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Risultati da 16 a 30 di 74
Discussione: Il preamplificatore serve?
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06-11-2006, 21:04 #16
Originariamente scritto da nordata
Infatti ci sono lettori con regolazioni volume apposite per pilotare direttamente finali.
E per un "impiantino" solo stereo, con unica sorgente, mi sembra la scelta giusta.
Difficile sarà trovare le accoppiate vincenti....Sony85XG85-SonyX800m2-ATV-
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06-11-2006, 22:18 #17
CD Player con controllo volume incorporato.
Originariamente scritto da astigmatico
Oggi la parte pure-stereo del mio impianto è composta da lettore Onkyo Integra (del 1993) dotato di "variable out" con tanto di apposito "manettino" del volume sul pannello frontale (e sul telecomando!), collegato direttamente ad un finale Adcom.
Penso di aver avuto
Però è da un po che sto cercando un nuovo lettore con uscita valvolare (l'onkyo è ok ma suona un po "digital") e controllo di volume integrato, ma sono in alto mare! Forse lo Shanlig T100 oppure l'Opera Consonance 2.3 ce l'hanno ma non sono ancora sicuro al 100%.
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06-11-2006, 22:35 #18
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Originariamente scritto da PaoloZ
Una cosa che invece ho notato è che mentre facevo delle prove facendo passare il segnale in uscita (fisso a 2.2V) dal cdplayer (shanling SCD S300) attraverso un potenziometro da 50K, toccando i contatti del potenziometro sentivo sotto ai polpastrelli delle scarichette di tensione, questo particolare mi farebbe pensare ad un livello di uscita notevolmente più alto dei 2,2 V dichiarati.
Controprova è la necessità di dover settare lo switch della sensibilità in ingresso dei monitor amplificati sulla minima sensibilità, normalmente riservata ai segnali bilanciati.
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07-11-2006, 09:17 #19
Originariamente scritto da amrvf
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07-11-2006, 12:06 #20
Originariamente scritto da amrvf
Anche se ci fosse un segnale audio molto più elevato, anche 10 V, cosa sicuramente impossibile, non dovresti sentire assolutamente nulla.
Se la tua frase vuol dire che sentivi un formicolio sotto le dita o qualcosa di simile, ciò è causato da dispersione di corrente da qualche parte nel tuo lettore, che non ha nulla a che vedere con il segnale audio; prova a vedere se girando la spina nella presa di corrente scompare, comunque è una cosa che non si dovrebbe verificare; magari c'è qualche condensatore un pochino in perdita.
Ciao."Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).
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07-11-2006, 12:53 #21
Originariamente scritto da nordata
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07-11-2006, 13:15 #22
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Originariamente scritto da nordata
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07-11-2006, 13:18 #23
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Originariamente scritto da PaoloZ
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08-11-2006, 00:04 #24
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una soluzione originale
è quella di Conradjohnson che ha presentato il CA200 definito "control amplifier" e non "integrated amplifier" ovvero una specie di amplificatore integrato con 185 watts per canale, privo dello stadio "pre" ma dotato di regolazione del volume e di selettore degli ingressi.
ecco il link: http://www.conradjohnson.com/It_just...ight/ca200.jpg
Sembrerebbe risolvere tutti i problemi di ANTANI
salutipierino46
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08-11-2006, 12:12 #25
In realtà ho già provato a collegare direttamente i finali al cd e funziona tutto perfettamente. Non ho avuto però tempo di capire se ci sono differenze soniche rilevanti.
Purtroppo su queste cose non si può mai dire fino a quando non hai provato direttamente con le specifiche elettroniche. Il fatto è che sui livelli di uscita (e di entrata) non esiste certezza: ogni brand presenta delle particolarità.
Anche da un punto di vista di prodotti non ci sono problemi: l'offerta è ampia.
Ero però incuriosito dall'aspetto teorico. Lasciando perdere le regolazioni di volume, tono e quant'altro, la comodità dello switching fra sorgenti ecc. ecc. è opinione diffusa che un preamplificatore migliori il suono .
Solo per citare l'articolo dell'Ing. Chiappetta (che non è esattamente l'ultimo arrivato nel campo delle elettroniche valvolari), come dicevo l'unica differenza fra l'integrato e il finale è una resistenza circuitale in entrata minore, finalizzata ad aumentare leggermente il guadagno. Questo implica che lui nei suoi progetti assume che la sorgente presenti un livello leggermento inferiore rispetto ad un preamplificatore. Tuttavia anche questa ipotesi non è confermata, perché almeno le sorgenti digitali presentano un livello adeguato a gestire direttamente il finale, o almeno io non ho elementi per dire che non sia così. Ovviamente non parlo di giradischi, dove il discorso è completamente diverso.
Nello stesso articolo però Chiappetta consiglia l'utilizzo del preamplificatore, proprio per l'aumento di musicalità che ne conseguirebbe.
Ma anche su questo non trovo fondamenti teorici, proprio per il discorso della trasparenza che le elettroniche dovrebbero avere rispetto al segnale musicale.
Solo per citare un'altra fonte, nell'Audio Guida annuale di Audio Review si cita il fatto che, nonostante all'inizio si pensasse che il preamplificatore fosse destinato a sparire, in realtà gode di ottima salute per la comodità di utilizzo e per il fatto che una connessione diretta della sorgente genera una eccessiva analiticità del suono!
Quello che mi sembra di concludere però è che il preamplificatore stereo, che a molti di noi può apparire come indispensabile, in realtà è un accessorio tutt'altro che fondamentale, che basa la propria esistenza su un non meglio precisato "aumento di musicalità", che in realtà significa poco o nulla!
Augh ho parlato!
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08-11-2006, 13:16 #26
Forse il preamplificatore gestisce meglio i segnali bassi e l'amplificatore no, forse è più facile e pulito amplificare per 10 che per 100.
Ho detto la str...ta delle 14?
Ciao.
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08-11-2006, 13:21 #27
Per essere precisi delle 14.16
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08-11-2006, 17:24 #28
Quindi l'ho detta?
Ciao.
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08-11-2006, 19:03 #29
Faccio un esempio banale: un ampli finale ha la sensibilità d 1,5 V, il che vuol dire che per ottenere la massima potenza bisogna dargli in pasto un segnale con tale tensione.
Prendiamo un lettore CD, alla sua uscita, con un segnale di test registrato al massimo livello possibile, che è standard, può fornire in uscita una tensione che può essere:
- uguale a 1,5 V, in questo caso l'ampli fornirà la massima potenza e non ci saranno problemi.
- superiore a 1,5 V, l'ampli in questi casi andrebbe in saturazione, per cui è necessario che ci sia un controllo di livello da qualche parte.
Che sia nel lettore, in un pre separato, o all'ingresso del finale, la cosa non cambia nulla.
- la tensione non arriva mai a 1,5 V, l'ampli non riuscirà mai a fornire la potenza massima.
In questo caso serve uno stadio pre che amplifichi il segnale.
Tutti i pre, infatti, non hanno guadagno unitario, ma sono studiati per fonire in uscita livelli di segnale tali da pilotare senza problemi qualsiasi ampli.
A parte questi casi, eliminata la necessità di scegliere tra vari ingressi ed effettuare alcune regolazioni, il pre non ha altra utilità.
QUanto al fatto che "aggiunga musicalità" la cosa mi lascia perplesso.
Secondo me qualsiasi apparecchio non deve "aggiungere" nulla, deve riprodurre esattamente (per quanto possibile in questo mondo reale) il segnale al suo ingresso.
Se qualcosa nell'impianto ha bisogno di qualcos'altro per "migliorare" forse c'è qualche problema a monte.
Che poi. come ho detto, solitamente i pre abbiano una realizzazione più curata e soluzioni circuitali che, magari non vengono inserite in un ampli integrato, è un altro discorso.
Una ultimissima precisazione: ho detto che è indifferente dove sia collocato il controllo di volume, questo non esatto, esistono varie correnti di pensiero legate a questo fatto, più che altro per quanto riguarda i risultati in termini di rumore, ma siamo abbastanza al di fuori dei termini in cui è stata posta la questione.
Ciao."Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).
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08-11-2006, 19:14 #30
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La presenza di un pre all'interno di un impianto non deve essere vita come un tentativo di aumentare la musicalità, tantomeno coome una macchina che serve "perché ha lo switch e i controlli di tono".
Il pre serve ad adattare i livelli e l'impedenza del segnale della sorgente alle necessità dell'amplificatore, in modo che possa pilotarlo al meglio. Quindi va scelto in conseguenza a questo uso e null'altro.
La politica di comprare lettore, finale e pre solo basandosi sui costi, sui nomi dei produttori, o peggio solo per sentito dire, è quindi del tutto inutile e dannosa. Il classico esempio di queste scelte sbagliate è quando andate a casa di qualcuno e ascoltate un impianto formato da componenti costosissimi e buonissimi... se presi sa soli, ma poi alla fine quando vengono interfacciati suonano male. Il perché è semplice: l'acquirente non ha costruito il tutto pensando alla sinergia tra i vari elementi.
A mio avviso la scelta dovrebbe essere una cosa del genere: si sceglie una sorgente che piace, e dei diffusori adatti al proprio ambiente il cui suono piace. A questo punto si deve scegliere un amplificatore con potenza adatta alla sensibilità dei diffusori col suono che piace. Per ultimo quindi il pre, il cui compito è adattare il livello di uscita della sorgente alle necessità dello stadio di ingresso del finale, ovviamente con un suono che piace.
Gli stadi di uscita della quasi totalità dei lettori in commercio sono fatti da semplici operazionali. Questi di solito hanno un livello di tensione adatta a pilotare il finale, ma difficilmente avranno una capacità di erogazione di corrente (sempre poca, ma necessaria) sufficiente a dare la "spinta" necessaria al finale. Quindi un altro compito del pre è quello di essere capace di "pompare" senza troppi dubbi il segnale in ingresso al finale. Ecco quindi spiegato perché i pre considerati migliori hanno lo stadio di uscita a valvole, sicuramente più "capaci" di un minuscolo circuitino integrato quali sono tutti gli operazionali in giro. Questo spiega anche perché i lettori, se collegati direttamente alle sorgenti, sembrano a molte persone troppo analitici: semplicemente non hanno la capacità di spingere e il loro suono sembra sempre un filo affaticato sulla dinamica risultando troppo dettagliato e poco naturale.
Riassumendo quindi il pre è quasi sempre necessario, proprio perché serve come adattatorre tra sorgente e finale. Sono rari i casi in cui veramente non serve... solo se la sorgente è equipaggiata con stadi finali di estrema qualità, costruiti con componenti discreti e con un controllo del volume fatto con un potenziometro serio. E l'amplificatore deve avere lo stadio di ingresso ben compatibile con i livelli della sorgente.
In pratica sono casi rari, soprattutto dal lato sorgente.Gianluca "Dekyon" Rigotti gianluca.rigotti@me.com