Acustica ambientale: teoria e pratica per evidenziare problemi e possibili soluzioni

Va bene. Ma secondo te (voi) il Q-sound funzionerebbe anche in camera anecoica?
Secondo me sì: mi pare che sia basato su sfasamenti ad alcune frequenze.
Mi ricordo il mio primo radioregistratore di qualche decennio fa che aveva una levetta che permetteva di allargare l'immagine virtuale al fine di dare l'illusione che gli altoparlanti fossero lontani tra di loro.
Il player Jriver (e, forse, anche altri) dà la possibilità di scegliere il campo surround che più aggrada.
Ciao, Enzo
 
"Tu quoque..." :D

Ma insomma, è stereofonia o multicanale?!? (v. # 179 inizio).

Perché leggendo il nome della sezione...:



"Forum - Due canali & High-End Audio - Audio Club".

Da me,il cane é seduto fuori in giardino e si prende una the' con le amiche.. Lato dx molto arretrato ed esterno. In multi canale mai ascoltato..
Anche da me quando ero ancora a Torino,l'uomo con le infradito Brasiliane (Antonio Puka),mi fece notare questa cosa per un giusto set-up
 
@ane ti ha già risposto foxtrot.....per farla breve le stereofonia sfrutta la caratteristica del cervello di fondere due suoni uguali che arrivano da due direzioni diverse entro i 25 ms in un unico suono....in sostanza se esistono delle tecniche che creano suoni fuori dal triangolo dei diffusori (e da quel che sembra esistono..) non sfruttano il principio della stereofonia classica che appunto prevede due suoni reali dai due diffusori e un suono virtuale creato dal cervello all'interno dello spazio tra i due diffusori.
 
Io ho sempre saputo che la scena sonora viene "costruita" dal tecnico del suono e non dal nostro cervello.
Noi non dobbiamo far altro che posizionare correttamente i diffusori per riprodurla fedelmente.

Campa procurati amused to death e dicci dove senti il cane
 
Ultima modifica:
Io ho sempre saputo che la scena sonora e' "costruita" dal tecnico del suono e non dal nostro cervello.

Non sempre...! Alcune casa discografiche vantano per certi eventi live la ripresa microfonica diretta senza successive elaborazioni digitali, per esempio le prime che mi vengono im mente: Fonè e Chesky Records. Solo con questo tipo di riproduzioni è possibile disquisire di immagine, profondità, larghezza e perchè no... profondità del fronte sonoro.
In tutti gli altri casi siamo nell'ordine dei gusti personali.
In alcuni tra i miei dischi test nel libretto allegato viene riportata fotografia o schema del soundstage per verificare l'effetto "realismo" nel proprio impianto....

Ma poi.. sto cane durante la registrazione, chi lo teneva fermo....? stava seduto, saltellava o girava in tondo...? :D
 
ok ane sarà fatto!
Anche tutta l'epoca della stereofonia classica, fine 50 e primi 60, secondo molti di qualità ineguagliata successivamente, era fondata sulla ripresa di un evento dal vivo con due microfoni e minima se non nulla successiva elaborazione.....poi si sono messi a fare pasticci col mixer e la qualità è decaduta, il contenuto spaziale stereofonico è diventato inesistente.
 
Ultima modifica:
La scena sonora ,,, affascina sempre come argomento un ' illusione creata a tavolino che poi nella realta' non e' detto sia fedele assolutamente.
Parlando con un ingegnere del suono mi disse che e' creata a tavolino dal tecnico (molte le variabili in gioco microfoni..) quindi e' in sostanza contenuta nella registrazione. 30-40 anni fa riguardava molto la dimensione orizzontale poi da 25 30 anche la dimensione verticale. A questo si aggiunge la ricostruzione fornita dai diffusori (dispersione del TW) e implementazione dei componenti.
Alla fine ci mette lo zampone l'ambiente ovviamente.
Io stesso quando non equalizzo o lascio i diffusori in posizione di riposo (molto decentrato) non ho un'immagine stabile e centrata...
 
Ultima modifica:
Perdonami se insisto, ma se l'evento è ripreso da due soli microfoni, il "tavolino" non serve.... ;)
Questo aspetto è applicabile of course solo ad eventi live con strumenti acustici, per tutto il resto la scena è per forza creata dal fonico o come vogliamo chiamarlo
 
Ciao !
Sto leggendo questa discussione molto interessante e vorrei farvi due domande ;
I vostri diffusori sono direzionati verso il punto d'ascolto ?
Qual'é quel brano con il cane ?é il primo di quell disco subito all inizio ?vorrei fare anch'io quella prova .
Grazie mille
 
E' una delle tante interpretazioni della trappola per bassi angolare.

Per funzionare, funziona, resta da vedere sino a che frequenza scende e quanto incide (una sola per angolo, non molto).

Ciao
 
Io ho sempre saputo che la scena sonora e' "costruita" dal tecnico del suono e non dal nostro cervello.
Noi non dobbiamo far altro che posizionare correttamente i diffusori per riprodurla fedelmente.

Vediamo di fare un po' di chiarezza.
I due processi (il lavoro del tecnico e quello del nostro cervello imbroglione) non sono in antitesi, ma complementari.

Avrai presente la prospettiva nei quadri. Chi dipinge non mette un oggetto più lontano di un altro; non può farlo.
Li piazza tutti su una tela, ma utilizzando determinati artifici.
Questi artifici funzionano solo perché il cervello dell'osservatore "mente", inventandosi distanze che nella realtà della tela (pressoché piana) non esistono. Con un procedimento inconscio e involontario, chiaro: mica ti devi sforzare per farlo!

Come funziona il cinema (persistenza delle immagini sulla rétina, ecc. ecc.): avrai presente...

Stessa cosa, con i dovuti distinguo, in campo audio.
Lasciamo stare il "come" vengono inserite le informazioni nella registrazione (se tramite una determinata ripresa microfonica, se durante le fasi di mixaggio o, come più plausibile e frequente, con una combinazione dei due processi - scena più o meno "ricostruita" -).
Al momento non è quello che interessa.
Sta di fatto che i tecnici mettono in atto determinate operazioni, sapendo che funzioneranno in un impianto stereofonico solo grazie al lavoro "menzognero" del cervello umano.
Spero di non essere stato più contorto del solito (diàmine, mica è il mio mestiere! :D ).
 
Ultima modifica:
Comunque...
Sono stato a Bergamo Arte Fiera: soliti artisti storici (soprattutto italiani), nessuna novità che abbia catturato la mia attenzione.
Sono rimasto incantato davanti a una grande tela di Fulvio Di Piazza.
Ma soprattutto: non ho visto nessun'opera con le caratteristiche della "superprospettiva".
Il genio tanto atteso non si è ancora materializzato e chissà se lo farà mai.

Tornando al tema... Ricordo che fui piacevolmente colpito dall'ologramma sonoro di Carver.
Alle mie orecchie funzionava però aumentando la profondità della scena (non la lateralità) e il realismo quasi fisico degli strumenti.
Stranamente, l'amico "pipistrello", che in genere notava cose che io non ero in grado di percepire, sostenne che per lui, che premessi o meno quel magico tastino, non faceva alcuna differenza.
Che misteri!
Mi pare fosse un preamplificatore e mi sto chiedendo perché non lo abbia acquistato; forse perché ero fresco reduce dell'acquisto di pre+finale Counterpoint e mi ero svenato? Il periodo parrebbe essere quello (metà anni '90)...
 
Ultima modifica:
Ciao !
Sto leggendo questa discussione molto interessante e vorrei farvi due domande ;
I vostri diffusori sono direzionati verso il punto d'ascolto ?
Qual'é quel brano con il cane ?é il primo di quell disco subito all inizio ?vorrei fare anch'io quella prova .
Grazie mille

I miei diffusori non sono orientati verso il punto di ascolto.

Il brano è il primo del cd "Amused to death", anche se il cane fuori asse è presente 2 o 3 volte in tutto il disco, così come la voce del televisore
 
1-I miei diffusori non sono orientati verso il punto di ascolto.
2-Il brano è il primo del cd "Amused to death", anche se il cane fuori asse è presente 2 o 3 volte in tutto il disco, così come la voce del televisore

1-In genere nemmeno i miei (esclusi i Proel).

2-Un bel risultato di questa faccenda è che, facendo prove, sto cominciando ad apprezzare un album che finora non avevo ascoltato con attenzione (bellissimi i cori e le voci femminili, grandiose le chitarre; dolcissima, commovente la semplice intro pianistica del 3° brano...Rimango ancora un po' spiazzato dalla voce urlata e strozzata di Waters).
...Per brevi istanti anch'io ho avuto la sensazione di percepire quel dannato cane un po' al di qua del sistema di altoparlanti.
Solo che poi, a successivi e attenti ascolti, il mammifero ha pensato bene di tornare dietro il diffusore destro, in lontananza.
L'evento più insolito è però stato un altro. Solitamente il MIO cane, appena sente abbaiare (un altro cane reale in strada, ma anche quello presente in un film, in televisione, o in un disco), si sente in dovere di dire rumorosamente la sua dopo aver rizzato le orecchie.
Con "Amused to death", invece, non ha mai fatto una piega! Curioso, no?
Per quanto riguarda lo speaker, non si è mai schiodato dall'area compresa fra i diffusori.
 
Ultima modifica:
Top