Diffusori Ubsound serie Velvet HDNSS
Il costruttore italiano presenta la sua prima serie di sistemi di altoparlanti hi-end, suddivisa in due modelli da supporto/pavimento dotati di un esclusivo sistema di insonorizzazione e di accordo in bass-reflex asimmetrico
Ubsound presenta i diffusori della serie Velvet, che segnano il suo debutto nel settore hi-end a quasi nove anni dalla fondazione. Si tratta del sistema da supporto VL42 e da quello da pavimento VL48. Per questa serie è stata sviluppata la tecnologia HDNSS (High Definition Natural Sound Signature), che promette un suono estremamente dettagliato e al tempo stesso una timbrica tendenzialmente calda. Uno dei punti fondamentali è l’esclusivo bass-reflex asimmetrico con curvatura a 45°, che incrementa l’omogeneità delle frequenze sotto i 200 Hz migliorando il soundstage.
“Il suono perfetto non esiste, ma con questa tecnologia esclusiva abbiamo fatto il massimo per creare un suono naturale e bilanciato.” dichiara Marzio Gasparro – CEO del gruppo Ubsound.
La tecnologia HDNSS adotta un approccio maggiormente orientato alla fisica e alla dinamica delle risonanze piuttosto che all’elettroacustica e all’elettronica classica. Lo sviluppo si basa in parte sulle teorie del fisico matematico Manfred Schroeder, che trovano applicazione nell'impiego di rivestimenti fonoassorbenti di diverse misure, spessori, angolazioni e materiali per l’isolamento acustico interno dei diffusori
Entrambi i modelli sono disponibili solo nel colore nero opaco, ottenuto con una speciale verniciatura multi-strato che viene applicata manualmente a pennello. I due modelli condividono anche la configurazione due vie con trasduttore coassiale da 21 cm.
“Con la serie Velvet abbiamo voluto accrescere il valore dei nostri progetti. Oltre alla fase di progettazione, anche la produzione dei diffusori viene realizzata meticolosamente in Italia per poter seguire da vicino tutte le fasi produttive e poter dare ai nostri prodotti l’eccellenza per cui il Made in Italy è conosciuto nel mondo. L’artigianalità della manifattura che utilizziamo per costruire i nostri diffusori conferisce agli stessi un valore unico. La serie Velvet è disegnata, progettata, lavorata, costruita, dipinta e testata singolarmente a mano” conclude Gasparro.
Specifiche:
Velvet VL42
Tipo: 2 vie, da supporto, reflex asimmetrico
Altoparlanti: mid-woofer 21cm con tweeter coassiale a cupola
Risposta in frequenza: 34÷22k Hz
Impedenza: 8 ohm
Sensibilità: 88dB
THD max: <1%
Potenza consigliata: 15-80W, max 100W
Dimensioni (LxAxP): 260 x 390 x 300 mm
Peso: 8 kg
Velvet VL48
Tipo: 2 vie, da pavimento, reflex asimmetrico
Altoparlanti: mid-woofer 21cm con tweeter coassiale a cupola
Risposta in frequenza: 33÷22k Hz
Impedenza: 8 ohm
Sensibilità: 88dB
THD max: <1%
Potenza consigliata: 15-80W, max 100W
Dimensioni (LxAxP): 260 x 920 x 300 mm
Peso: 15 kg
Il prezzo dei diffusori Ubsound VL42 e VL 48 è rispettivamente di 3600€ e 4700€ la coppia con garanzia di tre anni.
Per ulteriori informazioni: www.ubsound.com
Fonte: Ubsound Group
Commenti (14)
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[I]Premesso, per i malpensanti, che a me non interessa acquistare queste casse e vado avanti con le mie care cinesine Bowers & Wilkins 700, un po’ troppo scure per i miei gusti ma vanno bene così... a caval donato non si guarda in bocca.
Caro Nordata, per completezza, lealtà editoriale-giornalistica ed etica, mi sembra corretto aggiornarti sulle sciocchezze che hai scritto dei grafici confezionati in stile marketing.
Infatti, questo è il link della nuova lunga e dettagliata recensione integrale, correllata da ben 34 misurazioni con le contropalle, sapientemente scritta da Alfredo Di Pietro di Non Solo Audiofili che, per chi è nel settore, non ha bisogno di presentazioni.
Eccola qua, riservata solo a chi “sa leggere” le misurazioni: http://nuke.nonsoloaudiofili.com/UB...40/Default.aspx
Non me ne voglia il caro amico ex collega Gianpiero Materazzo di Audio Review, ma neanche dalla sua grande penna ho mai visto addirittura 34 misurazioni così ben fatte su un prodotto. So leggere molto bene le misurazioni e queste sono fatte ad hoc, ho fatto misurazioni anche io per 10 anni ma poi ho smesso da tempo.
Se leggi bene questa recensione, il 90% delle cose che hai scritto verso queste casse UbSound Velvet 48 da pavimento fatte a mano a Milano, si nebulizzerà nell’immediato, fatta salva all’uopo la volontà perfida di insistere su insulse conclusioni tirate su dal naso a vanvera da non chi non se ne intende come me di misure ma vuole comunque polemizzare per amore del flame.
Vale sempre il proverbio “chi mal fa mal pensa”.
Ti dirò di più caro Nordata, se rifletti sforzandoti con onestà, potrai facilmente notare che le recensioni e misurazioni di Di Pietro sono pubblicate sul suo sito che non ha la men che minima pubblicità tipo banner, lo fa per pura passione da 43 anni. Mentre, le tanto citate misurazioni di Audio Review, sono pubblicate su una rivista venduta in edicola piena zeppa di pagine pubblicitarie e, a tua insaputa, proprio questa estate il mio caro ex capo Mauro Neri (proprietario di Audio Review) mi ha detto apertamente che Audio Review sta in piedi all’85% di pubblicità (le pagine classiche sulla rivista) e il 15% con il margine netto che rimane dalla vendita della rivista nelle edicole. A questo aggiungi, dai sforzati Nordata, che non vedrai “mai” le misurazioni di un prodotto su Audio Review se nei due mesi precedenti o nei due mesi successivi non c’è almeno una pagina pubblicitaria della marca del prodotto misurato e recensito. Lo capisci cosa voglio dirti Nordata vero? O hai bisogno dei sottotitoli? Ottimo. Quindi tutte le cose che hai scritto su questa marca veramente italiana UbSound legate all’assenza di misurazioni attendibili, ora dovrebbero rientrare da dove sono uscite “si tieni i pall”, sia perché ora ci sono complesse misurazioni pubblicate da dove si evince inequivocabilmente l’alta qualità a 360 gradi di queste Velvet UbSound e, unitamente alla parte narrata del recensore stesso, le ottime prestazioni in modo giustificato da fatti e reali prove di ascolto, sia perché l’assenza di pagine pubblicitarie UbSound su Audio Review dovrebbe farti capire al volo il vero perché non hai mai letto misurazioni su queste casse pubblicate su Audio Review. Non provare neppure ad aprire bocca in merito, non capisci una bega di misurazioni rispetto a me e non consosci come me la readazione di Audio Review nella sua intimità.
Pensa che le misurazioni delle mie blasonate b&w 700 fatte da Audio Review fanno lettaralmente schifo rispetto alle 34 misurazioni di queste italiane UbSound. Ma me le tengo comunque. Non sforzarti, tanto non capisci niente di misurazioni e non capiresti. Leggo da tanti di quegl’anni Audio Review che potrei riscrivere gli articoli.
Non darti del sciocco, non serve, ma fanne tesoro per la prossima volta prima di muovere le dita sulla tastiera. Puoi fare ben altre cose alternative con un paio di quelle dita e di sicuro ti piacerebbe.
Ora che la tua indisponenza, malafede e incompetenza nell’aggredire questa marca italiana con ben 36 post idioti totali più giochini con altri 30 post dei vari leccaculo, si è apertamente dimostrata errata e falsa, potresti scusarti pubblicamente.
Guarda che io so molto bene chi sei Nordata, conoscicchio di vista te, mio figlio conosce benissimo la splendida Fede con le sue lentiggini e molteplici tatuaggi ed io ti ho persino fatto gli auguri di buon compleanno a marzo di quest’anno sotto vero nome ovviamente, quindi non provare neppure a fare il paraculo con me, non attacca. So bene che sei un venduto e di parte, conosco pure gli intrallazzi vari che hai come li conoscono in tanti, ma non qui dentro. Dovresti avere la dignità di dimetterti da moderatore, sei incapace, falso e pilotato, quindi non meriti questa carica su un bel forum come Av Magazine, vergognati per quanto hai scritto su questa marca e, come si legge tra poco, per le palle che hai scritto. Altrimenti farò in modo di farlo io, oppure, di convincerti di persona che sono molto più persuasivo. E tutto questo, come già detto, lo faccio per principio ed etica pensa un po’ caro Nordata, perché non tollero certe schifezze e la perfidia con la quale le metti in atto.
Una volta mi hai scritto di parlarne con il mio amico Emidio, che ovviamente mi conosce mooolto bene col mio vero nome e non l’avatar, grazie del permesso povero coglioncello venduto. Ma secondo te vado a disturbare la mia amicizia decennale con l’amministratore Emidio (e il socio Baiocchi anch’esso amico), con tutto quello che ha da fare, per fargli cestinare un finto moderatore venduto come te? Ma non gli scriverò mai caro Nordata, sarà lui a scoprire i tuoi tramini che gli nascondi e poi deciderà nel tempo. Che mi frega, io lo stimo moltissimo, ma Av Magazine è sua non mia, e se ritiene di tenere un moderatore marchettaro in capo al forum è affar suo. Secondo me se sapesse la verità su di te ti piglierebbe a calci nelle palle senza remore conoscendolo bene (insieme a Baiocchi magari).
Veniamo alle palle che hai scritto, palle che che vanno ben oltre la tua perfidia con ritorno economico. Tu hai scritto tempo fa che due persone in particolare erano iscritte come cloni su questo forum Av Magazine e le hai sospese. Ma hai fatto un errore, hai scritto che usavano “lo stesso pc”. Bene, essendo io e anche questi due, con altri avatar, anche su forum libero, ci siamo messaggiati privatamente visto che ci siamo imbattuti su commenti di decine di persone che sanno che sei un marchettaro, e quindi ho riconosciuto entrambi. Bene, ascolta un po’ visto che hai scritto (leggi sopra) “stesso pc”:
allora, dei due ragazzi,
uno si è sempre e solo connesso da un iPhone 8 e sempre solo da wifi di casa ad Acciaroli (credo cilento campano se non erro),
l’altro si è sempre e solo connesso da un Huawei P30 pro tramite il wifi di casa ad Amalfi (credo sotto Napoli se non erro, purtroppo non conosco bene la bella Campania, conosco meglio Teramo per il piacere di Emidio).
I due ragazzi non si conoscono, mai visti ne incontrati. Quindi palla la storia dei PC (usavano smartphone) e impossibile la stessa area di tracciatura IP (la Camapania è bella grande). Quindi dovresti vergognarti di aver inventato una simile falsità-minchiata per avere un espediente per poterli sospendere. Sei falso e sei bugiardo, vergognati.
Adesso che hai letto tutto, ti do tre ordini e cerca di ubbidire subito come una cagnolina a cuccia, a pancia in giù come piace a te, zitto e muoviti, sono il tuo padrone:
1) sospendimi - bannami da questo forum. Dai muoviti obbedisci, come una cagnolina
in calore a 4 zampe forza.
2) rispondi le tue solite minchiate da marchettaro quale sei che si arrampicherà ai vetri come al solito, tanto presto tutti sapranno che essere ignobile sei. Poi cancella questo mio lungo post.
3) come ultima botta di cultura, leggiti molto bene questa recensione minuziosa, i testi e le 34 misurazioni, così capirai (tu e la banda bassotti che ti hanno spalleggiato) che questa marca italiana UbSound lavora molto bene. E ribadisco che non me ne frega proprio nulla, ho le mie bassose bowers 700 e va bene così. Ma leggila molto bene cretino, ecco il link: http://nuke.nonsoloaudiofili.com/UB...40/Default.aspx
imparalo a memoria.
Nulla mi urta più delle ingiustizie e la violazione dell’etica editoriale.
E con questo ti dico “addio” caro Nordata il marchettaro,
oppure “a presto” se vedrò che non ti sei dimesso da qui entro il weekend.
Te l’avevo detto, mai hai fatto lo sbruffone per prendere due soldi. Adesso non te mollo più, ce poi mette la mano sur foco.[/I] -
Va be, scritto così fa ridere dall’inizio alla fine.
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Prima di lasciare la Parola a Gian Piero Matarazzo per la sua risposta nel merito delle misure e ell'attesa di scoprire chi si cela dietro il nick Audioninja77, approfitto per stemperare le tonnellate di qualunquismo, disinformazione e in parte anche diffamazione del nostro gentile fan del marchio ubsound.
Oltre che co-editore di AV Magazine, direttore responsabile della nostra testata a amministratore del forum, sono stato un collaboratore molto importante per le riviste del gruppo TechniPress (AudioREVIEW, Digital Video HT e ACS) per cinque lunghi anni, dal 2000 al 2004 e continuo a coltivare una sana e condivisa amicizia con Mauro Neri, comunque uno dei soci della cooperativa e non certo proprietario di AudioREVIEW ma comunque direttore responsabile della storica testata.
AV Magazine ha ereditato il DNA di AudioREVIEW, ho investito sin da subito e continuiamo sempre e costantemente ad investire in strumentazione e ricerca e sviluppo non solo per un vantaggio comprensibile in termini di conoscenza e autorevolezza rispetto alle altre testate specializzate, ma anche per offrire ai nostri lettori test completi, super partes e verificabili.
Quello che molti non sanno è che le misure sono una garanzia assoluta. Il redattore potrebbe scrivere tutto e il contrario di tutto nell'ascolto e nella visione di un prodotto. Ma davanti ad una misura le chiacchiere stanno a zero perché un grafico di una risposta in frequenza di un diffusore o un gamut oppure la luminanza di un TV non si può taroccare e può essere verificate da altre testate, dai costruttori e più in generale da qualsiasi persona.
In poche parole, quando pubblichiamo le misure, prima di tutto ci mettiamo la faccia. Per questo motivo, prendiamo la faccenda molto seriamente. Ed è questo il senso dei copiosi investimenti in strumentazione e conoscenza nelle misure audio e video fatte da testate come AV Magazine ed AudioREVIEW.
Perché c'è un po' di differenza tra semplici appassionati che usano solo un colorimetro da 250 Euro per misurare un TV, rispetto ad una testata che ha speso più di 10 volte tanto solo per misurare la luminanza (con un Minolta LS150). E non vi dico quanto costa tutto il resto della catena, tra colorimetri, spettrometri, generatori e servizi di calibrazione di tutta la strumentazione che utilizziamo. Per l'Audio le differenze rischiano di essere ancora più drammatiche. Perché in quel caso non basta l'attrezzatura perché conoscenza ed esperienza sono ancora più importanti.
Chiudo (più o meno) con una nota sulla vendita di spazi pubblicitari e sullo stucchevole ma comprensibile appunto che ci viene fatto ciclicamente da qualche appassionato, talvolta anche in malafede. Prima però qualche esempio.
LG non ha MAI fatto pubblicità su AV Magazine. Eppure trovate e continuerete a trovare test su AV Magazine dei prodotti LG.
Il reparto consumer di Sony non fa pubblicità su AV Magazine da più di 10 anni. Ma anche in questo caso trovate e continuerete a trovare test su AV Magazine dei prodotti Sony.
Sono tanti i prodotti testati, con misure, di aziende che non investono in pubblicità su AV Magazine. E lo stesso accadeva e accade anche su AudioREVIEW. Ripeto: ogni tanto capita che qualche leone da tastiera metta dubbi sulla nostra sudditanza psicologica verso le aziende che investono in pubblicità. Peccato per loro che quello che affermo, ovvero che le nostre misure e i nostri giudizi non sono in vendita, è una verità incontestabile e verificabile.
L'unico vantaggio che diamo alle aziende che investono in pubblicità oppure nella organizzazione di eventi, è lo spazio, ovvero il numero di prodotti che analizziamo e magari anche la complessità del test o dell'articolo che andremo a pubblicare. Nient'altro. Le recensioni non sono in vendita e non lo sono mai state.
Ed ora spazio alla risposta di Gian Piero Matarazzo che ringrazio per il tempo che ha sottratto ad altre attività sicuramente più interessanti.
Emidio -
Ecco il messaggio di Gian Piero
Originariamente inviato da: Gian Piero MatarazzoGentile amico (il mio nome è Matarazzo e non Materazzo), ho letto con una certa riluttanza il tuo attacco sia ad AudioREVIEW che a Nordata e poi mi sono andato a vedere le 34 misure con le contropalle come le hai definite.
Intanto ti dico che non credo siamo colleghi perché, chiunque tu sia, celato un po' da vigliacchetto dietro ad uno pseudonimo, non credo tu abbia fatto alcuna misura in ACS o AUDIO REVIEW come vuoi far credere. Anche perché dal 1999, anno del mio ingresso in TechniPress, non le ha fatte nessuno al di fuori di me. Per altro MLSSA è sotto password.
Per un periodo molto breve le misure ad ACS le ha fatte con la CLIO Federico Valeri, mentre qualche misura a casa l'ha fatta anche Roberto Pallocchia. Ma sono due persone preparate e serie che mai e poi mai avrebbero avuto il bisogno di nascondersi sotto uno pseudonimo. Il periodo per altro è stato di breve durata, un paio di anni al massimo.
La pubblicità serve ad una rivista? Certo. Che grande scoperta! Noi in redazione non abbiamo Arta & Isemcon ma strumenti che, quantificati in soldi, raggiungono una cifra smodata. In più abbiamo persone che gli strumenti li sanno usare secondo un ciclo continuo di condivisione delle conoscenze che, nel tuo caso, purtroppo, sembra non abbia funzionato affatto.
Avere dei professionisti che effettuano le misure richiede soldi per il loro compenso, perché i professionisti, pur mettendoci tanta passione, lo fanno per lavoro. E ciò costituisce una garanzia enorme per chi legge, anche per chi i grafici non li sa leggere. Ma tu sei sicuro sicuro che i grafici in oggetto li hai saputi leggere? Ti dimostrerò che non è così, e che la vantata presenza dentro ACS o AudioREVIEW è stata per te, professionalmente parlando, tempo perso.
Personalmente non mi andrebbe di commentare le 34 misure con le contropalle effettuate da Di Pietro: le ho lette qualche volta, ridacchiando per esempio della distorsione di quinta armonica fino a 20 kHz, come se il microfono avesse 100 kHz di banda passante... Oppure sull'analisi del carico, ove il nostro indicava come più facile quello di 6 ohm - con rotazioni notevoli - rispetto ad un carico di 5 ohm praticamente resistivo. Ma non sono andato mai oltre la risata, senza attaccare mai e senza fare commenti pubblici, ma solo segnalando direttamente al Di Pietro l'errore.
Quando ho parlato di microfonini ad elettrete parlavo della più grande rivista al mondo che usa - e se ne vanta come Di Pietro - una capsula ad elettrete. Grazie alla decennale amicizia con Emidio ho deciso, in accordo col mio direttore, di effettuare delle misure sui diffusori in prova su AV Magazine, fornendo, grazie alla mia strumentazione personale, un risultato identico a quelle ottenute in redazione, al punto che una volta Mauro le ha pure pubblicate.
Sia AudioREVIEW che AV Magazine utilizzano per altro una impaginazione grafica proprietaria, frutto di molto software scritto da me per un aspetto professionale delle misure.
Da recensore di AV Magazine e come risposta al tuo attacco andiamo allora a vedere il motivo del contendere, facendoti notare come nel tuo post, prima ti spacci per grande amico di Emidio, e poi accusi Nordata - che personalmente non conosco - di obbedire ai poteri forti come un cagnolino. Beh, i poteri in AV Magazine li detengono Emidio e Franco. Detto questo mi sembra che le tue affermazioni siano quanto meno dissonanti. Ma queste sono illazioni ed io bado ai fatti.
Francamente, lo ammetto, non mi va di commentare le misure degli altri, ma quando queste sono utilizzate contro di me o contro le riviste con cui collaboro, mi sento obbligato.
Ho dato uno sguardo al test ed alle 34 misure con le contropalle che citi. Visto che per tua ammissione i grafici li sai leggere, mi potresti spiegare alcune finezze che fatico a capire. Tra le 34 misure ho trovato molte ripetizioni inutili, sia per le dispersioni angolari che per le waterfall, con la stessa identica informazione ripresa da varie angolazioni e vari inutili punti di vista diversi.
Noto anche che l'unica waterfall utile, quella del diffusore, è cortissima come durata, come se il locale di misura fosse, come dire, diversamente grande.
Certo, la carta costa molto e non si possono fare sprechi inutili, come sulle pagine web, ma non è questo che mi interessa. Visto che tu le misure le sai leggere spiegami come mai la risposta del solo condotto ha la pendenza di 25 dB per ottava, quella del woofer di 20 dB/oct e poi dalla somma delle due emissioni cos? pendenti che in teoria dovrebbero essere ognuna di soli 12 dB/oct viene fuori una pendenza totale di una sospensione pneumatica pur essendo il diffusore caricato in reflex. Bene inteso la risposta la conosco bene, visto che si tratta probabilmente di un errore commesso nella fretta di correggere il rumore ambiente a bassa frequenza.
Già che ci sei, spiegami perché nella misura dell'impedenza, quella con le contropalle, la Fb deve essere inferiore alla Fs in modo da giustificare il primo picco di ampiezza inferiore al secondo. E poi come mai la massima condizione di carico come al solito si trova fra fase massimamente negativa e minimo di modulo senza aver mai eseguito una misura come questa ma lasciando intendere che ne ha fatte moltissime?
Eppure é una misura che dura meno di 20 secondi, una volta scritte sei (6) linee di programma occorrenti per il suo calcolo che su AudioREVIEW è stata spiegata in maniera abbastanza chiara da chi le 6 linee le ha sapute scrivere...
Spiegami anche, sarò proprio un somaro, perché, pur con un picco notevove della risposta in gamma altissima, abbiamo una step response tutto sommato spenta ed una Tnd che non scende sotto i -40 dB. Sarà mica per il rumore della capsula microfonica sommato a quello captato in ambiente? E, ancora : ma secondo te è con le contropalle una time energy visivamente così veloce perchè compressa in un intervallo di 14 ms e non di 5, così da risultare otticamente rapidissima?
E come mai questo miracolo di tweeter con un condensatore in puro elettrolita da 20 centesimi pur con una tnd così poco prestante ha poi una voce melodiosa? Tutti questi errori, perchè di questo si tratta, te li posso spiegare uno per uno, visto che non è che tu le misure le sappia leggere granché.
Alla fine i 34 test con le contropalle li abbiamo visti per quello che in effetti sono: coreografia colorata, come i picchi di distorsione in gamma media che dovrebbero contraddire tutte le ipotesi dei progettisti ma che nella realtà rappresentano una vibrazione del diffusore sul piano di appoggio.
Però ora che le tue illazioni con le contropalle sono cadute una ad una, consentimi di dubitare anche per quello che hai detto a Nordata.
A chi, tra i lettori, avesse notato un filo di arroganza nelle mie parole ricordo che normalmente me ne sto per i fatti miei seguendo soltanto le idee che ho in testa che nel tempo diventano modelli matematici reali o misure innovative.
È solo che i professori da sola tastiera non li sopporto. Figuratevi poi se attaccano me o le riviste per le quali lavoro. Ho soltanto scritto la mia personale replica a quanto asserito dal mio (poco) collega.
Gian Piero Matarazzo