfondite, Florence Pugh ed Emily Blunt. La fotografia è la classica del duo Nolan - Van Hoytema, caratterizzata spesso da una ridotta profondità di campo e volta a dare un look il più organico e analogico possibile; ai miei occhi risulta riuscito l’esperimento di usare anche pellicola IMAX in bianco e nero creata appositamente per questo film.
L'esperienza al BFI IMAX
Per la prima visione di Oppenheimer ho scelto il formato d’elezione per il regista inglese, ossia la proiezione IMAX con pellicola 70mm a 15 perforazioni. In Europa ci sono solo quattro sale che proiettano questo formato. Due sono a Londra e per la mia prima proiezione ho scelto quella del British Film Insitute. Tutte le note tecniche su questo formato e le varie considerazioni su risoluzione e qualità oggettiva, anche in comparativa con il buon caro 35mm e i formati digitali, li trovate nell'analisi di Emidio Frattaroli disponibile a questo indirizzo.
Se raggiungere la zona in cui è sito il British Film Institute coi mezzi pubblici risulta molto semplice e agevole, altrettanto non si può dire dell’ingresso: dopo averci girato intorno un paio di volte, scopro infatti che l’ingresso si colloca al piano inferiore rispetto al piano stradale quindi è necessario scendere le scale che non riportano alcuna indicazione relativa all’ingresso.
Le vie di accesso risultano parecchio trascurate e vandalizzate con murales di dubbio gusto, certamente non fanno pensare di essere al cospetto di un tempio della settima arte.
L’ingresso si presenta molto semplice, quasi spoglio, non sono presenti casse automatiche ma solo i gentili addetti che mi invitano ad andare al bar essendo arrivato con adeguato anticipo, e nel frattempo faccio la conoscenza di un pilota di ITA che ha deciso di sfruttare l’occasione per provare per la prima volta la sala londinese.
La sala IMAX del British Film Institute dopo l’aggiornamento di ottobre 2022 presenta uno schermo di 25,9 x 19,8 metri, quindi con una superficie proiettata che arriva 469 metri quadrati per le scene girate in formato 'IMAX'. Il film ha comunque un formato di aspetto variabile nelle proiezioni IMAX (sia in pellicola, sia in digitale) ed è tuttora lo schermo più grande del Regno Unito, con quasi 500 posti a sedere.
Poco dopo l’apertura delle prevendite riesco miracolosamente ad acquistare il posto K 22 al modico prezzo di 24 sterline (circa 28 euro) per la proiezione delle 15.15 di venerdì 28 luglio, la fila probabilmente migliore sotto ogni punto di vista e in posizione praticamente centrale.
L’ingresso in sala viene aperto alle 14:58, sono tra i primissimi ad entrare, la sala si riempie velocemente… E WOW! L’impatto col grande schermo di oltre 500 metri quadrati è davvero di grande impatto, faccio subito un giro per fare le foto, conscio di avere pochi minuti a disposizione per catturare tutti i dettagli più importanti, prima di immergermi in una delle esperienze cinematografiche più intense della mia vita.
Durante il pre show ci sono solo trailer di film; l’unica pubblicità è di Rolex, prima dell’accoglienza e presentazione del film da parte di un’addetta. Alle 15.38 le luci si spengono e inizia la magia… Lo schermo è totalmente perfetto, senza alcun problema di tensione o irregolarità e l’immagine è assolutamente eccellente, sicuramente una qualità visiva tra le migliori che abbia mai provato sotto ogni punto di vista: dettaglio, contrasto, luminosità, tutto assolutamente perfetto dall’inizio alla fine.
C’è stato solo un singolo istante in cui si è vista una irregolarità della pellicola, sicuramente questo è merito anche dello staff tecnico del BFI, che è abituato a proiettare quasi giornalmente contenuti in 70mm IMAX (la sala dispone anche di sistema di proiezione IMAX laser), insomma una proiezione che lato video non fa rimpiangere per nulla il digitale a cui siamo abituati, anzi ci fa invidiare i sudditi di Re Carlo per l’opportunità che hanno. I cambi formato scorrono secondo me senza recare alcun disturbo.
E lato audio invece? Questo è sicuramente il punto debole della proiezione: L’audio risulta forte ma sinceramente trasmette poco altro, siamo anni luce distanti dalla qualità Dolby Atmos a cui le Sale Energia di Arcadia a Stezzano 4 e 5, uno dei benchmark mondiali, ci ha abituato, e onestamente anche di altre sale di qualità che conosco molto bene come la Sala 3 del Cinecity di Mantova… Fortunatamente i dialoghi, seppur catturati in presa diretta come d’abitudine, stavolta sono quasi sempre perfettamente intelligibili e la colonna sonora di Ludwig Göransson accompagna la visione in modo armonico senza mai diventare eccessiva.
Per quanto riguarda la fruibilità della sala i posti sono abbastanza comodi ma l’impressione è di stare stretti, lo spazio, in particolare per le gambe, è davvero ridotto rispetto alle sale premium a cui siamo abituati in Italia, anche in considerazione del prezzo del biglietto. Nel frattempo il tempo corre: alle 20 in punto mi aspetta la proiezione in Dolby Cinema e manca poco più di un'ora!
Dolby Cinema in the Power Station
The Cinema In The Power Station è una struttura a due schermi creata da zero e inaugurata a novembre 2022, sita nell’iconica Battersea Power Station, un’ex centrale elettrica a carbone ora dismessa, che conserva ancora orgogliosamente esposti diversi reperti del suo glorioso passato. La zona è tra le più cool e moderne della capitale londinese, tanto da rappresentare una delle zone a più rapido sviluppo, anche grazie alla fermata della metropolitana dedicata che consente di raggiungerla con la massima comodità.
Questa è l’unica sala Dolby Cinema indipendente al mondo, ed una delle più recenti aperture in assoluto, incorporando tutto il know how e le tecnologie Dolby più moderne che esistano. Anche in questo caso una volta raggiunto Battersea risulta un po’ cervellotico trovare l’ingresso del cinema; si trova al terzo piano dell’edificio, una volta raggiunto si viene accolti da un’atmosfera lussuosa ma al tempo stesso estremamente amichevole, l’ingresso risulta molto caldo e accogliente, tanto da farti sentire davvero a tuo agio.
In questa struttura è assente il classico ingresso Dolby Cinema dedicato, presente ad es. nelle strutture Odeon; sono il primo ad entrare in sala, quindi ho il tempo di ammirare tutto per bene. A livello estetico si tratta sicuramente della più bella sala Dolby tra le cinque che ho visitato fin'ora, con arredamenti di una squisita sfumatura vicina al porpora (credo un unicum tra le sale Dolby Cinema), e tende di protezione dello schermo che si aprono quando iniziano le proiezioni.
La sala da circa 200 posti è molto ben proporzionata e consente a tutti di godere di un’ottima visuale, anche dalle prime file. Le poltrone sono ampie, comode e spaziose anche se di qualità inferiore a quelle delle sale Energia di Stezzano, qui è davvero possibile godersi un film nel modo più rilassato possibile.
Lo schermo, come d’abitudine nelle sale Dolby, non è enorme ma è anch’esso assolutamente ben proporzionato rispetto alla sala. Sono posizionato nel posto G10, Le luci si spengono (tutte!) e inizia lo spettacolare pre show che include spezzoni dei più iconici film girati presso Battersea: citiamo solo a titolo di esempio Il Cavaliere Oscuro, I figli degli uomini, Orwell 1984, Il discorso del re, Superman III, Full Metal Jacket e moltissimi altri.
L'aspetto che mi entusiasma è che, finalmente, SI SENTE FORTE!!! Troppe volte anche nelle sale più importanti sembra ci sia quasi paura ad alzare il volume, a rendere giustizia ai poderosi impianti di cui dispongono le sale, è davvero una grande soddisfazione ascoltare bene e forte!!!
L’inizio del film mette subito in mostra i tradizionali punti forti dell’architettura proprietaria Dolby Cinema: eccellente contrasto e luminosità, neri iper profondi e immagine super dettagliata, nessun hotspot percepibile nonostante lo schermo non sia a guadagno unitario, totale assenza di qualsiasi traccia di speckle (le macchioline delle sorgenti luminose laser RGB) grazie anche alla impercettibile vibrazione dello schermo e all’uso dei due proiettori laser; il formato d’immagine rimane fisso lungo tutta la durata del film.
Per quanto riguarda l’audio, anche Oppenheimer, come d’abitudine per i film di Nolan, si ferma ad un misero 5.1, quindi il sistema ad oggetti non viene sfruttato, si mantiene comunque molto più potente, limpido e controllato rispetto ad IMAX: sono curioso di sentirlo all’opera con Dune - Parte due e confrontarlo con la Sala Energia di Stezzano!
In conclusione, esperienza completamente soddisfacente sotto ogni punto di vista, tanto da aver poi fatto il bis il giorno dopo con Barbie (d’altronde potevo farmi sfuggire l’opportunità di concretizzare nel migliore dei modi il Barbienheimer?).
Il 70mm 5 perf all'ODEON Luxe
La storica struttura di Leicester Square, è al centro di Londra ed è composta da 5 sale, quattro più piccole con una media di circa 40 poltrone e la prima con installazione Dolby Cinema con più di 400 posti; si è deciso di sfruttare in via esclusiva la sala Dolby Cinema per le proiezioni in 70mm a 5 perforazioni, mantenendo il sistema Dolby Cinema in funzione solo come backup in caso di problemi alla pellicola. In questo caso non ho seguito l’intera proiezione ma solo una parte di essa, giusto per rendermi conto delle peculiarità e delle differenze.
La proiezione è anche qui di ottima qualità e scorre bene senza problemi, con un ottimo livello del nero, spesso il tallone di Achille dei sistemi di proiezione DLP, un buona qualità analogica complessiva, ma siamo ovviamente al di sotto complessivamente di una sala di qualità con proiettori 4K, e ovviamente l’audio non è nemmeno lontanamente paragonabile… Va inoltre tenuto conto dell’usura della pellicola col passare delle proiezioni che, sebbene minimizzata dall’attenzione e dalla di chi proietta in 70m, giocoforza incide sulla qualità d’immagine nel lungo periodo.
Il Verdetto e i consigli di Alessandro
IMAX 70mm e Dolby Cinema sono due modi completamente diversi di vivere l’esperienza cinematografica al massimo livello possibile: da un lato l’arroganza di quasi 500 metri quadrati di schermo e un audio gratuitamente forte che ti sbatte all’interno della scena, dall’altro l’eleganza della perfezione avvolgente di immagini e suoni che ti rende protagonista e ti consente di cogliere anche il minimo dettaglio di ciò che stai sentendo e vedendo senza sbavature. Volendo azzardare un paragone automobilistico, potremmo comparare IMAX 70mm ad una Lamborghini Aventador: arrogante, potente, sfacciata, esagerata, e Dolby Cinema ad una Ferrari Roma: elegante, comoda, lussuosa, raffinata, entrambe velocissime e in grado di dare il massimo del piacere fisico, mentale, spirituale ed emozionale a chi può goderne.
In Italia, come è noto, non esistono al momento né sale IMAX 70mm a 15 perforazioni dopo lo smantellamento della struttura di Riccione, né tantomeno sale Dolby Cinema, quindi se volete godere il film con queste due modalità, l’invito che vi facciamo è di affrettarvi a prenotare il biglietto a BFI IMAX e/o a The Cinema In The Power Station, finché il film rimarrà in programmazione.
Avrete forse notato che non ho mai parlato di IMAX digitale e/o laser: non si tratta ovviamente di una dimenticanza, chi scrive infatti ha già avuto modo di confrontare Dolby Cinema con IMAX laser ad Amsterdam in occasione di TENET e anche in occasione di THE BATMAN: l’esperienza Dolby Cinema risulta semplicemente migliore sotto ogni punto di vista, sia lato 'immagine' grazie alla differenza abissale di valori di contrasto e la totale assenza di speckle, sia lato audio grazie all’uso del Dolby Atmos, che, anche quando non sfruttato come nel caso dei film di Nolan, rimane esponenzialmente migliore rispetto al sistema IMAX digitale a 12 canali.
Le sale IMAX non laser (in Italia sono tutte 'non laser' tranne quella di Orio al Serio) ricordiamo che sono semplicemente composte da 2 proiettori Barco 4K (con riproduzione solo 2K!) e schermo curvo 'silver' ad alto guadagno in formato 1.89:1. La raccomandazione alla fine rimane sempre quella di scegliere, oltre ai dati di 'targa', una struttura di qualità, con un impianto audio e video correttamente manutenuto e calibrato.
Per chi vuole qualcosa di più, consigliamo di selezionare sale con proiettore Cinionic Barco oppure Christie CP4415-RGB e superiori, ovviamente con lenti ad alto contrasto e soprattutto schermo bianco e non 'silver'. In alternativa, se volete provare un’esperienza più 'analogica' con in particolare un ottimo livello del nero, può aver senso, anche per motivi storici, provare la proiezione 70 mm in una delle 3 sale che lo proiettano in questo formato, con risoluzione orizzontale molto vicina a quella delle sale IMAX 70mm.
Per quanto riguarda la risoluzione, bisogna porre molta attenzione ai dati di targa dichiarati dal marketing di IMAX. Come abbiamo già ampiamente illustrato tanti anni fa, quando uscì Interstellar di Nolan (trovate l'analisi tecnica in questo lungo articolo, soprattutto dalla pagina 9 alla pagina12), e come abbiamo ricordato oggi, con un articolo tecnico a firma di Emidio Frattaroli, la risoluzione del positivo IMAX 70mm non è così alta come in molti vorrebbero farvi credere.
Troverete indicazioni più precise sulla risoluzione effettiva nei prossimi paragrafi, dedicati alle varie distribuzioni.
L'analisi di Emidio Frattaroli
In Italia Oppenheimer viene distribuito in quattro versioni, tre con rapporto d'aspetto fisso di 2,20:1 che è quello di elezione della pellicola 70mm a scorrimento verticale e una, dedicata alle quattro sale IMAX con proiettori digitali, con rapporto d'aspetto che varia tra 2,20:1 e 1,89:1. C'è quindi l'edizione in pellicola 70mm a 5 perforazioni con una superficie netta che vale 12 centimetri quadrati, ovvero un terzo della gigantesca superficie di ben 37 centimetri quadrati del positivo IMAX 70mm a 15 perforazioni. In altre parole, un fotogramma 'IMAX 70mm 15 perf' vale tre fotogrammi di 70mm 5 perf, almeno per quanto riguarda la superficie totale.
In Italia non è possibile ammirare Oppenheimer nel formato IMAX 70mm, perché non ci sono più sale con questa tecnologia. In Europa ce ne sono soltanto quattro, tre in UK e una a Praga. Sono in tanti che si 'stracciano le vesti' per questa mancanza. In realtà, se ci pensate un attimo, la risoluzione orizzontale tra le due pellicole 70mm è molto vicina, il vantaggio orizzontale dell'IMAX è solo del 25% e la differenza più grande riguarda il taglio di informazioni in alto e in basso. Sembra che soltanto il 20% del montaggio finale sia stato realizzato in formato 1,43:1 con negativo 15/65. Cercherò di verificare questo dato prima possibile.
Come ho detto in questo articolo tecnico sulla 'pellicola IMAX', la risoluzione orizzontale effettiva del positivo 70mm a 5 perforazioni, con larghezza dell'immagine di 52,48mm, è valutabile in circa 4,5K, quindi potenzialmente superiore ad un 'digitale' 4K con singolo proiettore. La risoluzione orizzontale effettiva del positivo IMAX 70mm con larghezza dell'immagine di 70,41mm è il 34% più elevata e valutabile in circa 6K; in questo caso la proverbiale stabilità e planarità della pellicola IMAX a scorrimento orizzontale, anche in proiezione, aumenta ancora di più il vantaggio rispetto al 70mm a scorrimento verticale.
In digitale abbiamo invece tre versioni. Le prime due sono quelle standard DCI, entrambe a risoluzione 4K e ovviamente compatibili anche con proiettori DCI a risoluzione nativa 2K: una versione è in formato FLAT mentre l'altra è in SCOPE. Grazie al prezioso supporto dell'Ing. Edoardo Ercoli, abbiamo ricostruito lo schema qui in alto con il confronto in risoluzione delle due versioni digitali. La versione FLAT è quella con la maggiore risoluzione ma il suo utilizzo è subordinato alla creazione di una macro nei proiettori per adattare zoom, messa a fuoco e lens shift alla superficie dello schermo, per riempire un'area con rapporto d'aspetto di 2,2:1 invece che il classico 1,85:1 del FLAT tradizionale.
Per questo motivo e per evitare i 'disastri' creati con le proiezione di Dunkirk, la Universal ha distribuito anche una versione in SCOPE, con una risoluzione orizzontale leggermente inferiore per non superare il limite della risoluzione verticale del DCP SCOPE fissato in 1716 pixel. In questo caso il film di Nolan può essere proiettato con le stesse impostazioni per i film 2,39:1, semplificando notevolmente il lavoro dei proiezionisti. Edoardo stima che la quasi totalità delle sale utilizzeranno il formato SCOPE e sono pienamente d'accordo con lui. Vi segnaliamo che nelle sale dell'Arcadia con schermi 'FLAT' (come a Stezzano) viene proiettato il DCP 'FLAT'.
C'è poi la distribuzione IMAX digital che in Italia conta la struttra Notorius Cinemas di Sesto San Giovanni a Milano, con doppio proiettore digitale a risoluzione 2K e le tre sale UCI tra cui almeno una con proiettori laser a risoluzione 4K, quella di Orio al Serio. Le sale IMAX con doppio proiettore hanno comunque alcune limitazioni. La prima è a causa della leggera misconvergenza quando si usano due proiettori con immagine sovrapposta, poiché una convergenza perfetta è fisicamente impossibile. In queste sale il rapporto d'aspetto varia: buona parte del film, girato con negativo 65mm a 5 perforazioni, viene riprodotta con rapporto d'aspetto nativo di 2,20:1 mentre le scene girate con negativo 65m a 15 perforazioni dovrebbero essere riprodotte sfruttando tutta la matrice del proiettore, quindi con rapporto d'aspetto di 1,89:1.
In alcune selezionate sale IMAX in giro per il mondo, con proiettori digitali, che hanno ancora uno schermo con rapporto d'aspetto in 1,43:1, potrebbero riprodurre le sequenze girate con negativo 15 perf con il quadro originale in tutta altezza. Paradossalmente, la risoluzione effettiva delle scene girate con negativo a 15 perforazioni, in queste sale avrà una risoluzione nettamente più bassa rispetto alle scene girate con negativo a 5 perforazioni poiché non è possibile sfruttare a tutta larghezza la matrice dei proiettori digitali 4K. Le sequenze con rapporto d'aspetto di 2,20:1 saranno a risoluzione ancora più bassa. Per essere ancora più chiari, in una ideale scala di priorità rispetto alla risoluzione effettiva, la qualità delle proiezioni digitali con rapporto d'aspetto di 1.43:1 sarebbe all'ultimo posto, anche perché le informazioni in più in alto e in basso sarebbero marginali.
Il Verdetto e i consigli di Emidio
Dove vedere in Italia al meglio Oppenheimer? Prima di rispondere sono necessarie alcune premesse che vi consentiranno di pesare i miei consigli. La prima riguarda il campo visivo umano complessivo che, senza considerare i movimenti dei bulbi oculari, si sviluppa decisamente più in larghezza che in altezza. Con rapporti di visione contenuti (ovvero quando ci si siede vicini allo schermo), risulta più confortevole il rapporto d'aspetto 2,20:1 e 1,89:1 piuttosto che quello 1,43:1. La seconda premessa riguarda il cambio di rapporto d'aspetto durante le proiezioni IMAX che a me non piace.
Inoltre, per essere ancora più espliciti, il valore aggiunto delle sequenze girate con negativo Kodak a 15 perforazioni per l'ultimo film di Nolan è marginale poiché la fotografia - che abbiamo comunque apprezzato dal punto di vista artistico - non brilla certo per risoluzione e dettaglio, esattamente come tutti i lavori del 'duo' Nolan e Hoytema. L'immagine qui in alto è presa dal trailer e può darvi l'idea del dettaglio di questi primissimi piani. Non ci sono più gli 'orrori' di messa a fuoco di Dunkirk o Interstellar ma dettaglio e risoluzione sono comunque ben inferiori alle possibilità del mezzo, anche per il negativo a 5 perforazioni e anche nelle poche inquadrature più ampie e con profondità di campo più lunga. Vi segnalo la nostra guida sulla profondità di campo a questo indirizzo.
Dal punto di vista puramente tecnico e senza timore di smentita, sono d'accordo con Alessandro perché la proiezione di qualità più elevata la trovate nelle sale Dolby Cinema con singolo proiettore (credo si contino sulle dita di una sola mano), seguite da quelle con doppio proiettore. Come ho già ricordato, nelle sale con doppio proiettore - anche in quelle IMAX - la risoluzione effettiva scende un poco rispetto a quelle con singolo proiettore a causa della leggera misconvergenza che è impossibile da eliminare perché è impossibile sovrapporre perfettamente le immagini dei due proiettori. La qualità generale delle proiezioni Dolby Cinema è comunque elevatissima ma con rapporto di contrasto nativo 'quasi da OLED' solo in quelle sale in cui vengono spente completamente le luci, comprese quelle di sicurezza e i segnapasso. Per fare un esempio, negli Stati Uniti il rapporto di contrasto medio di queste sale è mediocre. Ne ho parlato in maniera approfondita in questo articolo.
In Italia consiglio prima di tutto le sale con proiezione in pellicola 70mm a 5 perf, un formato che ha sicuramente un sensibile vantaggio in termini di rapporto di contrasto rispetto alla stragrande maggioranza di proiettori digitali con tecnologia DLP. In Italia ci sono solo tre sale con proiettore 70mm 5 perf e al primo posto assoluto c'è la sala Energia all'Arcadia di Melzo, che consiglio non solo per il rapporto di visione 'maestoso' ma anche per la grande qualità della riproduzione audio che la pone a distanza siderale dalle altre due che sono rispettivamente a Bologna (Cineteca) e a Roma (Quattro Fontane). Il film in 70mm a 5 perforazioni arriva in cinque 'reels' (pizze) che vengono assemblati insieme in un singolo rullo sistemato su un gigantesco piatto. La sola pellicola pesa circa 200 kg. L'audio viene distribuito su dischi in formato DTS 5.1, sia in italiano sia in lingua originale e sottotitoli, perfettamente sincronizzato alla pellicola.
Subito dopo consiglio le sale con proiettori a risoluzione nativa 4K di ultima generazione Barco e Christie, con ottiche High Contrast che consentono di avere un rapporto dei contrasto nativo reale che vale fino a sei, sette volte quello di un proiettore DLP 'tradizionale'. Oltre alle sale segnalate da Alessandro poco sopra, io aggiungo le sale Energia 4 e 5 dell'Arcadia di Stezzano, con proiettori Christie Digital laser RGB, a cui sono particolarmente affezionato. Vi segnalo queste due sale, entrambe con audio in configurazione 'Atmos', non solo per la bellezza, la comodità delle poltrone e la qualità d'immagine generale ma anche per la straordinaria qualità della riproduzione audio, superiore - non me ne voglia Piero Fumagalli - anche all'Energia di Melzo, almeno per quanto riguarda il riverbero e l'articolazione generale.
L'audio è un elemento molto importante in Oppenheimer. L'ascolto del film nella sala 1 del cinema Smeraldo a Teramo, anche qui con audio in configurazione Atmos, mi ha permesso di apprezzare un mix di ottima qualità, con dialoghi sempre ben articolati, oltre ad una dinamica potente e a tratti esuberante. Il contrasto dinamico che si crea con l'arrivo dell'onda d'urto di Trinity è semplicemente esaltante: è preceduta da un silenzio assordante e nonostante sai benissimo che arriverà, l'effetto dirompente e l'attacco quasi verticale dell'esplosione è comunque sorprendente e con pressione sonora molto elevata. Ottimo anche il mix multicanale e il commento sonoro di Ludwig Göransson, almeno al primo ascolto.
E voi come vedrete Oppenheimer? Siete d’accordo con la nostra recensione? Raccontateci le vostre esperienze nei commenti e passate parola!
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Mi domando se abbiate mai testato la sala IMAX dell'Happy MaxiCinema di Afragola, in provincia di Napoli. Si sanno le caratteristiche tecniche della sala?
Ammetto che la notizia della ristrutturazione del
a Roma mi era sfuggita ed ora che so spero di farne presto tesoro.
Mi domando se abbiate mai testato la sala IMAX dell'Happy MaxiCinema di Afragola, in provincia di Napoli. Si sanno le caratteristiche tecniche della sala?
La sala IMAX dell'Happy Maxicinema è chiusa al momento, in ogni caso è una banale sala IMAX come tutte le altre.
si vedono benissimo pure nelle foto
Link ad immagine (click per visualizzarla)
si vedono benissimo pure nelle foto
https://i.postimg.cc/w185LYS0/Untitled99..........[CUT]
Ehm, questa foto è della sala Dolby Cinema di Amsterdam, dove spengono tutto incluse le luci d'emergenza quando inizia la proiezione... Lo so perché l'ho scattata io questa foto

a roma NO!

Visto ieri sera nella sala energia 5 di Arcadia a Stezzano.......sfortunatamente abito a 1km dalla sala

La miglior sala in Italia dal punto di vista della qualità video dove vedere questo film è l'IMAX con doppio laser di Orio al Serio. E praticamente non viene neanche nominata (solo accennata)
Questo per un semplice motivo: la fonte in quella sala è l'interpositivo 15/65 e NON quello ridotto otticamente (per le scene girate in IMAX) a 5/65 come per tutte le altre versioni esistenti (DCP, Dolby Cinema, 70mm classico, 35mm)
Insomma l'articolo giudica l'OUTPUT ma non tiene in considerazione l'INPUT ovvero la lavorazione a monte.
I film di Nolan ricevono una lavorazione ESCLUSIVA per i cinema IMAX e questo succede fin dal 2008...