Non c'è più un limite: ora suonano anche i fusibili...

@Mistcman.
Confermo.Da questo punto di vista anch'io tratto molto male i miei cavi autocostruiti senza arrecargli sensibile danno.
Ad esempio per i cavi di potenza,quando di sezione considerevole,li termino semplicemente ponendovi a contatto per pressione (con teflon stretto attorno in più giri)un filo di sezione anche molto più sottile ,di un paio di cm di lunghezza, e non è questo a farli suonare bene o male.Da ciò mi azzardo a derivare che un fusibile non possa fare alcuna differenza.Spero comunque che chi ha aperto il 3d almeno una prova l'abbia fatta e non sia partito dalle sole derivazioni teoriche,che pure mi sento di condividere a priori.Insomma avrebbe dovuto dire:ho fatto delle prove e come mi aspettavo non ho sentito niente.
Ciao,Sebastiano.
 
I fusibili?

Proviamo a vedere le cose dal punto di vista del fabbricante di fusibili, perdendo il vizio dell'associazione di termini inglesi/italiani, a dir poco fuorvianti …

Il fusibile audio raccomandabile è quello detto ritardato (Timed) che a suo tempo riportava la dicitura “T” sulla parte metallica.


Paradossalmente è anche il tipo più sicuro (questo viene confermato dai grafici forniti dal costruttore) che nelle reali condizioni di cortocircuito fonde prima del fusibile rapido ...

Paradossalmente non fonde sotto sforzo momentaneo quando l'apparecchio viene acceso, da qui la sigla “T” (Timed) …



In questi 2 punti si intravedono delle caratteristiche utili all'audio in generale?

Certo che chiamare qualcosa del genere “ritardato” è fuorviante … forse a chiamarlo “Fuse Audio Grade” suona cento volte meglio!
 
...il prossimo passo sara' togliere quell'inutile collo di bottiglia dello "schifoso" rele' salvavita.
Purtroppo "rovina la fluidita' " del flusso di corrente erogato verso l'impianto hifi.
Con conseguenze catastrofiche per le sonorita' richieste dall'esigentissimo audiofilo sempre all'avanguardia.

......:eek: :D :D :D ;)
 
iano ha detto:
Spero comunque che chi ha aperto il 3d almeno una prova l'abbia fatta e non sia partito dalle sole derivazioni teoriche,che pure mi sento di condividere a priori.Insomma avrebbe dovuto dire:ho fatto delle prove e come mi aspettavo non ho sentito niente.

Non hai letto bene quello che ho scritto nel post di apertura:

Per la cronaca, la solita prova (ovviamente blind test) qualche mese fa con alcuni di questi fusibili esosterici (il prezzo lo era sicuramehte) si è risolta... indovinate come? Nessuno si è accorto di cosa fosse montato.

...Non che mi aspettassi nulla di diverso, come del resto accade nella stragrande maggioranza dei test che hanno come oggetto certi "miracolosi" accessori/apparecchi/componenti.
 
Solo fusibili recenti e di buona qualità

Io sostengo che gli attuali fusibili ritardati hanno raggiunto la piena maturità, tecnologica ed audio.

Del resto nel fusibile non c'è un filo di rame ma una lega con un coefficiente di temperatura, che non è certo il massimo (tipo una resistenza PTC).

Se volessi modificare un vecchio apparecchio, per prima cosa metterei dei fusibili nuovi, magari del tipo T (ritardati).

(cosa credete ci facciano gli ingegneri nelle fabbriche di fusibili?)
 
br1 ha detto:
Il fusibile audio raccomandabile è quello detto ritardato (Timed) che a suo tempo riportava la dicitura “T” sulla parte metallica.


Paradossalmente è anche il tipo più sicuro (questo viene confermato dai grafici forniti dal costruttore) che nelle reali condizioni di cortocircuito fonde prima del fusibile rapido ...


Sono passati vari anni da quando mi occupavo di qeste cose ma cercando di ricordare.... se nn sono cambiate le normative...
I fusibili hanno 3 classi di intervento principali che si riconducono alla corrente nominale, 3, 5, e 7 volte In, erano denominati di tipo "C", "nn ricordo" e "T", e vengono scelti x il tipo di carico che viene collegato alla linea di alimentazione, il tipo "T" è quello che si utilizza x i motori in AC, che hanno correnti di spunto elevate in avviamento, conseguentemente è il tipo che personalmente utilizzerei su di un finale ad esempio.

quanto al contenuto del tuo punto "B" nn sono proprio convinto della tua affermazione, posso solo aggiungere che TUTTI i fusibili lavorano sull' I_quadro x t, quindi sull'effetto termico dell'energia passante.
 
In elettronica si usano solitamente 3 tipologie:

T - ritardato
M - normale
F - rapido

esistono anche i tipi

TT - molto ritardato
FF (oppure UR) - molto rapido

Ciao
 
misticman ha detto:
Sono passati vari anni da quando mi occupavo di qeste cose ma cercando di ricordare....

quanto al contenuto del tuo punto "B" nn sono proprio convinto della tua affermazione, posso solo aggiungere che TUTTI i fusibili lavorano sull' I_quadro x t, quindi sull'effetto termico dell'energia passante.

Ti racconterò una storia divertente: ho passato un certo tempo a ridimensionare i fusibili su certi apparecchi elettronici messi in commercio, dove i fusibili saltavano quando ormai tutto era irrimediabilmente bruciato, oppure saltavano inspiegabilmente senza cortocircuiti.

In sostanza vanno valutati i grafici di intervento dei fusibili, ogni marchio ha un suo catalogo completo di specifiche tecniche, e qui mi appare contraddittorio il termine ritardato quando questo fusibile ritardato fonde prima di uno rapido.

Se hai una lente di ingrandimento potrai vedere come si scuote un fusibile che alimenta un trasformatore toroidale seguito da un ponte di diodi e relativo condensatore di filtro: spesso è solo questione di tempo prima che il filo si interrompa per “stanchezza”. Per queste applicazioni il fusibile T è quello giusto.

Comunque corretta la tua osservazione delle correnti: in effetti a 2 volte In un fusibile di qualsiasi tipo non fonde mai, ma la pendenza del grafico fa la differenza tra i vari tipi di fusibili nelle condizioni di sovraccarico reale.
 
br1 ha detto:
In sostanza vanno valutati i grafici di intervento dei fusibili, ogni marchio ha un suo catalogo completo di specifiche tecniche,

....

Se hai una lente di ingrandimento potrai vedere come si scuote un fusibile che alimenta un trasformatore toroidale seguito da un ponte di diodi e relativo condensatore di filtro: spesso è solo questione di tempo prima che il filo si interrompa per “stanchezza”. Per queste applicazioni il fusibile T è quello giusto.

Ma il primo punto nn fa parte del NORMALE lavoro di un progettista?:(

Cosa intendi con "scuote"? E succede al transitorio di accensione o sempre? Con "stanchezza" intendi per fatica meccanica? E se si, perchè un fusibile T dovrebbe resistere maggiormante?
 
Credi che in Omega Fusibili gli ingegneri passino la giornata davanti al PC o davanti la macchina del caffè?
Oppure credi che tutti i fusibili siano esattamente uguali, per ogni marca in commercio?

Io stesso avevo queste convinzioni, che poi sono state messe alla prova … ebbene certi fusibili si scuotono vistosamente quando si accendono certe apparecchiature, e a volte tale scuotimento meccanico porta ad uno sfibramento che alla lunga porta all'interruzione del filo -non certo alla fusione del filo-

In sostanza negli anni le cose sono migliorate e certi fusibili datati potrebbero venire sostituiti con profitto per l'utente.

Bruno
 
Il punto che volevo focalizzare non era tanto su quanto un fusibile si scuota... :) La cosa che trovo assurda è che si affermi che un pezzetto di materiale lungo 2 cm possa influenzare in maniera drammatica ed oggettiva il suono di un impianto.
 
Mi pare che da altre parti si parli di verso di inserimento del fusibile, e di connessi effetti audio dovuti all'assottigliamento del percorso audio, magari dove le correnti sono elevate … ma durano poche decine di microsecondi.

Si può anche andare a cercare il valore resistivo del fusibile nei momenti in cui la corrente efficace circolante è pari a metà del suo valore (quello riportato sul corpo del fusibile) ben sapendo che la corrente rettificata che carica il condensatore di filtro raggiunge valori decine di volte maggiori per brevissimi istanti …

Tu cosa ne pensi?

Bruno
 
br1 ha detto:
Credi che in Omega Fusibili gli ingegneri passino la giornata davanti al PC o davanti la macchina del caffè?
Oppure credi che tutti i fusibili siano esattamente uguali,
......
In sostanza negli anni le cose sono migliorate e certi fusibili datati potrebbero venire sostituiti con profitto per l'utente.

Non so se questa tua sia la risposta alle mie domande precedenti ma, nel caso, non trovo degli argomenti oggettivi che chiariscano il perchè e come i fusibili influiscono sul suono, io una parte delle miei teorie l'ho già espressa su msg precedenti ma mi interessava sentire anche la tua.

PERCHè, ad esempio, un fusibile tipo T suona meglio?

Quanto a me, so benissimo che i fusibili nn sono tutti uguali, gli stessi costruttori fanno fusibili con le stesse curve ma di qualità diverse, basta guardare un loro catalogo x vederlo, inoltre danno anche le indicazioni x guidare la scelta a seconda dell'uso che se ne deve fare.
 
A mio avviso tutto incide in maniera più o meno significativa nella prestazione audio di un impianto. I fusibili sono indispensabili per salvaguardare la vita dei nostri apparecchi ma a seconda della loro posizione possono avere effetti anche parecchio deleteri sul suono. I fusibili di protezione sui diffusori sono parecchio dannosi alla prestazione sonica, se provate ad inserire una barretta di rame tornita al suo posto si possono notare significativi "cambiamenti" del suono, ovvio che viene a meno la protezione ma questo è un'altro discorso.
Il discorso cambia sulla alimentazione, li è molto meno importante, io ho provato quelli della HI FI Tuning e di gran cambiamenti non ne ho sentiti.
Ad esempio, sul mio Krell 3250 ci sono dei fusibili che sono in mezzo fra i condensatori di livellamento (serbatoio di energia da più di 100.000 uF) e i moduli dei vari canali dove ci sono 14 transistor di potenza che hanno una richiesta di energia incredibile a piena potenza, qui è ovvio che il progettista l'ha fatto per salvaguardare a prova di stupido il modulo ma è anche vero che il fusibile li in mezzo è un collo di bottiglia incredibile... Io li ho ponticellati con dei tondini di rame e la prestazione dinamica a piena potenza del finale è aumentata di un buon 30%... Ovvio che il rischio c'è ma se non si esagera con la potenza richiesta il pericolo di danno non è così elevato.

Un saluto Alberto
 
KTM15 ha detto:
è anche vero che il fusibile li in mezzo è un collo di bottiglia incredibile...
Ovvero ?

In pratica questo collo di bottiglia cosa comporterebbe, in termini pratici ?

Suppongo che limiti la corrente erogata ai finali, hai pertanto misurato la resistenza dei fusibili e da lì ricavato di quanto la corrente viene limitata, (cosa che sicuramente avviene), che caduta di tensione hai ottenuto ?
la prestazione dinamica a piena potenza del finale è aumentata di un buon 30%...
Devo quindi supporre che, fornendo un dato così preciso, pertanto suffragato da un riscontro oggettivo, la corrente cui accennavo prima con i fusibili inseriti subisca una limitazione del 30%, interessante, anche se mi sembra una caduta un pochino elevata.

Ciao
 
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