Boris, la quarta stagione della serie cult su Disney+ a ottobre
Arrivano finalmente notizie definitive circa l’uscita del nuovo capitolo della serie cult su Disney+ che vede la troupe capitanata da René Ferretti tornare sul set alle prese con un mondo televisivo cambiato radicalmente
È finalmente arrivata la notizia dell’uscita della quarta stagione di Boris, la serie cult nata nel 2007, tornata con una seconda stagione nel 2008 e una terza nel 2010, oltre a un lungometraggio andato al cinema nel 2011. Da allora il mondo dell’audiovisivo è mutato radicalmente e non c’è dubbio che Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo (i due autori che con lo scomparso Mattia Torre hanno creato la serie) sapranno come usare la cosa per raccontare in che modo i protagonisti dovranno adeguarsi. Torneranno dunque gli interpreti che tutti conoscono affiancati da diversi nuovi ingressi. L’elenco in ordine alfabetico è composto da Luca Amorosino, Giulia Anchisi, Valerio Aprea, Massimiliano Bruno, Ninni Bruschetta, Raffaele Buranelli, Aurora Calabresi, Paolo Calabresi, Astrid Casali, Antonio Catania, Eugenia Costantini, Carolina Crescentini, Cecilia Dazzi, Massimo De Lorenzo, Giordano De Plano, Alberto Di Stasio, Caterina Guzzanti, Corrado Guzzanti, Andrea Lintozzi, Emma Lo Bianco, Jerri Mastrodomenico, Francesco Pannofino, Lucio Patanè, Cristina Pellegrino, Maurizio Pepe, Edoardo Pesce, Giuseppe Piromalli, Alessio Praticò, Karin Proia, Andrea Purgatori, Carlo De Ruggieri, Andrea Sartoretti, Pietro Sermonti, Alessandro Tiberi, Giorgio Tirabassi e Nina Torresi. La quarta stagione di Boris sarà composta da 6 episodi e arriverà in esclusiva streaming su Disney+ il 28 ottobre 2022. Attendiamo il primo trailer.
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Commenti (1)
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Ormai si sono tutti integrati, il bello dell' originale era nella cattiveria con cui descriveva il [I][U]sistema RAI[/U][/I] negli anni del piagnisteo di una parte politica che giustificava i suoi fallimenti con la preponderanza delle reti televisive private nel Paese cosa che rendeva il sistema Rai sacro ed inviolabile, con tutte le sue magagne.
Oggi la Rai è cambiata, ora è veramente una gioiosa macchina da guerra in grado di sostenere il sistema a tutto tondo con produzioni blockbuster anche nel campo delle serie Tv.
Sarebbe ora necessaria una satira completamente diversa, spostando il mirino dal misto di sciatteria e clientelismo della vecchia gestione al servilismo politico innervato in tutti i gangli del sistema, da Sanremo alle serie tv, in una azienda in grado di produrre qualità ma non libertà di pensiero.