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Risultati da 1 a 4 di 4
  1. #1
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    TV di prima seconda e terza scelta


    Chi non ha mai sentito questa che per me è una leggenda metropolitana?
    Secondo questa teoria ,dello stesso prodotto facciam l'esempio di un tv lcd , stesso modello ,con uguale sigla di identificazione,ne esisterebbero versioni di prima, seconda, terza scelta,cioè le case produttrici su 100 prodotti che di quel modello escono dallo stabilimento ,30 per dire che sono perfetti gli fanno diventare di prima scelta,40 che hanno prestazioni un po' inferiori gli fanno diventare di seconda scelta,e 30 con prestazioni mediocri gli fanno diventare di terza scelta .Il prodotto di prima scelta sarebbe ottimo e destinato al negozio specializzato, quello di seconda,destinato alla grossa catena distributiva, avrebbe l'immagine meno viva costringendo a regolarlo di fabbrica ,con impostazioni interne più spinte (quindi durerebbe un po' meno), quello di terza scelta ,infine destinato ai mercati paralleli minori e d'importazione,nel quale si avrebbe una buona immagine solo grazie a regolazioni interne di fabbrica molto pompate e pertanto soggetto a rotture.
    Per me è solo una leggenda metropolitana,nel senso che lo stesso tv quindi stesso modello, costruito nello stesso periodo storico,a mio avviso,sia lo stesso sia per il negozietto ,che per la grande distribuzione ,sia per il mercato italiano che per quello tedesco,francese o del burundi ,e che non esista nessuna prima seconda o terza scelta ,che insomma le case produttrici non facciano queste cernite interne,poi magari può succedere che uno stesso modello subisca modifiche nel tempo,eclatante l' esempio i 42xd1e cui è stato messo un pannello nuovo,oppure possono variare alcuni componenti interni ,che si susseguano le varie revisioni ecc.

    Ecco ,per curiosità,cerchiamo di trovare elementi che confermino o smentiscano questa leggenda metropolitana

  2. #2
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    Rimembriti di Pier da Medicina, se mai torni a....
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    Lo si dice non solo per i TV, ma anche per altri prodotti.

    Sono credenze/dicerie che ci sono sempre state.

    Come quelle che, con il comparire dei primi grandi centri commerciali, sostenevano che, per fare quei prezzi, vendevano appunto prodotti di seconda scelta o altre simili cose.

    Così come ancora molte volte si sente dire, in alcuni negozi: "Questo TV è una sottomarca della Philips, ma è lo stesso TV...." o varianti sul tema.

    E invece vero, ma è fatto alla luce del sole ed in piena regola, la vendita di alcuni prodotti di seconda scelta.

    Nella mia città esiste una ditta di posateria e pentole in acciaio inox famosa a livello mondiale, che rifornisce anche grandi catene alberghiere, navi da crociera, ecc.; ebbene, presso il loro spaccio aziendale, oltre a vendere i prodotti normali (solitamente costosi) esiste un locale dove viene venduta tale merce, pentole bellissime o posateria con leggerissimi difetti (una lucidatura leggermente opaca in qualche punto, impercettibili imperfezioni e via di seguito) che vengono venduti a prezzi molto scontati.

    Idem, nel circondario, lo spaccio aziendale della Ermenegildo Zegna, della Ragno o altre manifatture del settore o quello della Combipel.

    Però, ripeto, la cosa è chiaramente detta, nei prodotti tessili viene applicato un bollino per indicare il punto "fallato", a volte assolutamente insignificante o in posti che non sono normalmente visibili, quindi non in modo subdolo.

    Ciao
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  3. #3
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    Mar 2006
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    Una volta però ho notato che l'olio agip 2000 venduto all'ipermercato aveva le caratteristiche API (mi sembra sia questa la sigla) di qualità inferiore a quello venduto dal benzinaio Agip pur avendo una confezione identica (ovviamente escluso le caratteristiche API). Chissà quante persone pensavano di prendere lo stesso olio a metà prezzo!

    Anche nell'azienda in cui lavoravo prima si facevano dei particolari identici ma dati a clienti diversi e che differivano per la frequenza dei controlli di qualità (ovviamente il cliente che richiedeva un numero di controlli maggiori pagava di più il componente). Al 99% comprare ad un cliente o a un altro era la stessa cosa ma con un cliente c'era una garanzia di migliore affidabilità: io avrei preso quello che costava di meno soprattutto dopo i primi 2 mesi produzione.

    Ciao.

  4. #4
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    Feb 2004
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    Quello dei maggioro o minori controlli di qualità e simili è vero ma, credo, rientri in un altro discorso, ben diverso.

    La discussione è nata sul fatto che un marchio metta in vendita direttamente lo stesso prodotto a prezzi diversi in quanto di qualità decrescente per difformità più o meno gravi.

    Questo non lo credo (tralascio il discorso della piccola ditta quasi semifamigliare).

    Quello che invece fai tu è un discorso diverso, su cui sono d'accordo.

    Che un produttore, in questo caso solitamente OEM, venda lo stesso prodotto, apparentemente uguale, ma con specifiche diverse e più o meno stringenti a seconda della richiesta del venditore finale è cosa non inusuale.

    Un esempio può essere il produttore cinese, più o meno anonimo, di elettroniche che fornisce il propio prodotto, ad esempio un ampli, ad un marchio che gli ha imposto certe caratteristiche di produzione stringenti (tolleranze sui componenti, caratteristiche e prestazioni finali all'interno di un un range ristretto) e poi vende direttamente con il proprio nome lo stesso prodotto, utilizzando però componenti con tolleranze maggiori e accettando prestazioni finali in un range più ampio, che non vuol dire che è difettoso.

    Sicuramente i due prodotti, apparentemente identici, salvo il marchio, costeranno diversamente e suoneranno "quasi" in modo simile, magari per moltissimi utenti saranno addirittura uguali e la diversità di costo farà il resto.

    Molti produttori OEM riforniscono molti marchi con lo stesso prodotto, può darsi che siano anche perfettamente uguali, ma può benissimo darsi che quelli venduti a meno abbiano, effettivamente, un valore minore, magari non facilmente accertabile.

    Però, anche in questo caso, siamo di fronte a cosa ben diversa da quanto ipotizzata all'inizio di questa discussione, potrebbe avvicinarsi un po' al concetto di "sottomarca" cui avevo accennato nel mio primo intervento.

    Ciao
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).


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