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Pagina 1 - Introduzione: la gamma JVC 2018
Lo scorso Martedì 13 febbraio, nella sede di JVC KENWOOD Italia a Milano, sono stato invitato ad un seminario sulla calibrazione in HDR dei videoproiettori con tecnologia D-ILA che vedeva impegnati alcuni dei principali rivenditori italiani che installano proiettori JVC. L'occasione è stata molto utile anche per fare il punto della situazione sulla gamma attuale dei videoproiettori. Attualmente la gamma home theater di JVC è composta da quattro modelli, tre sono con risoluzione nativa full HD e con meccanismo E-shift: il DLA-X5900 (listino 3.990 Euro IVA inclusa), il DLA-X7900 (listino di 5.990 Euro IVA inclusa) e il DLA-X9900 (listino di 8.990 Euro IVA inclusa). Poi c'è il DLA-Z1 (listino di 34.990 Euro IVA inclusa) con risoluzione nativa 4K e sistema laser-fosfori.
I primi tre modelli utilizzano microdisplay con tecnologia LCoS (Liquid Crystal on Silicon) a risoluzione nativa full HD (1920x1080) con un meccanismo chiamato E-Shift che permette di raddoppiare virtualmente la risoluzione: gli stessi pannelli LCD riflettenti riproducono due immagini distinte, con la seconda immagine che viene traslata di mezzo pixel in diagonale rispetto alla prima. Il raddoppio della risoluzione in realtà è soltanto virtuale poiché non c'è "spazio" fisico tra un pixel e l'altro, quindi le due immagini sono praticamente sovrapposte. Per essere più chiari, un test pattern con linee bianche e nere di un solo pixel di spessore, sarebbe riprodotta come una tavola perfettamente grigia. D'altra parte alcuni vantaggi della soluzione con E-shift sono innegabili, ad iniziare dalla compatibilità con segnali 4K e al fatto che a distanza ravvicinata i pixel non sono più riconoscibili.
Le differenze tra i tre modelli della serie "X" si riassumono nella gamma dinamica e nella riproduzione dei colori. Il modello DLA-X5900 ha un flusso luminoso massimo di 1.800 lumen, un rapporto di contrasto nativo che arriva fino a 40.000:1 e un gamut colore che supera leggermente il REC BT.709. Il modello DLA-X7900 fornisce 1.900 lumen, ha un rapporto di contrasto nativo che arriva fino a 130.000:1 e un gamut colore che copre quasi quello DCI-P3 grazie ad un filtro colore supplementare; il modello DLA-X9900 ha lo stesso gamut colore ma è accreditato di 2.000 lumen e un rapporto di contrasto nativo fino a 160:000:1. Il modello DLA-Z1 ha un sistema d'illuminamento con laser e fosfori, fornisce un massimo di 3.000 lumen, copre completamente lo spazio colore DCI ma ha un rapporto di contrasto nativo che è addirittura inferiore a quello del modello DLA-X5900.
Tutti i quattro videoproiettori di JVC accettano segnali HDMI 4K 60p a 18 Gbps e sono forniti di un sistema di calibrazione semi-automatico con software gratuito che necessita di un PC con sistema operativo Windows e uno strumento di misura a scelta tra Datacolor Spyder 5 (a partire da 119 Euro su Amazon) e Xrite i1 Pro2 (circa 1.450 Euro su Amazon). Pagina 2 - Le possibilità di calibrazione HDR
Purtroppo durante il seminario è stato impossibile scattare foto o avere copia della presentazione. Fortunatamente si tratta di informazioni che io conoscevo già molto bene e che dovrebbero conoscere altrettanto bene tutti quelli che hanno letto i test dei proiettori JVC e Sony publicati lo scorso anno sulle pagine di AV Magazine. Dopo una introduzione generale sulla gamma dinamica estesa, Wataru Saegusa ha mostrato i punti di forza del menu di calibrazione dei JVC del 2018 "serie X" e in particolare il controllo del gamma in tre punti distinti, ovvero "Picture Tone" che permette di spostare il punto di clipping e i due ulteriori punti di intervento su alte luci e basse luci.
Tutto questo, unito alla doverosa calibrazione di luminosità e contrasto, permette di effettuare un "tone mapping" certosino che pone limiti soltanto alla pazienza e all'ossessività di chi effettua la calibrazione. Trovate maggiori informazioni sulla calibrazione in HDR dei JVC nel first look modello DLA-X7900 che ho pubblicato in questo articolo. Nel frattempo, dopo il breve seminario, nella seconda parte della mattinata Wataru Saegusa ha mostrato le differenze con materiale SDR full HD e HDR 4K confrontando un JVC DLA-X5900 e un Sony VPL-VW260ES, entrambi in condizioni di default e senza calibrazione, il tutto con lettore Oppo UDP-203EU fornito da Audioquality.
Nonostante le riflessioni del soffitto, molto vicino al bordo superiore dello schermo, il rapporto di contrasto più che doppio e lo spazio colore più esteso del JVC DLA-X5900 hanno fatto la differenza, anche per la cronica mancanza del Sony di controlli per la calibrazione della curva del gamma in HDR, mancanze già evidenziate sul first look sul "260" che potete trovare in questo articolo (nell'ultima pagina). Il Sony purtroppo ha un "tone mapping" modesto che rende le immagini in HDR generalmente troppo scure, con scarsi elementi per la correzione, costringendo l'installatore alla selezione di curve del gamma alternative che devono essere caricate con un software particolare, oppure aiutandosi con processori esterni (es. Lumagen).
A corollario delle dimostrazioni, Wataru Saegusa ha anche risposto ad alcune domande poste da rivenditori e giornalisti, suscitando anche qualche sorpresa. In particolare Saegusa si è lasciato sfuggire anche qualche anticipazione. In particolare abbiamo appreso che JVC sta già lavorando all'implementazione dell'HDR10+ (ovvero ai metadati dinamici), con la speranza che questa nuova funzione sarà disponibile nella nuova gamma che dovrebbe arrivare entro fine anno. Sempre entro la fine del 2018 dovrebbe arrivare anche un nuovo proiettore a risoluzione nativa 4K, con lampada tradizionale, che colmi la distanza siderale - in termini economici - che c'è con l'attuale modello DLA-Z1 con sistema laser-fosfori dal prezzo suggerito al pubblico di ben 34.990 Euro IVA inclusa. Per maggiori informazioni sui proiettori JVC: http://it.jvc.com/videoproiettori/proiettori-d-ila/
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