Chiaramente una misura del genere sarebbe l'uovo di colombo. Potrebbe mettere fine alle paranoie audiofile.
Ma purtrooppo temo che come tutte le misure avrà dei limiti di fedeltà e accuratezza (una certa dose d'indeterminazione).
Ed è qui che casca l'asino. Non c'è nulla che non si conosca da diversi decenni. Alla fine è un semplice (ma complesso) circuito elettrico e la scienza (o la tecnica) è capace di caratterizzarlo da molto tempo. Un tipico esercizio che si fa ai primi anni universitari (e probabilmente anche nelle scuole ad indirizzo tecnico/tecnologico) è la "black box". All'interno di un contenitore chiuso si trova un qualche tipo di circuito e, una volta alimentato, lo studente ne studia l'output per caratterizzarlo e tentarne una schematizzazione semplificata (quando possibile). Non importa cosa ci sia effettivamente all'interno, conta solo cosa "produce".
Per cui io me lo porto a casa e me lo provo e lascio perdere le misure, che tanto non mi direbbero come si interfaccia ad un altoparlante (le cui caratteristiche sono inconoscibili se non altrettanto misurate).
Certo che dalle caratteritiche tecniche è difficile capire "come" suona e se ti "piace". Ma non è questo il punto. Il fatto è che se prendi due amplificatori che elettricamente producono lo stesso risultato, allora suoneranno in modo identico.
Perchè nessuno lo dice o lo fa? Prova ad immaginare il produttore di oggetti da decine di migliaia di euro che si trova a dover ammettere che il suo prodotto suona in quel modo "solo" perchè è stato capace di produrre un certo tipo di distorsione che alla gente piace. E poi prova ad immaginare cosa direbbero i clienti che hanno sempre acquistato quel prodotto perchè "fedele" e "nudo e crudo".