Test OLED Sony KD65A1

Emidio Frattaroli 22 Settembre 2017 4K e 8K

Il "primo" OLED di Sony si distingue dalla nuova ondata di nuovi schermi "organici" con un'estetica a cui è difficile resistere, con un sistema audio innovativo e la promessa di prestazioni video che rasentano l'eccellenza e in alcuni casi potrebbero addirittura a superarla. Sarà tutto vero?

Misure e calibrazione in Rec BT.709


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Per la riproduzione di materiale in HD le prestazioni del Sony A1 sono ottime già in condizioni di default. La modalità "Cinema Pro", assieme al bilanciamento del bianco "caldo 2" sono un mix quasi perfetto anche per chi non può permettersi una sonda e un po' di competenza nella calibrazione. Se invece si vuole il massimo, sappiate che è possibile ottenerlo in pochi minuti. Per le misure in REC BT.709, ho effettuato prima di tutto le rilevazioni nelle modalità "di fabbrica" e poi ho operato una calibrazione sul bilanciamento del bianco, anche di tipo fine (10 punti), verificando che i primi punti di intervento sono più concentrati sulle basse luci. Per essere più chiari il punto "1" non è relativo al 10% della scala dei grigi, bensì al 4%. Se avete colorimetro e software di calibrazione (Calman è vivamente consigliato), basta alzare al massimo una delle componenti RGB di un punto alla volta e misurare l'intera scala dei grigi, in modo da evidenziare il punto di intervento. Il gamma è ben regolare, quasi una "spada" e la "tenuta" del coefficiente 2.2 è così esaltante sulle basse luci che è quasi un peccato mortificarlo con la curva BT.1886.


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Il bilanciamento del bianco è già ottimo in default; le prestazioni diventano eccellenti dopo la calibrazione. Il bilanciamento del bianco, misurato con luminanza massima a 100 NIT (come da specifiche BT.709) è stabile anche variando l'APL (Average Picture Level, livello medio dell'immagine): in pratica, una volta finita la calibrazione, si può star certi che il bilanciamento sarà sempre corretto indipendentemente dal contenuto delle immagini, sia con scene molto luminose, sia con quelle più scure; per i TV con tecnologia OLED non è una cosa scontata ed è un peccato che questo sia un aspetto che viene trascurato da tutte le testate specializzate.


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La riserva di potenza è talmente elevata che in REC BT.709, se si mantiene la luminanza di picco entro i 130 NIT, non ci sarà nessun problema nel garantire lo stesso livello di luminanza a prescindere dal livello medio dell'immagine. Nel grafico possiamo osservare infatti che il livello massimo di luminanza non cambia al variare del valore di APL: in poche parole, 120 NIT sono garantiti anche se viene riempita l'intera superficie dello schermo. Il picco di luminanza massimo in REC BT.709 sfiora i 390 NIT e può essere utile in ambienti molto illuminati. Per la visione di contenuti HD consigliamo comunque un ambiente con pochissima luce e con livello di luminanza tra 90 e 120 NIT.


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Gamut e colori in condizioni di default sono già ottimi mentre dopo la calibrazione - effettuata con il software Calman - si rasenta la perfezione. In questo caso l'assenza di un CMS (la possibilità di calibrare colori primari e secondari nel menu utente) viene perdonata poiché il Delta E uv è inferiore a 3.

 

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