
DVB-T2: pronte il 18% delle case italiane
In attesa della roadmap per il passaggio al nuovo standard per il digitale terrestre, uno studio condotto nel novembre scorso rivela che l'82% delle famiglie italiane è impreparato allo switch-off e una su quattro riceve solo programmi SD
Circa 17,8 milioni di famiglie italiane, ovvero l'82,1% del totale, sono impreparate alle future trasmissioni DVB-T2. Lo rivela una ricerca della Fondazione Ugo Bordoni (FUB) in collaborazione con Auditel-Ipsos, condotta nel mese di novembre 2018. Dei 21,6 milioni di famiglie in Italia attrezzate per il digitale terrestre, il 25% può ricevere solo programmi in DVB-T/MPEG-2 (risoluzione standard), mentre il 56,7% anche quelli DVB-T/MPEG-4 (HD). TV e decoder DVB-T2 sono invece in possesso di 3,87 milioni di famiglie, pari al 17,9%: 11,3% di tipo DVB-T2/MPEG-4 e 6,6% DVB-T2/HEVC.
La ricerca stima che che i televisori vengono aggiornati in media ogni 8,9 anni. Il MISE dovrebbe comunicare a breve la roadmap per il passaggio dal DVB-T al DVB-T2, che dovrebbe partire dal settembre 2021 e completarsi entro il 30 giugno 2022. Sono previsti 50€ di contributi statali per l'acquisto di TV/decoder compatibili DVB-T2, MPEG 4 e HEVC.
Fonte: Advanced Television
Commenti (6)
A parte che entrambi i cavi di antenna (credo tu intenda riferirti a questi) sono coassiali, come qualsiasi cavo schermato, la soluzione proposta sottintende che il TV abbia anche un ingresso per Sat, cosa che, per moltissimi TV, non è.
Non che ci sia qualcosa da guardare sui canali HD che sono una ventina rispetto ai 300 e passa in definizione standard.
Dal primo Gennaio 2017 (https://www.dday.it/redazione/15937...-tv-e-decoderso) è scattato l'obbligo di vendere in Italia televisori che supportino il DVBT2. Quindi la soluzione che che proponi (cioè uso del recevitore satellitare), sarebbe di reale utilità solo per quei televisori acquistati prima del 2017. In effetti non è contemplata nello studio, ma ho l'impressione che sia piuttosto marginale.
Il vero problema, direi, dal punti di vista di introduzione invasiva di una nuova tecnologia in broadcasting, invece, è lo scarso ricambio medio (9 anni). E da qui gli incentivi, per favorire la vendita di decoder a basso prezzo.
Comunque a chi interessa dare un occhio al report completo (sono comunque solo 7 pagine), eccolo: https://www.mise.gov.it/images/stor...-marzo-2019.pdf
Non ho ben capito la soluzione, usare il decoder sat della TV? Ma per usarlo non devi avere un impianto con parabola? Credo che la stragrande maggioranza chi guarda la TV col digitale terrestre non abbia un impianto con la parabola, quindi non è una soluzione praticabile. La soluzione più economica sarà l'acquisto di un decoder DVBT2 com'è stato per il primo switch off coi decoder DVBT