il Carletto
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La loudness war è nata per ottimizzare, tramite una compressione, i segnali di certe registrazioni alle trasmissioni radiofoniche e agli ascolti in cuffia degli adolescenti. Non può certo essere applicata alla totale produzione digitale.
A sua volta, il 100% della produzione analogica in vinile subisce un processo di compressione dovuta all'equalizzazione RIIA, necessaria per ovviare con un artificio ai limiti fisici del supporto. Con buona pace della "purezza del suono".
A questo aggiungiamo una miriade di altre variabili: corretto settaggio del braccio e del fonorivelatore (condizione al massimo approssimabile), condizioni atmosferiche, inevitabile e irrimediabile deterioramento del supporto a partire dal primo ascolto (cosa con la quale ti sei scontrato al primo approccio col tuo Pro-Ject).
Pensi davvero che la stessa identica registrazione (e missaggio) possa passare più indenne da tali forche caudine rispetto ad una corretta digitalizzazione, magari a 24/96, ovviamente senza compressione da loudness war...
Ci sono certamente degli album in vinile che potranno anche suonare meglio dei corrispondenti digitali ma non è una condizione estendibile a tutta la produzione indiscriminatamente.
Poi se si parla di gusto personale, se si predilige un ascolto meno dettagliato al limite più eufonico, magari più rilassante, allora il discorso è diverso e i confronti, seri, non hanno ragione di esistere.
Buona Pasqua
A sua volta, il 100% della produzione analogica in vinile subisce un processo di compressione dovuta all'equalizzazione RIIA, necessaria per ovviare con un artificio ai limiti fisici del supporto. Con buona pace della "purezza del suono".
A questo aggiungiamo una miriade di altre variabili: corretto settaggio del braccio e del fonorivelatore (condizione al massimo approssimabile), condizioni atmosferiche, inevitabile e irrimediabile deterioramento del supporto a partire dal primo ascolto (cosa con la quale ti sei scontrato al primo approccio col tuo Pro-Ject).
Pensi davvero che la stessa identica registrazione (e missaggio) possa passare più indenne da tali forche caudine rispetto ad una corretta digitalizzazione, magari a 24/96, ovviamente senza compressione da loudness war...
Ci sono certamente degli album in vinile che potranno anche suonare meglio dei corrispondenti digitali ma non è una condizione estendibile a tutta la produzione indiscriminatamente.
Poi se si parla di gusto personale, se si predilige un ascolto meno dettagliato al limite più eufonico, magari più rilassante, allora il discorso è diverso e i confronti, seri, non hanno ragione di esistere.
Buona Pasqua
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