Cavi e suggestione

Insomma alla fine suonano differenti...bisognerebbe vedere quale è quello più "fedele" ma se quello Audiophile introduce errori non dovrebbe essere lui...domani riprendo quello da tre euro e con calma lo riprovo....

L'ultima volta ho riscontrato un suono molto più aperto sulle alte, ma magari lo ha perchè "toglie" qualcosa in basso??

Ho aggiunto due subwoofer in una configurazione a tre vie per il 2ch, e ancora non ho rifatto il confronto

Comunque qualcosa cambiando cavo USB succede e si sente distintamente...
 
Come fa un cavo digitale a scegliere di "perdere" giusto giusto i bit che servono per ricostruire la gamma bassa?
L'ho ripetuto altrove: non serve a niente spendere tanti soldi per i cavi digitali. Con quei soldi, portiamo a mangiare una pizza la nostra famiglia. Ne trarremo sicuramente un giovamento :D
Ciao!
 
Pizze a parte::D

Diciamo che non è che si perdono i dati o ci sono errori, dovrebbe essere una questione di timings, per questo la questione clock è così importante nell'audio digitale:

http://www.positive-feedback.com/Issue43/jitter.htm

Difference between Audio Streaming and other data transfers

I am often asked how does digital streaming audio and data transmissions to disks or printers differ. It is after-all only data being transferred from one point to another. Actually, there is more to it than this. Digital audio streaming is a "real-time" process, meaning that the actual timing of the transfer of each data bit from the source to the D/A converter is important and must be as precise as possible. Data transfers to disk or a printer are not real-time because there is no urgency for the data to arrive at the printer or disk to prevent errors from happening. The data arrives whenever it does and then the device does its job with the data, either writing it to the disk or storing it in a print buffer. If the data does not arrive in time to be written on a particular sector of a disk, the hardware just waits for the disk to rotate again. Streaming audio data on the other hand must arrive at precise time intervals in order that the D/A device create an accurate representation of the original recording. If it does not "keep-up" the pace, then dropouts will occur and the D/A converter will fall out of sync. The clock that moves the data into the D/A cannot be missing any "ticks" and each tick must be precisely placed in time. The audio data transfer must include both 1) accurate data and 2) accurate timing, whereas non-real-time transfers only require accurate data.


Jitter and USB

There is much misinformation on the forums about USB for audio streaming. USB is a fairly jittery interface on it's own. Some of the integrated circuit devices that were created to provide easy plug-and-play USB audio interfaces don't do enough to reduce USB jitter IMO. Many manufacturers adopted these plug-and-play devices to quickly and cheaply add USB to their DAC products. Unfortunately the less-than-stellar reviews that ensued had some of these manufacturers regretting these decisions. This gave USB a bad name in many circles.

Fortunately, there are other low-jitter USB interfaces available now that not only support 24/96, they even compete with the best CD playback devices. In 2009, I believe we will see USB support for 24/192 and even lower-jitter interfaces. USB is IMO the wired audio interface that will be most prevalent in the near future.


Digital Cables

Cables don't actively add jitter to the signal, however they can slow the signal transitions or "edges". When the edges are slowed, the receiver or buffer at the cable destination is less likely to detect the transition at the correct time with certainty, which results in jitter.
 
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Quello è un post del 2009. A momenti non c'erano ancora le interfacce USB asincrone.

Tu hai preso un cavo per la connessione USB asincrona se non ho capito male. Con la connessione Asincrona il DAC esterno comanda in base al clock interno l'interfaccia USB del PC/mac (previa istallazione di driver Asio o dedicati) la temporizzazione, la velocità e la quantità di dati che deve ricevere.

Per cui con questo collegamento non dovrebbero esistere probelmi di jitter, timings o altro. Con i collegamenti tradizionali teoricamente c'è jitter ma anche qui è dubbio quanto questo possa percettivamente influire, si parla di sfasamenti di ns.

Sono d'accordo con Ricepes, è una cosa che sembra non solo improbabile ma proprio impossibile. Non è come nei segnali digitali dove si trasferisce un segnale fisicamente, qui si trasferiscono informazioni digitalizzate.
 
Anche io la penso così, però poi cambio cavo USB e sento differenza......dai, cerco altre orecchie per prove, mi sto intrippando su questa storia dei cavi USB:D
 
Anche io la penso così, però poi cambio cavo USB e sento differenza......dai, cerco altre orecchie per prove, mi sto intrippando su questa storia dei cavi USB:D

Bravo, basta fare una prova in cieco.
Il discorso è che se senti differenze probabilmente è dovuto ad altro, non al jitter.
Cosa possa essere questo altro non ne ho idea.
 
Ci vorrebbe un suggestionometro.. :) Anche io ho riscontrato differenze più che avvertibili fra i cavi USB, quelli che ho provato fino ad oggi sono il Qed Graphite, i Wireworld Ultraviolet e l'attuale Silver Starlight e un'altro cavo esoterico sdoppiato che però a volte mi dava problemi di ricoscimento del segnale, le differenze sono avvertibili per tutti e quattro i cavi, dove poi sia questa differenza tecnica fra l'uno e l'altro è un'altro discorso..
 
Mannaggia! La mia maggiore difficoltà nel provare i cavi è lo stacca attacca, non ho memoria affidabile, con le casse è facile, uno su A uno su B e si risolve bene, per gli rca ho preso un audiolab cd8200 gemello del mio amico e pure li Cd1 o CD2 e si faceva al volo, ma qui ci vorrebberero 2 audiolab, due computer gemelli con gli stessi software che leggano in rete lo stesso file, "nun jela posso fà", confido in voi.
con me un doppio cieco diviene un doppio sordo:old:
Ciao, Massimo
 
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La mia maggiore difficoltà nel provare i cavi è lo stacca attacca, non ho memoria affidabile[CUT]
Penso, anzi, visto il mio e l'altrui comportamento sono quasi sicuro, che quasi nessuno abbia memoria affidabile: anche l'intervallo del breve tempo di commutazione può trarre in inganno la nostra percezione o, meglio, può fare sì che la nostra percezione si inganni da sola.
Ciao, Enzo
 
E già, un episodio che mi fece riflettere fu quando dissi di sentire differenze al cambiare del clock dell' msb o qualcosa del genere, e dal momento che ti reputo un razionale assoluto, forse peggio di me,rimasi colpito dalla capacità uditiva, in quanto sembri immune dal placebo, ora però dicendo così mi hai" ammazzato":p.
 
Penso, anzi, visto il mio e l'altrui comportamento sono quasi sicuro, che quasi nessuno abbia memoria affidabile: anche l'intervallo del breve tempo di commutazione può trarre in inganno la nostra percezione o, meglio, può fare sì che la nostra percezione si inganni da sola.
Ciao, Enzo

Vero. Infatti qualcuno sostiene che bisognerebbe fare una settimana con A e una settimana con B quando si testano queste cose.

Ovviamente non avendo a disposizione 2 settimane da sprecare per queste cose io faccio stacca/attacca MA prendo degli appunti durante l'ascolto.
 
E già, un episodio che mi fece riflettere fu quando dissi di sentire differenze al cambiare del clock dell' msb o qualcosa del genere, e dal momento che ti reputo un razionale assoluto, forse peggio di me,rimasi colpito dalla capacità uditiva, in quanto sembri immune dal placebo, ora però dicendo così mi hai" ammazzato".
HeHe! Tempo fa mi venne un colpo: lo descrissi nel forum ma non riuscirei a trovare dove. A quell'evento è riferito quello che ho scritto sopra.
L'evento fu che, appena portato a casa il dac, settai, per errore, l'opzione di spegnimento del display del dac. Commutando tra display on e display off e viceversa, per un attimo (qualche decimo di secondo) il segnale audio si interrompe.
Ciò fu sufficiente a darmi per un attimo l'illusione che tra il funzionamento con il display acceso ed il funzionamento con display spento ci fosse differenza nel suono.
Mi prese un colpo.... Ma, provando un paio di volte a commutare, mi resi conto che non c'erano differenze.
Con il clock è un altro discorso: anche commutando più volte la differenza resta, soprattutto ora che il player è in modalità slave con il dac.
Nessuna differenza, invece, sostituendo il cavo di rete che collega il dac con il player. In quel cavo passano sia segnale digitale che clock.
Ciao, Enzo
 
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...anche commutando più volte la differenza resta...

Enzo, vorrei tentar di comprendere meglio la natura e soprattutto l'importanza di questo genere di differenze.
Do per scontato che, tramite forum, sia impossibile per te quantificarle in modo che io le comprenda (meglio: che siano da chiunque comprese in modo univoco).

Mettiamola così...
Hai percepito differenze fra una configurazione A e una B ("e questo non è in discussione", cit. :) ).

1) Hai una netta preferenza per una delle due?
2) Se sì, ritieni più fedele quella che preferisci? (E come riesci a stabilirlo, nel caso?)
3) Poniamo che l'eventuale preferita sia B, e tu l'abbia avuta a disposizione in tempi successivi rispetto ad A.
Non l'avessi mai sentita (B)*, pensi che saresti stato comunque ASSOLUTAMENTE soddisfatto dei tuoi ascolti effettuati con la configurazione A, o invece GIÀ PRIMA, con quest'ultima configurazione (A), avvertivi che qualcosina "non andava", non era... perfetto, "doveva" essere migliorabile, per così dire?

Sono consapevole di aver posto domande di una certa complessità. Di certo non ti biasimerò se non ti sentirai in grado di rispondere in modo esauriente.

*...E quindi non avendo vissuto l'esperienza di quel confronto e la successiva questione della scelta tra le due.
 
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L'orecchio allenato ci vuole, così come l'esperienza....la memoria uditiva è davvero fallace, se non c'è immediatezza diventa davvero difficile

Però ci vuole anche un impianto che permetta di discernere le differenze, altrimenti non si va da nessuna parte e suona tutto uguale...se Enzo avesse un sintoampli X Y Z per non fare nomi, magari di fascia bassa come pre e finale, e dei diffusori Picopallino scadenti, probabilmente sentirebbe l'MSB suonare come un dac cinese da 40 euro....estremizzando un pochino...:D
 
1) Hai una netta preferenza per una delle due?
2) Se sì, ritieni più fedele quella che preferisci? (E come riesci a stabilirlo, nel caso?)
3) Poniamo che l'eventuale preferita sia B, e tu l'abbia avuta a disposizione in tempi successivi rispetto ad A.

Peggio di un interrogatorio :D

Secondo la mia esperienza:

1) Una volta sentita effettivamente la differenza tra A e B conta molto il gusto personale.

2) Di solito è così, quella che riteniamo più fedele è quella che ci piace di più. Anche se il carattere timbrico degli strumenti non dovrebbe essere messo in discussione, di fatto non essendo presenti al momento della registrazione non sappiamo veramente come certi strumenti dovrebbero suonare. Altrimenti qualcuno potrebbe anche ragionare: lo so che così è meno fedele alla registrazione ma mi piace di più, perchè il suono è più piacevole, musicale ecc...

3) Non è necessario che uno prima sapesse di poter ottenere quelle prestazioni. Tendenzialmente un audiofilo è sempre scontento di qualcosa o consapevole dei limiti del proprio sistema. Potrebbe cambiare anche solo per sperimentare. Quando invece le differenze sono molto piccole si parla di sfumature che sarebbero trascurabili alle orecchie di molti, ma in fondo anche all'audiofilo non cambiano l'impostazione del suo sistema.
 
Certo che se dovessi sentire a casa mia i live come allo stadio ci dovrebbero essere il quadruplo dei bassi e la metà degli alti, se dovessi sentire dalle casse la batteria così come sento quella che ho a casa, con lo stessa botta sullo stomaco,forse le tad in quel di Tokio ma neppure tanto, poi se avete un pianoforte a casa....poi vorrei capire quante migliaia di euro deve costare un impianto per iniziare ad essere sensibile, info utile ai novizi per capire quando iniziare a provare i cavi e quando no, non é una polemica contro nessuno ma sono constatazioni che faccio molte volte tra me e me e che oggi condivido con voi,ciao,massimo.
 
Hai perfettamente ragione. :)

Non esiste nessun impianto capace di riprodurre la musica come dal vivo, non importa quanto ci spendi. Al ritorno da un concerto di musica sinfonica dal vivo se ascolti l'impianto più fedele del mondo ti sembrerà soltanto un lontano eco di ciò che hai sentito. Ma giustamente basta avere un pianoforte a casa per capire la differenza.

Lo stesso si può dire della registrazione, non c'è modo di incidere su un supporto (non importa quanto HD sia) con la stessa quantità e qualità che sentiresti a orecchio, dal vivo. Anche perchè dal vivo non sentiresti così tanta direzionalità degli strumenti e dettaglio come piace tanto agli audiofili. La musica dal vivo è un insieme di suoni per lo più amalgamato nell'ambiente. Ovvio ci sono più dettagli, più armoniche, più dinamica ma noi non andiamo con le orecchie sopra agli archi, agli ottoni, ai timpani per sentirne precisamente i dettagli. Mentre invece nella registrazione si è soliti usare più microfoni posti sopra alle varie sezioni e poi mixati secondo il gusto dell'ingegnere del suono in un modo che ricordi la riproduzione dal vivo o che sia molto bello da ascoltare su un impianto HI-FI.

Faccio questo esempio sulla musica orchestrale perchè è la più complessa, ma vale anche per tutto il resto (va da sè che registrare una chitarrina solista è molto più semplice, incidere musica elettronica ancora di più ecc.)

Per tutte queste ragioni l'ascolto HI-FI non è altro che un artificio, è un modo diverso di ascoltare la musica. Proprio per questo anche un cavo può fare la differenza in campo del MY-FI (cioè quello che piace soggettivamente).
Azzardando una classificazione, in realtà le tipologie di audiofili si riducono fondamentalmente a due: chi predilige il dettaglio analitico, la pulizia del suono, l'ipercontrollo del basso o l'epurazione totale (altrimenti sporca) e chi invece cerca dal proprio impianto una sensazione musicale calda, piacevole con anche un basso d'ambienza.

Infatti i produttori di altoparlanti cercano di venire incontro a queste due filosofie, ovviamente c'è anche chi propone e apprezza delle vie di mezzo. Ma in questo mondo sembra la minoranza, di solito le persone hanno una preferenza tra le due filosofie del suono. E penso che ognuno di noi saprebbe collocarsi all'interno di queste macrocategorie.
 
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