
Yamaha CX-A5200/MX-A5200 a IFA e CEDIA
Il produttore giapponese rinnova i top di gamma A/V con i nuovi pre/decoder e finale 11 canali, la cui innovazione principale consiste nella tecnologia Surround:AI, che impiega l'intelligenza artificiale per ottimizzare la resa sonora di ogni scena, analizzandola e confrontandola con un database di riferimento
Durante la prossima edizione di CEDIA, Yamaha presenterà i pre-decoder/finale multicanale CX-A5200/MX-A5200, nuovi modelli top di gamma della linea Aventage. Il CX-A5200 elabora colonne sonore fino a 11.2 canali, permettendo configurazioni Dolby Atmos/DTS:X 7.2.4. La tecnologia Surround:AI impiega l'intelligenza artificiale per analizzare le caratteristiche audio di una scena, focalizzandosi su aspetti della colonna sonora come la gamma dinamica, la quantità di dialoghi e di effetti sonori, la musica di sottofondo e il bilanciamento dei canali. Le caratteristiche vengono quindi confrontate con un database di riferimento composto da scene cinematografiche per elaborare automaticamente il sonoro e ottimizzare le prestazioni. Surround:AI promette di rendere più intelligibili le voci nelle sequenze con una grande quantità di rumore in sottofondo, preservando comunque l'impatto degli effetti sonori.
Il sistema di calibrazione automatica YPAO utilizza calcoli a 64 bit per analizzare e compensare le imperfezioni acustiche di una stanza. La tecnologia R.S.C. (Reflected Sound Control) riduce l'impatto negativo sul suono delle prime riflessioni, quelle dei mobili e delle pareti in prossimità degli altoparlanti. Il processo di conversione è affidato a un doppio DAC ESS SABRE ES9026PRO. Lo stadio di alimentazione ospita un trasformatore toroidale blindato che poggia su una piastra in ottone di elevato spessore per contenere le vibrazioni. I sette ingressi HDMI permettono il pass-through di segnali HDR10, Dolby Vision e HLG, mentre le uscite sono tre, una delle quali dedicata alla zona secondaria.
Per il multiroom sono disponibili anche due uscite a basso livello, mentre quelle multicanale sono sdoppiate su terminali single ended e bilanciati. Uno dei quattro ingressi linea è disponibile a sua volta su connettori XLR, mentre quelli S/PDIF sono sei (tre ottici/tre coassiali). Sono presenti inoltre quattro ingressi A/V (RCA stereo+CVBS) e due component. Lo sportellino frontale nasconde una porta USB 5V. La dotazione è completata dall'ingresso per giradischi, quello analogico multicanale 5.1, le porte Ethernet e RS-232, i due ingressi trigger e gli in/out remote.
La appartenenza all'ecosistema multiroom MusicCast assicura l'ascolto di file salvati su periferiche di rete, sorgenti cablate, radio e servizi internet, tramite connettività LAN, Wi-Fi/AirPlay e Bluetooth. I servizi supportati includono tra gli altri Pandora, Spotify, SiriusXM, TIDAL, Deezer e Napster. Il CX-A5200 si interfaccia con i principali protocolli system integration, tra i quali Control4, ELAN Home Systems e RTI. Per diagnosticare eventuali problemi possono essere utilizzate le soluzioni Domotz e Ihiji. Il dispositivo è gestibile inoltre tramite i comandi vocali di Amazon Alexa.
Ideale complemento del CX-A5200, il finale 11 canali MX-A5200 fornisce 150W/8Ω (20÷20.000 Hz, 0,06% THD, due canali pilotati). Il massiccio trasformatore toroidale associato a due blocchi di condensatori ad alta capacità assicura un'adeguata erogazione e riserva dinamica. Lo speciale telaio ad alta rigidità con base a doppio strato isola i circuiti dalle vibrazioni prodotte nello stadio di alimentazione.
l circuiti sono di tipo current feedback totalmente simmetrici. Viene supportato il bi-amp fino a cinque canali e il pilotaggio dei frontali a ponte (BTL). I morsetti altoparlanti sono placcati in oro e accettano connettori a forcella o banana, mentre gli ingressi sono di tipo RCA e XLR.
Il pre-decoder Yamaha CX-A5200 sarà disponibile da settembre al prezzo di 2699,95 US $, con l'MX-A5200 che lo seguirà nel mese di dicembre a 2.899,95 US $.
Fonte: AVS Forum
Commenti (6)
Saggia a mio avviso, nell'ottica di un contenimento del prezzo finale di vendita, anche la scelta di non spingersi oltre i canonici 11 canali, che bastano e avanzano per la stragrande maggioranza degli appassionati. Andare oltre avrebbe sicuramente più senso nelle sale dedicate di maggiori dimensioni e con più file di sedute, ma probabilmente quella tipologia di cliente si rivolgerebbe in ogni caso a prodotti di ben altro costo.
Superbe anche la cura e la qualità della costruzione (a partire dall'alimentazione, per arrivare allo chassis), probabilmente senza eguali in questa fascia di prezzo.
Meno comprensibile, se vogliamo, l'aggiornamento del finale che, specifiche alla mano, sembra del tutto identico rispetto al modello che va a sostituire, non fosse per la possibilità di un collegamento a ponte che non ricordo essere presente sul vecchio modello.
a mio modo di vedere rimane un ottimo prodotto dalle caratteristiche tecniche di assoluto livello senza sconfinare nei prezzi esoterici
Non credo che uno cambi pre per una questione prettamente estetica. Comunque non trovo nulla di nuovo rispetto al suo predecessore AI a parte. Spero che ciò sia solo dovuto al fatto che la casa dei 3 diapason non abbia voluto scoprire tutte le carte prima del lancio ufficiale. Come minimo mi sarei aspettato un miglioramento del sistema di auto calibrazione con l'aggiunta di un microfono che permetta al sistema di sfruttare l'eq anche per le bande al di sotto dei 31 hz anziché doverlo fare manualmente come avviene oggi per il 5100.
Se così non fosse non capisco il motivo di questo aggiornamento.
Mossa davvero intelligente che riposiziona Yamaha rispetto alla concorrenza. Le modifiche, secondo me, vanno proprio a toccare i punti chiave. Lo YPAO a 64bit (rispetto ai 32bit dei processori usati dai concorrenti) i nuovi Sabre, il nuovo a,imentatore ulteriormente migliorato. Mi incuriosisce un ultimo punto che potrebbe fare la differenza: il posizionamento degli speakers per Atmos. Sappiamo che ATMOS condiziona il posizionamento a soffitto con vincoli precisi che possono risultare alquanto pesanti in ambiente domestico. Qui Yamaha posiziona i 4 speakers agli angoli superiori come già faceva per i propri ambienti simulati, ben prima dell'apparizione di ATMOS (Anni '90...). Ciò significa che riesce a soddisfare i requisiti di ATMOS ugualmente, pur non disponendo gli speakers superiori a soffitto ? Questo sarebbe un punto importantissimo perché è sicuramente meno invasivo installare i 4 altoparlanti nel modo suggerito da Yamaha. Per DTS-X sappiamo che non ci sono questi stretti vincoli di posizionamento. Per AURO 3D... beh non mi sembra che si stia diffondendo molto.