HDR nei proiettori JVC D-ILA 2018

Emidio Frattaroli 15 Febbraio 2018 4K e 8K

Lo scorso martedì 13 febbraio, presso la sede di JVC KENWOODK Italia, c'è stato un seminario tecnico sulla calibrazione in HDR nei proiettori JVC con tecnologia D-ILA serie 2018 ed è stata anche l'occasione perfetta per fare qualche domanda al rappresentante dell'azienda giapponese

Introduzione: la gamma JVC 2018


Luca Busillo, Sales Manager di JVC KENWOOD Italia
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Lo scorso Martedì 13 febbraio, nella sede di JVC KENWOOD Italia a Milano, sono stato invitato ad un seminario sulla calibrazione in HDR dei videoproiettori con tecnologia D-ILA che vedeva impegnati alcuni dei principali rivenditori italiani che installano proiettori JVC. L'occasione è stata molto utile anche per fare il punto della situazione sulla gamma attuale dei videoproiettori. Attualmente la gamma home theater di JVC è composta da quattro modelli, tre sono con risoluzione nativa full HD e con meccanismo E-shift: il DLA-X5900 (listino 3.990 Euro IVA inclusa), il DLA-X7900 (listino di 5.990 Euro IVA inclusa) e il DLA-X9900 (listino di 8.990 Euro IVA inclusa). Poi c'è il DLA-Z1 (listino di 34.990 Euro IVA inclusa) con risoluzione nativa 4K e sistema laser-fosfori.


Wataru Saegusa, Europe and Asia group Projection department overseas marketing division di JVC
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I primi tre modelli utilizzano microdisplay con tecnologia LCoS (Liquid Crystal on Silicon) a risoluzione nativa full HD (1920x1080) con un meccanismo chiamato E-Shift che permette di raddoppiare virtualmente la risoluzione: gli stessi pannelli LCD riflettenti riproducono due immagini distinte, con la seconda immagine che viene traslata di mezzo pixel in diagonale rispetto alla prima. Il raddoppio della risoluzione in realtà è soltanto virtuale poiché non c'è "spazio" fisico tra un pixel e l'altro, quindi le due immagini sono praticamente sovrapposte. Per essere più chiari, un test pattern con linee bianche e nere di un solo pixel di spessore, sarebbe riprodotta come una tavola perfettamente grigia. D'altra parte alcuni vantaggi della soluzione con E-shift sono innegabili, ad iniziare dalla compatibilità con segnali 4K e al fatto che a distanza ravvicinata i pixel non sono più riconoscibili.

  
La sala conferenze, perfettamente oscurata con schermo screenline da 3 metri di base
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Le differenze tra i tre modelli della serie "X" si riassumono nella gamma dinamica e nella riproduzione dei colori. Il modello DLA-X5900 ha un flusso luminoso massimo di 1.800 lumen, un rapporto di contrasto nativo che arriva fino a 40.000:1 e un gamut colore che supera leggermente il REC BT.709. Il modello DLA-X7900 fornisce 1.900 lumen, ha un rapporto di contrasto nativo che arriva fino a 130.000:1 e un gamut colore che copre quasi quello DCI-P3 grazie ad un filtro colore supplementare; il modello DLA-X9900 ha lo stesso gamut colore ma è accreditato di 2.000 lumen e un rapporto di contrasto nativo fino a 160:000:1. Il modello DLA-Z1 ha un sistema d'illuminamento con laser e fosfori, fornisce un massimo di 3.000 lumen, copre completamente lo spazio colore DCI ma ha un rapporto di contrasto nativo che è addirittura inferiore a quello del modello DLA-X5900.

 
Menu in giapponese e trittico di telecomandi Sony, Oppo e JVC per la dimostrazione
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Tutti i quattro videoproiettori di JVC accettano segnali HDMI 4K 60p a 18 Gbps e sono forniti di un sistema di calibrazione semi-automatico con software gratuito che necessita di un PC con sistema operativo Windows e uno strumento di misura a scelta tra Datacolor Spyder 5 (a partire da 119 Euro su Amazon) e Xrite i1 Pro2 (circa 1.450 Euro su Amazon). 

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