Acustica ambientale: teoria e pratica per evidenziare problemi e possibili soluzioni

...una perfettissimo e fedele ritorno stereo si ha in cuffia, ma la cuffia non è lo strumento di ascolto più diffuso.

Sul "perfettissimo" in molti avrebbero da ridire, persino quelli (come me) del partito che riconosce all'ascolto in cuffia ben definiti pregi, a fronte però di inevitabili limiti (proprio in tema di ambienza, guarda caso, oltre che di impatto fisico).
C'è la tecnica di registrazione binaurale (con testa artificiale), è vero, ma richiede registrazioni effettuate ad hoc (assai poco diffuse, a quanto mi risulta).

Se vuoi approfondire l'argomento, ne abbiamo discusso abbondantemente qui:

http://www.avmagazine.it/forum/91-g...li-differenze-per-il-mio-orecchio-inesistenti
 
In una camera anecoica (vera) si sentirebbero solo i suoni che provengono direttamente dai singoli altoparlanti, stare in tale tipo di ambiente può essere una esperienza angosciante (però si prende coscienza del proprio corpo :rolleyes:), provate almeno una volta.

E' l'ambiente meno adatto per ascoltare musica, potete avvicinarvi ad un risultato simile sistemando i diffusori in un grande giardino, senza nulla attorno, mettendo anche del materiale assorbente sul terreno attorno.

Del binaurale è già stato detto, ottimo ma non diffuso, esistono degli apparecchi che fanno un certa miscelazione dei due canali in modo da simulare un ascolta normale anche se fatto con le cuffie, non diffusissimi e per lo più a livello sperimentale, su alcune riviste o pubblicazioni si trovano degli schemi e dei suggerimenti.

Comunque l'ascolto migliore stereo è in un ambiente trattato per linearizzare la risposta in frequenza con tempo di riverbero nei limiti ormai determinati da tempo, un ambiente mediamente riverberante.

C'è da tener presente che nel progetto dei diffusori si tiene conto del fatto che gli stessi verrano usati in una ambiente chiuso, non all'aperto o in stanze completamente afone.

Anche per l'HT ci sono dei tempi di riverbero raccomandati, infatti era una delle domande che avevo fatto a suo tempo a Moris, pensando che avendo realizzato un tale sistema di insonorizzazione (pare che sia questa la funzione primaria) ed anche di correzione (forse) ne fosse a conoscenza, ma non c'era stata risposta.

Ciao
 
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In una camera anecoica (vera) si sentirebbero solo i suoni che provengono direttamente dai singoli altoparlanti, stare in tale tipo di ambiente può essere una esperienza angosciante (però si prende coscienza del proprio corpo :rolleyes:), provate almeno una volta.

Se sia angosciante non so, ma posso benissimo immaginare che lo sia, dal momento che non ho bisogno di provare per sapere che è del tutto innaturale, per le ragioni sopra esposte (avvertiremmo i suoni provenire solo dal DAVANTI, anzi, come hai giustamente rivelato, (prevalentemente?**) dai singoli altoparlanti*, e da nessun'altra direzione).

*Comprese le informazioni di ambienza contenute nella registrazione!!!** Come la mettiamo? :D ).

**Qui mi riservo la facoltà di ulteriori chiarimenti, in relazione a futuri commenti altrui.
 
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Mi riferisco al conflitto e alla sovrapposizione indesiderata fra l'ambienza (generalmente "costruita") presente nelle registrazioni e riferita appunto all'ambie..........[CUT]

Io non miro alla camera anecoica e nemmeno Campa immagino; nelle prove fatte nel mio ambiente la spazialità del suono è rimasta invariata ed i suoni "fuori asse" (tipo il cane che abbaia all'inizio di Amused to death) è rimasto al suo posto perchè è registrato così
 
Io non miro alla camera anecoica e nemmeno Campa immagino; nelle prove fatte nel mio ambiente la spazialità del suono è rimasta invariata ed i suoni "fuori asse" (tipo il cane che abbaia all'inizio di Amused to death) è rimasto al suo posto perchè è registrato così

"Così" come?
Meglio: "Dove?".

Poi non capisco "invariata": rispetto a?

Perdonami se insisto (oltretutto odio ripetermi), ma se il ragionamento è questo:
"Le migliori registrazioni stereofoniche hanno gia dentro di sè le informazioni d'ambienza originarie....le sterefonia ricrea un ambiente e uno spazio originale in un altro.....sovrapporre due ambienti secondo me si fa un po' di confusione.....ripeto....si parla di riproduzione sterefonica perfettamente a punto...." (Campa2),
la logica e diretta conseguenza richiede lo sforzo di eliminare il più possibile la confusione generata dalla sovrapposizione dei due "ambienti"; quindi la tendenza è avvicinarsi il più possibile alla camera anecoica, non si scappa.
 
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Non riesco a capire perché dovrebbe essere angosciante ascoltare musica in giardino.......se potessi io la prova la farei, ma non ho il giardino dove ho l'impianto. Ho sempre considerato i concerti all'aperto esperienze nettamente migliori soprattutto per la musica amplificata, ma non solo...Negli spazi chiusi il rock è spesso una una vagonata di rumore in cui a volte si fa fatica a distinguere una canzone dall'altra....altro che pulizia dei bassi!
Mi è capitato anche di ascoltare musica classica ed è una bella esperienza, soprattutto se ci sono voci, anche se mi rendo conto che spesso questi concerti vengono fatti in ambienti costruiti con edifici o manufatti verticali a riflettere.
Mi viene in mente l'opera all'arena di Verona......esperienza a mio avviso splendida, musica esile ma pulitissima e molto gratificante.....molto di più che alla Scala dove l'ambiente chiuso e l'acustica non perfetta non danno secondo me lo stesso piacere all'ascolto....
 
Poi nordata alle tue precisazioni aggiungerei oltre alla linearizzazione della risposta dei due diffusori (che sarà soltanto un ammorbidimento delle differenze....), è molto importante anche la simmetria della risposta dei due diffusori separatamente, che è una cosa parecchio diversa, e la somma dei due non è neanche considerabile come la somma algebrica tra i due diffusori misurati separatamente, perché poi interagiscono con sovrapposizioni cancellazioni etc. altrimenti ad ogni frequenza l'immagine corre a destra e sinistra e in definitiva il cervello non ricostruisce una scena tridimensionale.....
 
@Ane e Campa2.

Lieto di scoprire che non sono l'unico - qui dentro - cosciente del problema (teoricamente?) irrisolvibile che pone l'ascolto stereofonico riguardo l'ambienza.
Mi riferisco al conflitto e alla sovrapposizione indesiderata fra l'ambienza (generalmente "costruita") presente nelle registrazioni e riferita appunto all'ambie..........[CUT]

Mmmm... Mi sa che mi devo rassegnare all'evidenza che mi ero illuso... (non sarebbe la prima volta e me ne faccio una ragione).
 
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le riflessioni dell'ambiente d'ascolto; siamo davvero alla camera anecoica...
Risposta errata. Avremmo suoni che provengono soltanto (o quasi) da... DAVANTI, mentre sappiamo che in un evento musicale live i suoni provengono da tutte le direzioni.......[CUT]


Hai scritto tu che in camera anecoica avresti i suoni provenire solo da davanti.
Io mi riferivo al fatto che avendo abbattuto le riflessioni laterali nel mio ambiente la spazialità del suono è rimasta invariata, prova è che il famoso cane che abbaia in "Amused to death" non ha cambiato posizione, cioè abbaia ancora di fianco all'ascoltatore.
 
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Non riesco a capire perché dovrebbe essere angosciante ascoltare musica in giardino
Non lo so neanche io, infatti non è stato scritta da alcuna parte.

Ho scritto che lo stare in una camera anecoica (vera, ribadisco) è una esperienza non particolarmente bella, non si sente assolutamente alcun suono, compresa la propria voce che viene percepita praticamente solo attraverso le vibrazioni corporee e ci suonerà estranea, i rumori del corpo diventano presenti e avvertibili (battito del cuore e simili), ho poi fatto l'esempio del giardino come indicazione circa avere una idea di come si ascolterebbe musica in una camera di tale tipo, ovvero senza riflessioni.

Leggi attentamente.

Quanto ai paragoni tra l'ascoltare musica dal vivo in uno spazio aperto o chiuso direi che non è un paragone calzante, si tratta di due cose completamente diverse, non parliamo poi dell'ascolto in un teatroi all'aperto in cui l'acustica è stata presa in considerazione, come in moti teatri antichi (erano già maestri in questo).

Nulla a che vedere con "l'ascolto di musica riprodotta", che non è la stessa cosa di "fare musica".

In ogni caso, se prendiamo l'esempio di un concerto rock eseguito in un palazzetto concordo che solitamente il risultato è un disastro, ma sarebbe esattamente la stessa cosa se sul palco mettessimo due diffusori di alta qualità e con potenza uguale a quella dell'evento live e riproducessimo il CD del medesimo gruppo, raramente questi complessi sono realizzati tenendo presente esigenze acustiche, un auditorium invece, che magari avrà le stesse dimensioni, è progettato con altri criteri bene in mente (solitamente :rolleyes:).

Ciao
 
Si ho letto....se tu li paragoni mi vien da pensare che abbiano gli stessi effetti o simili sull'ascolto.
L'Arena di Verona è un anfiteatro, non ci facevano musica o teatro ma spettacoli vari tra cui combattimenti tra gladiatori.
Comunque il problema generale è che secondo me ascoltare all'aperto è meglio che al chiuso di solito...(sempre con la musica amplificata) infatti evito accuratamente tali spettacoli. E il motivo è che non ci sono gran parte delle riflessioni o comunque dei gravi problemi acustici posti dagli spazi chiusi. Solo un teatro chiuso ma di grandi dimensioni mi ha fatto apprezzare la musica al chiuso, gli Arcimboldi di Milano. Non credo sia un caso che l'estate sia la stagione dei concerti.
 
il famoso cane che abbaia in "Amused to death" non ha cambiato posizione, cioè abbaia ancora di fianco all'ascoltatore.

Ho capito bene?
Mi stai dicendo che tu, nel tuo ambiente, con i diffusori di fronte a te e nella classica posizione d'ascolto a triangolo equilatero, senti distintamente l'abbaiare del cane provenire dal lato destro (o sinistro, fa lo stesso) della tua persona? Molto al di qua, quindi, dell'area compresa fra i due diffusori?
Scusate, succede anche ad altri questo?
Ironia della sorte, quando (molto raramente) mi è capitato di avvertire simili sensazioni, ho attribuito il fenomeno a una qualche strana risonanza del mio ambiente d'ascolto...!*

Hai scritto tu che in camera anecoica avresti i suoni provenire solo da davanti.
Io mi riferivo al fatto che avendo abbattuto le riflessioni laterali nel mio ambiente la spazialità del suono è rimasta invariata

L'ho scritto perché pare sia universalmente condiviso da chi ci è stato.
Il fatto che la spazialità del suono sia rimasta invariata nel tuo ambiente non fa che portare acqua al mio mulino: io sostengo che il trattamento ambientale poco può fare in termini di ricostruzione dell'ambienza ORIGINALE in un sistema stereofonico, perchè tale sistema non contiene (non lo può fare) tutte le informazioni necessarie (compresi i segnali che arrivano da sopra, da sotto, da dietro...).
Ulteriore chiarimento: non ho sostenuto che trattamenti ambientali simili al tuo (che non conosco, quindi come potrei...???) portino al risultato di ottenere un suono simile a quello di una camera anecoica.
Ho sostenuto (e ripeto) che quel tipo di obiettivo è la naturale conseguenza logica del ragionamento di Campa2.
Riesci a seguirmi?

*Che poi è l'unica spiegazione logica.
Hai letto i commenti del mio link precedente?
 
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Ho capito bene?
Mi stai dicendo che tu, nel tuo ambiente, con i diffusori di fronte a te e nella classica posizione d'ascolto a triangolo equilatero, senti distintamente l'abbaiare del cane provenire dal lato destro (o sinistro, fa lo stesso) della tua persona? Molto al di qua, quindi, dell'area compresa fra i due diffusori?.[CUT]

Si esatto, come se provenisse dal surround destro.
Se clicchi il link in firma vedi la mia stanza
 
io penso che ogni installazione dovrebbe tendere ad una situazione di cassa all'aperto.dove non ci sono riflessioni e influenze ambientali.
a parte qualche raro caso, non mi risulta che nessun costruttore coctruisca i propri diffusori tenendo conto delle stanze di ascolto, bensì mirano ad una risposta più linerare possibile in stanza anecoica, poi ogniuno a casa propria deve mettere il più a proprio agiopossibile i diffusori.
per me la situazione ideale sarebbe quella di trattare acusticamente tutta la parete dietro ai diffusori, e le 2 pareti laterali solo sino al punto di ascolto, se questo ha la fortuna di essere distante dalla parete posteriore.
dopo trattare solo la prima riflessione dietro la testa, e lasciare il resto vuoto e libero di dare un po di ambienza, altrimenti il tutto risulterebbe troppo ovattato alla fine.se per trattare bene una stanza, bastasse renderla sorda e ovattata, alla forse non sarebbe neanche tanto difficile, il fatto è che non è così che dovrebbe essere.
ggr
 
io sostengo che il trattamento ambientale poco può fare in termini di ricostruzione dell'ambienza ORIGINALE in un sistema stereofonico, perchè tale sistema non contiene (non lo può fare) tutte le informazioni necessarie ...[CUT]

L'ambienza originale la ricrei se i diffusori sono perfettamente simmetrici così come dovrebbero essere simmetriche le pareti e quindi le riflessioni nella stanza.
Sul libro di Smith c'è una prova da fare con un brano che si intitola "Magdalene Laundries" dei The Chieftains: a 26 secondi dall'inizio c'è un rintocco di campana e Jim Smith dice che si deve sentire provenire dal diffusore destro perché solo in questo caso il suono generato dai diffusori arriva nello stesso momento all'ascoltatore. Se la campana si sente al centro o a sx significa che i 2 diffusori non sono alla medesima distanza rispetto alla testa dell'ascoltatore o che il suono non arriva contemporaneamente per colpa di qualche riflessione; è questione di qualche centimetro.
 
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Stazzatleta, Ane, Enzo66: cos'è, una congiura? :rotfl:

Forse sto facendo uno strano sogno.
Oppure è uno scherzo ben organizzato: sono stato dirottato da Audio Club verso un sito di mattacchioni che si stanno burlando di me.
Innanzitutto una precisazione: Ane, io sto parlando di ascolto stereofonico (mi sembra di averlo detto chiaramente): è chiaro che se tu percepisci quell'effetto con l'impianto surround (mi hai messo quella pulce nell'orecchio, ti chiedo di specificare) la cosa si spiega da sè, e quanto sto per dire non ti riguarda.
Non posso mettere in dubbio le sensazioni che mi avete riferito.
Però è come se mi steste dicendo: ho un normalissimo quadro sulla parete davanti a me che, grazie all'inganno prospettico, mi mostra una o più figure sulla parete alla mia destra, completamente fuori dalla superficie del quadro.
Questo è possibile?
Certamente, a condizione che abbiate una superficie specchiante sulla parete alla vostra destra, perché l'inganno prospettico funziona esclusivamente all'interno del quadro.
Analogamente, l'inganno della stereofonia funziona solo tra i due diffusori (e dietro di essi, la profondità essendo suggerita al nostro cervello tramite trucchi come il riverbero/ritardo temporale - qui necessiterebbero le spiegazioni di un tecnico del suono coi controc....).
Quindi se sentite dei suoni provenire da un punto che si trova lateralmente al di fuori del segmento che congiunge i vostri diffusori, questi non potranno che essere frutto di un'interazione del vostro ambiente d'ascolto, per quanto trattato sia, perché è tecnicamente impossibile inserire un'informazione ambientale del genere nella registrazione (stereofonica, lo ricordo, non surround).
O siete convinti che sentireste lo stesso effetto in camera anecoica??? Perché questo dovrebbe avvenire se davvero l'informazione fosse contenuta nella registrazione, mi sembra talmente palese...
Ditemi, con un ascolto stereofonico siete in grado di sentire anche il pubblico alle vostre spalle?
O un tuono provenire da sopra la vostra testa?
Tanto, già che ci siamo...
 
L'ambienza originale la ricrei se i diffusori sono perfettamente simmetrici così come dovrebbero essere simmetriche le pareti e quindi le riflessioni nella stanza.

Non è esattamente quella originale, per quanta cura ci si metta, per evidenti limiti intrinseci alla tecnica stereofonica (ma è così difficile da capire?).
In primo luogo, mancano i suoni dell'ambiente originale provenienti da dietro, sopra, sotto, essendo tecnicamente impossibile registrarli COME TALI con la tecnica stereofonica (verranno sempre riprodotti davanti: piuttosto spiazzante, no?).
In secondo luogo, come ha giustamente fatto notare Campa2 (e si continua a dimenticarselo), la mescolanza tra informazioni sull'ambiente originale (PARZIALI e di conseguenza in certo qual modo infedeli, come spiegato sopra) e le riflessioni dell'ambiente dove si ascolta, non può che generare un pastrocchio, piacevole quanto si vuole, ma non fedele.
 
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