I cavi, questi sconosciuti...

  • Autore discussione Autore discussione scubi
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Noto con molto piacere che, parlando e analizzando dati e componenti, si sta andando verso una direzione: "determinare la bontà di un cavo".
C'e' anche un altro parametro(capacità)che, se non ho mal capito, e' importante per determinare, ad esempio il fatto di "attenuare o meno le frequenze elevate".....ho capito fischi per fiaschi?:D :confused: :D
 
nordata ha detto:
Come vedete le differenze sono enormi, parliamo di ben 1 (un) millesimo.
Quindi, a livello di resistività, l'argento e il rame sono praticamente identici. Buono a sapersi. :)
 
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Due parole in più per quanto riguarda la capacità.

Un cavo può essere rappresentato come una resistenza ed una induttanza poste in serie al segnale ed una capacità posta in parallelo (ovvero tra segnale e massa).

Questo insieme di componenti formano un filtro passa-basso la cui caratteristica è quella di inziare ad attenuate le frequenza al di sopra della Ft (Frequenza di taglio), essendo un filtro del primo ordine l'attenuazione sarà di 6 dB/Ottava.

La formula per trovare la Ft è molto semplice: Ft= 1/2*PI*R*C (PI è Pi Greco, R è in Ohm e F in Farad, Ft sarà in Hz).

Tenete presente che quando parlavo di attenuazione ed impiego ad Alta Frequenza per i cavi RG mi riferivo alla "vera" Alta Frequenza, ovvero a quelle di svariati MHz, poichè è l'uso per cui sono nati tali cavi.

Quando si lavora a decine, per non parlare di centinaia di MHz la cosa comincia a diventare importante e va tenuta in considerazione, è inutile installare un trasmettitore FM da 1 KW se poi mi perdo un quarto della potenza nel cavo :D, così come diventa importante "l'effetto pelle", tanto citato e di moda anche in campo audio; esiste, è documentato scientificamente, ma inizia a rivestire importanza sempre a quelle frequenze, decine di MHZ, VHF, microonde.

Nota a margine: il cavo Litz che ho visto citato, credo abbia quasi un secolo di vita, è nato pure lui per usi a Radiofrequenza, come filo di avvolgimento per le bobine di accordo, nella tipologia a "nido d'ape", per ridurre l'effetto pelle.

Ciao
 
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Bene bene. Volevo giusto aprire un thread sui cavi, ma visto che c'è già questo aperto...

Ci sono tre domande basilari, alle quali non ho ancora trovato una risposta definitiva, pur avendo cercato molto su Internet. Forse perché una risposta definitiva non c'è :D , però mi interessa conoscere il vostro parere:

1) Non potendo tenere le due casse equidistanti dall'amplificatore, è meglio usare due cavi di lunghezza differente (diciamo 6m e 3m) o due cavi della stessa lunghezza, dovendo però tenerne uno arrotolato?
2) Un cavo di grossa sezione è utile o fa piuttosto dei danni? Per la mia configurazione sono indeciso tra 2,5mq e 5mq.
3) Visto che l'amplificatore lo consente, vale la pena sfruttare il biwiring?
Sul sito di B&W lo consigliano, ma ho anche letto articoli secondo cui potrebbe peggiorare il suono.
 
1) i cavi devono avere la stessa misura
2) le sezione non conta ai fini della resa, ovvio che se possiedi un amplificatore che ciccia parecchio e i tuoi diffusori sono dei tori allora la sezione conta.
es: Sonus Faber Amati+Mark Levinson, questa configurazione richiede cavi di grossa sezione, oppure Mark Levinson +JBL Everest Everest 66000 stesso discorso di prima, ovvero delle fruste non dei cavi :)
3)Fidati poco di quello che leggi il biwiring, non rovina nulla.


@scubi

Un bel NC sulla pagella :D :p :p :D
 
Riguardo il bi-wiring ci sono varie teorie sulla reale necessità di utilizzo, molti diffusori anche di pochi euro lo prevedono e altri di svariate migliaia no?..e' un fattore di moda allora?..può essere, bisognerebbe studiare il progetto del crossover.
Io ogni volta che ho avuto diffusori che lo prevedevano ho sempre usato un collegamento mono-wire e sostituito la placchetta con dei ponticelli 'seri'....più che il bi-wire se l'ampli lo accetta valuterei il bi-amping...forse sentiresti realmente la differenza.
p.s.: meglio collegare i cavi ai morsetti inferiori.
 
Avevo valutato anche il biamping. Con l'arcam è molto semplice perché al A38 basta accoppiare il cugino P38.
Però costa molto più del bi-wiring :)
 
Ziggy Stardust ha detto:
p.s.: meglio collegare i cavi ai morsetti inferiori.

Curioso: io sapevo esattamente l'opposto. Purtroppo non riesco più a trovare il link alla guida in cui si spiegava il motivo; così a memoria (ma ahimè in modo molto approssimativo): il morsetto superiore è per le acute e quello inferiore per le basse. Le prime hanno un'impedenza inferiore, quindi conviene collegarvi il cavo perché il segnale incontra meno resistenza all'ingresso. Alle basse ci pensa il ponticello. Detta così è brutale al massimo, ma da quanto ricordo il succo del discorso era questo.

cattivik83 ha detto:
1) i cavi devono avere la stessa misura

Io avrei detto che i cavi non vanno mai arrotolati se è possibile evitarlo.
 
arrotolarli non compromette nulla, ovvio che se li strizzi con delle fascette la cosa cambia, e certo se si può non è male evitarlo,ma devono avere la stessa misura.

E non mi dite che non lo sapete
 
Posso confermare che il disegno nel manuale delle CM9 indica di usare i morsetti inferiori.

@Ziggy
Non so come rispondere al tuo "come?".
Cos'è che non hai capito?

@Cattivik
Immagino che la coppia Arcam A38 - B&W CM9 non rientri nei casi che citavi come bisognosi di grossi cavi.
 
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cattivik83 ha detto:
1) i cavi devono avere la stessa misura

1)Perchè? Non credo si possa sentire la differenza tra unacassa collegata con tre metri di cavo rispetto ad una collegata con 6 metri.
 
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