Utopia | stagione 1 | la recensione
Abbiamo messo a confronto il remake del 2020 con la versione originale britannica del 2013, evidenziando pregi e difetti della serie che ci racconta di un mondo sui cui grava un complotto globale volto a cambiare radicalmente le vite degli esseri umani
Un gruppo di amici di chat decide di incontrarsi a una fiera del fumetto in cui vengono messe in vendita le tavole del seguito di Dystopia intitolato Utopia. Il misterioso autore aveva disseminato il primo capitolo con vari messaggi nascosti volti a scardinare il sistema geopolitico globale fondato, secondo la storia, su menzogne e complotti. Ma quella che sembra un’avventura fantasiosa e divertente rivela una realtà fatta di follia e violenza in cui i ragazzi verranno coinvolti per salvare le sorti del mondo dalla protagonista del fumetto, Jessica Hyde, che si scopre non essere un personaggio di fantasia ma una ragazza in fuga in carne e ossa che adesso dovrà affrontare i suoi nemici e il suo destino. Intanto un virus si diffonde in alcune città americane facendo numerose vittime tra i bambini. Prima che l’epidemia dilaghi la società Harvest sta per mettere a disposizione un vaccino la cui efficacia non è però stata ancora testata come avrebbe dovuto. Salvezza o cospirazione?
PARTE PRIMA - UTOPIA NEL 2020
Come molti sanno, Utopia è il remake americano di una serie britannica del 2013 andata in onda per due stagioni fino al 2014 quando venne cancellata. Da allora si pensò a un rifacimento statunitense cui doveva prendere parte addirittura David Fincher e del cast avrebbe fatto parte anche Rooney Mara (che aveva già lavorato con Fincher in The social network in cui interpretava la ragazza di quello che sarebbe diventato il fondatore di Facebook e in Millennium - Uomini che odiano le donne remake dell’originale svedese tratto dal bestseller di Stieg Larsson). Ma il progetto si bloccò a causa di controversie tra la produzione e il regista che ne uscì definitivamente. Fin quando nel 2018 Amazon ne acquisisce i diritti e mette al timone la sceneggiatrice Gillian Flynn, autrice dei romanzi Sulla pelle da cui è stata tratta la serie Sharp objects e L’amore bugiardo (Gone girl) da cui è stato tratto l’omonimo film di Fincher. Nonostante il racconto si snodi attorno a un fumetto, il soggetto non proviene da un fumetto.
La serie inizia in maniera allegra quando i cinque amici decidono di incontrarsi per la prima volta dopo essersi scambiati messaggi per mesi, quando scoprono che qualcuno sta mettendo in vendita le tavole del seguito (Utopia) del loro fumetto preferito (Dystopia) in cui si celano messaggi che svelano possibili complotti. Ma altri vogliono mettere le mani per primi sui disegni e tutto diventa all’improvviso molto cruento. Particolarmente nel secondo episodio, quando un personaggio che fin lì sembrava importante viene liquidato con una motivazione non proprio convincente. Una scelta dettata non si sa bene da cosa, visto che nella serie originale quel personaggio non c’era e qui sembra essere stato inserito come pura vittima sacrificale. E anche per chi non abbia visto la versione britannica il dettaglio desta stupore misto a delusione. Da qui gli eventi si susseguono con una discreta dose di adrenalina mentre si dipanano i misteri che ruotano attorno ad Arby, un assassino al soldo di qualcuno che vuole venire in possesso del fumetto e vuole trovare una certa Jessica Hyde. Ma le cose si complicano quando il cattivo della situazione esce allo scoperto e non si capisce se non stia in realtà compiendo un atto volto a salvare le sorti degli esseri umani piuttosto che cospirare per fini di lucro e potere personale.
Il primo problema di Utopia 2020 - di cui è incolpevole - è che in un anno come questo, dominato dalla minaccia reale di un virus pandemico, i suoi protagonisti appaiono come dei folli complottisti in stile No Mask, No 5G, terrapiattisti o seguaci di QAnon piuttosto che come degli eroi in grado di evitare un reale disastro globale. Le riprese sono terminate ad ottobre 2019, quindi non c’è stato niente di voluto, niente che possa far pensare che Utopia volesse fare sensazione speculando sulla situazione COVID-19. Ma questo è il meno, perché il problema oggettivo della serie è un altro.
PARTE SECONDA - UTOPIA 2013 VS UTOPIA 2020
Sette anni or sono apparivano via internet diversi meme a sfondo giallo con la scritta Where is Jessica Hyde? e in molti si chiesero chi fosse questa Jessica e perché fosse ricercata da questo tizio stempiato con la faccia da maniaco sessuale. Per quelli che iniziarono a vedere Utopia fu uno spettacolo in tutti e per tutti i sensi. Ma dopo due folgoranti stagioni non venne sorprendentemente riconfermata per una terza. Con gran delusione dei fan, tra i quali c’era il regista Sidney Sibilia che per il suo primo lungometraggio, Smetto quando voglio, si ispirò proprio a Utopia per il suo stile visivo unico, cosa che gli ha portato la giusta fortuna e gli ha permesso di girarne altri due capitoli. Quando circa due anni fa hanno cominciato a circolare voci su un possibile remake americano c’è stato chi si è esaltato e chi invece ha pensato a quanto sarebbe stato meglio far ripartire la versione britannica. Pensiero quest’ultimo che non era affatto sbagliato o scorretto viste le differenze sostanziali tra i due prodotti a partire dalla colonna sonora che nella versione 2013 era parte integrante, imprescindibile e potentissima mentre nella nuova risulta come un semplice accompagnamento.
la Sceneggiatura
La premessa della prima serie era creare un thriller sulle teorie cospirazioniste. Questa seconda invece si concentra sull’epidemia che sta attaccando i bambini per risultare sferzante e d’effetto. E la scelta di aggiungere due episodi - nell’originale la prima stagione era composta da sei episodi contro gli otto di questa - ha finito per accentuare i difetti di una storia che invece di approfondire i temi proposti dalla serie madre pare più allungare e indebolire un impianto di rilievo.
I colpi di scena di cui la prima serie era piena erano a dir poco scioccanti e generavano una tensione raramente vista in altri show. Nella seconda, a parte essere a volte prevedibili, sembrano buttati lì per pompare adrenalina. Il che è ovviamente un errore perché quando questa manca tutto il resto tende un po’ a sgonfiarsi.
Nella prima l'organizzazione segreta conosciuta come The Network controlla i governi di tutto il mondo con ripetute intimidazioni, cosa che risulta brutale ma efficace. Nella seconda, la società Harvest, che sta creando un vaccino contro l’epidemia, per guadagnare consensi agisce principalmente attraverso i social network, per cui la cosa non risulta particolarmente spaventosa.
La violenza presente nella prima delineava un forte senso di realismo mentre qui si è di fronte al timore di mostrarla (e quando lo si fa risulta a volte debole, altre senza senso, raramente interessante) per evitare le controversie cui la prima andò incontro oltre che tentare di non spaventare troppo il pubblico.
E poi i dialoghi. Nella prima erano arguti e davano allo spettatore non solo l’impressione di essere parte della storia ma la possibilità di riflettere su temi fondamentali come la sovrappopolazione e i disastri ambientali e il modo in cui avvenivano aveva ritmi alternati per appassionare e al contempo far decantare i concetti espressi. Il tutto, accostato al black humour tipicamente british, gli dava un tocco di classe non indifferente. Nella seconda i dialoghi sono semplici e quando diventano incalzanti tendono per lo più a confondere piuttosto che chiarire.
i Personaggi
I personaggi della prima serie vengono sviluppati fino al midollo e ognuno ha un peso proprio, nettamente diverso - quando non in diretto contrasto - rispetto a quello degli altri anche quando fanno parte dello stesso gruppo. Quando accade qualcosa di doloroso essi soffrono, si spaventano, lottano, mentre quelli della seconda sembrano prede di un destino già scritto per loro da qualcun altro, le loro emozioni si spengono velocemente come se non fossero importanti, come se l’unica cosa rilevante fosse quello che succede e non il perché.
I due di maggior rilievo sono Jessica e Arby che nella seconda appaiono forti all’inizio ma inconsistenti verso la fine quando altri - in particolare il filantropo Kevin Christie interpretato da John Cusack e il virologo Michael Stearns interpretato da Rainn Wilson - ne prendono prepotentemente il posto senza possederne però le caratteristiche e le motivazioni. Cosa che pone in disequilibrio anche l’intreccio. Nella prima, Jessica è guidata sì da un passato orribile che la fa apparire a dir poco anomala ma si sente la sua chiara volontà di aiutare i ragazzi. Nella seconda invece si avverte forte la sua incapacità ad empatizzare e una certa tendenza a un egoismo che, piuttosto che portare lo spettatore dalla sua parte, lo allontana fin quasi a farla detestare.
la Fotografia
Nella prima, la scelta dei colori delle scenografie e dei costumi è incredibilmente decisa, si avverte uno studio di stile che guida tutto l’impianto in modo netto, le sfumature sono ben poche. È come se allo spettatore venisse detto “Stai entrando in un sistema chiaro, qui è tutto bianco o nero, uno o zero, chi ha un tentennamento è destinato ad estinguersi.” E la fotografia segue la stessa filosofia.
Non è raro trovare inquadrature in cui i corpi dei personaggi vengono visti da lontano o tagliati di netto per lasciare spazio ad altro, come a sottolineare che nessuno di loro è davvero importante, che l’estinzione è dietro l’angolo e loro sono solo pedine per raccontare una storia cruda, fredda, senza via di scampo. Quando invece ci sono inquadrature strette, non sono primi ma primissimi piani (quando non sono addirittura dettagli), invadenti e potenti al tempo stesso. Nella seconda si ha la netta sensazione che le immagini sono previste e calcolate per cui si percepiscono come prevedibili, piene di effetti vani, già viste. In una parola: americane.
CONCLUSIONI
Sebbene il confronto con l’originale la faccia sfigurare e non poco, Utopia 2020 non è una pessima serie. Soprattutto per chi non ha mai visto la versione del 2013, scorre in maniera accettabile, si lascia guardare e il finale di stagione lascia interdetti e affamati.
Nota tecnica a cura di Emidio Frattaroli
La qualità video della nuova serie è molto elevata, non soltanto per risoluzione e dettaglio ma anche e soprattutto per colori e gamma dinamica, con riproduzione che merita assolutamente un display HDR potente e capace di riprodurre colori molto saturi. Le immagini sono molto 'potenti' con alcuni elementi ad elevata saturazione ed elevata luminosità, senza trascurare scene piuttosto scure ma con tantissimi elementi e sfumature da poter rivelare con un display o proiettore di qualità.
Sul prosieguo della serie non ci sono ancora notizie. Pochi giorni dopo la messa in onda americana di Utopia la showrunner Gillian Flynn ha dichiarato: “Ho già definito per iscritto tutti i personaggi e il modo in cui sono connessi, riguardo le vicende di Home, su come Christie abbia sviluppato la sua personalità e di quali siano il suo piano ultimo e le sue motivazioni. Tuttavia ho deciso di sviluppare la prima stagione senza tornare indietro con flashback rivelando troppo del passato dei personaggi. Spero in una seconda stagione dove ci occuperemo di questo. È importante per me che la prima stagione sia stata guidata dal bisogno di rimanere in vita e di cercare risposte sul seguito della trama.” In effetti l’ultimo episodio si chiude con un cliffhanger importante, ma si spera che se la serie continuerà abbia uno spessore decisamente maggiore di quello di questa prima stagione. Ma il nostro consiglio resta quello di recuperare la maestosa opera di fattura britannica di sette anni fa.
VALUTAZIONI
dal trailer all’intera serie
ASPETTATIVA 7 RISULTATO 6.5
soglia d’attenzione
SCORREVOLEZZA MEDIO/ALTA IMPEGNO MEDIO
visione
INTRATTENIMENTO 7 QUALITÀ 6
Utopia (2020) | stagione 1
fantascienza, drammatico, commedia nera | USA | 30 ott 2020 | 8 ep / 50 min | Amazon Prime Video
ideatrice Gillian Flynn basata sull’omonima serie britannica di Dennis Kelly
personaggi interpreti
Kevin Christie John Cusack
Jessica Hyde Sasha Lane
Arby Christopher Denham
Wilson Wilson Desmin Borges
Becky Todd Ashleigh LaThrop
Ian Ackerman Dan Byrd
Grant Bishop Javon Walton
Michael Stearns Rainn Wilson
Samantha Jessica Rothe
Alice Farrah Mackenzie
Thomas Christie Cory Michael Smith
Colleen Stearns Jeanine Serralles
critica IMDB 6.7 /10 | Rotten Tomatoes 6.2 /10 | Metacritic 56 /100
camera Panavision Millennium DXL2, Panavision T-Series Lenses
aspect ratio 2.39:1
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Commenti (8)
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Se ne sentiva proprio il bisogno di una serie Tv su di un complotto che per imporre un potere globale spndendo una pandemia...
...ho una anziana parente che già rifiuta il vaccino per le teorie complottiste di tale Livio Fangazza, dai microfoni di una nota radio... -
Non sono bigotto, ma ogni sfumatura religiosa o politica non è accetta.
per favore sistema il post, grazie. -
Originariamente inviato da: pace830sky;5097236Se ne sentiva proprio il bisogno di una serie Tv su di un complotto che per imporre un potere globale spndendo una pandemia...
..
Dalla recensione di AV magazine: Utopia è il remake americano di una serie britannica del 2013 andata in onda per due stagioni fino al 2014 quando venne cancellata
pensiamo veramente che una persona anziana potrebbe vedere questa serie su Prime Video..?
oè più probabile cha parli dalla Durso qualche medico dei Vip, con frasi del tipo è solo una banale influenza.. o dobbiamo far tornare a far crescere il Pil.. creiamo uno stato dove mettere tutti gli over 65 di tutto il mondo
Di cose del genere non ve nè è traccia nella serie, diciamo che è più simile ad un Avengers: End Game nella selezione, dove il miliardario filantropo di turno, non indossa nè un costume ne un armatura iper tecnologica. -
@stazzatleta se vuoi faccio anche un altro aggiustamento, nella versione 2.0 ho provato a collegare una attualità di costume al tema della fiction televisiva
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ci ho pensato io, mi raccomando...
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Originariamente inviato da: IukiDukemSsj360;5097259...pensiamo veramente che una persona anziana potrebbe vedere questa serie su Prime Video..?
Se parliamo di adolescenti è anche peggio. -
Serie tv godibile... non un capolavoro ma meglio di tante altre.
Comunque mi girano.. Amazon ha già dichiarato che la serie è stata tagliata e quindi non ci sarà una stagione 2 -
E' piaciuta molto anche a me, ma non avevo visto la prima...