frequento abbastanza l' auditorium di Roma ed ho l'abitudine di riascoltare incisioni relative al concerto cui ho appena partecipato.
L' attenzione non va quasi per nulla alla sonorità degli strumenti, quanto piuttosto alla diversa esecuzione, specie se dal vivo si sono ascoltati artisti in grado di esprimere una performance appena dignitosa mentre l' incisione facilmente è relativa a grandi e grandissimi esecutori di livello mondiale.
Altra cosa che colpisce, quanto meno nei concerti per solo e orchestra, è l perfetto bilanciamento dei suoni nell' incisione, con il solista sempre in primo piano, mentre dal vivo un solista non eccellente può anche farsi sopraffare dall' orchestra (credo che sia lo stesso se ad essere "non eccellente" è invece l'orchestra).
In tutto ciò la natura di "punto esclamativo" della grancassa credo che si percepisca a prescindere dalla reale fedeltà del suono riprodotto rispetto al suono diretto dello strumento, è possibile che un audiofilo si tormenti per una eventuale discrepanza ma sono abbastanza certo che un musicofilo della riproduzione imperfetta della grancassa nell' incisione se ne faccia facilmente una ragione, impegnato come è a bearsi non della sonorità dell' impianto ma del virtuosismo tecnico degli esecutori ed alla capacità di quella specifica interpretazione di parlargli al cuore.
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Tutto quanto sopra osservo mantenendo il più grande rispetto per chi pretende dal proprio impianto la perfezione - o quanto meno l'eccellenza - in tutto, compresa la riproduzione della grancassa.
Ultima modifica di pace830sky; 19-01-2023 alle 20:31
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