Servizi streaming: -13% per Netflix dal 2020, cala anche Prime Video, stabile Disney+

Nicola Zucchini Buriani 16 Febbraio 2023, alle 17:09 Media, HD e 4K

Negli ultimi due anni Netflix ha perso il 13% delle quote, in calo anche Prime Video, stabile Disney+


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JustWatch ha pubblicato un'analisi del mercato relativa ai servizi streaming per i contenuti video. Nello specifico si tratta della quota di mercato conquistata dai principali attori tra gennaio 2020 e dicembre 2022. Come si può vedere dal grafico che abbiamo allegato all'articolo, Netflix sta da tempo attraversando una fase di contrazione: parliamo di un -13% nel corso degli ultimi due anni. Il calo non è stato così rilevante da intaccare la posizione di leader del mercato, ma la distanza rispetto a Prime Video di Amazon, che si posiziona al secondo posto, si è ridotta in modo consistente.

La frammentazione innescata dall'ingresso di un numero sempre maggiore di concorrenti ha comunque avuto un impatto negativo anche su Prime Video: la diminuzione delle quote è stata più lieve rispetto a Netflix ma è comunque evidente. Al terzo posto di colloca Disney+, che fino all'agosto del 2022 è stata in crescita più o meno costante. Da quel momento in poi il market share sembra essersi stabilizzato, un segnale che indica una certa saturazione del mercato. Al quarto posto c'è HBO Max, che sicuramente dispone di numeri decisamente inferiori ai concorrenti ma è tuttora in crescita a livello mondiale, pur non essendo disponibile in tutti i Paesi; ricordiamo che in Irlanda, Regno Unito, Germania, Austria e Italia i diritti sono stati acquistati da Sky.


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In quinta posizione, non molto distante da HBO Max, c'è Apple TV+, un servizio che sta crescendo progressivamente anche se con una certa lentezza. I dati forniti da JustWatch, uniti all'analisi di MoffettNathanson che mostra profitti in calo per i servizi streaming, fotografano una situazione non particolarmente rosea che si è creata per una concomitanza di cause. Sicuramente la pandemia, con tutte le relative restrizioni, aveva contribuito a gonfiare il mercato oltre le reali aspettative. Quando le restrizioni sono finite una parte degli abbonati ha semplicemente preferito spendere il proprio tempo e i propri soldi in altre attività, probabilmente più sociali o comunque svolte fuori dalle mura domestiche.

Anche la già citata frammentazione non ha sicuramente aiutato: nel giro di pochi anni l'offerta è aumentata enormemente così come la concorrenza. Il tempo a disposizione degli utenti è invece rimasto identico e non è pertanto difficile immaginare perché le quota dei colossi siano calate e quelle di altri servizi non crescano più. Anche i costi indiretti sono del resto saliti, se si considera che molti contenuti, oggi spezzettati su vari servizi, potevano essere fruiti fino a poco tempo fa con un solo abbonamento o un paio al massimo. Sull'andamento del mercato nel prossimo futuro peseranno gli aumenti di prezzo paventati o già messi in atto da alcuni, nonché la tolleranza alla condivisione degli account che per Netflix (ma potrebbe non essere la sola) è ormai al capolinea.

Fonte: JustWatch

Commenti (5)

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  • Franco Rossi

    19 Febbraio 2023, 12:35

    Appena bloccheranno la condivisione avranno un altro calo...
  • cabala

    19 Febbraio 2023, 14:20

    Non ne sarei così sicuro: quando ti abitui al servizio non ci rinunci facilmente, soprattutto quando la cifra richiesta per regolarizzarsi è assai contenuta. In ogni caso, all'aumentare dei servizi di Streaming, diminuisce la quota di Mercato per ciascuno di essi. I prezzi quindi aumenteranno per garantire la stessa qualità del servizio e di conseguenza la maggioranza degli utenti dovrà fare una scelta verso un Provider o un altro, scelta che con tutta probabilità non sarà monolitica (ovvero, si potrà passare dall'uno all'altro nell'arco dei mesi). Niente di inaspettato. Ora vedremo quali strategie metteranno in campo i vari Provider per garantirsi un'utenza fedele, uno zoccolo duro su cui fare sempre affidamento.
  • rossoner4ever

    19 Febbraio 2023, 17:48

    Dal mio punto di vista non ha senso essere fedele a quella o l'altra piattaforma streaming. Io mi abbono quando ho qualcosa da vedere. Molto difficilmente sono 2 mesi sulla stessa piattaforma... e capita pure che per un mese o più non mi abbono a nulla.
  • wercide

    19 Febbraio 2023, 18:21

    Originariamente inviato da: rossoner4ever;5233334
    Io mi abbono quando ho qualcosa da vedere. Molto difficilmente sono 2 mesi sulla stessa piattaforma...

    Idem. È l'unico modo per gestire l'enorme frammentazione del settore da consumatore.

    Mi iscrivo a un servizio per un mese, guardo tutto quello arretrato, cancello l'iscrizione, ci vediamo tra 4-5 mesi quando ci sarà una nuova coda di contenuti. Via al prossimo...
  • Franco Rossi

    19 Febbraio 2023, 21:09

    Originariamente inviato da: cabala;5233319
    Non ne sarei così sicuro: quando ti abitui al servizio non ci rinunci facilmente, soprattutto quando la cifra richiesta per regolarizzarsi è assai contenuta. ......[CUT]

    Beh se consideri che oggi chi ha l'abbonamento premium lo condivide in 4 pagando 4,50 euro al mese a testa e che con le nuove regole l'abbonamento premium si potrà condividere solo in 3 ed il costo totale passerà da 18 a 30 euro al mese e che quindi dividendolo in tre sarà pari a 10 euro a testa, non mi sembra un aumento assai contenuto visto che è più del doppio della cifra attuale. Non solo, ma formalmente sei sempre fuori legge se gli altri due utenti non sono familiari.

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