come detto, ognuno è libero di pensarla come vuole...
sono un lettore distratto?può essere...
però...
La frequenza più bassa che può essere riprodotta è quella per cui la metà della lunghezza d’onda è uguale alla diagonale della stanza di ascolto.
Ora io non ci vedo molte interpretazioni.
Altra fonte, presa da un testo consigliato qua sul forum:
"la frequenza modale più bassa è associata con la dimensione più lunga del locale [...]
Al di sotto di questa freq. non c'è sostegno di risonanza modale per il suono, proprio come all'esterno.
Inutile ricordare che la risposta del locale cade bruscamente per frequenze al di sotto di questa [...]" Fonte F. Alton Everest
Ora, non ricordo chi, ma qualcuno ha citato il discorso sulle armoniche...
beh, allora dobbiamo considerare che anche gli altoparlantini del notebook sono in grado di farti sentire i 100Hz grazie alle armoniche presenti sul segnale?
E secondo voi questo è sufficiente per affermare che in una stanza con diagonale inferiore ai 8,5m è possibile ascoltare una frequenza di 20Hz?
Cioè, forse non ho capito bene io.
Dobbiamo considerare Hi-Fi la percezione dovuta delle armoniche del segnale sorgente + quelle inserite dal nostro impianto?
Qualcuno ha presente la distorsione armonica introdotta da un circuito, nelle frequenze basse?
Di solito i dati di targa la indicano a 1KHz e spesso si è sotto i 0,1%-0,2%, ma a freq. più basse (tipo 100Hz) si va tranquillamente a 0,5% e oltre.
Questo significa che "lanciando" una freq. di 20Hz in una stanza che non è in grado di riprodurla, l'orecchio umano percepirà comunque una sorta di 20Hz, pur mancandogli la fondamentale.
Io ho un generatore di armoniche (pari o dispari):

e vi posso garantire che la differenza su una semplice sinusoide, è notevole...
è un trucco che uso spesso, proprio per far percepire certe frequenze, che impianti poco performanti non sono in grado di riprodurre...
Pare che il fenomeno dipenda dalla capacità del nostro sistema uditivo, di ricostruire la fondamentale, utilizzando le armoniche presenti, ma non mi pare proprio sia la stessa cosa a livello uditivo.
Il fenomeno è quello detto della "fondamentale mancante".
E' forse la somma di queste due variabili a rendere possibile la percezione di frequenze più basse da quelle sollecitate dalle modali?
Se potessimo avere un generatore di segnale, con un'onda perfettamente sinusoidale (quindi priva di armoniche) e potessimo riprodurlo con un sistema che non vada a introdurne successivamente, noi in una stanza di piccole dimensioni, cosa percepiremo?
Io con il mio sistema a 32Hz (frequenza in cui è ancora lineare) sento aria e la frequenza la becco fuori dalla stanza perchè l'ambiente non è isolato e stiamo sempre considerando che, un qualsiasi sistema a queste frequenze introduce una considerevole distorsione armonica.
Se poi sposto la frequenza, intorno alla prima modale, posso finalmente dire di percepire una frequenza.
per me, tutto questo, ha veramente poco a che fare con l'Hi-Fi e con la corretta percezione delle frequenze basse, che stanno sotto la frequenza ottenuta dalla famosa formuletta:
f=c/(d*2)
f è la frequenza che si vuole ricavare
c è la media della velocità del suono
d è la diagonale
Non so come funzioni con le cuffie, questo discorso vale per la propagazione del suono, negli ambienti chiusi.