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Risultati da 1 a 15 di 27
Discussione: Viva Zapatero!
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03-10-2005, 08:53 #1
Redazione
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Link all'Articolo: http://www.avmagazine.it/articoli/cinema/47/index.html
Grazie alla Lucky Red arriva nelle sale italiane il documentario di Sabina Guzzanti sulla libertà di informazione in Italia. Interviste, satira europea e stralci di giornali, il tutto per raccontare l'imbavagliamento dell'informazione e del programma RaiOT
Click sul link per visualizzare l'articolo.
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08-10-2005, 22:58 #2
poverini
quando in un *qualsiasi* canale televisivo italiano vedro' un esponente della cosiddetta satira dichiararsi apertamente di destra e fare battute su bertinotti con la stessa asprezza e frequenza che in una puntata qualsiasi delle iene o di mai dire...sono riservate a berlusconi finiro' di preoccuparmi per la censura televisiva.
Fino ad allora continuero' a considerare quanto sopra il piagnisteo di stelle e stelline strapagate omologate alla cultura dominante, fulgido esempio tra i molti di disinformazione comunista.
sfido chiunque ad indicare i nomi di attori/comici dichiaratamente di destra che abbiano potuto lavorare in televisione nell'ultimo decennio.
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09-10-2005, 07:24 #3Redazione ha scritto:
Link all'Articolo: http://www.avmagazine.it/articoli/cinema/47/index.html
Grazie alla Lucky Red arriva nelle sale italiane il documentario di Sabina Guzzanti sulla libertà di informazione in Italia. Interviste, satira europea e stralci di giornali, il tutto per raccontare l'imbavagliamento dell'informazione e del programma RaiOT
Click sul link per visualizzare l'articolo.
Dopo il Nobel dato a Fo, credo che questo vincerà l'Oscar.
Il buffone comunista è sempre da premiare.............(vedi il Toscano de "La Vita è bella"..........................senza l'ebreo Spielberg avrebbe avuto solo una denuncia per aver copiato "Jacob il bugiardo)............
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04-11-2005, 12:20 #4
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libertà di parola
Forse il topic è un po' vecchio ma esprimo la mia opinione: in Italia credo esista la libertà di espressione ed opinione a livello stampa, informazione, televisione e radio.
Che poi non sia gradita, da una parte o dall'altra, è un altro paio di maniche.
Annagiulia
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04-11-2005, 12:30 #5
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Re: libertà di parola
annagiulia ha scritto:
Forse il topic è un po' vecchio ma esprimo la mia opinione: in Italia credo esista la libertà di espressione ed opinione a livello stampa, informazione, televisione e radio.
Che poi non sia gradita, da una parte o dall'altra, è un altro paio di maniche.
Annagiulia
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04-11-2005, 12:36 #6
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Re: Re: libertà di parola
Raffaele ha scritto:
Siamo ( non è solo una considerazione personale ) considerati alla stessa stregua di alcuni paesi africani o centroamericani per quanto riguarda la libertà di stampa e di informazione.
Annagiulia
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04-11-2005, 12:39 #7
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Il rispetto delle opinioni altrui ( in questo caso il mio nei tuoi confronti ) è sacro, ma credo che il dialogo aiuti ( tutti ).
Un link.....
http://pesanervi.diodati.org/pn/index.asp?a=64
Ciao.
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04-11-2005, 13:06 #8
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Raffaele ha scritto:
Il rispetto delle opinioni altrui ( in questo caso il mio nei tuoi confronti ) è sacro, ma credo che il dialogo aiuti ( tutti ).
Un link.....
http://pesanervi.diodati.org/pn/index.asp?a=64
Ciao.
Soprattutto mi chiedo: se viene messa in discussione da freedom house la libertà di stampa, chi mi assicura che chi lancia quest'accusa non sia in fondo politicamente di parte?
E' cosa nota infatti che freedom house sia citato da chi si schiera da una certa parte.
Sia chiaro che non voglio iniziare una discussione politica: non ne sarei in grado. Quello che so di politica è davvero una conscenza generalizzata. Forse sbaglio a non migliorami, anzi si.
Ma ogni volta che tento di approfondire la materia, supportata solo dall'informazione ( giornali tv radio internet) non posso fare di sentirmi infastidita dalla capacità di qualsiasi schieramento politico di manipolare, spiegare, narrare la propria verità.
Mi rendo conto che sarà sempre così, è inevitabile.
Schierarsi ( così almeno la vedo) al fianco di una di queste verità, significa quasi fare un atto di fede...
Oddio.. scusate, mi sono lasciata trasportare troppo dai miei pensieri.
In sostanza, rispetto le opinioni di tutti pur con alcune riserve
Annagiulia
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04-11-2005, 13:26 #9
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No, non ritengo che questo forum sia il luogo adatto per addentrarsi sulle rispettive idee politiche.
Per quanto riguarda dubbi e perplessità è normale che questi non vengano fugati con la semplice lettura di una web page.
Per finire potremmo sempre ritornare al detto "chi controlla il controllore?".
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04-11-2005, 13:54 #10
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angelo ha scritto:
Dopo il Nobel dato a Fo, credo che questo vincerà l'Oscar.
Il buffone comunista è sempre da premiare.............(vedi il Toscano de "La Vita è bella"..........................senza l'ebreo Spielberg avrebbe avuto solo una denuncia per aver copiato "Jacob il bugiardo)............
Ciao
Riccardo
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04-11-2005, 13:56 #11
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Raffaele ha scritto:
Il rispetto delle opinioni altrui ( in questo caso il mio nei tuoi confronti ) è sacro, ma credo che il dialogo aiuti ( tutti ).
Un link.....
http://pesanervi.diodati.org/pn/index.asp?a=64
Ciao.
Libertà civili:
Ebbene, secondo questo rapporto, l'Italia è una nazione "free", completamente libera. Ha un punteggio finale di 1, il più alto, in linea con i giudizi sui Paesi occidentali notoriamente più liberi. Le "libertà politiche" e le "libertà civili" che compongono le due sottocategorie dell'esame ottengono, entrambe, il voto 1. Ma c'è di più, molto di più. Comparando il giudizio dell'Ong americana sulla libertà (tutta) in Italia nell'ultimo decennio, dal 1995 al 2005, si ha un dato sorprendente e che risulta esattamente opposto a quello che si è voluto far passare giovedì sera. Dal '95 al 2001, i sette anni di governo di centro-sinistra (includendo anche quelli cosiddetti "tecnici", che da queste forze politiche erano appoggiati in Parlamento), il punteggio raccolto dalle "libertà politiche" è stato 1 (totalmente garantite), ma quello sulle "libertà civili" è stato 2 (garantite, ma non del tutto). Secondo gli analisti di Freedom House, infatti, in quel periodo l'Italia presentava "deficiencies in three or four aspects of civil liberties", pur rimanendo "relatevely free".
Libertà di stampa:
l'Italia ha una stampa parzialmente libera dal 2004. I primi tre anni di governo, secondo gli esperti di Freedom House, sono stati caratterizzati da piena continuità ai risultati del precedente quinquennio (1996-2001): l'Italia era un Paese a stampa libera prima, lo è stato anche dopo. Questo è il primo elemento taciuto nel programma televisivo: l' "editto di Sofia", sciagurato quanto si vuole per forma e sostanza, è datato 2002. Biagi, Santoro e Luttazzi vengono allontanati dalla Rai nel 2002, ma Freedom House continua a giudicare l'Italia un Paese in cui la libertà di stampa è libera e garantita saldamente. A questo punto, tiriamo le somme da questa prima riflessione: è stata Freedom House a sbagliare totalmente la propria valutazione per quell'anno (come per il precedente ed il successivo) o, forse, il "caso Santoro", come quello Biagi o Luttazzi, non influenza minimamente la valutazione dell'Ong statunitense? E, ammesso e non concesso che Freedom House sbagliasse all'epoca, perchè non può errare ora che inserisce il nostro Paese tra gli Stati a stampa parzialmente libera? C'è qualcosa che non torna, quindi, nella rappresentazione celentan-santoriana e sa di strumentale, perchè omette quando serve e rincara quando serve ancora di più.
Andiamo avanti. Dal 2004, dicevamo, l'Italia scivola tra le nazioni in cui la stampa è "partly free". Analizzando i singoli valori attribuiti (più bassi sono, più c'è libertà), si constata che, rispetto al "libero" 2003, il "semi-libero" 2004 presenta un punteggio di 33: +5 sul 28 dell'anno precedente. L'incremento è dovuto alla valutazione fortemente negativa del team di Freedom House sulla "legge Gasparri". Le voci di giudizio su "leggi e regolamentazioni che influenzano i media" e su "pressioni politiche e controlli sui contenuti mediatici" balzano in avanti considerevolmente (da 8 a 11 e da 6 a 13), mentre la terza voce, quella relativa all' "influenza dei poteri economici sulla libertà dei media" scende in modo vistoso (da 14 a 9).
http://www.bloggers.it/semplicemente...F254D2EDCDD448
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04-11-2005, 14:21 #12
Erick...ma perchè non hai scritto anche la risposta alle analisi che tu proponi e che sono presenti nella pagine che tu citi ?
Comunque sia ti levo l'onere di riportare la parte che ti sei "dimenticato" di citare
Qualche precisazione:
1) Per ovvie ragioni editoriali, il rapporto "Freedom of the press" dell'anno in corso si riferisce alla situazione della libertà di stampa dell'anno solare precedente.
Quindi, il rapporto del 2005 illustra la situazione del 2004, quello del 2004 la situazione del 2003, e via discorrendo (The ratings and reports included in Freedom of the Press 2005 cover events that took place between January 1, 2004, and December 31, 2004. p. XVII, Freedom of the press 2005).
Per cui, il punteggio assegnato all'Italia per il 2004 è 35, per il 2003 è 33 (più basso è il punteggio, più c'è libertà).
Ciò vuol dire che quando affermi ciò che ho riportato, commetti un primo errore (chissà se in buona fede): già dal 2003, infatti, l'Italia è classificata per la prima volta in Europa dal 1988 come paese "parzialmente libero" - al pari della Turchia! - a causa dell'alta concentrazione dei media e delle pressioni politiche sull'informazione (in 2003 Italy joined Turkey as the only countries in the region to be rated Partly Free. It was the first time since 1988 that media in an EU member state have been rated by the survey as Partly Free, and in 2004 media freedom in Italy remained constrained by the dominant influence of Prime Minister Silvio Berlusconi’s media holdings. p. 7, Freedom of the press 2005).
2) Biagi, Santoro e Luttazzi sparirono dai palinsesti televisi della RAI a partire dal 2003, ecco perchè nel 2002, nonostante l'editto bulgaro di Berlusconi, l'Italia veniva ancora considerata un paese libero. Questo, mi sa, avresti dovuto saperlo, ma invece hai fatto finta di niente.
etc...etc....
A tutti
Renato
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04-11-2005, 15:10 #13
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erick81 ha scritto:
Raffaele, ti propongo un'analisi degli ultimi rapporti di Freedom House (anche sulle libertà civili):
Libertà civili:
Ebbene, secondo questo rapporto, l'Italia è una nazione "free", completamente libera. Ha un punteggio finale di 1, il più alto, in linea con i giudizi sui Paesi occidentali notoriamente più liberi. Le "libertà politiche" e le "libertà civili" che compongono le due sottocategorie dell'esame ottengono, entrambe, il voto 1. Ma c'è di più, molto di più. Comparando il giudizio dell'Ong americana sulla libertà (tutta) in Italia nell'ultimo decennio, dal 1995 al 2005, si ha un dato sorprendente e che risulta esattamente opposto a quello che si è voluto far passare giovedì sera. Dal '95 al 2001, i sette anni di governo di centro-sinistra (includendo anche quelli cosiddetti "tecnici", che da queste forze politiche erano appoggiati in Parlamento), il punteggio raccolto dalle "libertà politiche" è stato 1 (totalmente garantite), ma quello sulle "libertà civili" è stato 2 (garantite, ma non del tutto). Secondo gli analisti di Freedom House, infatti, in quel periodo l'Italia presentava "deficiencies in three or four aspects of civil liberties", pur rimanendo "relatevely free".
Libertà di stampa:
l'Italia ha una stampa parzialmente libera dal 2004. I primi tre anni di governo, secondo gli esperti di Freedom House, sono stati caratterizzati da piena continuità ai risultati del precedente quinquennio (1996-2001): l'Italia era un Paese a stampa libera prima, lo è stato anche dopo. Questo è il primo elemento taciuto nel programma televisivo: l' "editto di Sofia", sciagurato quanto si vuole per forma e sostanza, è datato 2002. Biagi, Santoro e Luttazzi vengono allontanati dalla Rai nel 2002, ma Freedom House continua a giudicare l'Italia un Paese in cui la libertà di stampa è libera e garantita saldamente. A questo punto, tiriamo le somme da questa prima riflessione: è stata Freedom House a sbagliare totalmente la propria valutazione per quell'anno (come per il precedente ed il successivo) o, forse, il "caso Santoro", come quello Biagi o Luttazzi, non influenza minimamente la valutazione dell'Ong statunitense? E, ammesso e non concesso che Freedom House sbagliasse all'epoca, perchè non può errare ora che inserisce il nostro Paese tra gli Stati a stampa parzialmente libera? C'è qualcosa che non torna, quindi, nella rappresentazione celentan-santoriana e sa di strumentale, perchè omette quando serve e rincara quando serve ancora di più.
Andiamo avanti. Dal 2004, dicevamo, l'Italia scivola tra le nazioni in cui la stampa è "partly free". Analizzando i singoli valori attribuiti (più bassi sono, più c'è libertà), si constata che, rispetto al "libero" 2003, il "semi-libero" 2004 presenta un punteggio di 33: +5 sul 28 dell'anno precedente. L'incremento è dovuto alla valutazione fortemente negativa del team di Freedom House sulla "legge Gasparri". Le voci di giudizio su "leggi e regolamentazioni che influenzano i media" e su "pressioni politiche e controlli sui contenuti mediatici" balzano in avanti considerevolmente (da 8 a 11 e da 6 a 13), mentre la terza voce, quella relativa all' "influenza dei poteri economici sulla libertà dei media" scende in modo vistoso (da 14 a 9).
http://www.bloggers.it/semplicemente...F254D2EDCDD448
Il link postato era una semplificazione.
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04-11-2005, 15:30 #14
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scusate
Non volevo che la mia affermazione portasse ad una discussione così contorta ( in effetti non si finirebbe mai).
"Chi controlla il controllore" detto da Raffaele era un'ottima conclusione.
Annagiulia
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04-11-2005, 17:45 #15
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renea ha scritto:
Erick...ma perchè non hai scritto anche la risposta alle analisi che tu proponi e che sono presenti nella pagine che tu citi ?
Comunque sia ti levo l'onere di riportare la parte che ti sei "dimenticato" di citare
Resta il fatto che, durante il governo Berlusconi, le libertà civili sono migliorate: se non mi piace un programma, cambio canale, per il resto è un po' difficile!
Strano che la satira non lo faccia notare...
Ciao