• Confronto TV, proiettori e ampli al Roma Hi-Fidelity il 15 e 16 novembre

    Sabato 15 e domenica 16 novembre, all'hotel Mercure West, AV Magazine vi aspetta nella sala Domitilla dalle 10:00 alle 18:00 con un confronto tra TV OLED e tra amplificatori con un diffusore di riferimento. Nella sala adiacente di Gruppo Garman vi aspetta invece un confronto tra videoproiettori Epson LS9000 e QB1000 con un sistema home cinema Dolby Atmos con integrato Denon AVC-A1H e diffusori Focal EVO. Maggiori informazioni a questo link.

  • JVC NZ900 + NZ500 da Videosell il 14 e 15 novembre a Milano

    Venerdì 14 e sabato 15 novembre, presso la showroom di Videosell a Trezzano sul Naviglio, sarà possibile osservare all'opera il videoproeittore JVC DLA-NZ900 (alias DLA-RS4200) con il nuovo firmware 2.0 da poco disponibile. Sarà in funzione anche un eccellente DLA-NZ500 (alias DLA-RS1200) che è un campione del rapporto qualità prezzo. Appuntamento quindi a venerdì 14 novembre, dalle 15:30 alle 20:30 con aperitivo "videofilo" gratuito e anche sabato 15 novembre, sia la mattina dalle 9:30 alle 13:30 e poi il pomeriggio dalle 14:30 alle 16:00. Maggiori informazioni a questo link.

Caratteristiche e limiti della riproduzione stereofonica.

Ti ringrazio del disegno (molto più esplicito di qualsiasi descrizione verbale) e noto che tu non avverti nessun suono provenire esattamente da un tuo lato, ma da più avanti. Ne prendo atto e attendo altri eventuali resoconti così attenti e puntuali.
 
Tieni conto che il TV, a volte, pare di sentirlo quasi a fianco. Dipende molto dal momento e dall'inclinazione della testa rispetto al suo asse.
Il TV l'ho disegnato abbastanza, forse un po' troppo, avanti ma, talvolta, pare di averlo quasi a fianco, soprattutto, nel brano "perfect sense" e fa un certo effetto.
La cosa che mi ha strabiliato di più e che non ricordavo è la sensazione d'altezza del cane sul balcone, basata molto sull'effetto prospettico. Proiettato sul piano verticale pare che si trovi, come altezza, poco sopra il diffusore ma la sensazione prospettica fa sembrare che sia su un balcone a 7-9 m dietro al diffusore ed a 3 - 4 m di quota.
Ciao, Enzo
 
Comunque, se si esclude il caso di "amused to death" e limitato al cane sul balcone, non mi è mai capitato di ascoltare registrazioni in cui si percepisce una scena troppo sviluppata sul piano verticale.
Forse, in certi casi, può essere evocata (forse per mezzo della timbrica o di un sapiente posizionamento dei mcrofoni) la sensazione di trovarsi in galleria o nei posti alti di un auditorium (mi capita nel caso del disco della Reference Recordings "Symphonic Dances
Rachmaninoff" eseguito dalla Minnesota Orchestra nel 2001) ma non mi pare di ricordare altri casi.
Ricordo che quando avevo le 703, certo per problemi di ambiente, mi pareva che si focalizzasse tutto sul battiscopa.... Un'angoscia che non ti dico....
Ciao, Enzo
 
Ultima modifica:
...la sensazione prospettica fa sembrare che sia su un balcone a 7-9 m dietro al diffusore ed a 3 - 4 m di quota.

Mi stupisco ogni giorno di più della capacità che hanno alcuni di... "prendere le misure".
Senza ironia.
Naturalmente questo non ha alcuna incidenza sui presupposti limiti della tecnica stereofonica, intorno ai quali stiamo (piacevolmente) disquisendo.
 
Mi stupisco ogni giorno di più della capacità che hanno alcuni di... "prendere le misure".
Senza ironia.
He He! Tranquillo, ci mancherebbe... Capisco benissimo cosa vuoi dire.
In questo caso ho cercato di descrivere una ricostruzione puramente mentale di ciò che mi ha evocato in quel momento ciò che stavo ascoltando, con tutte le approssimazioni del caso. Le misure sono puramente indicative e scritte per cercare di "quantificare" la sensazione prospettica.
La cosa è, pertanto, relativa in quanto puramente soggettiva, inoltre, lo stesso impianto in un altro ambiente, e/o ad altre orecchie, potrebbe dare immagini anche molto differenti.
Comunque la tecnica che hanno utilizzato, anche se si dice che oramai paia obsoleta, riesce ad evocare cose strane nonostante i limiti della stereofonia.
Ciao, Enzo
 
Così va meglio (nel senso che toglie un po' di benzina al mio senso di inferiorità, perennemente in agguato). :)
Nessun altro che proponga un suo disegno, o dichiari di condividere il tuo?
Vedremo domani. Il dovere mi chiama ('sto ...onzo!).
Buona notte.
 
Aggiungiamo un po di benzina :D

Se c'è altro di cui non finisco mai di stupirmi, sono il cinismo, la crudeltà, la mancanza di umana comprensione degli esseri umani.
Cattivo! Cattivo! Cattivo! :rotfl:

Seriamente, grazie dei link, Ane. Per ora ho letto il primo: divertentissimi i commenti di alcuni mattacchioni (ho riso di gusto: ottimo per l'umore e la salute). Una curiosa coincidenza ha stupito me per primo: al momento ho una playlist lunghissima in Foobar, con musica variamente assortita, ivi accumulata in modo un po' casuale e in tempi diversi (Count Basie, Ben Harper, Hiromi, Yes, Supertramp, Vivaldi, Joe Jackson, Pink Floyd e... R. Waters). Libero(i) di non credermi (giuro che è vero): appena ho messo il naso nella presente discussione, è partita la riproduzione di "Amused to death"!!!
...

Mi balzano sùbito all'occhio queste parole di Lincetto:
"...te l'ho spiegato il perchè: si prende un determinato segnale, preciso, e gli si ruota la fase, aggiungendo delay, per ottenere quel tipo di effetto.
E' una cosa banale, non particolarmente complessa da ottenere. Gli inglesi dicono: good value for... money!
Quanto a farlo nei miei dischi... Dovrebbe avere un significato musicale/artistico, così come nel disco di Waters.
Fare queste cose solo per far testare gli impianti, francamente... no, mi spiace: io produco Musica."

Espongo la perplessità che mi è sorta, non prima di aver ricordato ancòra una volta alcune mie precedenti parole, al fine di renderne più agevole la comprensione:
"...non resta che da chiedersi il motivo per cui, in decenni di storia della stereofonìa e con fior di tecnici delle più svariate scuole di pensiero impegnati a realizzare registrazioni su registrazioni, nessuno ci abbia mai proposto, ad esempio, un solo, banalissimo album live, in cui possiamo sentire distintamente il pubblico vociare intorno a noi e dietro le nostre spalle, e non invariabilmente compresso tutto davanti a noi (alcuni più vicini e altri più lontani, dietro i diffusori, distribuiti esclusivamente in larghezza)."

Lincetto sembrerebbe (cosa alquanto strana) non rendersi conto della portata pratica di quella che sostiene essere una tecnica semplice ("banale") da utilizzare.
Avevo accennato al pubblico intorno e dietro di noi a titolo di esempio di immediata comprensione, ma è chiaro che si potrebbe (e dovrebbe) lavorare con quella tecnica per far pervenire, all'ascoltatore del prodotto registrato, quei suoni riverberati che contribuiscono alla percezione dell'ambiente originale... farli pervenire, dicevo, da direzione analoga anche durante l'ascolto tramite diffusori frontali.
Sarebbe un vantaggio enorme in termini di realismo.
Continuo a chiedermi perché nessuno lo faccia abitualmente e sistematicamente, se è così semplice.
 
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Mi sembra che si stia dando troppa importanza ad una cosa che era già risaputa da decenni, io stesso lo avevo scritto pochi giorni fa, non ricordo se in questa o in un'altra discussione, nel dubbio, riassumo :D.

Più o meno una trentina di anni fa ho posseduto per un po' di tempo un pre+finale della Phase Linear, ditta fondata da Bob Carver che nel pre aveva inserito una manopola per "allargare" la scena sonora (era un po' patito di "olografia sonora").

La cosa funzionava, man mano che la si ruotava la scena si allargava oltre i confini dei due diffusori, nessuna meraviglia, era cosa abbastanza conosciuta , come dice Lancetti, la si ottiene sfasando e miscelando opportunamente i due segnali e inviandoli incrociati, si può anche filtrare opprtunamente la parte che si invia.

Con alcuni brani un pochino di enfasi non guastava, se poi i diffusori erano posti un po' troppo vicini per questioni "ambientali" era la soluzione ideale, il tutto con un circuitino per nulla complicato.

La cosa non prese molto piede (sapete come sono i "puristi"), lo stesso principio è stato utilizzato in alcuni pre per cuffie, per cercare di ricreare la scena cui siamo abituati e non il "suono nella testa" tipico di questo tipo di ascolto, si è cercato di riprodurre elettronicamente la risposta in frequenza e fase dei suoni che arrivano ai due padiglioni, ma sfalsati e modificati dalla presenza della testa e dei padiglioni auricolari.

Anche qui i risulati sono stati vari.

Per venire invece alla riproduzione con i normali diffusori entra in gioco un elemento importante, il cervello che in tempo reale elabora i segnali e poi "ci fa immaginare" quello che vuole lui, in base alle esperienze pregresse e, cosa molto importante, con l'aiuto delle informazioni visive che si ricevono contemporaneamente al suono.

Ci sono molti fenomeni che si accavallano e producono gli effetti più strani o meglio, che il nostro cervcello, a volte ingannato, ci "fa immaginare di sentire".

Vi sarà capitato di essere in mezzo al traffico e di sentire la sirena di una ambulanza senza vederla, il più delle volte non si capisce la provenienza del suono, poi la vedete, in lontananza ed immediatamente il suono diventa direzionale, era ovvio che arrivava da quella parte, ma senza vederla non lo capivate.

Esiste, tra i tanti, l'effetto "ventriloquo", credo che tutti sappiano (spero :D) che non è il pupazzo che sta parlando, ma vedendolo muovere la bocca mentre il suo animatore non la muove (si spera), se non ci pensate e non ragionate vi sembra che sia il pupo a parlare, il cervello è abituato ad associare una voce al movimento delle labbra e automaticamente ci trasmette quella sensazione.

Se dallo stesso diffusore arriva lo stesso suono, ma prima più alto e poi più basso di livello, od anche assieme, automaticamente il cervello pensa che una sorgente sia più vicina dell'altra, perchè nella pratica avviene così ed ecco che si crede di sentire un suono provenire più davanti o più indietro.

In uno dei testi che avevo indicato nella discussione relativa all'acustica ambientale e, precisamente: "F. Tool - Sound Reproduction - The Acoustics and Psychoacoustics of Loudspeakers and Rooms" si parla anche di questi pseudo ascolti di segnali che sembrano arrivare da ogni dove, mentre escono sempre e solo dai due diffusori.

Con i sistemi descritti prima si può simulare una "scena" più larga, ma non si potrà mai simulare un suono posteriore o da parti strane a meno che i suoni non si combinino in modo strano e casuale nell'ambiente.

Si può certo farlo con sistemi digitali, vedasi le soundbar Yamaha, in cui si lavora sulla fase e sui ritardi e, cosa molto importante, sfruttando le rilfessioni dell'ambiente, che deve essere simmetrico, altrimenti si perde tutto o quasi.

Teoricamente se si facesse una registrazione con due microfoni omnidirezionali, magari posizionati con tecnica A-B, e si riproducesse il tutto con due diffusori con diffusione perfettamente omnidirezionale e risposta in frequenza e fase esattamente uguali a quella dei microfoni e nello stesso ambiente di registrazione probabilmente si otterrebbero risultati quasi simili all'originale, ma anche qui non si potrebbe riprodurre il fronte posteriore, il segnale uscirebbe dai due frontali, ci vorrebbe almeno un terzo microfono rivolto verso le spalle ed un terzo canale con un diffusore apposito posteriore.

In alcune registrazioni di organo fatte con 2 microfoni, effettuate in grandi chiese, si utilizza un terzo microfono posto nella navata centrale ed opportunamente direzionato per captare il riverbero dell'ambiente, il suo segnale viene poi sapientemente miscelato con quello dei due micro che erano posti più vicino all'organo per captare principalmente il suono diretto.

Il risulato solitamente è ottimo, ma con un impianto stereo non si potrà comunque sentire il riberbero che ci avvolgerà come era nella chiesa, se il nostro ambiente è sufficientemente riverberante, ma non troppo, avremo certo una buona sensazione, ma non sarà mai quella originale.

Anni fa ho effettuato delle registrazioni in una chiesa di musica sacra di un "coro + basso continuo" per un CD, con soli due microfoni (contemporaneamente con DAT e analogico a 2 piste), ottimo risultato (erano contenti), buon riverbero e scena, ma nessun suono alle spalle, di lato, in alto o da altre parti, il coro era lì, davanti allascoltatore, ben posizionanti i vari coristi, nessun buco tra i diffusori, ma tutto finiva lì.

Ciao
 
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Mi sembra che si stia dando troppa importanza ad una cosa che era già risaputa da decenni, io stesso lo avevo scritto pochi giorni fa, non ricordo se in questa o in un'altra discussione...

Grazie del contributo, frutto di adeguate esperienze sul campo.

Sì, ne avevi scritto qui (da # 199):
http://www.avmagazine.it/forum/38-a...enziare-problemi-e-possibili-soluzioni/page14
e già l'avevo ricordato (e linkato) alcuni post orsono (# 47).

(Mi permetto di correggerti: Lincetto - il patròn di Velut Luna, non Lancetti).
 
A voi la parola.

Se sono veramente i migliori tecnici del globo eliminerebbero il rumore dello scoppio della lampada in quanto informazione non rilevante. :D

A parte gli scherzi, secondo me l'ascolto dal vivo è e sarà sempre diverso dall'ascolto in stereo casalingo.
Ascoltando dei concerti di musica classica/acustica dal vivo, oltre a rimanere impressionato dalla dinamica nettamente maggiore, mi sono reso conto di quanto poco direzionale (e vivo) sia il suono di ogni strumento.

In realtà credo che la direzionalità degli effetti/suoni di cui parli sia in gran parte un artifizio figlio della riproduzione in stereo (e dei passaggi che ci stanno in mezzo). Qualcuno citava dei dischi di musica non acustica. Infatti ascoltando musiche come i Pink Floyd e quelle di Jarre si ha spesso l'illusione di un suono direzionale in largo e in alto (anche se in altezza è limitato, credo per ragioni fisiche di diffusione del suono da parte dei tweeter). Probabilmente non ci sono limiti ai trucchi che possono essere usati per ingannare le orecchie (vedi le soundbar che ti fanno passare l'elicottero dietro alla testa, oppure si pensi a un suono fuori fase che da l'illusione che provenga da tutta la stanza.).

Nel caso descritto da te, ponendo che non vi siano interventi dei tecnici, probabilmente sentiresti qualcosa in alto anche se mai così alto come nella ripresa dal vivo.

Ma per fortuna i palcoscenisci sono sempre di fronte a noi e non tutto intorno, tendenzialmente sono lontani e i flautisti/orchestrali non scendono dal palco. :D

Per cui una riproduzione che tenga conto di un soundstage profondo e largo (anche se poco alto) è nettamente sufficiente per tutta la musica creata il che più che un limite è quasi una sorpresa.

PS: nella relatà i problemi di registrazione sono enormi, non trascurabili (utilizzare 1,2,3,4,6 microfoni, il tipo e la posizione degli stessi è determinante per un certo risultato finale).
 
Scusa la domanda diretta, Diablo: hai letto tutta la discussione, link compresi?
Perchè me lo chiedi? :D

Non tutta, ho letto soprattutto le prime pagine, non ho guardato i link e dato un'occhiata velocissima alle ultime poi ho pensato che sarebbe stato meglio dire la mia prima che qualcuno mi influessasse o mi facesse sentire troppo ignorante. :D
Comunque ora che ho risposto mi sono ripromesso di farlo, link compresi.

Per esempio vedo solo ora che non sono il primo a citare il trucco della fase, io non sono un tecnico solo che ascoltando i vari demostration disc c'è questo test e l'effetto, beh, è quello. Alcune registrazioni lo sfrutteranno senza dubbio, ad esempio penso che molte tracce con le campane registrate (e poi sovrapposte) del finale nell'Ouverture 1812 o altri pezzi di classica (a cui sono stati sovrapposti degli effetti artificialmente) lo facciano perchè lì il suono in alcune registrazioni è in alto e molto diffuso.

Tuttavia nei link esplicativi del soundstage la misura dell'altezza è sempre trascurata, vedi ad esempio qui

dn_6_2a.jpg


http://www.harbeth.co.uk/uk/index.php?section=products&page=designersnotebookdetail&id=6

Il motivo penso sia dato dal fatto che la maggior parte registrazioni sono fatte in posizione frontale (e in studio), perciò la dimensione dell'altezza non si rende realmente necessaria (anche perchè nessun microfono reale è veramente in grado di registrare informazioni in altezza, a meno che non sia predisposto apposta per farlo).

Anche se il mio pragmatismo tende a farsi valere, trovo la discussione e l'esercizio filosofico a cui ci hai costretti molto interessante comunque. :)
 
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Perchè me lo chiedi? :D

Perfetto. Era esattamente la domanda che mi aspettavo che mi ponessi e che.... DOVEVI :) pormi.
Il motivo è semplice: da alcune frasi presenti nel tuo commento precedente traspariva un'idea della stereofonia non in linea con quanto esposto e spiegato dall'Ing. Giussani e da Nordata (e da me, nel mio piccolissimo...).
Volevo cercar di capire se questo dipendesse dal fatto che non avessi ben colto il senso generale del discorso, oppure se ti fossi formato una tua convinzione dissenziente. Alla luce della tua onesta ammissione ("Non tutta..."), preferisco per ora mantenere il dubbio, mentre ti lascio il tempo di approfondire, piuttosto che mettermi a dissertare su quelle tue specifiche frasi, col rischio di ripetere (noiosamente e forse inutilmente) quanto già scritto.
Inoltre vorrei invitare te e gli altri a lasciar momentaneamente da parte le eventuali esperienze sensoriali vissute - in particolare quelle molto particolari e piuttosto rare, coincidenti con l'utilizzo di tecniche che esulano dalla stereofonia classica - passando da un atteggiamento pragmatico a uno... logico-teoretico (volano paroloni!).
Di tali tecniche è stato finora spiegato (in questa sede e a grandi linee) il meccanismo pratico di applicazione, ma non i principi di psico-acustica in base ai quali funzionano: fintanto che ciò non avverrà, non sarem(m)o ben consci delle loro reali potenzialità e connessi limiti. Rischieremmo di farci trascinare in una palude o in un territorio (per noi) sconosciuto, senza punti di riferimento e appiglio. Oltretutto pare richiedano accorgimenti non comuni o, meglio, abbiano esigenze molto più elevate della normale stereofonia, per manifestare le proprie doti:
"If you have boundary proximity issues, your speakers have phase or coherence shortcomings, or your speakers and listening position are even slightly asymmetrically arranged, you will experience only half of this recording's extraordinary message. Though the Q-Sound effects require great attention to system set up."
http://www.positive-feedback.com/Issue18/waters.htm (Grazie ad Ane per il link).
Pertanto, accantonati per ora (in attesa di un deus ex machina che ci illumini al riguardo) il Q-sound e analoghe tecniche alquanto particolari, mi accingo a proporre una inusitata variante all'impresa dei nostri volonterosi tecnici, messi inopinatamente in difficoltà dalle vostre richieste.

"Siamo spiacenti, egregio committente. Temiamo di non essere in grado di esaudire i suoi desideri. Lei vorrebbe che realizzassimo un normalissimo disco stereofonico con le caratteristiche di spazialità tipiche di un super-surround, contenente informazioni destra-sinistra, alto-basso, avanti-dietro, perfettamente percepibili attraverso un qualsiasi impianto hi-fi: è semplicemente impossibile."

"Allora fate così: limitatevi a una registrazione che permetta A ME di sentire quel benedetto flauto in basso, il contrabbasso più in alto e lontano e, sopra la mia testa, lo scoppio della lampadina.
Ritenete di poterlo fare?"

"Sì, ma con un limite e una condizione.
Questo il limite: avrà l'effetto che ci ha richiesto, ma non si aspetti di sentire il contrabbasso più a sinistra del flauto: lo percepirà sì più in alto e più lontano, ma sempre esattamente davanti a sè, come il flauto."

"Va bene, mi accontento (sono proprio curioso...). La condizione?"

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A voi la parola :) .
 
Una valagna di soldi? :D

Rispondo brevemente alla questione che mi riguarda intanto che leggo i vari contributi.

Sul fatto che l'ascolto della musica dal vivo e la sua riproduzione siano due cose necessariamente differenti ne sono convinto (allo stato attuale delle tecnologie, perlomeno).

Sul resto forse sono stato parzialmente frainteso perchè non vedo questa dissidenza nella mia opinione. I contributi dell'Ing. Giussani hanno la caratteristica di essere inseriti in un contesto reale. Mentre il tuo è un contesto filosofico ipotetico.

Per cui al contesto reale corrisponde la risposta: le informazioni in altezza non vengono praticamente registrate e non esistono microfoni atti a registrare queste informazioni di conseguenza non ha senso che esistano altoparlanti in grado di riprodurle.
ES: le registrazioni di strumenti dell'orchestra vengono spesso effettuate con microfoni sospesi a tot. metri sopra l'orchestra, ma non è che quando ascolti senti che l'orchestra suona in basso. :p

Al tuo quesito, "filosofico", invece si può rispondere che una volta catturate queste informazioni (con un orecchio elettronico identico a quello umano) esisterebbero dei modi illusori o trucchi per cui il suono proveniente da due casse possa essere avvertito sopra, sotto, dietro, di fianco ecc. E con un diffusore ideale sentiresti lo stesso effetto. ES: pur coi limiti dei diffusori reali (effetto che non sarà mai identico a quello reale) e la ristrettezza delle registrazioni atte a farlo questo può già succedere.

Tuttavia visto che diffusori ideali non ne esistono a questo punto perchè faticare tanto quando è molto più facile ottenere l'effetto con un MCH? Forse non è un caso che recentemente vadano di moda gli effetti DSP Height, cioè quelli dei frontali alti. Non tutti sono però convinti dell'utilità di avere questi effetti in un ascolto verosimile. Potrebbe anche complicare inutilmente, o quasi la questione.

Modestissimo parere: o tieni la discussione su un piano filosofico oppure la riporti pragmaticamente allo stato dell'arte attuale, reale, quello che ti permette di cercare soluzioni tecnologiche per ovviare a certi limiti. Tanto l'obiettivo di sollevare la questione col giochino speculativo l'hai centrato. :D
 
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I contributi dell'Ing. Giussani hanno la caratteristica di essere inseriti in un contesto reale. Mentre il tuo è un contesto filosofico ipotetico.

Non sono d'accordo. Il mio esempio è emblematico di TUTTE le situazioni di ascolto reale/quotidiano, semplificato (se vuoi, estremizzato) allo scopo di porre in maggiore evidenza la problematica.
Mi sembra indiscutibile che durante una qualsiasi esperienza d'ascolto siamo immersi in un campo sonoro praticamente sferico, con vibrazioni che giungono a noi (con maggiore o minore intensità) da tutte le direzioni.
Il flauto è la sintesi dei segnali (diretti e/o riverberati) che ci giungono prevalentemente da avanti-basso, lo scoppio da sopra e così via.
 
Il problema non è realistico perchè tu supponi l'esistenza di microfoni in grado di fare come l'orecchio, una cosa che al momento non esiste. Per cui spostare la discussione in avanti (verso l'ascolto stereo passando per il mixaggio, gli altoparlanti ecc) non ha senso se già il primo anello della catena (la registrazione) non è in grado di fare quello che tu chiedi.

Leggi qua:

The fundamental problem is, you see, that nearly all the microphone techniques recording engineers use to record music are incapable of capturing any height information.

A common philosophical trap fallen into by audiophiles is to assume that any LP or CD inherently contains within it the information necessary to recreate the live illusion. This just isn't correct. Even the finest system will not create a soundstage with an accurate sense of height unless care was taken to ensure that the appropriate height information was captured at the recording session. I am not saying that it is impossible for a stereo system to throw a sense of height—the new Chesky Test CD that I mention in my loudspeaker reviews this month contains tracks where the signal can reproduce as being above the plane of the loudspeakers—but that conventional stereo microphone techniques do not capture the aural clues that allow the ultimate listener to perceive height.

http://www.stereophile.com/asweseeit/390awsi/index.html

Per cui è giusto parlare di tecniche di registrazione alternative (non darle per acquisite), perchè se non si parte di lì tutto il resto diventa solo una speculazione. :)
 
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