Ciao! Hai messo davvero tanta ottima carne al fuoco. Cercherò di dirti la mia affrontando i vari punti
Comincio col dire che su Moreno di Into the 4K concordo al 1000%. Hai riassunto perfettamente, lo stimo moltissimo e lo seguo anch'io... abbiamo anche fatto una Live insieme una volta (in merito all'IMAX Enhanced di Disney+) e spero di poterne fare altre insieme a lui in futuro.
Quello che ancora mi lascia perplesso e su cui insisto è che talvolta si tende a voler separare l'audio cosiddetto "da sopra" dal resto dei canali. In questo caso erroneamente, si dà l'impressione che i canali top siano soltanto una variante moderna di EX o ES... [CUT]
Anche qui concordo. Ma aggiungo anche quanto sia complesso riuscire a valutare una traccia Atmos (o eventualmente DTS:X, non cambia la sostanza) nella sua "interezza" perché dipende tutto dalla configurazione e correttezza del proprio impianto. Per come sono stati pensati e poi "lavorano" i formati audio ad oggetti, la fase cruciale è quella di rendering in tempo reale che terrà conto proprio della configurazione del proprio impianto, ambiente e relativa calibrazione. L'audio a oggetti è stato pensato inizialmente per le sale cinematografiche, che per dimensioni, trattamento acustico, numero di diffusori installabili, si prestano perfettamente allo scopo di alzare l'asticella di coinvolgimento sonoro (quando tutto è messo bene a terra, ovviamente... cosa purtroppo sempre più rara anche nelle sale)...ovviamente in casa si rivela tutto decisamente meno ideale. Tolgo momentaneamente dal ragionamento le soundbar (ci torno più avanti), ma ormai l'Atmos è supportato praticamente da qualsiasi sinto-ampli AV e, in tantissimi casi (forse la maggioranza assoluta?) molti si "accontentano" di allestire sistemi a oggetti in configurazione 5.1.2, magari in un living con i diffusori posizionati alla meglio e affidandosi all'auto-calibrazione integrata (sempre se viene poi fatta davvero) e senza magari verificare la correttezza dei risultati (magari banalmente errati perché il microfono è stato posizionato male)... anche avessi a che fare con il miglior mix a oggetti mai fatto, il povero rendering che bolla sonora coerente e davvero coinvolgente vuoi che ti restituisca? E quindi, alla fine, ci si accontenta di dire: "WOW, che figata l'audio che proviene da sopra"... senza tenere conto, come dici giustamente tu, di tutti gli altri parametri in realtà molto più determinanti (ma questo, presume, anche una certa cultura d'ascolto... aggiungo io).
Insisto ancora che in molte recensioni di prodotti come soundbar di un certo pregio certificate ATMOS, appena si arriva, ad esempio, nel descrivere eventuali speaker up-firing, si finisce sempre...[CUT]
Su questo la faccio breve e non ho mezze misure: le soundbar Atmos sono una presa in giro! Ottime per il business di Dolby (tramite le royalties), ma finisce qua! Le uniche che stavano cercando di andare nella direzione giusta (nei limiti del possibile, ovviamente) erano i "proiettori sonori" di Yamaha... ma il loro sviluppo sembra ormai fermo al palo da anni!
Trovo comunque significativo che mediamente in un girato di 2 ore, talvolta i canali up intervengano per meno di un minuto sul totale. Capita spessissimo questo. Quindi già con una configurazione "bed", si riuscirebbero ad avere abbastanza informazioni per un audio ad oggetti? A me sembra pura utopia...[CUT]
Nessuna utopia, è proprio il principio di funzionamento degli oggetti e relativi metadata (che in grande sintesi sono campioni presi dal bed con relative coordinate di spazio, tempo e intensità). Poi un conto è ciò che potenzialmente ti consente un formato e un altro poi come viene realmente sfruttato (scelte di mix - artistiche? di budget disponibile? - su cui potremmo stare a sindacare per giorni e giorni)...ma questo vale per qualsiasi formato.. anche 2.0, 5.1 o 7.1. Per farti un esempio, "La Zona d'Interesse" che ha un mix Atmos originale tedesco e 5.1 in tutte le lingue doppiate (che io sappia... italiano sicuro!) è un mix quasi totalmente focalizzato sul centrale con i surround (nel caso del 5.1) e oggetti (nel caso dell'Atmos) che intervengono esclusivamente durante i 4 min iniziali e sui titoli di coda... per il resto del film (circa 1h30m) sono letteralmente muti (non c'è proprio segnale!)... eppure è stato premiato con l'Oscar per il miglior sonoro (premio esclusivamente tecnico), per me assolutamente non meritato (soprattutto considerata la cinquina).
Sul fatto di usare i DSP di upmix, queste son scelte personali... non entro nel merito e non ho preclusioni (se funzionano e piace la resa, perché no?). Io non lo faccio mai, ad esempio, e mi limito ad ascoltare un mix per quel che è e poi giudico se mi sia piaciuto o meno.
Tornando alla compressione, vero tema della discussione, mi domando che senso abbia creare queste tracce che dovrebbero essere sofisticatissime nella realizzazione (meno all'ascolto), se poi le si azzoppa rendendo talvolta più impattante la gamma dinamica completa di un Dolby 448 kbps?...[CUT]
Concordo su tutto! Il problema per me è legato all'involuzione dei sistemi con cui la gente ascolta i contenuti (altoparlanti TV, soundbar)... per non avere rotture di scatole, comprimono la dinamica, così il 99% delle persone non si lamenta delle escursioni dinamiche e dei "non sento i dialoghi, ecc..."... d'altronde lo stesso è accaduto anche per la musica... (purtroppo).
Per me il pubblico americano (tranne rare eccezioni) non è mai stato un riferimento culturale in termini di valutazione di un buon ascolto... hanno proprio dei parametri di valutazione diversi dai nostri (e che non condivido)