Test: SVS Prime Pinnacle
Un diffusore ben costruito, con altoparlanti "originali" e di buon livello: 3 woofer da 18 cm, equivalenti ad un notevole 11 pollici ma distribuiti su un frontale stretto ed alto. Un 15 cm in fibra di vetro ed un tweeter con la cupola di alluminio. Buona la prestazione in gamma bassa e mediobassa, con la gamma altissima estesa e coriacea.
L’ascolto
Per l’ascolto di un diffusore da pavimento è conveniente “preparare” prima la sala di ascolto svuotandola di tutto quello che non serve o che può in qualche modo influenzare l’ascolto. Rimuovo “qualche” diffusore mentre faccio riscaldare le elettroniche di potenza ed una volta che tutto rientra nei canoni di una mente pericolosamente ordinata faccio partire la prima traccia. La voce femminile, molto teutonica, mette quasi immediatamente in mostra una gamma altissima frizzante e probabilmente bisognosa di qualche assestamento termico. Il diffusore non ha bisogno di ulteriore rodaggio, ma una cupola rigida necessita di almeno dieci minuti per rendere al massimo.
Ed in effetti così accade. La gamma altissima inizia a cedere un po’ di freddezza lasciando spazio ad una estensione apparente leggermente più ampia. La gamma bassa appare notevole, ben solida e capace di pressioni ragguardevoli, tanto che se ne avvantaggia il pedale della grancassa e le percussioni in genere. Anche aumentando il volume oltre i livelli da condominio non sembra essere mai in difficoltà. Va ribadito oltretutto che nonostante il diametro appena ridotto dei tre condotti di accordo non si sentono mai code o soffi riconducibili alla eccessiva velocità dell’aria.
Anche la gamma mediobassa è di ottimo livello, con una resa pulita e coinvolgente, con i meriti che vanno divisi a metà tra i tre woofer ed il midrange. Anche la voce del mid infatti non è male, ma nella musica per orchestra tende a perdere leggermente in articolazione ed in pulizia. Il tweeter invece sembra quasi insensibile alle variazione di potenza improvvise ma rimane sempre abbastanza aspro nella gamma medioalta e migliore in quella altissima. Con il coro misto posso notare come siano le voci femminili a perdere leggermente in articolazione all’aumentare del volume pur rimanendo scenicamente ben salde al proprio posto.
La stessa cosa avviene per le quattro voci femminili, che scenicamente rendono molto bene. La musica per la grande orchestra sembra dilatare la scena riprodotta fino a dimensioni virtualmente maggiori rispetto alla sala d’ascolto. I pieni orchestrali sono notevoli, perché il diffusore sembra capace di gestire potenze notevoli in gamma bassa senza fare una piega. Anche il coro nel primo brano del Carmina Burana è posizionato appena dietro l’orchestra in maniera ben credibile. Nel pieno orchestrale tuttavia perde pochissimo in pulizia ed articolazione. Un diffusore così prestante mi spinge a passare della buona musica rock. Dire Straits e Led Zeppelin per iniziare.
Il diffusore cambia natura e da compassato diventa rocchettaro, con un basso notevole ed un punch di ottimo livello. Ovviamente la gamma media non mostra più qualche velatura come con la musica classica e né io ci faccio caso. La gamma altissima rimane appena metallica, ma con questo tipo di musica ciò si traduce in un vantaggio. Le percussioni potenti e quasi per nulla indistorte suggeriscono di aumentare il volume fino a livelli da denuncia alle autorità, limite che pressione indistorta a parte è l’unico da non superare.