Come promesso, eccomi a voi col resoconto del test effettuato ieri a Roma da Enterteinment Machine: Sony XX5100 vs Valerion Max.
Cercherò di essere sintetico, per quanto possibile. Chi è stato il “vincitore”? Indubbiamente, il Sony, ma con MOLTE riserve che andrò ad elencare.
Andiamo per punti:
CONTRASTO/NERO: Il Sony qui vince a mani basse, com’era ovvio. Ma attenzione: sebbene nelle scene molto buie (<10% APL) la superiorità del Sony è schiacciante, le differenze diventano meno marcate man mano che sale il livello di luminanza medio. Addirittura, secondo Gianluca di HDBLOG (che ringrazio ancora per il fantastico test di ieri) sopra il 40%/50% di APL il contrasto ANSI del Valerion sarebbe uguale o superiore! Non lo reputo improbabile: un DLP luminoso come il Valerion potrebbe farcela. Ma siccome, come ben sappiamo, i cinefili amano soprattutto godere di un bel “nero inchiostro” nelle scene buie (JVC ha costruito il suo impero home cinema praticamente solo su questo, essendo inferiore a Sony su tutto il resto), allora il Sony non può che essere decretato il vincitore. Apro una piccola parentesi sull’EBL del Valerion: una ciofeca, senza mezzi termini (almeno con questo firmware). Quando attivo, la perdita di dettaglio (solarizzazioni, etc) è così marcata da rendere di fatto l’immagine inguardabile. Per cui la prova è stata fatta (giustamente) con EBL off.
Pagella CONTRASTO:
SONY XW5100: 8,5
VALERION MAX: 7,5
NITIDEZZA/OMOGENEITA’ D’IMMAGINE: Il Sony vince ma non di misura. Nonostante il Valerion sia un DLP (con i noti e ovvi vantaggi di nitidezza che hanno i DLP rispetto alla tecnologia LCD), la mancanza del 4k nativo si nota. Eravamo su schermo 3 metri di base all’incirca, a distanza di circa 4.5 metri dallo schermo, e la differenza si notava. Poco, ma si notava. Gran parte del merito ovviamente è del Reality creation di Sony (impostato a 40), che come sempre offre immagini tagliate col bisturi. Se poi parliamo di schermate che presentano scritte bianche su sfondo nero, allora la differenza tra Sony e Valerion diventa enorme: in quel caso il Valerion mostrava tutti i limiti della sua ottica inferiore, della vobulazione e soprattutto quello che si è rivelato il suo peggior difetto: una bordatura rossa terribile attorno alle scritte! La stessa bordatura si notava in ogni scena di film dove un profilo bianco (che so: una lastra argentata, o i frammenti bianchi di un meteorite vaganti nello spazio) si stagliava su sfondo scuro. Peraltro anche le bande nere superiori e inferiori - su telo 16:9 nei film in formato anamorfico - nel Valerion presentavano, soprattutto ai bordi, delle visibili velature rossicce: nulla di importante, ma io l’ho notato.
Pagella NITIDEZZA/OMOGENEITA’ D’IMMAGINE:
SONY: 9.5
VALERION: 8.5
COLORIMETRIA/LUMINOSITA’: ho preferito accorpare il discorso luminosità a quello dei colori, essendo le due cose molto correlate. Una buona immagine HDR dai colori vividi necessita, come sappiamo, di molta luce. E qui il Valerion ha mostrato muscoli notevoli. I suoi 3500 lumen dichiarati rispetto ai 2200 del Sony fanno una bella differenza, ve lo garantisco, soprattutto perché lavorano col supporto di una copertura 100% del gamut BT2020! In SDR la differenza è trascurabile, ma in BT2020 il Valerion sfoggia una densità e brillantezza di colori da lasciare davvero basiti. In alcune scene il Sony (come sarebbe stato anche un eventuale JVC) era palesemente smorto: non solo più fioco (meno lumen) ma la perdita di sfumature e brillantezza di colori rispetto al Valerion non era assolutamente trascurabile. Tuttavia, non è tutto oro quel che luccica: il Valerion deve sempre fare i conti con le sue ottiche di qualità inferiore rispetto al Sony, e con gli artefatti (strane bordature rosse, effetti rainbow rarissimi ma non del tutto assenti), per cui il Sony si mantiene comunque più equilibrato. Direi quindi che in SDR abbiamo un pareggio, mentre in HDR…
Pagella COLORIMETRIA/LUMINOSITA’ HDR (a occhio, ovviamente non ho potuto sondare la fedeltà colorimetrica e le varie curve):
SONY: 8
VALERION: 9
COMMENTO FINALE: Il Sony è una macchina complessivamente più equilibrata e raffinata, questo è fuori dubbio. Il Valerion rappresenta però, in certi casi, un OTTIMO sfoggio di forza bruta: alcune scene HDR mi sono rimaste davvero impresse per la loro incredibile vividezza e ricchezza cromatica.
E’ inoltre mio parere personale che l’immagine di un LCoS rispetto a quella di un DLP risulti più riposante per gli occhi, anche per chi non nota il rainbow, e ieri ne ho avuto la conferma. Non oso immaginare il fastidio che potrebbe provocarmi una sessione di gaming col Valerion, tra sbordature di colore e rainbow (che nei giochi diventerebbero sicuramente molto più visibili).
Parere personale: dopo aver provato il Valerion, prenderei il Sony, ma con un po’ amaro in bocca (e lo stesso varrebbe per un JVC), perché il Max con la sua copertura totale del BT2020 e i suoi 3500 lumen lascia, in certe scene, un ricordo difficile da cancellare, ve lo garantisco...peccato però che ottiche di “bassa” qualità e tecnologia DLP (artefatti vari, RBE rarissimo ma ancora presente, immagine “poco riposante”) non rendano possibile godere in pace di quello spettacolo, o meglio: si ha l’impressione di avere a che fare con una macchina con enormi potenzialità ma ancora grezza, incompleta. Tuttavia, se questi sono gli inizi, temo che Sony e Jvc abbiano da dormire sogni poco tranquilli, signori miei.