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Risultati da 91 a 105 di 130
Discussione: Vivere in U.S.A.
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10-09-2006, 16:17 #91
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Originariamente scritto da antani
Per quanto riguarda il sitema pensionistico, da noi è ancora molto arretrato, da loro forse anche troppo avanzato... è evidente che chi aveva dato in gestione i fondi alla società in questione si è ritrovato senza mezza cicca... Questo implica che sulla Pensione Integrativa gli Stati sia loro che il nostro debbano attuare degli strumenti di emergenza per evitare situazioni in cui i soggetti privati possono incorrere... Innanzi tutto ritengo impensabile abbandonare completamente la Pensione Statale, mentre la Pensione Integrativa deve prevedere una sorte di Fondo di emergenza creato con una quota dei versamenti diretti ai soggetti che gestiscono tale ricchezza. Noi siamo ancora in tempo per realizzare tale misura di sicurezza prima che si verifichi un disastro... vediamo quanto siamo bravi a realizzare adeguati paracaduti sociali per ovviare a situazioni fisologiche del mercato.
Per quanto riguarda la misura della povertà attuata da noi ai fini statistici basata sul consumo è senz'altro più veritiera di quella fatta sui redditi, dato che gli Italiani sono molto cicale e spendono con molta facilità, mentre invece sono assai bravi a nascondere le loro entrate al nostro fisco; gli Americani, sono assai più fedeli nel dichiare i propri guadagni, quindi la loro valutazione in base ai redditi è molto più attendibile, una nostra in base a tale grandezza sarebbe enormemente falsata.
2)Sinceramente sarò io particolarmente "casalingo", ma io di Paesi con tenori di vita simili al nostro per le classi medio basse ho visto solo Francia Germania e Spagna (che di recente è cresciuta tantissimo); Ho visto un netto miglioramento in Svezia, mentre in Inghilterra ho visto una situazione assai simile a quella di Oltreoceano. Si tratterà sicuramente di una sensazione soggettiva. Tuttavia, se vedi un Italiano a Londra e guardi attentamente come vive, ti rendi conto che in Italia sarebbe tutto il giorno a lamentarsi della propria miseria, mentre là appare contento della propria vita...
Il tenore di vita dipende da molti fattori anche psicologici, ripeto la mia sensazione a pelle è che nel centro Europa le classi medio basse stiano meglio.
Qua si lamentano tutti, in America invece sono più abituati a rimboccarsi le maniche e rigenerarsi fin da quando sono bambini, sono più dinamici e maggiormente pronti ad affrontare nuove sfide.
Da noi molti considerano drammatico fare un'ora di viaggio per andare a lavorare, in America si trasferiscono anche di 6 mesi in 6 mesi a caccia di nuove opportunità. Non temono i fallimenti, perchè in mercato aperto sono evento fisiologico e cercano di reinventarsi continuamente. Forse è per questo che la loro classe media appare più solida e sicura della nostra, perchè più pronta a mostrare i denti. Però il tenore di vita tenuto dai nostri medi non mi pare assolutamente inferiore. Considerando come le nostre classi medio-basse dilapidano denaro, non vedo questa netta superiorità da parte loro.
Però ripeto è una sensazione soggettiva.
Del resto loro sono molto invasati sul lavoro, mentre noi in Italia a parte alcune zone del Nord amiamo un po' di più il poter goderci la vita rilasciando ampi spazi alla vita privata. Sono due stili completamente diversi, come diceva qualcuno in post precedenti, loro sono più orientati alla funzionalità e sono maggiormente abituati a ritmi presssanti, da noi invece si guarda molto all'estetica intesa in senso lato, e siamo abituati a tenori di vita meno stressanti.
Direi anche che sarebbe opportuno definire cosa si intende per Classe medio-bassa, perchè se io ho un'idea diversa dalla tua, magari ci troviamo ad avere idee simili, ma a parlare lingue differenti!
Ciao
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10-09-2006, 16:36 #92
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Originariamente scritto da antani
comunque nel 2004 in italia c'era l'11,4 % di poveri sulla popolazione nazionale, mentre in USA il 13% (senza considerare che in USA moltissimi stranieri irregolari messicani sfuggono al controllo, molto più che da noi e senza considerare il pesantissimo fenomeno dell'evasione fiscale, che soprattutto al sud porta ad avere fiscalmente moltissimi "nullatenenti", che dunque inficiano i risultati statistici)
inoltre aggiungo che c'è una rilevanza anche nelle cifre assolute: 37 milioni di poveri è una piaga sociale, una sorta di tragedia che non si può solo ridimensionare con dati percentuali.Saluti
Matteo
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10-09-2006, 19:59 #93
Gianluca,
mi permetto solo di correggere una tua preoccupante imprecisione, nel momento in cui dici che l'assistenza sanitaria in Italia è gratuita: essendo un legale, e viendo nel terzo millennio, dovresti ben sapere che nella civiltà occidentale, di gratuito, non c'è nemmeno l'aria che respiriamo!
Battute a parte, ogni cittadino nostrano, in realtà, paga la propria assistenza sanitaria pagando le tasse. Quello che avevo inteso dire è che è vero che il prelievo fiscale percentuale USA è apparentemente più basso, ma la disamina che avevo fatto a suo tempo è che la parte di prelievo fiscale che in Italia è dirotata sulla sanita è, per il lavoratore, sostanzialmente analoga a quanto costa farsi una assicurazione negli USA. Ma non diciamo che la sanità italiana è gratuita, per favore, visto che i quattrini non escono dal buco del sedere delle mucche!
In altre parole, se noi paghiamo un prelievo d'imposta toale che è circa del 40/45%, gli americani pagano solo un 33%...e la differenza (sanità ed altre cosucce) ce la mettono di tasca loro, con spesa di valore analogo.
Sul restante delel tue considerazioni...beh, sono le tue opinioni, e valgono esattamente quanto le mie, sebbene diverse! Certo che, a questo punto, mi incuriosisce sapere cosa ne pensa colui che ha lanciato il thread....
Ci andrà oppure no, in America?
Ciao,
Andrea...Una scrivania pulita ed ordinata e` il primo sintomo di una mente malata...
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10-09-2006, 21:58 #94
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Originariamente scritto da andrea aghemo
quanto costa indicativamente in USA un'assicurazione che copra qualsiasi forma di malattia/intervento/assistenza/difetti congeniti, ecc...?
Se ti nasce un figlio con malformazioni cardiache al cuore trovi una compagnia che ti stipuli una polizza? E nel caso una persona comune riesce a pagarla?
Sarà anche vero che la sanità ce la paghiamo (e vorrei vedere, mica i soldi crescono sotto i cavoli), ma qui in italia abbiamo TUTTI lo stesso trattamento e possibilità dal punto di vista sanitario.
Almeno in teoria!
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10-09-2006, 23:01 #95
La risposta alle tue prime domande è sì, non occorre essere Bill Gates per avere una copertura sanitaria che ti lasci prendere sonno la sera, e sì, le malformazioni congenite dei figli sono coperte in buonas parte dei casi.
Per quanto riguarda la tua frase di chiusura, invece, mi spiace ma la tua affermazione non è esatta: lo sarebbe stata se fosse suonata "qui in Italia abbiamo tutti diritto all'assistenza pubblica con parità di trattamento, ma chi se lo può permettere ricorre spesso al mondo della sanità privata, per non crepare in lista d'attesa".
Ci conosciamo solo attraverso Internet, ma direi ormai abbastanza bene: sai bene che non sono uno che faccia demagogia, non penso che gli States siano il paese di Bengodi (tant'è che sono tornato in Italia), e che tiene ad andare al sodo delle questioni. Non sto dicendo che qui da noi l'assistenza pubblica non funzioni, per carità, solo che funziona diversamente.
Vedi, ti faccio un esempio relativo a quanto ho vissuto qua da quando, quattro mesi orsono, a mia madre è stato diagnosticato un doppio tumore ai polmoni, da 4,5 cm di diametro nel sinistro e da 3,8 nel destro.
Vedi, in questo simpatico paese mi sono sentito dire dall'assistenza pubblica che per iniziare una chemioterapia ci volevano almeno due mesi, causa la indisponibilità di posti: e parliamo di un tipo di tumore che, se a cellule piccole, ti porta al creatore in massimo tre mesi, tanto per capirci. Sai che ti dico? Mi sono chiesto, in quel momento, se non mi sarei trovato meglio negli USA, dove a due mie conoscenti, diagnosticato un tumore, nel giro di due giorni (2 di numero) era stata iniziata una terapia d'urgenza. Poi, grazie al solito stile italiano "conosco tizio e lo chiamo, così forse me la mette in priorità, la mamma..." e sgomitando a destra e a manca sono riuscito a risolvere più rapidamente (e non facciamo dietrologia: quando si parla di vita o di morte non si va troppo per il sottile), ma ritengo di avere conoscenze non comuni (se intercede per te qualcuno che versato un venti miliardi per un'ala nuova di un ospedale, tutto si velocizza d'incanto), e di essere stato molto fortunato a poter contare su qualche appoggio importante. E mi ha dato da pensare, tutto ciò.
O devo dirti di quanta gente, in questi quattro mesi, ho visto sconcertata per dover aspettare magari quattro o cinque mesi per potersi sottoporre ad una TAC? E penso ancora di più quando vedo apparecchiature come queste, del costo di decine di miliardi, funzionare solo 6 ore al giorno perchè non ci sono persone disponibili per farle funzionare 24 ore su 24. Così come non capisco perchè un infermiere debba lavorare solo 6 ore al giorno, e non 8.
O vogliamo parlare di quante persone vi sono che, dovendosi sottoporre ad un qualche intervento importante ed avendone i mezzi, non decidono magari di rivolgersi all'estero, per timore della nostra struttura sanitaria?
O dobbiamo chiederci quanti di noi, pur avendone diritto, si rivolgono all'assistenza sanitaria nazionale in materia di problemi alla dentatura?
Michele, il sistema perfetto non esiste, proprio come non esiste nessuna certezza di campare sino a cent'anni... per nessuno di noi.
Possiamo citare decine di casi per i quali, date delle particolari casistiche, potrebbe essere più efficace avvalersi del sistema USA o di quello di casa nostra: non c'è una risposta univoca. In quanto imperfetti, i due sistemi prestano il fianco a critiche più o meno aspre, a seconda dei casi.
Ai tempi in cui ho risieduto in America disponevo di una assicurazione di livello medio/alto, che copriva praticamente tutto il possibile ed era fornita dalla più grossa compagnia statunitense. Mi costava circa 7/800 dollari al mese (copriva me e mia moglie), e corrispondeva , grosso modo, a quelli che sarebbero stati i miei pagamenti in tasse all'erario Italiano per quello stesso reddito. Altri 180 mensili per l'assicurazione dentaria, ma con franchigie di vario tipo e sino ad un massimo di spese di 10.000 dollari nel corso dell'anno. E ti devo dire, sinceramente, di essere stato colpito dal livello di servizio che ho riscontrato quando ho dovuto avvalermi di un ospedale o di un pronto soccorso, che posso serenamente definire come "di livello superiore" e che non ho mai ritrovato nell'assistenza sanitaria nazionale.
Inoltre, ti dico che una assicurazione già valida costa intorno ai 400 dollari mensili mentre una di livello "top" intorno ai 1300/1400 dollari (sempre per un nucleo famigliare di due persone), e quella da 400 dollari ce l'hanno pure i dipendenti a più basso reddito.
Fatti due conti con quello che versi tu, come dipendente, all'erario Italiano, e vedrai che le differenze sono minime: 9 su 10, potresti permetterti una assicurazione compresa tra i 400 e i 700 dollari (non so quale sia il tuo stipendio, ma ritengo di poterlo approssimare con uno scarto massimo del 20%, dati i miei trascorsi nell'industria dell'auto e la conscenza dell'azienda in cui lavori....).
Potremmo dissertare per ore, in merito a questi ed altri aspetti dei due sistemi, ma cerchiamo di essere un pò pragmatici....e, non ultimo, a provare a fidarsi quando qualcuno che ha avuto modo di verificare a fondo l'uno e l'altro sistema (alias il sottoscritto) vi dice che sono sostanzialmente equivalenti nei risultati, solo diversi nelle metodologie di funzionamento, invece di ascoltare solo quelli che sono dei luoghi comuni dovuti all'immaginario popolare e a qualche film strappalacrime che ci giunge da oltreoceano, diamine!
Ciao,
Andrea...Una scrivania pulita ed ordinata e` il primo sintomo di una mente malata...
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10-09-2006, 23:23 #96
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Originariamente scritto da Michele Spinolo
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11-09-2006, 03:40 #97
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bhè, cominciare a togliere 400 o 500 dollari da un salariato a basso reddito (intorno ai 1300 $) non è poco davvero... è come se, solo per l'assistenza sanitaria ( ed assolutamente NON TOTALE come la sua corrispettiva italiana), già dovesse pagare un mutuo...
la differenza c'è, e non è indifferente.
comunque concordo: sono due metodologie differenti, che comportano bonus e malus differenti (sicuramente quelli del sistema USA sono svantaggi a carico dei meno abbienti, al contrario che in Italia)Saluti
Matteo
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11-09-2006, 04:20 #98
Matazen, leggi bene, please: 400 dollari è il costo per un nucleo di DUE persone, non una. Se si parla di salariati a basso reddito, identifichiamo una coppia dove ENTRAMBI lavorano, e quindi dovresti rapportare i 400 dollari di assicurazione su un introito di circa 2600. Io, come cittadino Italiano negli USA ero l'unico autorizzato a lavorare, a mia moglie non era permesso. Fossi stato un single, avrei pagato cifre di un 40% inferiori.
Inoltre, 1300 dollari/mese è DAVVERO un basso reddito, negli USA di oggi: per tradizione una categoria il cui stipendio è infimo è quella dei camerieri (dato che si tengono le mance, solitamente un 10% del conto totale). Bene, un cameriere USA in una città di provincia prende tra i 5 e i 7 dollari orari, e per circa 220 ore/mese fanno già più di quella cifra, cui si aggiungono le mance (un cameriere che in un weekend serva, in un riastorante, una trentina di tavoli, si mette in tasca altri 200/300 dollari a settimana).
Ciao,
Andrea
E questo spiega due cose: primo, che anche le categorie meno considerate possono permettersi una assicurazione sanitaria, e secondo, come mai se entrate in sei o sette per cenare in un ristorante americano di buon livello il cameriere si comporta come se l'unico suo vero desiderio da appagare prima di morire sia quello di farvi passare una serata deliziosa........Una scrivania pulita ed ordinata e` il primo sintomo di una mente malata...
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11-09-2006, 16:56 #99
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Originariamente scritto da andrea aghemo
La spesa Sanitaria in Italia viene interamente finanziata da Aziende imprenditori e professionisti. I lavoratori dipendenti non partecipano a tale spesa...
Materialmente al dipendente la busta paga non cambia di una virgola, all'imprenditore pagare più o meno Irap, invece vuol dire più o meno soldi in tasca.
Riguardo la corretteza di detto modus operandi si può discutere per giorni però è così! Esiste un dibattitto infinito sia in dottrina tributaria che in materia di Scienze delle Finanze... L'Irap è un imposta che suscita da sempre una miriade di problematiche... uno dei pasticci tipici del nostro Paese.
Probilmente per un imprenditore la spesa sanitaria è sicuramente maggiore rispetto a quanto costerebbe in America, mentre per un dipendente è sempre inferiore.
Si potrebbe eventualmente ragionare in termini economici valutando la ricchezza ceata dal dipendente in azienda e vedere quanto di questa determina la base imponibile Irap per dare una misura del contributo del lavoratore, però è un calcolo frutto completamente di astrazioni....
Le altre tasse Irpef addizionali ecc. vanno a finanziare altri capitoli della spesa pubblica...
CiaoUltima modifica di GianlucaG; 11-09-2006 alle 17:06
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11-09-2006, 17:17 #100
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Originariamente scritto da andrea aghemo
Spero che tutto sia andato bene o stia andando bene.
Hai citato alcuni problemi del nostro sistema, la necessità di potenziare le strutture è un esigenza ormai improrogabile, tuttavia i fondi per tali manovre si trovano sempre con difficoltà mentre per incrementi di indennità parlamentari e leggi contro intercettazioni telefoniche o altro si hanno sempre risorse disponibili...
Anche noi siamo lontani da essere un sistema perfetto...
Verissimo anche il fatto del ricorso a cliniche private... tuttavia faccio presente come hai detto te che chi ricorre a tale soluzione è in grado di permetterselo, come del resto, i nostri più illustri cittadini spesso vanno a fare i propri accertamenti anche a Montecarlo o negli USA. Il fatto di essere ricchi è sempre un vantaggio considerevole, il problema è offrire un servizio di buona qualità a tutti, se poi uno ha le possibilità di pagare l'eccellenza buon per lui...
Il problema del sistema Italiano come dicevi te è la scarsa efficenza dovuta ad enormi tempi di attesa!
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11-09-2006, 17:24 #101
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Originariamente scritto da andrea aghemo
da quello che mi ricordo comprare anche le loro marche di tendenza come Ralph Lauren o Richmond o Calvin Klein costa molto caro, i nostri stilisti sono ancora più inavvicinabili che qua... Anche il cibo di provenienza Italiana è terribilmente caro...
insomma In america ciò che è superfluo lo paghi 5 volte tanto, in compenso puoi trovare molti oggetti di elettronica alla metà di quello che paghi qua (penso a frigoriferi spaziali venduti a prezzi incredibili, come lavatrici televisori ecc.)...
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11-09-2006, 18:57 #102
Originariamente scritto da GianlucaG
ciao ..Giancarlo
qualunque cosa facciate nella vita, circondatevi di persone intelligenti che vi contestano.
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11-09-2006, 20:08 #103
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Originariamente scritto da benegi
No, le lunghe liste d'attesa sono causate proprio dal lato privatistico del rapporto di lavoro dei medici.
Mi spiego meglio. Un medico dipendente pubblico percepisce lo stipendio dallo Stato per il lavoro svolto. Ha anche la possibilità di svolgere l'attività professionale in forma privata, ossia fatturando al cliente, attività cosiddetta intramoenia, poichè si svolge all'interno delle strutture ospedaliere pubbliche (o private convenzionate). Per la stessa attività egli corrisponde all'Ulss o all'azienda ospedaliera una percentuale, diciamo in media il 25%.
Mensilmente, o anche con frequenza minore, il medico comunica al centro prenotazioni la propria disponibilità per le visite, lasciandosi libero un pò di tempo per le visite private.
Non ci vuole molto a capire che se devo fare un'ecografia pagando solo il ticket devo aspettare mesi, se invece lo stesso medico la fa in privato i mesi diventano ore.
La soluzione è il rapporto esclusivo con lo Stato (cosa che vale per molti altri dipendenti pubblici). Se un medico vuole fare attività privata, la faccia a suo rischio e pericolo, acquistando macchinari da miliardi.
In Italia il problema della sanità pubblica è che non è così pubblica !
Comunque l'OMS ha premiato la sanità veneta (io sono trevisano), tra le migliori al mondo. La realtà italiana ha zone di luce come zone d'ombra, ma ha il vantaggio che un paziente possa scegliere in quale ospedale curarsi, possibilità che corregge in parte alcune inefficienze del sistema.
Gli USA sono una realtà veramente interessante, a me piacerebbe provare a vivere lì. Che possibilità ci sono per un laureato in economia aziendale, responsabile finanziario in un'impresa ed insegnante di ragioneria a tempo perso ?
Ciao, Daniele
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11-09-2006, 21:26 #104
Originariamente scritto da GianlucaG
Potremmo poi cavillare sul fatto che trattandosi di una forma di tassazione applicata alla realtà del lavoro, se la sanità Italian fosse veramente gratuita non ci dovrebbero essere neanche i versamenti IRAP, ma credo si sia capito cosa intendevo dire, ossia che nelle tasche del sistema paese (le cui risorse provengono, volere o volare, dalle tasche dei cittadini), il sistema sanitario USA non è più costoso di quello italiano, pur essendo più efficiente.
Bye,
Andrea...Una scrivania pulita ed ordinata e` il primo sintomo di una mente malata...
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11-09-2006, 21:40 #105
Originariamente scritto da margiop
Non capisco come mai lo Stato, inteso come aziende ospedaliere, non si faccia lo stesso scrupolo relativamente ai macchinari usati in sanità: qualcuno mi spiega perchè un sistema di tomografia assiale computerizzata funziona solo 5/6 ore al giorno, please, visto che ci sono code di due/tre mesi di attesa? Non penso che c'entri il medico curante che effettua una richiesta di esame, nè che provenga dall'interno o dall'esterno dell'ospedale. Perchè non li si fa funzionare almeno 15 o 16 ore al giorno? A mia moglie, in America, alle tre e mezza di notte hanno saputo fare tutti gli esami possibili ed immaginabili in un lasso di due ore dal suo ingresso in ospedale....
Gli USA sono una realtà veramente interessante, a me piacerebbe provare a vivere lì. Che possibilità ci sono per un laureato in economia aziendale, responsabile finanziario in un'impresa ed insegnante di ragioneria a tempo perso ?
Ciao, Daniele
Altrimenti, ti crei un giro di import/export dagli USA che abbia un fatturato significativo e richiedi un visto di tipo E1 (se non ricordo male) perchè ti è indispensabile operare da residente per seguire bene i tuoi affari (rilascio: difficile e macchinoso, era il mio).
In ultima analisi, presenti all'ambasciata USA un piano di investimento in loco del valore di almeno un milione di dollari e che garantisca lavoro a dieci americani, e richiedi un visto di tipo E2 (rilascio: molto più facile e rapido).
Oppure ti procuri una green card (c'è una lotteria annuale) e poi entro tre mesi ti devi trovare un lavoro, altrimenti a casa di nuovo.
Ciao,
Andrea...Una scrivania pulita ed ordinata e` il primo sintomo di una mente malata...