Ho letto, in effetti solo fino a metà, poi mi sono annoiato.
E' il classico esempio, comune a tutta quella tipologia di prodotti, di come si ammanti tutta la descrizione di un substrato scientifico, illustrando doviziosamente le varie caratteristiche fisiche di un conduttore e fenomeni cui è soggetto, tutte cose tranquillamente reperibili in un qualsiasi libro di Fisica o Ingegneria ed anche tutte giuste e corrette.
Ma poi si fa il volo pindarico, non si perde del tempo ad illustrare cosa avviene effettivamente nella realtà, quantificando questi effetti nella vita di tutti i giorni, si fa l'affermazione che "questo provoca effetti deleteri" (o altre affermazioni simili) sul suono che viene riprodotto.
Ad esempio, il sempre tirato in ballo Effetto Pelle, esiste, è reale, ma a che frequenza comincia ad avere
effetto pratico? Perchè è questo quello che interessa, diamo qualche valore (esistono le formule) applichiamo questi valori ad una installazione tipica e calcoliamo di quanto è la fantomatica rotazione di fase o attenuazione del segnale (sono misure che si possono fare).
In effetti, per prima cosa, si dovrebbe iniziare con lo stabilire, dati alla mano, ed esistono, quali effetti sono udibili da un essere umano.
Io posso affermare che sento le variazioni di linearità di 0,1 dB a 20 KHz, sono libero di scriverlo, ma non è assolutamente vero, nessun essere umano lo può fare, a parte Superman; esistono studi che hanno preso in considerazione tantissime persone ed hanno rivelato quali sono i limiti o le possibilità dell'orecchio umano, quindi si calcolino gli effetti in base alla formule e si veda se è umanamente possibile che se ne avvertano gli effetti.
Questo vale per tutti i parametri che viene dichiarato essere influenzabili.
Non sei in grado fare queste misure, va bene, allora fai delle belle prove di ascolto, statisticamente valide e con metodologia controllata e controllabile, e pubblicale documentando il tutto. allora potrai scrivere il tuo bel pistolotto pseudo scientifico.
Tanto per dirne una, si parla del Fattore di Smorzamento, anche qui tutto giusto, la definizione è quella data, la si trova in qualsiasi testo di elettronica, niente di esoterico, però secondo il nostro redattore bisogna avere dei fattori di smorzamento di alcune centinaia (viene fatto un esempio, forse l'unico perchè era in grado di calcolarlo

), in cui salta fuori un fattore di 222 e poi 111 e viene detto che è appena sufficiente, anzi, un po' scarso.
Prendo per buona questa affermazione (anche se mi era capitato, anni fa, di leggere una dichiarazione di uno dei vari nomi che hanno fatto la storia dell'Hi-Fi che sosteneva che il Fattore di Smorzamento aveva la stessa importanza del colore del telaio), ma allora mi viene da pensare: gli ampli a valvole hanno tutti Fattori di Smorzamento con valori bassissimi, intorno alle decine, stando a quanto scrive l'esimio architetto farebbero schifo (concordo che alcuni lo fanno veramente), ma allora perchè sono osannati, sono indicati come gli unici apparecchi che possono riprodurre fedelmente il suono?
Il mio ampli credo che abbia pure lui un Fattore di qualche decina, infatti si sente schifosamente male.
Tralascio la questione dei campi elettrostatici ed elettromagnetico, ma anche qui: è vero, teoricamente esistono, ma il tizio ha misurato che valore si crea, quanto influisce e su che cosa? (O se non ha misurato ha fatto dei test di ascolto, sempre con le solite avvertenze)?
Non credo proprio, si è limitato a riportare quanto si trova in rete.
Avrebbe però potuto risparmiarsi la perla finale, ovvero dopo aver osannato i cavi di alta qualità ricordare all'affezionato lettore che loro vendono dei cavi HDMI, ovviamente di qualità.

(una caduta di stile).